Vincitore di diversi premi, questo libro ha suscitato scalpore internazionale con il suo coraggio e le sue testimonianze inedite.
«Il racconto devastante di Sally Hayden sulla condizione dei rifugiati contemporanei è al contempo un'epopea commovente e una narrazione intima di precise esperienze personali. Raggiunge ciò che ogni grande scrittura spera di fare: restituire l'umanità a coloro che ne sono stati privati. Un libro fondamentale per chiunque voglia capire che cosa significa essere umani nel XXI secolo».» - Fintan O’Toole, autore di The Politics of Pain
«Una cronaca approfondita e straziante... Il libro è il culmine di una missione d'inchiesta condotta da una sola donna per scoprire le miriadi di abusi subite dai migranti che sperano di costruirsi una vita migliore in Europa».» - Foreign Policy
«Il più importante lavoro di reportage contemporaneo che abbia mai letto... Spero che il lavoro di Sally Hayden possa contribuire ad avviare una discussione radicalmente nuova, e necessaria da molto tempo, sull'approccio dell'Europa alla migrazione e ai confini.» - Sally Rooney
Nel 2018 la giornalista Sally Hayden inizia a
ricevere via Facebook richieste d'aiuto da parte di prigionieri detenuti
nelle carceri in Libia, migranti che avevano tentato di attraversare il
Mediterraneo per scappare da guerre e dittature. A quei messaggi ne
seguono molti altri che riportano foto trafugate delle torture subite
nelle prigioni, insieme a informazioni sconcertanti che inizialmente
nessun giornale era disposto a pubblicare. Hayden decide così di
ripercorrere la rotta dei migranti, raccogliendo testimonianze uniche,
interpellando vittime, governi, istituzioni e organizzazioni
internazionali. L'estenuante percorso migratorio dall'Africa al
Mediterraneo, fra morti, abusi di ogni tipo e riscatti esorbitanti,
suscita indignazione, tanto quanto apprendere della negligenza delle
organizzazioni internazionali come l'ONU e dell'impotenza delle ONG. Ma,
soprattutto, l'autrice si sofferma sulle politiche migratorie
dell'Unione Europea che hanno contribuito indirettamente ad alimentare
il traffico di essere umani. Questa inchiesta cruda e coraggiosa ha la
capacità di far emergere le spaventose contraddizioni di un Occidente
che ha paura di perdere i propri privilegi. Riesce a scuotere le
coscienze e a far riflettere sulle nostre responsabilità collettive e
individuali, restituendo voce a chi se l'è vista negare.
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