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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

mercoledì 2 luglio 2025

Israele bombarda ancora Gaza. La Francia alle prese con un’ondata di calore.

L'IMPOVERIMENTO DEL LAVORO

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Come ho conosciuto Niklas Luhmann? a cura di Stefano Magnolo #7

MotorTerapia: motori, emozioni e solidarietà che lasciano il segno

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martedì 1 luglio 2025

L’intelligenza artificiale non è scienza - Intervento di Leonardo Elia

Va da se, che quando una persona che non usa abitualmente chat GPT la utilizza solo  per qualcosa di “specifico” , i risultati ottenuti sono spesso eccellenti.

Non bisogna mai dimenticare che l’intelligenza artificiale non è scienza, neanche quella branca definita “scienza applicata”, ma è tecnologia. Cioè un qualcosa non neutra, ma definita dal suo uso.

Ma a questo punto bisognerebbe, cosa difficilissima di questi tempi, pensare a precisare i limiti del suo utilizzo. Visto le conclusioni dello studio del Mit, si possono  immaginare le conseguenze che può avere nello sviluppo degli   adolescenti, che vivono un momento importantissimo per la formazione del se, dell’uomo e della donna del futuro.

Parlando con insegnanti , anche universitari, mi sento dire che chat GPT, è usata molto , una scorciatoia, per risparmiarsi lo sforzo , a  scuola, e anche all’università.

La quale scuola , vista come è orientata verso progetti e competenze, non è assolutamente strutturata per filtrare questa tendenza e contenerla entro limiti accettabili e condivisibili.

La scuola come obbiettivo  deve  far imparare a ragionare lo studente, sulla qual cosa si costruiscono gli obbiettivi e le competenze e le risposte , differenti, al mutare delle circostanze. La scuola dovrebbe dare , prima delle nozioni, la plasticità di approccio. Il senso critico.

Ma fin qui abbiamo parlato di etica, e anche in maniera grossolana. Questo argomentare spesso non porta a nulla.

Ma l’intelligenza artificiale, la gestione e la lavorazione di una enorme quantità di dati ,ha già un presente, che non è solo  la “clusterizzazione” della popolazione, in base alle scelte che gli individui fanno quando vivono.

E’ l’utilizzo in campo militare. Tra i grandi finanziatori di Trump, e anche dei presidenti dem precedenti, ci stanno i “re” della AI, come Open AI, ma principalmente Peter Thiel di Palantir , con il suo ceo Alex Karp.

Questi ultimi sono in rapporti strettissimi con l’esercito israeliano. Sia Thiel sia Karp sono sionisti convinti e pure estremisti.

 La loro tecnologia è stata utilizzata per la campagna aerea e per l’eliminazione di avversari dal 7 ottobre in poi, a Gaza e anche in Libano. L’individuazione degli obbiettivi si fa con i software di Palantir, che oltre a essere analitici, sono anche predittivi, prevedono in base all’analisi dei dati la presenza di una data persona in un dato luogo. Così si spiega l’eliminazione di persone attenzionate , insieme a tutta la famiglia, insieme a tutto il condominio, addirittura in sala operatoria, uccisi con tutto lo staff medico presente.

E questo sta cambiando  anche i protocolli militari che tendono ad ammettere  ,dopo l’esperienza di Gaza, un numero di morti civili molto più alto, perché si sta accettando, per ogni militante morto fino a 20 civili morti con lui. Un rapporto pazzesco che di fatto viene accettato dall’opinione pubblica.

Ci sarebbe da ampliare l’accusa di genocidio, da un pazzo, Netanyahu, anche a chi, complice, presenzia in giro per il mondo conferenze di tutti i tipi che millantano futuri radiosi grazie alla tecnologia, la loro, e con questa tecnologia aiuta l’omicidio di donne , vecchi e bambini.

Tutti finanziati in passato  da apparati militari americani che avevano visto lungo.

Ma c’è di più, considerando che il software Mosaic che usa l’ AIEA, agenzia internazionale per l’energia atomica per monitorare e controllare le nazioni in possesso di risorse nucleari, mai  Israele per intenderci, è di Palantir. Che ad un certo punto ha, in un impeto predittivo, ha asserito  che l’Iran era vicinissimo alla Bomba. Cosa non vera, come affermato dai servizi americani e dalla stessa AIEA precedentemente.

Che ha dato la giustificazione , al criminale di Tel Aviv, ad  attaccare l’Iran, con il consenso di Trump, che è pure intervenuto per salvare lui e Israele.

Non bisogna dimenticare che i dati e la loro elaborazione, sono le cose più taroccabili sulla terra, perché non sono evidenze assolute. Esistono perché lavorate . E di questo nella stampa main stream non se ne parla.

In più non si deve mai dimenticare che attraverso la tecnologia, specie quella militare , si fa politica,e questo è un esempio da manuale.

 

 

 


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LA GUERRA OMBRA DI PALANTIR CONTRO L'IRAN - Giubbe Rosse News

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Kit Klarenberg, kitklarenberg.com, 30 giugno 2025  —  Traduzione a cura di Old Hunter 

Mentre la polvere si deposita sulla “Guerra dei 12 Giorni”, è sempre più chiaro che il conflitto è stato una sconfitta schiacciante per Israele e gli Stati Uniti. Col senno di poi, l’unico successo dell’entità sionista è un’ondata di omicidi nelle prime ore del conflitto. Un adulatorio articolo del Financial Times del 19 giugno insinuava che la responsabilità fosse da attribuire a una tecnologia all’avanguardia che riunisce dati e fonti di intelligence di varia natura. Questo solleva l’ovvio interrogativo se Tel Aviv sia stata aiutata nella sua ondata omicida da Palantir, il famigerato gigante privato dello spionaggio. (continua su Giubbe Rosse News




NEL GIOCO DI TRUMP VINCONO STATI UNITI E CINA E A PAGARE IL CONTO È L'EUROPA - Giubbe Rosse News

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Priva della capacità di far valere i propri interessi, l’Europa non deve continuare a sovvenzionare i produttori di armi americani, ignorando al contempo i mercati cinesi.



La SCUOLA PUBBLICA BRUCIA, ma BUTTIAMO SOLDI in ARMI - Ft. Federico Greco

I servizi segreti e Hollywood: i cinque occhi che ti dicono cosa pensare - DESAPARECINEMA EP.43

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lunedì 30 giugno 2025

Mit, IA e risposta neurofisiologica – Intervento di Leonardo Elia

Uno studio del MIT, Massachussets  Istitute of Tecnology,  ha  messo a confronto la risposta neurofisiologica  e cognitiva di tre gruppi di persone  di fronte ad un componimento, di fronte ad una scrittura.

Un gruppo era formato da chi non usa supporti informatici di nessun tipo, un altro gruppo da chi invece utilizza abitualmente  la rete, il terzo gruppo chi si basa  abitualmente  su chat Gpt.

Le prove sono state ripetute più volte in un arco di tre mesi, con un’esame orale e scritto, come si diceva una volta, di quello che è stato prodotto dai partecipanti, incrociato da un’elettroencefalogrammografia, che attraverso una serie di elettrodi esterni,  ha riportato  come le diverse aree del cervello si “accendevano” e si rapportavano tra di loro durante l’indagine.

I risultati dello studio, per quanto ovvi, specie per chi, come me nutre dubbi su un’ utilizzo della tecnologia senza alcun  limite,  sono inquietanti.

Il gruppo che non usa aiuti, ha dato risultati nettamente migliori, specialmente nei confronti  dei soggetti che usano frequentemente  la IA per produrre testi. Che tra l’altro non ricordano quello che hanno scritto  loro stessi  poco  tempo prima. Essi hanno  sviluppato un debito cognitivo, quindi minore capacità di collegare più ragionamenti  , di sviluppare un pensiero articolato, minore  capacità  di elaborare in autonomia .

Gli utenti che usano la rete abitualmente, stesse conclusioni, ma  deficit più contenuti .

Anche l’attivazione delle aree del cervello è  risultata  differente, e dava l’anatomia e la fisiologia delle differenze emerse dall’esame tradizionale.

Non bisogna dimenticare che queste conclusioni si riferiscono ad un campione che abitualmente usa  queste tecnologie, che subisce l’adattamento al mezzo utilizzato.

Il genere umano fin dalla sua apparizione sulla terra si è avvalso di apparati, che per quanto  ora ci possono apparire primitivi, come la selce scheggiata, lo  hanno accompagnato e hanno accompagnato la sua  storia e la sua evoluzione ,  aiutandolo nel quotidiano  e quindi  modificandone  la  vita. Le “protesi” come le chiamava il compianto Roberto Calasso, di Adelphi,  che avevano sempre un loro perché.

Il perché della AI, se le conclusioni sono queste, mi inquieta, perché io mi interrogo a cosa e a chi, servano cervelli, che non ideano, menti che hanno perso la più grande ricchezza dell’individuo che è il senso critico.

 Un orizzonte distopico che sta già prendendo forma intorno a noi, senza che la società  se ne renda conto, perché la consapevolezza , che proviene direttamente dall’autonoma , cosciente e strutturata  elaborazione di pensiero, è la prima vittima dell’ utilizzo pervasivo di questo tipo di tecnologie.




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