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Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
martedì 12 dicembre 2023
lunedì 11 dicembre 2023
Ivano Gioffreda - 2003 PSR piano sviluppo rurale . Intervento di Leonardo Elia
Ho il piacere e l’onore di conoscere personalmente Ivano Gioffreda.
Niente da aggiungere a quello che ha detto in maniera così chiara.
Sono totalmente d’accordo .
Alcune considerazioni aggiuntive le faccio.
Le istituzioni sovranazionali, Unione Europea, OMS, entità assolutamente non trasparenti, influenzano, indirizzano, con i loro interventi, le traiettorie delle nostre comunità.
Ivano cita il ruolo di Coldiretti , nell’applicazione della PAC…. rappresenta la crisi dei corpi intermedi dello stato, partiti, sindacati ,associazioni di categoria, che cessano di rappresentare le istanze della loro base sociale, funzionando come cinghia di trasmissione di interessi, che non hanno niente a che fare con i territori, interessi di oligarchie economiche. Apparati autoreferenziali che gestiscono potere .
Poi che dire dell’ università?
Da quando i finanziamenti pubblici si sono ridotti al lumicino, la ricerca si fa su progetti finanziati da privati, quasi sempre grandi imprese, e così si applicano le indicazioni emerse dalla Commissione Europea , noto pascolo di lobbisti legati a doppio filo alle multinazionali.
Questo succede anche in campo sanitario , i protagonisti sono gli stessi, vedi la Bayer, colosso che si divide tra agroalimentare e farmaceutica.
Vedere l’università trasformata in un grande juke box, dove metti denaro e il meccanismo ti dice quello che vuoi, mi dà un’amarezza infinita.
domenica 10 dicembre 2023
sabato 9 dicembre 2023
La gogna. Hotel Champagne, la notte della giustizia italiana di Alessandro Barbano (Marsilio)
Dall'autore de L'inganno, come il regime delle intercettazioni distrugge vite e sovverte le regole del potere.
L’Italia è una Repubblica fondata sull’equivoco
di parole captate male, trascritte e interpretate peggio. Una serrata
indagine sulla più clamorosa violazione del segreto istruttorio rimette
in discussione le versioni ufficiali sul caso Palamara, apre piste mai
battute, racconta la ragnatela investigativa che soffoca il sistema
della giustizia italiana. «La violazione delle regole processuali, le
fughe di notizie, la discrezionalità tradotta in arbitrio mostrano come
la dialettica interna al potere giudiziario del Paese stia slittando
verso una guerra civile.»
venerdì 8 dicembre 2023
giovedì 7 dicembre 2023
L'orso. Storia di un re decaduto di Michel Pastoureau (Mondadori)
Con stile brillante e profonda conoscenza dell'universo immaginifico medievale, Michel Pastoureau indaga tra le pieghe della storia e traccia in queste pagine una vicenda avventurosa, per ricostruire il plurimillenario rapporto tra l'uomo e l'orso, tra natura e cultura.
Ogni cultura, in un certo momento della sua
evoluzione, elegge un «re degli animali», quello che non può essere
sconfitto da nessuno, e ne fa il protagonista del suo bestiario
simbolico. In Europa, il re degli animali è stato a lungo l'orso:
ammirato, venerato, considerato come un progenitore o un antenato
dell'uomo. Non per nulla la prima statua modellata – la statua di
Montespan, risalente a 15-20.000 anni fa – raffigura un orso! Ancora in
età carolingia, in gran parte dell'Europa non mediterranea, l'orso era
visto come una figura divina, un dio ancestrale il cui culto rimaneva
ben radicato. La Chiesa doveva dichiarargli guerra, combatterlo con
tutti i mezzi. E ciò fece, finendo per identificarlo con il diavolo tout
court . Oltre i confini del Medioevo che con tanta determinazione
l'aveva detronizzato, ormai privato di ogni prestigio, l'orso era
divenuto una bestia da circo, umiliato e ridicolizzato. Eppure
continuava a occupare un posto di primo piano nell'immaginario
occidentale. A poco a poco, riapparve come oggetto di sogni e fantasia,
fino a prendersi la sua rivincita nel Novecento, quando si è trasformato
in un vero e proprio feticcio: l'orsacchiotto di peluche. Il grandioso
animale è tornato a essere quello di decine di migliaia di anni fa: un
compagno dell'uomo, un suo nume tutelare.
mercoledì 6 dicembre 2023
La banda dovunque. La storia di Ugo Ciappina e dei primi gangster di Milano di Nicola Erba (Milieu)
Italia 1949. Bande di rapinatori imperversano per buona parte della penisola. Una sola si distingue dalle altre. È la prima banda di gangster in grado di attuare rapine fulminee spostandosi da Milano in varie località d’Italia. Il loro stile ricorda il milieu francese. È la Banda Dovunque. Unica nel suo genere, la Banda è composta da diversi rapinatori professionisti fra cui il veterano Joe Zanotti e l’ex emigrante in Francia Giuseppe Seno, l’ambiguo ex fascista Alfredo Torta, l’ex studente di filosofia e partigiano, Ettore Bogni e un Ugo Ciappina ventenne agli esordi nella sua carriera di Rapinatore del Secolo, senza dimenticare le numerose donne con ruoli organizzativi. La banda è detta Dovunque per i suoi colpi effettuati in più parti del nord Italia: Milano, Imola e Bologna fra il 1948 e il 1949; è una delle prime a muoversi rapidamente con automobili veloci, come la Lancia Aprilia. Una Lancia viene rubata a Napoli da uno dei componenti della banda, Mario il napoletano, all’attore Eduardo De Filippo. I componenti furono tutti catturati alla fine del 1949. Si scopre che Ugo Ciappina ed Ettore Bogni avevano consegnato parte del bottino a un fantomatico rivoluzionario comunista armeno, Calust Megherian, che aveva promesso di donarli al Pci. La vicenda sfiora anche un giovane militante proveniente da una facoltosa famiglia di industriali, Giangiacomo Feltrinelli, e il futuro faccendiere più famoso d’Italia, Licio Gelli. Per la prima volta viene ricostruita la vicenda di un gruppo di uomini e donne pionieri del gangsterismo italiano.
martedì 5 dicembre 2023
lunedì 4 dicembre 2023
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“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2...