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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
venerdì 30 agosto 2024
Il potere della menzogna. Comunicazione e politica nella società digitale a cura di Jacopo Marchetti (Il Mulino)
giovedì 29 agosto 2024
Sulla fine ...
Dopo il mio intervento , l’ultimo , sulla fine, il declino della deterrenza dell’Occidente allargato, e nello specifico dell’esercito israeliano, la forza militare più importante del Medio Oriente, oltre a essere il più grande, e fidato , alleato USA, è avvenuto l’attacco , preventivo, dell’aviazione , alle basi Hezbollah , nel sud del Libano.
Netanyahu , con tono trionfalistico, dice che l’operazione
aerea ha distrutto svariate migliaia di siti lancio di Hezbollah.
E’ da notare però
che, c’è stata una risposta, immediata,
con il lancio di droni e razzi dal sud Libano, verso Israele.
Hanno usato, le milizie sciite, armi economiche che però hanno
messo in crisi , il favoleggiato, e costosissimo sistema di difesa aerea
israeliano, in sostanza saturandolo, cioè facendolo utilizzare in maniera
massiva.
Tutto ciò è stato fatto con 350 razzi e droni ,che costano
poche migliaia di dollari.
Le rivendicazioni di obbiettivi colpiti da tutti e due i
contendenti, non sono state confermate da nessuno i, a parte le immagini di una
unità navale israeliana danneggiata pesantemente al largo del Libano(una nave
militare con la stella di Davide è stata affondata già nel 2004, quando
l’esercito israeliano è entrato nel paese dei cedri l’ultima volta, ed è stato
costretto a ritirarsi per le perdite subite).
Alcune considerazioni sono obbligate però.
A quanto pare hanno preso il volo un numero elevatissimo di
aerei israeliani, e questo perché l’operazione è stata importante, ma anche
direi perché a terra potevano essere obbiettivi
della risposta di Hezbollah.
Ucraina insegna.
Loro , le milizie libanesi,
hanno agito da soli, non Iran non l’Asse della Resistenza, quindi
senza contributi siriani, iracheni.
Che si sono complimentati
Hanno usato le armi più economiche e “ semplici” del loro
arsenale, tenendo le più importanti , moderne e letali, ben protette e
nascoste.
Quindi a fronte del declino di una deterrenza, se ne sta
creando un’altra, che raffredda molto i toni minacciosi della leadership
israeliana
Hezbollah sta facendo capire, di non volere l’escalation, ma
nel contempo, di essere in grado di colpire. Alcune stime parlano di 250.000 missili
e razzi in loro possesso, non toccati dagli attacchi israeliani, perché
ottimamente nascosti.
In uno stato come Israele , senza profondità strategica,
avrebbero effetti devastanti, e tutti
gli attori dello scacchiere lo sanno,
sia i più esposti, sia chi supporta, come gli USA, e noi.
La cosa veramente nuova, e rivoluzionaria, è che la
deterrenza è espressa per la prima volta , da un attore non statale ,da una
milizia, radicata, ma sempre milizia.
Allego due contributi da Giubbe Rosse news, un bell’articolo
da cui io ho tratto spunto , e poi uno
da un sito in arabo, se volete potete farlo tradurre.
A me basta l’autorevolezza del sito, sempre Giubbe
Rosse, che lo ha proposto.
Vi renderete conto che i silenzi spesso valgono più di mille proclami.
(Leonardo Elia)
Questa è Itaca e per lei Ulisse affrontò il viaggio più pericoloso di tutti … di Savino Balzano
Questa è Itaca e per lei Ulisse affrontò il viaggio più pericoloso di tutti. È l'isola che valeva la sfida a Scilla e Cariddi, la discesa nell'Ade per le parole di Tiresia, l'abbandono del calore di Circe e di Calipso.
Doveva tornare a casa da
Penelope, da Telemaco, da Argo.
E c'era la sua terra, il
suo popolo da salvare: i proci volevano tutti i frutti della sua meravigliosa
isola.
Avverse erano le forze
più potenti, quelle di Poseidone, che governava il mare che avrebbe dovuto
solcare per tornare a casa, per difenderla e proteggerla.
Per certi versi ricorda
le vicende del nostro Paese, che è egualmente meraviglioso e pure merita la
salvezza.
Anche sul destino del
nostro popolo agiscono forze potentissime e anche dalle nostre parti si vedono
pretendenti interessati solo a depredare e razziare.
Chi avrà il coraggio di
Ulisse e chi vorrà davvero battersi per la nostra terra?
Chi vorrà e potrà
raccontare il viaggio che attraversa la tempesta, oggi che tanti sono ricattati
e arrestati se non sostengono il racconto dominante, detenuti da chi pretende
di rappresentare i valori della libertà e della democrazia?
Tante volte il destino di
Ulisse è stato appeso a un filo, tante volte la disperazione lo insidiava e
ogni volta seppe reagire.
Allargare l’Unione europea dai Balcani occidentali all’Ucraina di Luca Gori e Nicola Pontara (Luiss University Press)
mercoledì 28 agosto 2024
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“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2...