Questa è Itaca e per lei Ulisse affrontò il viaggio più pericoloso di tutti. È l'isola che valeva la sfida a Scilla e Cariddi, la discesa nell'Ade per le parole di Tiresia, l'abbandono del calore di Circe e di Calipso.
Doveva tornare a casa da
Penelope, da Telemaco, da Argo.
E c'era la sua terra, il
suo popolo da salvare: i proci volevano tutti i frutti della sua meravigliosa
isola.
Avverse erano le forze
più potenti, quelle di Poseidone, che governava il mare che avrebbe dovuto
solcare per tornare a casa, per difenderla e proteggerla.
Per certi versi ricorda
le vicende del nostro Paese, che è egualmente meraviglioso e pure merita la
salvezza.
Anche sul destino del
nostro popolo agiscono forze potentissime e anche dalle nostre parti si vedono
pretendenti interessati solo a depredare e razziare.
Chi avrà il coraggio di
Ulisse e chi vorrà davvero battersi per la nostra terra?
Chi vorrà e potrà
raccontare il viaggio che attraversa la tempesta, oggi che tanti sono ricattati
e arrestati se non sostengono il racconto dominante, detenuti da chi pretende
di rappresentare i valori della libertà e della democrazia?
Tante volte il destino di
Ulisse è stato appeso a un filo, tante volte la disperazione lo insidiava e
ogni volta seppe reagire.
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