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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
martedì 30 settembre 2025
lunedì 29 settembre 2025
domenica 28 settembre 2025
sabato 27 settembre 2025
venerdì 26 settembre 2025
DRONI intervento di Leonardo Elia
Droni
Si stanno moltiplicando episodi inquietanti , o almeno
definiti tali dalla maggior parte della stampa, nei cieli d’Europa, o meglio
nei cieli della Nato.
Le danze si sono aperte con la , presunta, interferenza
negli apparati di navigazione dell’aereo che portava la commissaria Von der
Leyen in Bulgaria, problema chiaramente addebitato ad una intromissione
elettronica degli orchi russi, cosa
quasi subito smentita dal controllo aereo del paese balcanico.
Tanto rumore per nulla, tanto rumore riproposto dopo l’ingresso nello spazio aereo polacco di
droni , presunti russi, che hanno fatto alzare in volo i caccia Nato di stanza
in zona.
Per poi vedere che la Polonia era stata allertata del
passaggio di questi droni, dalla fedelissima , di Putin, Bielorussia che ne aveva abbattuto più di uno, quando
attraversavano i suoi cieli.
Per poi vedere che questi droni non erano armati, non
avevano telecamere, erano dei droni, che per modello sembravano essere stati costruiti
utilizzando relitti . Dove? Chi lo sa. Con un’autonomia presunta, che rendeva
difficile un loro viaggio dal territorio della federazione russa in profondità
nel territorio polacco.
Per non parlare della possibilissima interferenza
elettronica, guerra elettronica, che può averne deviato la rotta.
Tant’è vero che l’unico danno registrato in Polonia c’è
stato per un missile che si è guastato ,lanciato da un F 16 polacco, che è
andato a finire su una casa.
Come i droni che sorvolano la Danimarca, sconosciuti, quindi
russi, che fanno chiudere gli aeroporti danesi.
E qui arriviamo al top.
Mig 31 russi entrano nello spazio aereo di un paese
baltico per 11 minuti, addirittura come
diceva un quotidiano italiano ,puntando
una capitale, o una base aerea, prontamente come diceva lo stesso giornale, in
un primo tempo “abbattuti” poi corretto in intercettati da F35 italiani , di
stanza da quelle parti
A questo punto, quando troppo é troppo, la geografia ci dà
una mano.
Il Baltico è stretto, e il golfo di Finlandia ancora di più.
Gli spazi aerei dei paesi rivieraschi si sovrappongono, e il canale aereo, e
anche marino che collega San Pietroburgo a Kaliningrad, territorio
metropolitano russo è stretto, molto. D’altra parte per il diritto
internazionale queste due città non possono rimanere isolate tra loro. I Mig in
volo sono stati solo “accompagnati “ dai
nostri caccia. Un’operazione di routine.
Come i droni che stanno terrorizzando la Danimarca non
possono venire dalla Russia, perché sarebbero stati individuati molto prima,
essendo il Baltico praticamente un lago Nato, e assolutamente militarizzato.
Stessa cosa che si
deve pensare quando qualche frescone asseriva che il Nord Stream lo avevano
fatto saltare i russi.
Perché tutta questa esasperazione?
Per me si cerca di montare nell’opinione pubblica, l’idea di
una aggressione nei prossimi anni, di
Putin ai danni dell’Europa, di una aggressività russa nei nostri confronti,
idea completamente infondata.
Idea che è però alla base del Rearm Europe, della coalizione
dei volenterosi, e peggio della
richiesta ucraina di mettere su in Ucraina occidentale una No Fly zone,
affidata alla Nato, per proteggere industrie militari messe su lì dai paesi
“volenterosi”. Cosa che sarebbe una escalation
a tutti gli effetti, mai
accettabile dai russi.
Il problema che tutti parlano ma nessuno , giustamente e grazie a Dio , vuole prendere questa strada.
I governi che più si muovono in questa direzione sono quelli che stanno peggio come consenso
interno, mi riferisco ai governi di Gran Bretagna, Francia e Germania, che così
cercano di deviare l’attenzione dei propri cittadini.
Per non parlare dei baltici, che rischiano di aver chiusa la
Baltic Initiative, che è stato il meccanismo che gli ha permesso di armarsi con
i soldi degli Usa, Trump vuole chiudere i rubinetti.
Ma noi con questa follia dilagante, follia Nato, follia
della Von der Leyen, dell’Unione Europea, noi come italiani, che c’entriamo?
Considerando che questi
tutti questi accadimenti con il relativo invocare l’articolo 4 Nato,
udite udite anche dalla Danimarca per i droni sugli aeroporti, vuol significare
leggere questi avvenimenti come
intromissioni chiaramente ostili , quindi russe, sul proprio territorio.
Con la Von der Leyen che dice di abbattere gli aerei russi
che sconfinano, o che vengono accusati di aver sconfinato. Equivarrebbe ad un
atto di guerra vero e proprio. E i russi l’hanno detto.
In altri tempi la storia le avrebbe rubricate come ricerca
di un “casus belli”.
Speriamo che la folle irresponsabilità conosca un limite!
giovedì 25 settembre 2025
mercoledì 24 settembre 2025
martedì 23 settembre 2025
lunedì 22 settembre 2025
La guerra della finanza. Trump e la fine del capitalismo globale di Alessandro Volpi (Laterza)
Lo scenario globale è attraversato da una dura guerra finanziaria in grado di mettere in crisi il sistema capitalistico. Da un lato del fronte troviamo i grandi fondi finanziari come Black Rock, Vanguard e State Street, i padroni del mondo, capaci finora di determinare il corso del mercato azionario. Dall’altro lato c’è invece il mondo delle criptovalute e degli hedge fund, i fondi più speculativi. Con questi ultimi si è schierato il presidente Trump con la sua amministrazione, sicuro che le criptovalute e i dazi siano l’unico modo per difendere il predominio del dollaro sull’economia mondiale. Immediatamente questa guerra ha coinvolto l’Europa, vera e propria preda ambita per la sua forte liquidità nell’ambito del risparmio, che si trova dilaniata nella scelta tra un forte riarmo che mette in discussione la spesa sociale e il welfare e il rischio di perdere l’ombrello protettivo della Nato. I paesi emergenti, raccolti nella rete dei Brics, hanno reagito cercando forme alternative alla dipendenza dal dollaro e dalla finanza occidentale. Ciò cui stiamo assistendo è un conflitto interno al capitalismo, scoppiato negli Stati Uniti e giunto in Europa, che può travolgerlo, lasciando spazio a nuovi modelli oggi sconosciuti
domenica 21 settembre 2025
Uomini e donne onorevoli delle Forze Armate statunitensi si rifiutano di pilotare aerei carichi di armi destinate a Israele
Uomini e donne onorevoli delle Forze Armate statunitensi si rifiutano di pilotare aerei carichi di armi destinate a Israele. Successivamente, vengono convocati al Pentagono, arrestati e ammanettati con la forza. Guarda il video prima che venga rimosso da internet, per favore condividilo.
sabato 20 settembre 2025
venerdì 19 settembre 2025
Per una critica anarchica dell'anarchismo di Tomás Ibañez (Elèuthera)
Teorico e attivista libertario, Ibáñez intende scuotere dalle fondamenta le certezze dell’anarchismo e agitarne le acque affinché non cessino mai di essere turbolente. L’ambizione è di affrancarsi da quella visione metafisica tipicamente occidentale che postula la necessità di fondare i propri criteri e principi su basi ultime, solide, atemporali e indiscutibili. Una tentazione alla quale il pensiero anarchico classico, figlio illegittimo dell’Illuminismo, ha talvolta ceduto. Ma la storia ci insegna che ogni principio fondativo porta con sé il germe del rischio totalitario. Proprio per questo la postura anarchica, la cui ragion d’essere è la lotta contro ogni forma di dominio, deve rinunciare a qualsiasi fondamento che pretenda di essere immutabile e assoluto. La sfida per l’anarchismo contemporaneo, o meglio per gli anarchismi, è dunque di rinunciare all’idea di avere un sistema di pensiero concluso ed esaustivo, sviluppando al contempo una caparbia critica verso se stesso. Sono queste le premesse per un anarchismo non fondazionale in sintonia con le lotte del XXI secolo e in grado di affrontare le complesse sfide poste da un mondo in rapido cambiamento
Il grande cinema Asiatico, le voci della poesia coreana, l’italiano più famoso della storia in Giappone sbarcano a Lecce, con ALFest 2025
Il grande cinema Asiatico, le voci della poesia coreana, l’italiano più famoso della storia in Giappone sbarcano a Lecce, con ALFest 2025. Dal 19 al 21 settembre 2025, il Salento diventa il cuore del dialogo tra Asia e Occidente con tre giorni di cinema, letteratura e incontri per esplorare le infinite sfaccettature del continente asiatico, grazie alla Direzione Artistica del Festival di Cristina Massaro. L'edizione di quest'anno propone una doppia tappa, a settembre e a dicembre, e si preannuncia come la più ricca di sempre, con la prima tappa del programma che spazia dal cinema d'azione di Hong Kong a un evento letterario di portata internazionale sulla poesia coreana, fino a un talk esclusivo sulla cultura pop giapponese con la superstar Girolamo Panzetta.
Il festival si aprirà ufficialmente venerdì 19 settembre alle ore 18:00 con la cerimonia di inaugurazione presso il Multisala Massimo. Dopo il cocktail di benvenuto, si passerà alla presentazione dei programmi di settembre e dicembre e dei relativi ospiti e si procederà con la prima proiezione “Dr. Cheon and Lost Talisman” (Il Dr. Cheon e il Talismano perduto), un'opera che promette di catturare il pubblico con la sua potenza visiva e narrativa. Ospite d'onore Shintaro Ito ex Ministro dell'Ambiente del Giappone e membro della Guild of Directors giapponese
Il programma prosegue sabato 20 settembre alle ore 18:30 presso il Convitto Palmieri con un ospite d'eccezione: Girolamo Panzetta. Nel talk "Samurai, sushi e style: il Giappone secondo l'italiano più famoso della storia in Giappone", Panzetta guiderà il pubblico in un viaggio ironico e profondo alla scoperta dei cliché e delle verità del Sol Levante, attraverso i suoi occhi.
La giornata conclusiva, domenica 21 settembre, sarà dedicata a un appuntamento di eccezionale prestigio culturale, che si terrà alle ore 11:00 sempre al Convitto Palmieri. Si tratta di “Voci dalla Korea”, un'Anteprima Nazionale con il Patrocinio del Consolato Generale della Repubblica di Corea che porta in Italia le voci in versi di Kim Kooseul e Choi Dongho, due dei più influenti poeti coreani contemporanei.
L'evento, curato da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno in sinergia con La Casa della Poesia di Como, presenterà anche la nuova Antologia di Poesia Coreana Contemporanea (Anthology of Contemporary Korea 4-line Poetry), un progetto editoriale monumentale che per la prima volta rende accessibili questi versi al pubblico italiano, inglese e spagnolo. Questo appuntamento non è solo un reading, ma un vero e proprio evento diplomatico-culturale, come suggellato dal prestigioso Patrocinio Morale del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano.
I due poeti, figure di spicco nel panorama letterario asiatico, dialogheranno con l'editore Stefano Donno e con Laura Garavaglia, Presidente della Casa della Poesia di Como e del Festival Europa in Versi. Sarà un'occasione unica per il pubblico di esplorare temi, stili e sensibilità di una cultura tanto affascinante quanto profonda.
Il 20 e il 21 si potranno vedere gratuitamente i film delle passate edizioni presso il cinelab di Lecce. Per recuperare e rientrare nel vivo e nella magia dell'ALFest.
giovedì 18 settembre 2025
Trumpisti o muskisti, comunque «fascisti». Sinistra a caccia di nemici di Daniele Capezzone (Piemme)
No, questo non è necessariamente un saggio pro-Trump, pro-Musk, pro-Milei, pro-Netanyahu. Anzi: l'autore non nasconde le sue perplessità, né gli piace sempre il linguaggio usato da Donald Trump, o la sua maggiore propensione alla battaglia che al sorriso. E tuttavia, come leggerete capitolo dopo capitolo, Capezzone non può certo negare robusti (e differenti) motivi di simpatia per lui e per gli altri tre personaggioni che campeggiano in copertina. Si tratta dunque (sfacciatamente, programmaticamente, volutamente) di un libro anti-anti-Trump, cioè contro gli oppositori pregiudiziali, ossessivi, assatanati, dell'attuale inquilino della Casa Bianca. E lo stesso vale per gli altrettanto invasati nemici di Musk, di Milei, di Netanyahu. In genere sono i medesimi soggetti che - senza un grammo di dubbio né un briciolo di ironia - si impancavano stentorei a dichiarare che il povero Joe Biden era "lucidissimo": pure quando stringeva mani inesistenti, o salutava amici immaginari, o si perdeva nei prati. Proprio su questo, allora, occorre riflettere: perché a sinistra ci sia sempre bisogno di un nemico da abbattere, e perché a destra serva forse un sovrappiù di attenzione verso gli amici da scegliere. Al di là della lite Musk-Trump, loro due e Milei, e su un piano diverso lo stesso Netanyahu, incarnano - ciascuno a modo proprio - un nostro desiderio: quello di una nuova epica, una dimensione di racconto forte e capace di ispirare, di appassionare. Anche di dividere, certamente. Ma non di annoiare. Chi vorrà batterli non dovrà essere da meno, in termini di racconto e di mito.
mercoledì 17 settembre 2025
Non è colpa dello specchio se le facce sono storte. Diario di un filorusso di Paolo Nori (UTET)
Nel marzo del 2022, pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe, Paolo Nori si vide cancellare alcune lezioni su Dostoevskij che doveva tenere in un'università milanese. Scoppiò un caso di rilevanza internazionale e Nori si trovò al centro di una notorietà improvvisa, mentre si moltiplicavano gli inviti per tenere conferenze. Dalla Russia si fece avanti un regista che voleva girare un documentario su di lui. Nel declinare l'offerta, Nori gli scriveva: «Questa mia vicenda ridicola conferma una cosa che voi russi sapete benissimo. Che la letteratura, quand'è potente, come nel caso di Dostoevskij, è più forte di qualsiasi censura e di qualsiasi dittatura». L'invasione russa è poi diventata una guerra che si trascina da anni e nel frattempo Nori ha pubblicato altri libri, non solo in Italia, ma anche in Russia, dove alcuni suoi titoli sono stati per la prima volta tradotti ma anche censurati. La legge, infatti, impedisce che si pubblichino libri in cui la guerra in Ucraina non è denominata "operazione speciale" e di conseguenza l'editore russo ha dovuto operare alcuni tagli ai testi originali per poterli pubblicare. Col risultato, forse non disprezzabile, che Nori è ora uno scrittore censurato sia in Italia che in Russia. In questo nuovo libro, il reo confesso filorusso Paolo Nori riflette sulle ragioni di un istinto che non è solo dei governi autoritari o delle cieche burocrazie: quello di abbandonarsi a semplificazioni che mettono sullo stesso piano politica e letteratura, guerra e poesia; quello di sentirsi dalla parte della ragione fino ad avere il diritto di zittire e cancellare le opinioni diverse; quello di ignorare pervicacemente che, come scrisse Gogol', «non è colpa dello specchio se le facce sono storte». Ed è proprio lo specchio della letteratura che Nori, attraverso le storie dei suo amati autori russi, ma anche attraverso la sua scrittura unica e inconfondibile, mette di fronte ai suoi lettori: perché ciascuno eserciti la propria capacità di ragionare (ed emozionarsi) senza farsi imprigionare dalle gabbie mentali che confondono le persone con i loro governi, i libri scritti in una lingua con i proclami e gli ordini guerreschi pronunciati nella stessa lingua, la difesa della libertà con la censura
martedì 16 settembre 2025
Pasolini e il «Corriere della Sera» 1960-1975 a cura di Gianluigi Simonetti (Fondazione Corriere della Sera)
lunedì 15 settembre 2025
Memoria rossa. La Cina dopo la Rivoluzione culturale di Tania Branigan (Iperborea)
domenica 14 settembre 2025
Il libro nero. Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945 di Il'ja Ehrenburg, Vasilij Grossman e a cura di Arno Lustiger (Mondadori)
Gli zar della Casa Bianca. Come i presidenti del passato aiutano a capire l'America di Trump di Antonio Di Bella (Solferino)
Stravagante, imprevedibile, un unicum. Così è stata definita la presidenza Trump. Ma, per quanto non manchino gli aspetti nuovi, come la c...
