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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

domenica 30 giugno 2024

Nel nome di Machiavelli. I difensori della libertà di James Burnham (Oaks Editrice)

 «L'opera è suddivisa in sei parti che abbracciano il pensiero politico da Dante Alighieri a Vilfredo Pareto, attraverso Niccolò Machiavelli, Gaetano Mosca e Georges Sorel. James Burnham ritiene che il mondo si trovi di fronte alla trasformazione delle democrazie liberali in democrazie bonapartistiche e al prevalere, nelle classi dirigenti, dei monoger che non sono proprietari dei mezzi di produzione, ma che ne dispongono totalmente, amministrandoli in stretto raccordo con il capitalismo finanziario. L'orientamento machiavelliano, nel quale Burnham si colloca, preferisce parlare di decadenza dell'élite, quasi come un fenomeno fisiologico, decadenza che si configura in una serie di pulsioni autodistruttive in grado di eliminare il regime della libertà che costituisce la peculiare dimensione dell'esperienza complessiva denominata 'Occidente'. La lotta che va combattuta, secondo Burnham, è quella volta ad affermare il principio della «difesa giuridica» che difende l'individuo dall'esercizio arbitrario e irresponsabile del potere personale» (dall'introduzione di Francesco Ingravalle)





Caso Salis, le dure parole di Michele Emiliano: "L'occupazione abusiva di case popolari è un reato

Segreti dello IOR: i CRIMINI FINANZIARI del VATICANO

"Raga', arzatevi pure voi", Scanzi critico su Meloni: "Siamo in un film di Verdone e Mario Brega?"

"È un tedesco e odia i meridionali, il peggio del peggio": Borrelli scatenato contro Schmidt

Scintille — La difesa dell’opera di Stalin è la difesa del marxismo-leninismo

Pink Floyd - Brain Damage (Live at Wembley 1974) [2023 Master]

venerdì 28 giugno 2024

State of Florida vs Chico Forti. Studio e analisi degli atti processuali di Roberta Bruzzone (Ugo Mursia Editore)

Condannato all’ergastolo nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike a Miami, Enrico Forti, detto Chico, è rientrato in Italia il 18 maggio 2024. Continua a dichiararsi innocente e Roberta Bruzzone sostiene che ha tutte le ragioni per farlo. La condanna arriva dopo un’inchiesta che definisce lacunosa, incompleta e controversa. Questo volume trae spunto dalla consulenza tecnica che ha depositato nel 2012 al governo italiano in cui ha affrontato tutti i punti centrali della vicenda, i suoi lati oscuri e le carenze investigative prima e processuali poi. Dopo aver avuto accesso completo a tutti i documenti dell’inchiesta e del processo e dopo avere analizzato il monumentale fascicolo in maniera approfondita e chirurgica, la criminologa dimostra che le indagini siano state condotte in modo superficiale e che le prove che “inchiodano” Forti siano molto fragili: l’arma del delitto, una calibro .22, non è stata mai trovata, e la scheda telefonica, trovata accanto al cadavere, potrebbe essere stata messa ad hoc in quella posizione da qualcuno che sapeva dell’appuntamento in aeroporto tra Dale Pike e Chico Forti. Un viaggio all’interno di un’inchiesta controversa, che ha portato a una condanna all’ergastolo per Chico Forti ben “al di qua” di ogni ragionevole dubbio...




L'Ue firma un "accordo di sicurezza" con l'Ucraina: armi, addestramento e cooperazione militare

Consiglio Ue, le dichiarazioni di Meloni al termine del vertice europeo INTEGRALE

L’eurorabbia di Meloni. La Nato di Rutte. Biden-Trump atto I

Reinserimento sociale detenuti: protocollo d'intesa tra Caritas e Casa Circondariale

Siccità, desertificazione e xylella, Pagliaro: “subito sgravi e ristori”

Pink Floyd - Seamus (Official Audio)

giovedì 27 giugno 2024

Demoni, venti e draghi. Come l’uomo ha imparato a vincere catastrofi e cataclismi di Amedeo Feniello (Laterza)

Una storia straordinaria ma dimenticata che coinvolse larga parte del mondo e che ha molto da insegnarci oggi

«Amedeo Feniello, in questo straordinario libro, si sofferma sulle molteplici calamità climatiche e pandemiche che colpirono l’umanità nel Trecento. E ci mostra come quegli eventi terribili indussero profondi cambiamenti economici e culturali.» - Paolo Mieli, Corriere della Sera

«Un libro brillante e meravigliosamente scritto.» - Antonio Musarra, Tuttolibri


Nel 1300 l’intero pianeta venne scosso da una serie di shock violentissimi: pestilenze, inondazioni, piccole glaciazioni, carestie. Improvvisamente fu come se demoni, venti e draghi si coalizzassero per punire l’orgoglio dell’uomo. Eppure le tre grandi civiltà del tempo, quella europea, quella islamica e quella cinese, seppero costruire dei veri e propri ‘paesaggi adattativi’, nuove forme di organizzazione sociale, politica ed economica che lanciarono il mondo verso una fase nuova.




JULIAN ASSANGE ESCE DI PRIGIONE - di Massimo Mazzucco

Julian Assange è stato liberato e sta viaggiando verso l’Australia, la sua nazione di origine. Ma dovrà fare ancora una fermata importante, alle Isole Marianne, prima di essere completamente libero. Le Marianne sono infatti un territorio americano del Pacifico, e qui Assange dovrebbe firmare con il giudice locale l’accordo patteggiato con il governo USA, che prevede la rinuncia da parte degli Stati Uniti di ulteriori persecuzioni penali contro di lui, in cambio di una sua parziale ammissione di colpa. Dopodichè gli Stati Uniti chiederanno una condanna pari o inferiore al periodo già scontato in prigione da Assange, il quale potrà ritenersi un uomo libero a tutti gli effetti.






Pink Floyd - Echoes (Official Audio)

2024: DOVE VA LA UE? Commento alle europee 2024 con Marco Tarchi

Nomine Ue: l’accordo c’è ma restano le incognite - Eurofocus Podcast, Adnkronos

Autonomia, Zaia: "Con la firma del presidente Mattarella una data storica"

Rai, la presidente della Vigilanza Floridia (M5s): "Urgente la riforma della governance"

Gioventù Meloniana, Roberto Saviano: "Antisemitismo motore delle destre in tutta Europa"

Archiviato il ballottaggio è già toto-nomi per la nuova Giunta di Palazzo Carafa

Direttori generali delle Asl, scoppia lo scontro in maggioranza

Sgm e disagi: sit-in al Comune

Lupiae Servizi, il sindaco incontra l'amministratore unico Alfredo Pagliaro

mercoledì 26 giugno 2024

In fin di vita per aver tentato di sedare una rissa, le negozianti: «Succede sempre più spesso»

I due volti di Hamas. La guerra a Gaza e in Medio Oriente

Nomine ai vertici UE, Fitto non commenta

Assange libero, è davvero una vittoria della democrazia?

Salvemini: “La sconfitta non è mai fatale, complimenti alla Poli Bortone”

Trionfa Vincenzo De Giorgi: è lui il nuovo sindaco di Copertino

La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870 di Carmine Pinto (Laterza)

 La guerra per il Mezzogiorno, per la novità di materiali e documenti e per la vastità delle ricerche, offre una prospettiva che innova interpretazioni fino a oggi date per acquisite.

«Carmine Pinto, sulla base di una ricca documentazione, ci offre in gran parte una ‘storia militare’ di quel decennio drammatico in cui il governo italiano doveva vincere per dare "legittimità definitiva al nuovo edificio nazionale".» - Giancristiano Desiderio, la Lettura

«Un libro che riporta la discussione pubblica a più equilibrate ragioni storiche.» - Luigi Mascilli Migliorini, Domenica – Il Sole 24 Ore


Il brigantaggio fu l'eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o la sfida allo Stato di bande criminali? La guerra per il Mezzogiorno concluse la crisi del Regno delle Due Sicilie, determinò il successo dell'unificazione italiana e marcò la complicata partecipazione del Mezzogiorno alla nazione risorgimentale. Iniziò nel settembre del 1860, dopo il successo della rivoluzione unitaria e garibaldina, e si protrasse per un decennio, mobilitando re e generali, politici e vescovi, soldati e briganti, intellettuali e artisti. Non fu uno scontro locale, perché coinvolse attori politici e militari di tutta la penisola e d'Europa, ma non fu neppure una guerra tradizionale: i briganti, le truppe regolari italiane, i volontari meridionali si sfidarono nelle valli e nelle montagne in una guerriglia sanguinosa, del tutto priva dei fasti risorgimentali. Si mescolarono la competizione politico-ideologica tra il movimento nazionale italiano e l'autonomismo borbonico; l'antico conflitto civile tra liberalismo costituzionale e assolutismo; la lotta intestina tra gruppi di potere, fazioni locali, interessi sociali che avevano frammentato le città e le campagne meridionali.





Pink Floyd - Obscured by Clouds (Official Audio)

martedì 25 giugno 2024

Julian Assange è libero ....

 Julian Assange è libero. Ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh la mattina del 24 giugno, dopo avervi trascorso 1901 giorni. Gli è stata concessa la libertà su cauzione dall'Alta Corte di Londra ed è stato rilasciato nel pomeriggio all'aeroporto di Stansted, dove si è imbarcato su un aereo diretto in Australia. Dopo più di cinque anni in una cella di 2x3 metri, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli, che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre. WikiLeaks ha pubblicato storie rivoluzionarie di corruzione governativa e violazioni dei diritti umani, ritenendo i potenti responsabili delle loro azioni. In qualità di caporedattore, Julian ha pagato duramente per questi principi e per il diritto delle persone a sapere.La libertà di Julian è la nostra libertà. (da la Fionda)




What did Julian Assange do? | ABC News In-Depth

Julian Assange and WikiLeaks | 60 Minutes Archive

DOCUMENTAL | ASSANGE: cuatro días en los que el fundador de WIKILEAKS rozó la libertad | EL PAÍS

First footage of Julian Assange since plea released by WikiLeaks

Julian Assange è libero e ha lasciato il Regno Unito: ha patteggiato con la giustizia Usa

Julian Assange boards flight after release from prison, according to WikiLeaks video

lunedì 24 giugno 2024

Pink Floyd - The Dark Side Of The Moon Vinyl Collector's Edition (Pre-order now. Out April 19th)

NATO PER UCCIDERE DI FILIPPO ROSSI (ARIANNA EDITRICE)

 Filippo Rossi ha viaggiato, addentrandosi nei meandri dell’Afghanistan, in zone rimaste isolate per decenni per via dell’insicurezza, della presenza di soldati e signori della guerra, forze occupanti, Talebani e terroristi di dubbia provenienza, per riportare le storie e le testimo­nianze dirette di persone che hanno subito danni e perdite di familiari a causa dell’invasione occidentale in Afghanistan e la se­guente occupazione, mettendo in risalto il loro punto di vista spesso di­menticato o sottovalutato.

«Un viaggio che mi ha arricchito molto ma mi ha anche aperto gli occhi sul vero operato occidentale, della NATO, degli Stati Uniti, che hanno imbevuto di menzogne il mondo intero sui loro intenti pacifici per decenni, giustificando l’uso di una violenza sistematica e brutale contro una popolazione traumatizzata con la menzogna della lotta al terrorismo e, peggio ancora, masche­rando i misfatti e i crimini con impunità, silenzio, censura e, nel caso americano in particolare, evitando di aderire ai trattati internazionali per proteggere i propri interessi».

L’Occidente, con la sua macchina d’assalto, ha invaso, occupato e “costretto” un’intera popolazione a sottomettersi alle sue idee, ai suoi concetti considerati come migliori, più “umani e responsabili”, attraverso un apparato mediatico, fatto anche di organizzazioni umanitarie e progetti di varia natura.

CONTINUA QUI SU GIUBBE ROSSE




Scenari: "Dove andrà l’Europa”. Con Luciana Castellina e Luciano Canfora.

Gaza: diverse vittime in attacchi a un istituto d'assistenza e una clinica

Guerra in Ucraina: Mosca continua ad attaccare Kharkiv, bombe ucraine sulla Crimea occupata

Pink Floyd - When You're In (Official Audio)

sabato 22 giugno 2024

Latina, la morte del lavoratore agricolo indiano. Flai Cgil: un orrore

La piaga del caporalato si estende dal nord al sud Italia

Così abbiamo infiltrato un migrante nei campi di pomodori in mano a caporali e criminali

Viaggio nella Puglia del caporalato

Come funziona la schiavitù in Italia.

Caporalato alla Straberry di Milano, migranti sfruttati per coltivare fragole: "Non potevamo bere"

Poli-Salvemini: chiusura campagna elettorale in piazza Sant'Oronzo

RICHIESTE D'INDENNITÀ E CANDIDATURE, SALVEMINI: “ECCO PERCHÉ SFIDUCIO ALFREDO PAGLIARO”

Pink Floyd - Unboxing The Dark Side Of The Moon Vinyl Collector's Edition (Out April 19th)

mercoledì 19 giugno 2024

Richetti (Azione): "Stiamo assistendo a continue forzature su premierato e autonomia differenziata"

Ucraina, Tarquinio contro Mulè: "Ti ho preso in contraddizione sulla NATO. In Kosovo e Libia ...

Parcheggi, Salvemini contro i 5mila posti promessi da Poli

L'allarme dell'Antimafia: “boom di droghe sintetiche e turismo sorvegliato speciale”

Ballottaggio: da Siculella nessuna indicazione di voto, ma “andate a votare”

Ballottaggio: stretta di mano tra Poli Bortone e Ciucci

In commissione bilancio l'aumento della Tari, Poli: Perché non se n'é discusso prima?

Eclipse (Pink Floyd's The Dark Side Of The Moon 50th Ningaloo Eclipse Documentary) - Part One

Pink Floyd - Mudmen (Official Audio)

martedì 18 giugno 2024

A Bruxelles cominciano le manovre per le nuove nomine

La supremazia aerea russa e l’anello debole su cui punta Kiev - Notizie dall'Ucraina - Podcast

Le condizioni di Putin per una pace in Ucraina

Centrodestra leccese: “Debolezza e paura da parte di Salvemini”

Stazione: tra cantieri e caos viabilità, ancora disagi per turisti e autisti

Tommaso Moscara è il nuovo segretario generale della Cgil Lecce

Hanno Sauer: "L'invenzione del bene e del male"

Pink Floyd - Speak To Me (50th Anniversary Competition Winner's Video)

sabato 15 giugno 2024

Pink Floyd - Breathe (In The Air) (50th Anniversary Competition Winner's Video)

La resistenza lunga: Storia dell'antifascismo 1919-1945, di Simona Colarizi

Totaro e Corsaro contro Ilaria Salis, la replica di Piccolotti: "Ha condanne tipiche di ...

Il duro scontro tra Jozsef e Tarquinio: "Non si deve permettere di darmi lezioni sulla Nato"

Europee, Caracciolo: "Quello che succede in Francia e Germania toccherà anche a noi"

G7, Tajani: “L'obbiettivo è raggiugere la pace”

G7, Guterres: “La puglia svolge un ruolo fondamentale per la pace”

G7: Emiliano, Guterres speranza per l'umanità

venerdì 7 giugno 2024

Pink Floyd - Us And Them (Winner's Behind The Scenes Video)

Gaza davanti alla storia di Enzo Traverso (Laterza)

La distruzione di Gaza è una conseguenza dell’attacco del 7 ottobre o l’epilogo di un lungo processo di oppressione e sradicamento? I palestinesi hanno il diritto a resistere all’occupazione? Parlare di genocidio è antisemitismo? Enzo Traverso, uno dei più autorevoli storici del nostro tempo, va alla radice del conflitto israelo-palestinese chiamando in causa la storia e offre una interpretazione critica che rovescia la prospettiva unilaterale dalla quale ci siamo abituati a osservare ciò che sta accadendo a Gaza.


Israele viene solitamente descritto come un’isola democratica in mezzo a un oceano oscurantista e Hamas come un esercito di belve assetate di sangue. La storia sembra tornare al XIX secolo, quando l’Occidente perpetrava genocidi coloniali in nome della sua missione civilizzatrice. I suoi presupposti essenziali rimangono gli stessi: civiltà contro barbarie, progresso contro intolleranza. Accanto alle dichiarazioni di rito sul diritto di Israele a difendersi, nessuno menziona mai il diritto dei palestinesi a resistere a un’aggressione che dura da decenni. Ma se in nome della lotta all’antisemitismo viene scatenata una guerra genocida, sono i nostri stessi orientamenti morali e politici a offuscarsi. A uscirne minati sono i presupposti della nostra coscienza morale: la distinzione tra bene e male, oppressore e oppresso, carnefici e vittime. L’attacco del 7 ottobre è stato atroce, ma deve essere analizzato e non solo condannato. E dobbiamo farlo chiamando a raccolta tutti gli strumenti critici della ricerca storica. Se la guerra a Gaza dovesse concludersi con una seconda Nakba, la legittimità di Israele sarebbe definitivamente compromessa. In tal caso, né le armi americane, né i media occidentali, né la memoria distorta e oltraggiata della Shoah potranno riscattarla.



Le inutili elezioni europee, i vincoli di guerra e altro ancora (da La Fionda)

La narrativa dominante propone il mito iconico di un’Unione Europea (UE) che sfiora il campo della religiosità, un mito destinato a sfarinarsi se solo si trovasse il coraggio di scendere sotto la superficie. Pochi lo fanno, i più preferiscono tenersi a giusta distanza, contenti di digerire le quotidiane menzogne per pigrizia, disinteresse o timore di scoprire che quell’imbroglio premeditato merita il cassonetto dell’indifferenziata!

È sufficiente lo sguardo di un adulto normale (nel senso etimologico, vale a dire che rispetta la norma e la logica) affinché la menzogna si sfaldi, facendo emergere la funesta realtà di una gigantesca mistificazione.

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Cento anni fa il discorso di Giacomo Matteotti - Porta a porta 30/05/20

Conte: "Meloni spieghi perché ha candidato Sgarbi, ne va del prestigio dell'Italia"

Europee, piazza semivuota per Salvini e Vannacci: la chiusura della campagna a Roma è un mezzo flop

La Via Francigena del Sud diventa accessibile a tutti

Ascensore rotto, disabili bloccati in casa da un mese

mercoledì 5 giugno 2024

Pink Floyd - Any Colour You Like (50th Anniversary Competition Winner's Video)

I SEGRETI DI FAMIGLIA DELLA CIA (Documentario completo)

A chi giova l'astensione alle europee? La diretta con Peter Gomez

In Sudafrica sta per cambiare tutto, perché?

G7 PIANTEDOSI AL COMITATO SICUREZZA ORDINE PUBBLICO

Affaire Tortora. Un caso italiano di ingiustizia e odio di Sebastiano Vassalli (Interlinea)

«Chiedo: come mai l'Italia è caduta addosso a lei e non, che so, a Pippo Baudo? Si stringe nelle spalle. Dice: "Tutto comincia a Portobello. Portobello era una trasmissione popolare, di annunci economici... viventi. Arrivai a toccare il più alto indice di ascolto che la Rai avesse mai registrato: 28 milioni di spettatori. Ricevevamo, in media, duemila lettere al giorno. Nel 1979 ci fu un contenzioso con un certo Domenico Barbaro che in realtà era il futuro pentito della camorra e mio accusatore Pandico, per un pacchetto di centrini fatti dai detenuti nel carcere di Porto Azzurro"». Un'intervista a Enzo Tortora di Sebastiano Vassalli riemerge dagli archivi con i documenti del libro bianco del processo, a 40 anni da una delle maggiori ingiustizie dell'Italia contemporanea. Presentazione di Massimo Novelli.



lunedì 3 giugno 2024

Pink Floyd - Eclipse (Winner's Behind The Scenes Video)

Il quinto scenario. Atto secondo. I missili di Ustica. La strage del 27 giugno 1980. Le risposte, dopo decenni di domande di Claudio Gatti (Fuoriscena)

«Se si vanno a sommare la contestualizzazione storica, la plausibilità data dall’emergenza esistenziale e dalla fede del primo ministro di allora Menachem Begin nell’azione preventiva, la capacità di esecuzione di quel genere di operazione, aerei cisterna inclusi, e la concatenazione logica degli eventi ricostruiti, non ultima l’escalation prodromica all’evento data prima dall’attentato ai noccioli dei reattori e poi dall’omicidio dello scienziato egiziano, il grado di certezza che attribuisco al quinto scenario è del 99 percento.» Un esperto di sicurezza internazionale (che, come è usanza nel settore, esige l’anonimato). Sono passati oltre quattro decenni dalla strage di Ustica e per la maggior parte degli italiani c’è un’unica certezza: il DC-9 dell’Itavia è stato il bersaglio di un attacco missilistico. Ma nella ricerca dei responsabili della strage si sono costruiti solo scenari privi di qualsiasi rapporto di conformità con la storia o la realtà geopolitica e militare, basati piuttosto su credenze ideologiche –«Sono stati gli americani», si è detto, perché gli americani sono ritenuti guerrafondai – ovvero su idiosincrasie personali – a lanciare la pista francese è stato l’ex presidente Francesco Cossiga, la cui figlia ha recentemente rivelato che «il babbo non era filo-francese, preferiva gli anglosassoni». A seguito della straordinaria mole di anomalie, insabbiamenti e menzogne di questa vicenda, si è vagato su terreni sconosciuti in cerca di qualcosa che non si capiva. Qual è stato il risultato? Nessuno scenario si è rivelato convincente, la magistratura non è riuscita a cavare un ragno dal buco e quello di Ustica è rimasto un «mistero». Dopo aver a lungo seguito questa stessa strada, Claudio Gatti ha deciso di cambiare approccio: si è chiesto quante altre volte nella storia dell’aviazione un velivolo civile è stato bersaglio di un agguato aereo in tempo di pace, e come sono stati spiegati eventuali casi equivalenti verificatisi prima del 1980. Ha così appurato che tali casi si contano sulle dita di una mano e ne ha dedotto che, essendo un evento quasi privo di precedenti, doveva avere un movente straordinario, che non dava spazio a piani alternativi. Ma la scoperta più sbalorditiva è stata che ogni caso equivalente è risultato attribuibile a un unico Paese: Israele. Cosa poteva scatenare un’azione di guerra su un’aerovia italiana? Agli occhi di chi lo governava ed era a capo delle sue forze militari, era in gioco la sopravvivenza stessa del Paese: ecco il movente più potente di tutti. Così è emersa la sola soluzione possibile al cosiddetto «mistero» di Ustica, l’unica conforme alla realtà storica, geopolitica e militare di quel momento.



Lidi senza parcheggi, è già caos

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La fine della politica - con Caracciolo, Colombo e Follini - XI Festival di Limes a Genova 2024

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Serra: “Votate per i partiti europeisti” – l’intervista

domenica 2 giugno 2024

Israele e il diritto internazionale: il cerchio si stringe - su PICCOLE NOTE.iT

Netanyahu si è detto contrariato del rifiuto di Biden di sostenere il piano di “penalizzare il Tribunale penale internazionale” nonostante la crociata neocon contro di esso. La possibilità che venga spiccato un mandato di cattura internazionale contro il premier israeliano rafforza.

La guerra di Israele al Tribunale penale internazionale

La richiesta in tal senso, avanzata dalla procura del Tribunale penale internazionale, non è stata ancora accolta dai giudici del foro, ma la possibilità che si concretizzi tale sviluppo c’è.

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Europee, Meloni: «Qui si fa la storia e quella storia possiamo essere noi»

L'escalation del conflitto, la minaccia delle armi nucleari tattiche - Notizie dall'Ucraina- Podcast

Pink Floyd - Childhood's End (Official Audio)