La migrazione dalla Tunisia , così massiccia, ha delle caratteristiche completamente differenti da quella “ libica” a cui siamo stati abituati fino ad ora.
Con i nostri tentativi di accordarci con il governo di Tripoli, riconosciuto dall’ Onu, ma non eletto da nessuno, nella gestione del traffico di esseri umani dalle coste meridionali del Mediterraneo.
I finanziamenti che noi elargiamo, in gran parte servono a pagare la protezione esercitata da milizie, un vero e proprio “pizzo”, a un gruppo di potere che in pratica amministra pochi kilometri quadrati. Inoltre permettendo e legalizzando un lucroso mercato nero di idrocarburi verso il nostro paese.
Questo flusso ha delle peculiarità importanti: prima di tutto la provenienza, principalmente francofona, per il percorso, dalla frontiera nigerina, non più attraverso la Libia, il confine è stato chiuso dalle forze del generale Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, ma invece attraverso l’Algeria, dotata di un controllo dei confini e dello “spazio” importante, che fino a poco tempo fa non permetteva attraversamenti e transiti di nessun tipo.
Quello che è inquietante, che tutto avviene alla luce del sole, con bacheche di annunci, praticamente pubblici sui social con tanto di foto di barchini in costruzione, posti disponibili e costi, e principalmente recapito telefonico di chi organizza.
Colpisce lo stupore delle nostre autorità, italiane e non solo, che sembrano cadere dal pero, stupore impotente, visto che potrebbero chiedere a Facebook di chiudere queste pagine, o passare alla polizia tunisina i contatti dei trafficanti. Una cosa deve esser ben chiara, non è un servizio al viaggiatore, non è la richiesta che crea la tratta , ma l’esatto opposto.
In più il tragitto attraverso l’Algeria, rispetto a quello attraverso la Libia, è molto veloce, liscio, e in più passa vicino a siti estrattivi dell’Eni…… Giorgia non poi non sapere.
L’ignoranza è colpevole…..
I governi subsahariani, contrastano queste pratiche anche con l’aiuto di chi è tornato indietro deluso, o spesso, specie dalla Libia, traumatizzato.
Questi paesi ,poi sono gli stessi, che, in maniera irrituale, con colpi di stato, vogliono aprire un nuovo capitolo della loro storia, una reale decolonizzazione, e una gestione diversa ,autonoma, delle loro risorse, che li faccia uscire da un stato di sottosviluppo endemico.
E’ facilmente intuibile che dietro tutto questo c’è una regia, che si basa, non solo, sull’immagine che ha ancora l’Europa su questa marea di migranti adolescenti, sono minorenni per intenderci,
ma anche sull’ apparente incapacità che hanno le istituzioni del vecchio continente a dare una risposta adeguata.
D’altra parte le ONG tedesche, molte finanziate dal Partito dei Verdi, affollano il Mediterraneo con le loro imbarcazioni e contemporaneamente ci creano problemi di redistribuzione in Europa, con blocchi a Ventimiglia e al Brennero….. beh se pensi male fai peccato ,ma la imbrocchi.
Fermo restando, sono un velista, nessuno va lasciato in mare.
Perché quindi questa colpevole inazione, da parte del nostro governo e da parte dell’Unione Europea? Forse perché rientra in una politica di compressione salariale portata avanti da tutto l’Occidente collettivo. I migranti sono manodopera servile. Vedi la raccolta dei pomodori a Foggia, vedi gli agrumi in Calabria, il tutto gestito dalla malavita .
Per comprendere questa storia, c’è bisogno di individuare un comune denominatore, che sono le mafie, semplicemente….. il cui operato risponde ,come sempre succede, e non solo in Italia, a interessi di livello molto più alto.
Ipotesi: questo aumento dei flussi, può essere dovuto al voler fare cassa visto il cambio di rotta in molti paesi subsahariani?
Ne parleremo presto, ma vi invito a leggere qualcosa, a sentire su youtube di Thomas Sankara, presidente deposto e ucciso nel 1987 del Burkina Faso… un campione del panafricanismo.
Nessun commento:
Posta un commento