A dieci anni dalla morte di Andreotti è giunto il tempo di valutare il reale spessore storico del personaggio: come per tutti i grandi della Storia «capire è più importante che giudicare».
Chi era davvero Giulio Andreotti? Se un singolo
individuo può rappresentare da solo la politica italiana della seconda
metà del Novecento, questi è sicuramente Giulio Andreotti. Eppure troppo
spesso un giudizio morale, che lo vede come «anima nera» di una Prima
Repubblica fatta di scandali, stragi, terrorismo, malaffare diffuso, ha
impedito l'analisi accurata e la comprensione della sua figura. È quanto
invece si propone Aldo Giannuli in questa lucida e approfondita
biografia politica. L'autore ripercorre l'intera carriera del Divo
Giulio, dagli anni giovanili dei primi impegni nell'Azione cattolica e
del fondamentale incontro con De Gasperi fino alla nomina a senatore a
vita, alla stagione dei processi, alla lenta uscita di scena: in mezzo,
settant'anni di politica attiva, di cui trentasei come membro del
governo. La storia di Giulio Andreotti è la Storia dell'Italia dal
secondo dopoguerra alla fine del secolo. E Giannuli, con la consueta
perizia, seguendo le tracce di colui che più di ogni altro è stato
protagonista indiscusso di quei fatti, ci guida nelle stanze del potere,
illuminando ciò che si è sempre voluto mantenere oscuro e non tremando
di fronte ai momenti più scabrosi (l'omicidio Pecorelli, i rapporti con
Cosa Nostra, l'inquietante «Noto Servizio»…).
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