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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
venerdì 31 maggio 2024
giovedì 30 maggio 2024
Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks di Stefania Maurizi (Chiarelettere)
La storia di un'incredibile congiura nel racconto della giornalista che ha pubblicato i principali scoop dai documenti segreti di WikiLeaks e con le sue inchieste sul caso sta contribuendo in maniera decisiva alla battaglia per salvare Julian Assange e i suoi giornalisti.
«Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo. Se crediamo di vivere in una democrazia, dovremmo leggere questo libro. Se ci sta a cuore la verità e una politica onesta, dovremmo leggere questo libro» – dalla prefazione di Ken Loach
«"Il potere segreto" è veramente un libro straordinario, risultato di anni di lavoro su una vicenda che tutti hanno abbandonato ma che invece ha molto da raccontarci: il caso Julian Assange» – Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presadiretta
Nella cella di una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decennio lo vogliono distruggere. Non è un criminale, è un giornalista. Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un'organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l'incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l'impunità ai potenti. Non poteva farla franca, doveva essere punito e soprattutto andava fermato. Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un'ambasciata, infine in galera. È possibile che a un certo punto venga liberato, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere americano. Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione. L'obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale. Stefania Maurizi è l'unica giornalista che ha lavorato fin dall'inizio, per il suo giornale, su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stretto contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera decisiva alla ricerca della verità, citando in giudizio quattro governi – gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Svezia e l'Australia – per accedere ai documenti del caso. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d'inchiesta sono entrati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks. In queste pagine ripercorre tutta la vicenda, con documenti inediti, una narrazione incalzante e sempre puntuale. La storia di una vendetta silenziosa ma feroce. Un libro cruciale su un caso decisivo del nostro tempo.
mercoledì 29 maggio 2024
martedì 28 maggio 2024
Deglobalizzazione l'economia come arma - XI Festival di Limes a Genova 2024 "Fine della guerra"
Lido York: tra incertezze normative e il coraggio di chi ha investito. Intervento dell'Avv. Francesca Conte
Come avvocato, libera
cittadina che ha a cuore il suo territorio, sento il dovere di intervenire
sulla delicata questione delle concessioni balneari, che rischia di mettere a
repentaglio il futuro di storiche realtà come il Lido York.
La sentenza del Consiglio
di Stato, che impone ai Comuni di bandire gare per l'assegnazione delle
concessioni balneari in ottemperanza alla direttiva Bolkestein, rappresenta un
punto di svolta epocale. Da un lato, essa garantisce la concorrenza e la trasparenza
nel settore, dall'altro apre scenari di incertezza per gli attuali
concessionari, tra cui la famiglia Prete del Lido York, che gestisce con
dedizione lo stabilimento da ben tre generazioni.
Mentre la scadenza per le
concessioni in essere è fissata al 31 dicembre 2024, permangono dubbi
significativi sulla chiarezza della normativa italiana in materia di criteri
per le gare pubbliche. Come avvocato dunque, ritengo sia fondamentale che il
Governo intervenga tempestivamente per fare chiarezza e fornire indicazioni
precise ai Comuni, evitando così il rischio di contenziosi e di un clima di
incertezza che potrebbe penalizzare il settore turistico.
Un altro aspetto critico
riguarda gli indennizzi previsti per i concessionari uscenti. È doveroso
riconoscere il valore degli investimenti fatti da queste aziende nel corso
degli anni, spesso in condizioni pionieristiche e con notevole assunzione di
rischi. La tutela del loro diritto al riconoscimento di un equo indennizzo in
caso di mancato rinnovo della concessione è un principio di giustizia da non
sottovalutare.
In questo scenario di
cambiamento, non possiamo lasciare sole le realtà imprenditoriali che hanno
fatto la storia del nostro territorio. Serve un impegno concreto da parte di
tutte le istituzioni, nazionali e locali, per accompagnare i concessionari in questo
delicato processo di transizione, garantendo loro la massima trasparenza, la
tutela dei loro diritti e il sostegno necessario per riorganizzarsi in vista
delle future gare.
L'amarezza espressa dai
titolari del Lido York è comprensibile, ma non deve paralizzarci. Dobbiamo
trasformare questa sfida in un'opportunità per modernizzare il settore
balneare, valorizzando le professionalità esistenti e favorendo l'ingresso di
nuove idee e competenze.
Con un lavoro sinergico
tra istituzioni, imprese e professionisti, sono convinta che potremo trovare
soluzioni concrete e sostenibili per il futuro del Lido York e di tutte le
realtà balneari che rappresentano un patrimonio prezioso per la nostra città e
per l'intero Paese.
lunedì 27 maggio 2024
domenica 26 maggio 2024
sabato 25 maggio 2024
Elena Basile: lettera a Liliana Segre (da La Fionda)
Gentilissima Senatrice Segre,
Vorrei tornare a rivolgermi a Lei sperando che questo mio nuovo tentativo di dialogo non sia causa di una sua seconda querela civile e penale. Mi è terribilmente dispiaciuto che, in base a quanto riferitomi dagli avvocati, lei mi abbia querelato per “diffamazione e istigazione all’odio”. Sono sgomenta all’idea che la mia difesa dei diritti umani e delle politiche umanitarie possa essere fraintesa fino al punto da farmi considerare un’antisemita. Oggi intervengo in favore del martoriato popolo di Gaza. Negli anni trenta l’avrei fatto per il popolo ebraico. Sebbene mi sia pubblicamente scusata in un articolo apparso sul Fatto Quotidiano per avere utilizzato un paragone che, tenendo conto della sua veneranda età e della sua atroce esperienza di vita, avrebbe potuto ferirla, Lei non ha voluto credere nella sincerità delle mie scuse.
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“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2...