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Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

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Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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lunedì 9 ottobre 2023

Aspri combattimenti si stanno svolgendo tra miliziani di Hamas. Intervento di Leonardo Elia

Aspri combattimenti si stanno svolgendo tra miliziani di Hamas, infiltrati dalla striscia di Gaza, e l’esercito israeliano.

La striscia di Gaza è territorio della lunghezza di non più di 25 miglia con una densità di popolazione tra le più alte al mondo,  da cui non si può praticamente uscire ed entrare per ragioni di sicurezza. In pratica un campo di concentramento a cielo aperto.

Immaginatevi il livello di rabbia che si è accumulato lì dentro. Non posso non essere d’accordo con Moni Ovadia, quando parla di un approccio coloniale dello stato di Israele nei confronti della popolazione araba,

culminato con l’intervento della polizia  all’interno della moschea di Al Aqsa, e sulla Spianata delle

Moschee ,quasi un sacrilegio. Il motore “politico” di tutto ciò è Hamas, organizzazione fondamentalista sunnita , collegata ai Fratelli musulmani. Nota bene che i palestinesi, alla fine della II guerra mondiale, erano di gran lunga i più laici all’interno del mondo arabo.

Il primo ministro  israeliano Benjamin Netanyahu ha  deciso di applicare l’articolo 40 ,della legge fondamentale che introduce lo stato di guerra.

Israele sotto attacco, presa alla sprovvista quasi  un 11 settembre….

Io ho qualche dubbio però.

Come è possibile che il Mossad ,uno dei servizi segreti più efficenti al mondo non abbia capito nulla?

Non si sia accorto dei preparativi, con l’accumulo di un’enorme quantità di razzi, ne sono stati lanciati in queste ore migliaia verso obbiettivi in Israele? Non si è accorto dell’arrivo di armi dall’Ucraina, anche di armi frettolosamente lasciate dagli americani in ritirata dall’Afganistan.

Non ho fiducia dei dirigenti di Hamas quando ringraziano l’Iran del loro, presunto, aiuto, tanto più che l’appoggio che il governo degli Ayatollah è per adesso solamente verbale, con gli Hezbollah  libanesi fermi, loro si sciiti e notoriamente filoiraniani. Con l’esercito israeliano che accumula forze ai confini del Libano. Aspettano un pretesto, come aspettano un pretesto gli americani che hanno mandato un gruppo navale, con portaerei in zona. Non certo per Gaza.

Che cosa può essere  meglio di una guerra, per Netanyahu per compattare un paese, il cui governo è in netta crisi di consenso, dopo mesi di grandissime manifestazioni che chiedevano le sue dimissioni?

Il nemico serve anche a questo.

Per concludere mi ricordo che mi disse un caro amico, libanese, maronita, Antoine.

Gli Hezbollah, sono fatti, sono costruiti, per risolvere i problemi interni di Israele, sono i nemici, né più ne meno di Hamas, e della galassia fondamentalista palestinese

 


 

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