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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

martedì 21 gennaio 2025

Nel Baratro della guerra continua Presentazione OGGI A LECCE del libro di Elena Basile (Ex Ambasciatrice, scrittrice e giornalista) dal titolo L’occidente e il nemico permanente (PaperFirst)

Con il Patrocinio del Comune di Lecce, Regione Puglia, Biblioteca Bernardini, Polo Biblio Museale di Lecce, Provincia di Lecce, Puglia Culture e in collaborazione con  ANIEF Associazione Professionale Sindacale, Università del Salento – COBAS – Pacelink, Potere al Popolo, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno è previsto l’incontro dal titolo “Nel Baratro della guerra continua -  Presentazione del libro di Elena Basile (Ex Ambasciatrice, scrittrice e giornalista) L’occidente e il nemico permanente edito da PaperFirst, martedì 21 Gennaio 2025  alle Ore 18.00 presso Biblioteca Bernardini Ex Convitto Palmieri, Piazzetta Carducci – Lecce.

Apre l’incontro Stefano Donno editore de I Quaderni del Bardo Edizioni

Modera e Coordina - Silvia Cazzato (giornalista)

Introduce - Prof.ssa Santa De Siena

Dialogano con l’Autrice Prof.ssa Maurizia Pierri, Prof.ssa Elisa Rubino, Prof. Salvatore Rizzello, Prof.ssa Elena Maria Fabrizio, Dott. Leonardo Elia (blog Dialoghi Scomodi)

 

Un invito a riflettere e  non restare indifferenti alle guerre, alle catastrofi umanitarie, al genocidio, al militarismo, al negazionismo climatico, alla crisi economica, allo scontro di civiltà, sospesi tra la sindrome securitaria e il castello di carta della disinformazione. A non assecondare l’ipocrisia di chi proclama “valori universali”, che ci rende complici dei massacri, mentre viene tacitata ogni forma di dissenso e di mobilitazione sociale. Ma per provare a smuovere le nostre coscienze, i nostri corpi, le nostre menti e il nostro spirito critico  di fronte alla disumanizzazione, alla violenza, alle atrocità mentre il diritto internazionale è sotto attacco e la nostra stessa democrazia va in frantumi.

Ne parliamo con L’Ex-Ambasciatrice Elena Basile che nel suo ultimo libro  L'Occidente e il nemico permanente esamina il passaggio di paradigma dalla Vecchia alla Nuova Europa e ricostruisce la genesi dei due principali conflitti dell’Ucraina e del Medio Oriente, ponendo seri interrogativi geopolitici. Sottolineando come “i giochi strategici globali siano frutto di una visione patologica del mondo e dell’Occidente che braccato dal declino che esso stesso ha creato, porta avanti disegni imperialistici ed espansionistici”, incentrandosi sulla supremazia militare piuttosto che aprire il tavolo dei negoziati come unica possibilità di risoluzione razionale degli annosi conflitti fratricidi.  

La costruzione di un’alternativa riformatrice alla normalizzazione della guerra ha bisogno di un impegno più incisivo da parte della UE e non di uno scontro tra il bene e il male. Di fronte al rischio di un’escalation infinita e al triste destino nucleare, non lasciamoci trascinare nel baratro di una guerra infinita. “Querela Pacis”, imploriamo la pace!!!

Si invita la cittadinanza e la stampa tutta a partecipare all’incontro

 

Scheda del volume - L'Occidente e il nemico permanente di Elena Basile (PaperFirst) -  Sono passati due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, che continua a seminare lutti e disperazione. Un nuovo conflitto è sorto in Medio Oriente, come conseguenza della mancata soluzione alla questione palestinese che si trascina da più di un secolo. Le due crisi presentano il rischio di trasformarsi in guerre globali e nucleari, e i loro resoconti mediatici si basano sulla stessa narrativa dominante, sebbene gli scacchieri internazionali siano molto diversi: prevale un approccio di stampo etico e religioso, lo scontro tra il bene e il male, rispetto a un’analisi razionale e storica. Come mai? Non è una coincidenza. L’autrice illustra come i giochi strategici globali siano frutto di una visione patologica del mondo dell’Occidente che, braccato dal declino che esso stesso ha creato, porta avanti disegni imperialistici ed espansionistici, focalizzandosi sulla supremazia militare e relegando in un angolo diplomazia e mediazione: si allontana così l’idea di un Occidente sano, possibile protagonista del nuovo riformismo, e si alimenta il bisogno di un nemico permanente, che è ormai dato per scontato dai governanti occidentali. Prefazione di Luciano Canfora. Postfazione di Alberto Bradanini

 



Cosa ha detto Donald Trump nel discorso di insediamento: “L’età d’oro dell’America inizia adesso!”

See moment Donald Trump is sworn in as 47th US president

L’età dell’oro di Donald Trump🇺🇸

President Trump Speaks at the Commander-In-Chief Ball

Donald J. Trump Attends the Presidential Parade

Trump al comizio pre insediamento: "Abbiamo vinto, riprendiamo il Paese"

(43) Il Corpo nazionale italiano dei Vigili del fuoco. Storia, architetture e tipi d'intervento al tempo della guerra fredda (1945-1982). A cura di Marco Cavriani e Piero Cimbolli Spagnesi. Roma: Rodorigo Editore, 2015. Vol. 1. Isbn: 9788899544027

(43) Il Corpo nazionale italiano dei Vigili del fuoco. Storia, architetture e tipi d'intervento al tempo della guerra fredda (1945-1982). A cura di Marco Cavriani e Piero Cimbolli Spagnesi. Roma: Rodorigo Editore, 2015. Vol. 1. Isbn: 9788899544027

(43) Le società di mutuo soccorso in Irpinia (1861-1900)

(43) Le società di mutuo soccorso in Irpinia (1861-1900)

lunedì 20 gennaio 2025

Craxi, l'ultimo vero politico di Aldo Cazzullo (Rizzoli)

 «A un tratto, la ruota del destino diede un giro. La vicenda di Craxi entrò nella fase finale, quella della vita e della morte. In poche settimane la situazione sarebbe precipitata, in modo insieme epico e grottesco. Iniziava una tragedia. Che tanti in principio considerarono una farsa. Perché l’Italia è convinta di essere un Paese comico, al più melodrammatico. Invece la storia unitaria del nostro Paese è una storia tragica.»


Aldo Cazzullo atterra a Tunisi a fine ottobre del 1999. In Italia è appena arrivata la notizia del ricovero di Bettino Craxi. Il leader socialista, dal 1994 ad Hammamet per sfuggire a Mani Pulite e all’arresto, sarebbe morto pochi mesi dopo. Parte dalla fine, da questi ricordi personali vissuti sul campo del giornalismo – la malattia di Craxi, il disperato intervento chirurgico, la morte, il funerale –, il racconto dell’uomo e del politico che più di ogni altro ha rappresentato la modernizzazione dell’Italia repubblicana e la caduta del sistema dei partiti. Un ritratto in chiaroscuro. Un profilo biografico impreziosito da aneddoti personali e da un apparato fotografico unico, che punta a ricostruire la storia del giovane militante, l’ascesa al potere del segretario socialista, i rapporti con i leader nazionali e internazionali del suo tempo, dando conto della dimensione umana e intima del politico che fu Craxi anche nei mesi concitati dell’epilogo della sua parabola, senza nascondere gli errori e le responsabilità. Fino a tracciare un’analisi della sua eredità, quel nodo mai sciolto della fine della Prima Repubblica che forse trova proprio in Bettino la sua plastica rappresentazione: uomo di potere osannato e odiato, capro espiatorio della stagione del malaffare, esiliato illustre per alcuni, latitante per altri (e per la giustizia italiana). L’ultimo vero politico, scrive Cazzullo a venticinque anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, con una formula su cui non si riesce a porre un solo accento: è stato l’ultimo uomo di Stato italiano dotato di spessore e di visione; ma ha pagato un prezzo altissimo alla sua spregiudicatezza. Ingombrante financo sul piano fisico, è diventato il bersaglio grosso: da statista a «Cinghialone». Un simbolo della Prima Repubblica, che ha avuto – come ha riconosciuto il suo nemico della vita, Eugenio Scalfari – «la grandezza della fine»



VANNACCI INTERROGA IL COMMISSARIO EUROPEO PER LA DIFESA, ANDRIUS KUBILIUS

Il filmato di Hamas mostra il rilascio dei primi tre ostaggi israeliani

Floris: "Il fascismo non torna, ma ci sono tratti preoccupanti"

Tutti i colori del rosso. Un viaggio nella storia della sinistra (Feltrinelli)

Tutti i colori del rosso. Un viaggio nella storia della sinistra per ritrovare l'orgoglio dell'alternativa di Gabriele Santoro (Feltrinelli)

 

Tutti i colori del rosso è un viaggio nella storia della sinistra europea e mondiale post 1989, che riflette e indaga l’attualità politica italiana, internazionale e le sfide poste dal disordine globale nel quale siamo immersi. Pace e guerra, immigrazione, il diritto alla salute, lavoro e precariato, contrasto alla povertà, ambientalismo e giustizia climatica, i diritti civili e le donne in politica: le otto inchieste giornalistiche che compongono il volume affrontano le questioni centrali del nostro tempo. Il libro analizza e interroga anche le scelte, le promesse tradite o incompiute dei protagonisti che negli ultimi tre decenni hanno caratterizzato a sinistra la leadership di partiti e governi: le luci e le ombre di François Mitterrand sull’immigrazione, la parabola di Tony Blair segnata dalla guerra in Iraq, i limiti del riformismo verde di Joschka Fischer, il cammino di Willy Brandt verso la caduta del Muro di Berlino, la sfida di Barack Obama per la sanità pubblica, Matteo Renzi e la rottamazione del diritto del lavoro, Lula e l’agenda per la “Fame zero”, l’ascesa di Ada Colau e le donne in politica nella Spagna post franchista. Nei loro ritratti emergono gli snodi tematici cruciali determinanti ieri come oggi. Dalla ricostruzione con una prospettiva storica del tramonto elettorale e politico delle socialdemocrazie, si illumina ciò che è stato e ciò che manca alle sinistre per incarnare un progetto di riscatto sociale collettivo e orientare in senso progressista le grandi trasformazioni all’orizzonte. Perché non esiste un’alternativa alla globalizzazione mercatistica? È possibile ricostruire la relazione tra sinistre e popolo, colmando i ritardi nella comprensione dei mutamenti nelle società? Come tenere insieme la difesa dei diritti sociali e la promozione di quelli civili? A queste domande critiche rispondono gli interventi di Fausto Bertinotti, Pietro Bartolo, Emma Bonino, Luigi Manconi, Susanna Camusso, Rosy Bindi, Sergio Cofferati e Livia Turco.

DIEGO FUSARO: "M. Il figlio del secolo". Un giudizio sulla serie televisiva...

Lo scacco alla Scu diventa un libro: “The Wolf”

domenica 19 gennaio 2025

il Medio Oriente e l'islam sunnita - storia del pensiero geopolitico - parte V

INDAGINI SU HEGEL

CATENA SULLA LINEA FERROVIARIA, SI INDAGA PER ATTENTATO ALLA SICUREZZA DEI TRASPORTI | 18/01/2025

Mattarella inaugura 70esimo anno accademico Università Salento, per lui una standing ovation

Tregua a Gaza, Lucio Caracciolo: "Trump è riuscito dove Biden ha fallito. E' lui il vincitore"

Il cessate il fuoco a Gaza durerà? – Globally

Fausto Bertinotti: "Il mondo che abbiamo conosciuto ci sta lasciando, siamo di fronte a uno ...

(41) Introduzione, in "Alle origini dell'assistenza in Italia meridionale. Istituzioni, archivi e fonti (secc. XIII- XVII)", a cura di Paola Avallone, Gemma T. Colesanti e Salvatore Marino, in «RiMe - Rivista dell'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea», Vol 4/I n.s. (June 2019), pp. 5-11.

(41) Introduzione, in "Alle origini dell'assistenza in Italia meridionale. Istituzioni, archivi e fonti (secc. XIII- XVII)", a cura di Paola Avallone, Gemma T. Colesanti e Salvatore Marino, in «RiMe - Rivista dell'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea», Vol 4/I n.s. (June 2019), pp. 5-11.

sabato 18 gennaio 2025

TRUMP NON E' PAZZO ... - Intervento di Leonardo Elia

 Trump non è pazzo, è stato eletto sull’onda della rivolta contro il potere centrale, ritenuto lontano , corrotto, insensibile ai bisogni della popolazione.

Queste elezioni  hanno espresso  un punto di rottura,  espresso una voglia di cambiamento di postura importante, che vedrà  l’ America modificarsi sotto molti punti di vista, è sicuro, in questi quattro anni di mandato presidenziale.

Nessuno sa con precisione come  avverrà tutto ciò e cosa porterà.

Perché il nuovo che avanza dovrà scontrarsi con poteri , che hanno abitato le stanze dove si decide,  per decenni, tra l’altro con  competenze difficilmente sostituibili.

Vance , però, il futuro candidato repubblicano, è emblematico.

Self made man, viene dall’ Ohio, stato della rust belt, disoccupazione, tossicodipendenza, abbandono.

Marines in Iraq, torna in patria e frequenta l’università.

Nel suo libro Elegia Americana, di cui ho già parlato, cita come  riferimenti Thiel, Morbug e NickLand, , riferimenti assolutamente reazionari, che considerano la democrazia  inefficace, non essenziale nella gestione della società.

Nel blog inserisco il bel colloquio tra Giacomo Gabellini e Pierluigi Fagan, nel canale Youtube  “ Il Contesto”

Autorevole il canale , autorevolissimi i due protagonisti. Da ascoltare con attenzione.

Specialmente quando si parla della “costellazione” di pensatori , che possono influenzare quello che farà Trump nel suo mandato.

Pensatori questi che non rappresentano, non esprimono un pensiero organico, ma rappresentano gli umori di una società, cercano di tradurli.

Trasporre una teoria in prassi, è già molto difficile di suo, lo abbiamo visto in secoli di storia filosofia ,  specie se queste tendenze , negli Usa odierni, sono espresse da molti opinion makers, che spesso  cadono in contraddizione tra loro, possono esprimere la risposta ad un bisogno, ma viste le  loro contraddizioni,

sembrano trovare  difficoltà nel tradursi in un disegno organico.

 

Ma sicuramente , i riferimenti di Vance nel suo libro, non possono essere banalizzati.

Io non sono un economista ma mi sforzo di capire. Quello che osservo  è un momento di grande confusione, negli Usa, una voglia di cambiamento e una volontà di limitare il potere centrale.

La convinzione ,consolidata oltreoceano, che il sogno americano,  questo mito che si esprime all’estero come “ nazione  indispensabile “   sia compresso dalla burocrazia , e messo in crisi dalla sua inefficienza.

Quindi primo punto importante è che comunque la postura imperiale non si modificherà, ma si svilupperà in altre forme.

Tentativo di gestione dei rapporti con la  Russia in termini differenti, pace in Ucraina, e scaricare l’Unione Europea, e questo spiega l’inquietudine di Bruxelles.

Perché Kiev sta perdendo il conflitto, con lei la Nato.

Mi domando, perché Putin dovrebbe accettare le proposte di Trump, se sta vincendo, dopo aver perso centinaia di migliaia di uomini?

Poi l’atteggiamento con il Canada e la Groenlandia mostra  quanto l’Artico sia diventato  importante per Washington.

Anche l’atteggiamento con la Cina è contraddittorio, considerata sempre potenza concorrente , ma  Xi Jinping , è stato invitato alla cerimonia di insediamento( Von der Leyen no)

Ci si potrebbe aspettare quasi un tentativo di una neo Yalta, con il mondo diviso tra potenze , senza attriti ovunque , attriti costosi economicamente , e anche in termini di immagine per l’egemone, perché ne stanno  alienando la simpatia del sud del mondo.

Sta perdendo in Ucraina , guerra  voluta da Washington per indebolire la Russia ,  il suo alleato in Asia Occidentale, Israele, è stato costretto al cessate il fuoco a Gaza, la cui classe dirigente di integralisti  non è riuscita nell’obbiettivo che si era prefissato , sradicare Hamas, anche a costo di una condotta della guerra criminale nei confronti dei civili palestinesi.

Le perdite che sta subendo l’esercito di Tel Aviv sul campo, il fatto che sta  sottraendo preziose competenze tecniche e intellettuali al suo tessuto sociale e produttivo,  hanno sottratto gran parte del consenso  di cui godeva la leadership di Netanyahu  e sodali.

 Se avesse avuto lontanamente la speranza di raggiungere gli obbiettivi a Gaza, non  avrebbe mai accettato la tregua.

Ma è l’ultra liberismo di pensatori che hanno appoggiato l’ascesa di Trump e di Vance, che ci deve fare pensare.

A Washington vogliono superare la crisi in cui si trovano con un ulteriore accelerazione del sistema economico, renderlo definitivamente senza regole.

Musk  dovrà gestire l’alleggerimento e l’efficientamento, della enorme macchia burocratica federale, con uno stato che non dovrà entrare nella gestione dell’economia.

Quindi superamento definitivo Keynes, e superamento anche di Von Hayek, l’economista ultraliberale premio Nobel nel 1974.

Quindi il mercato non va regolato, porterà benessere e prosperità.

Per loro lo stato deve diventare marginale.

Comunque Zuckeberg e Bezos fanno a gara, per ingraziarsi il Princeps per mantenere i loro privilegi.

Non si sa mai.

Con, udite udite , Biden in un discorso di pochi giorni fa, metteva in guardia proprio da queste possibili derive antidemocratiche , che favoriscono gli ultra ricchi, che gestiscono piattaforme tecnologiche , che indirizzerebbero a loro favore esclusivo la politica dell’Unione.

Memoria volutamente corta, quella del presidente dimissionario, perché se vogliamo il terreno  lo hanno preparato le forze che hanno appoggiato il presidente uscente, e quando dico queste, anche la politica che in giro per il mondo ha di fatto seguito  la politica americana fino ad ora. Negli ultimi decenni quando gli Usa sono diventati potenza egemone.

Il Golem lo hanno creato loro, i dem.

Quando D’Alema rivendica le privatizzazioni degli anni ‘90 in Italia ,che fa? Si fa alfiere di un liberismo globalista.

Quindi la base concettuale è l’organizzazione, il sistema creato negli ultimi trent’anni, a cui hanno partecipato tutti, entusiasticamente, anche i progressisti o presunti tali.

Ricordate le lenzuolate di Bersani? Il mercato ordinerà tutto, il passaggio da cittadini a consumatori, quello che ha trasformato definitivamente la politica in un  comitato di affari.

Quando questo sistema è andato in crisi, per l’emersione  nel mondo di forze non facilmente asservibili, che per esempio vogliono superare il dollaro come base di scambio , per uscire dalla crisi l’impero produce  un’ulteriore estremizzazione,   sembra quasi giocare d’azzardo.

Sembra Star Wars, la navicella spaziale che per sfuggire  dalla trappola si infila nella fessura creata dalle porte che si stanno chiudendo.

Grosso azzardo, perché  , svuotando lo stato di competenze, permettendo la competizione senza freni, si privilegia chi i mezzi li ha , e si crea un esercito di diseredati, di “ominidi”, come li chiamano questi pensatori, che ,non facendo buon uso della democrazia, dovrebbero  delegare  il potere, la libertà agli “altri” ,alla assoluta minoranza di vincenti.

Questa la teoria,  per me difficilmente traducibile nella pratica, mette a rischio la stabilità sociale.

Questo è l’anarco liberismo , che sta sperimentando l’Argentina  di Miley ,  un pazzo, che sta impoverendo la nazione che governa, la sta riducendo alla fame, ne  ha impedito l’ingresso nei Brics. Gradito alla Washington di Biden ,  che ha  tagliato  i rapporti con la Cina , presentissima in Sud America , perché sono “comunisti”.

Sono tutti temi cari alla elite che sta emergendo negli Usa,  che si nutre di un neomaccartismo, ma che sta raccogliendo il testimone da chi ha governato prima.

Perché per questo tipo di liberalismo , bigotto ,il comunismo è qualunque intervento regolatorio della politica nella società.

Non bisogna dimenticare che grandi elettori di Trump sono i cristiani evangelici americani, i cristiani sionisti.

Con un approccio come questo , si riesce a governare una società complessa come quella americana?

Considerando   che chi ha preparato il terreno ,  il consenso interno se lo è giocato perdendo le elezioni.

Trump non è la causa dei fenomeni, Trump è l’effetto.

Se la politica non ha una visione coinvolgente è destinata a fallire.

Il professor Galli , parlando della teologia politica di Putin, della sua visione, la ha basata su tre punti di forza:

primo , panslavismo, la Russia riferimento dei popoli slavi

secondo , la terza Roma. Le insegne imperiali portate da Bisanzio conquistata dai Turchi a Mosca. Scusate se è poco, quindi postura imperiale . Non potenza regionale come ha detto Obama.

Per ultimo spiritualità, in contrapposizione al materialismo occidentale, tecnologico.

Leggete Dostoevskij e capirete.

Ricordate cosa disse il patriarca di Mosca Kirill, all’inizio della operazione militare speciale?

Che era una guerra  “ metafisica”, e fu sbeffeggiato da noi per questo.

Faceva riferimento a questi tre punti, che sono di una profondità impressionante, e spiegano la tenuta della Russia, il fatto che sta avendo il sopravvento.

E   ha messo in crisi l’occidente allargato.



 


 

 

 

 

L'importanza della Groenlandia, il bastione americano nell'Artico

INTRODUZIONE ALL'ACCELERAZIONISMO con Tiziano Cancelli #DeepTheory

Musk, Vance & co. vogliono farsi “Stato profondo” | Pierluigi Fagan

Il mio intervento a DiMartedì su pensioni, crisi energetica, tasse e ponte sullo Stretto

2001: A Space Odyssey • Theme/Also Sprach Zarathustra • Richard Strauss

(41) La sinistra senza popolo

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(41) Italia, autunno 1943: il passaggio di gestione del soccorso alle vittime della Shoah

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giovedì 16 gennaio 2025

Latino, Bibbia e filastrocche: la scuola del futuro?

il PCI del 1975 era già come il PD di oggi 'neo liberismo''[Carlo Galli]

Israele - Hamas, accordo su Gaza a un passo

Scintille – La direttiva anticomunista di Trotsky concordata con lo Stato maggiore tedesco nazista

"È uno scherzo?" Biden incredulo a domanda cronista su merito cessate il fuoco, suo o di Trump?

Treni, un guasto sulla linea Alta Velocità: ancora ritardi e rallentamenti per i pendolari

Tregua a Gaza, Tajani: "Pronti a contribuire alla pace e a inviare i nostri militari"

KARL MARX IL CAPITALE Libro 1

(39) Il disordine informativo online è un problema di qualità dell'informazione

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mercoledì 15 gennaio 2025

(39) Information Disorder Online is an Issue of Information Quality

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(39) La scoperta di nuovi composti negli esseri umani dovrebbe sorprendere gli scienziati?

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Tregua a Gaza, la studentessa Rita Baroud: "15 mesi di fame e sangue, non ci crediamo ancora"

Nordstream, energy policy and 'Remigration' - Alice Weidel as German AfD's chancellor candidate

Trump pregiudicato, Lucio Caracciolo: "La legge non è uguale per tutti"

martedì 14 gennaio 2025

Oliviero Toscani contro Francesco Borgonovo: "40-45enni seghe, cicciottelli e tatuati, Sardine ...

Oliviero Toscani: più di 50 magnifici fallimenti

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“Agli italiani piace l’assurdo” – L’intervista di Corrado Formigli a Oliviero Toscani

Oliviero Toscani: "Giorgia Meloni è fascista, è la ragione del nuovo fascismo"

Oliviero Toscani si raccontava a Fanpage.it nel 2022: la fotografia, la moda e i social

lunedì 13 gennaio 2025

TRUMP ... Intervento di Leonardo Elia

Trump ha vinto per l’impossibilità  delle elites americane , e  a ruota occidentali ,  di capire la profonda crisi sociale, e , la crisi di tutto un sistema di pensiero, incapace di comprendere lo stato delle cose.

Lui può sembrare totalmente fuori luogo, per le sue prese di posizione, per le sue esternazioni come quelle  di questi giorni,  che  ad una analisi più profonda risultano non casuali, e principalmente espressione di un pensiero strutturato, un pensiero che esprime un momento di rottura con il passato , e la base del cambiamento che in questi anni ci sarà  nella società americana.

 Trump  vista l’età, sta preparando la candidatura di  Vance come suo successore,  che è il vero emergente.

Il vicepresidente è importante per capire sia il perché della vittoria, sia l’ impostazione che , molto probabilmente,  avrà la politica Usa.

Vance con il suo libro “ Elegia Americana” parla dell’America degli esclusi,  dei dimenticati, le ragioni della sconfitta del partito democratico.

Ma chi c’è dietro , i grandi finanziatori del vicepresidente, i supporter di peso, quelli che definiscono la direzione  che prenderà la politica, sono personaggi come Peter Thiel

“Non credo più che democrazia e libertà siano compatibili”[3]

Peter Thiel, figura centrale della Silicon Valley, è un simbolo  di questa destra che unisce potere economico e visione anti-sistemica. Collaboratore di Elon Musk nella creazione e vendita multimilionaria di PayPal, fra i primi investitori in Facebook e fondatore di Palantir – società specializzata nello sviluppo di piattaforme dati e software di analisi per agenzie governative e aziende private – Thiel si è sempre più esposto con  una critica radicale alla democrazia liberale,  per lui  incapace di risolvere i problemi  della contemporaneità, perché lenta, non interessata alla meritocrazia, in poche parole inefficiente.  Sembra l’atto di fede della religione dell’apparato tecno burocratico che si declina con efficienza , verticismo, meritocrazia , quindi aderenza del singolo alle direttive .Secondo Thiel , tecnici, manager e imprenditori sarebbero molto più efficaci come gestori del potere statale.

Quindi fino ad ora i potentati economici hanno affiancato, influenzato la politica, ora la vogliono sostituire.

Thiel  ha appoggiato pesantemente Vance , finanziando la sua campagna elettorale, meritandosi anche un ringraziamento nel libro scritto dal vicepresidente.

 Un  altro riferimento è Mencius Moldbug – Il Blogger Anti-Democratico

 

“La democrazia sta al potere come la lotteria sta al denaro. È un meccanismo sociale che consente a un gran numero di ominidi di avere la sensazione che le loro opinioni individuali influenzino il mondo, anche quando la possibilità di un tale effetto è trascurabile.”[4]

 

Mencius Moldbug è lo pseudonimo di Curtis Yarvin, ex programmatore informatico divenuto blogger e teorico di punta del cosiddetto neoreazionarismo. Anche qui troviamo una critica serrata alla democrazia come la intendiamo noi , che  però con tutti i suoi limiti, e li abbiamo “apprezzati” , si fa per dire, in questi  ultimi anni traduce ancora il  consenso attraverso le elezioni.

Per Yarvin, questo sistema è inefficiente, inefficace, e va sostituito dalla impostazione tecnocratica, che salta a piè pari qualsiasi tipo di mediazione. Uno stato debole gestito verticisticamente, che si trasforma in una specie di customer service. Nessuna visione strategica , da trasmettere al popolo, niente disegno coinvolgente. Per lui  la democrazia è una trappola inefficiente che promuove clientelismo, corruzione e decadenza.  Anche qui la tecnocrazia la fa da padrone, in cui le amministrazioni hanno funzioni ancillari , rispetto alle oligarchie tecnologiche e finanziarie.

Lo stesso J.D. Vance ha citato Moldbug come fonte di ispirazione.

Nick Land – L’Accelerazionismo

 

“Come si può impedire che il potere sovrano divori la società? Ritengo che le “soluzioni” democratiche a questo problema siano, nella migliore delle ipotesi, ridicole”[5]

 

 L’accelerazionismo  ha in Nick Land, filosofo inglese  il pensatore di riferimento . Condivide con Moldbug una visione pessimistica della democrazia moderna, ma la sua soluzione è ancora più radicale.

Questa corrente di pensiero, questa filosofia,  pensa che  il capitalismo tecnologico  spinto alle sue estreme conseguenze porterà ad un rinnovamento radicale della società e dei modelli economici .

Va da se che anche questa corrente di pensiero  si basa sulla più totale sfiducia  nel  metodo democratico.

Un quadro assolutamente distopico , con criticità importanti ,speriamo, che emergano  nel suo realizzarsi.

Comunque c’è da preoccuparsi.

Da notare che questo sostrato, che dà compiutezza ideologica a tutto ciò che stiamo osservando e che ci fa rimanere perplessi, non è altro che una esasperazione, dell’approccio tecnocratico  inaugurato in Italia con Monti, con il Draghi del “pilota automatico”, con la gestione della pandemia.

Solamente non ha bisogno della politica. Ne fa a meno.

There is no Alternative , di thatcheriana memoria.

Terreno preparato dalla ideologia neoliberista  fino ad ora dominante .

Dimenticavo Musk che fa riferimento  anche lui a questo humus culturale  che prescinde lo stato moderno e lo si vede anche con la disinvoltura di alcune prese di posizione  pubbliche , vedi quello che ha detto sulla magistratura italiana per il problema dei migranti in Albania, o sull’Unione Europea.

Musk , figura chiave dei fedelissimi di Trump , sta costruendo, in maniera totalmente irrituale, politica estera , o meglio, come parole del sen fuggite, sta indicando come si muoverà  l’amministrazione in questo ambito.

Ha detto su X, è recentissima, che il presidente della Groenlandia, Egede, è pronto a discutere, con gli americani,  come approcciarsi per l’ Artico, per inciso, che la Russia considera suo.

 Oggi Vance gli ha fatto eco sottolineando , l’importanza dell’isola per la sicurezza degli Stati Uniti, e quanto  la Danimarca abbia fatto poco in questa direzione

La Von der Leyen non è stata invitata alla cerimonia di insediamento di Trump, mentre ci sarà Xi Jinping.

Disinvoltura condivisa con il presidente Trump. Il problema non è Big Donald, ma le linee di pensiero, la ideologia che lo accompagna.

Cosa contrappone la sinistra liberal? Il nulla, avendo dimostrato, al momento delle elezioni, di non prevedere il seguito popolare del suo avversario, e in genere anche di non riuscire a dare del mondo un’interpretazione, come se fosse concentrata solo a guardarsi l’ombelico, e gli interessi  che passano da lì.

Mi ha molto colpito lo spazio  che Musk sta dando ad Afd, partito di destra tedesco, in crescita di consensi in Germania, alla vigilia delle elezioni politiche, partito che tra l’altro vuole riattivare il Nord Stream , il passaggio di gas russo verso la Germania.

Ha concesso 40 minuti di diretta ad Alice Weidel, e in questo, lungo colloquio elettorale, una cosa che mi ha molto colpito, è stata l’asserzione , condivisa dalla candidata, che  il Nazionalsocialismo fosse un’ideologia comunista.

Cosa detta , in Tv, durante la trasmissione Piazza Pulita, da George Guido Lombardi, in diretta da Mar a Lago, consulente e amico di Trump, che Hitler fosse un comunista. Nazional socialismo, socialismo  come comunismo.

Gli americani ,la media, sono un po’ digiuni, di storia, Musk su tutti , quello che mi stupisce  che lo ha detto la Weidel.

Questo perché la sua famiglia viene dalla Slesia, regione attualmente in Polonia, da cui furono costretti a scappare, come la maggior parte dei tedeschi, alla fine della Seconda guerra mondiale, il campo di sterminio di Aushwitz è lì, con in più il nonno SS , giudice militare, morto nel 1984, che negli anni del nazismo si è dato un gran da fare.

Dire una baggianata di questo tipo, mi sembra un tentativo, pazzesco ,grossolano, di sdoganare la storia tedesca, che mi sembra  solo in sintonia con la nuova ondata di neo maccartismo montante negli Stati Uniti.

Si, neo maccartismo, con la proposta di legge , la HR 5349, nota come Crucial Communism teaching act passata alla Camera, che si appresta a  passare al Senato, in cui un’organizzazione di destra , di emigrati cubani, Victims  of communism  memorial foundation,  spinge a inserire  programmi di studio nelle scuole americane che sviluppino il patriottismo attraverso un anticomunismo viscerale e capillare.

Parlare di comunismo nel 2025 !

Quindi il passato novecentesco, da guerra fredda e non solo, torna prepotentemente, sotto altre forme  per dare coesione ad una società , quella americana, sfilacciata  e in profonda crisi.

Pretendendo di gestire, in maniera assolutamente grossolana e falsa, il giusto riappropriarsi, della propria storia, da parte del popolo tedesco.

Il suo blocco in un momento post storico ,che gli ha impedito di elaborare la sua colpa , il suo passato

nazista.

Ma farlo in questa maniera mi sembra assolutamente a dir poco azzardato.

Una ca**ata così è inascoltabile

Il riproporsi di un’egemonia mondiale che non ha neanche bisogno di un “ soft power” lontanamente condiviso, incurante  di  presupposti totalmente errati. Un’altra faccia dell’ideologia dei mentori di Vance, che propugnano il superamento della politica e quindi delle sue  basi storiche.

Cose da pazzi!

Poi che dire del nostro capo del governo, del suo rapporto ottimo con  i soliti Trump e Musk?

E il contratto , smentito , ma che sta comunque  prendendo forma, delle nostre amministrazioni , sia civili sia militari, con Space X, per  utilizzare questa  costellazione di satelliti , sono migliaia, assolutamente consci  dell’enorme mole di dati sensibili, criptati , strategici  messi  a disposizione delle agenzie di sicurezza di oltre oceano.

Noi consegniamo le chiavi di casa in sostanza.

Perché anche se Space X è una società privata,  è funzionale agli interessi americani, e come è successo in passato , Snowden e Assange, insegnano , Washington si è sempre tenuta una “back door” una porta di accesso, per curiosare negli affari  altrui.

Tra l’altro fidando, nel ferreo atlantismo, anticomunista, della destra  italiana.

Qualche centinaia di soggetti ,dinosauri di un passato che fu, che fanno il saluto romano alla commemorazione dei morti di  Acca Larentia, per quanto io possa essere assolutamente in disaccordo, dal punto di vista politico e storico, mi inquietano molto meno, di cessioni di sovranità,  che sono  la norma dal 1945 in poi. Cessioni di sovranità che spiegano gli anni di piombo, i morti di mafia, gli assassini di Aldo Moro, Piersanti Mattarella, le altre morti eccellenti, le stragi terroristiche e infine la cancellazione di una classe politica, quella della prima repubblica, che tra mille difficoltà si barcamenava , in un mondo cristallizzato   dai  blocchi contrapposti.

Il problema della sinistra, che dovrebbe rappresentare l’opposizione sociale , è che, a fronte di  un impoverimento diffuso, un appiattimento in basso dei salari, aumento dell’ emarginazione , non riesce a interpretare questo disagio, e appare completamente separata da quella che dovrebbe essere la sua base sociale, che ormai  o vota la destra, o alimenta l’astensionismo.

Qualche settimana fa sono stato ad uno spettacolo  bellissimo di una vocalist, romana, che cantava e leggeva note biografiche di tre artiste latino americane: Violeta Parra, cilena, Mercedes Sosa,  argentina, e Chavela Vargas, Costa Rica ,  naturalizzata messicana.

Tutte  radicate nel territorio, hanno rappresentato gli ultimi, le classi dominate ,subalterne.

Ho pensato  a quattro parole che la sinistra italiana , europea e occidentale, non ha più nel suo bagaglio ,

le parole sono  : Sovranità, Identità, Comunità, Tradizione,  centrali nella storia del progressismo  dell’ America Latina,  che da noi, snobbate e dimenticate, sono state consegnate alla destra che le sfrutta da par suo.

Potrebbero essere un antidoto per la deriva oligarchica, che osserviamo da qualche hanno e che rischia di trascinarci definitivamente in una deriva distopica.

 

 


Libertà o potere. Ascesa e declino delle costituzioni di Eugenio Capozzi (Liberilibri)

Nell'Occidente contemporaneo la costituzione viene considerata spesso, superficialmente, come una sorta di "supermarket" dei diritti, come il "manifesto" ideologico di una ipotetica società perfetta, o come un generico rimando retorico, regolarmente contraddetto dalla compressione delle libertà in nome di qualsiasi vera o presunta emergenza. Contro questi travisamenti è necessario riportare alla luce le radici del costituzionalismo come tradizione culturale, politica, giuridica in cui si è sedimentata l'idea della priorità del diritto sul potere, e dei limiti invalicabili che la dignità umana gli pone. Una tradizione originata nella cultura greca, romana ed ebraica, sintetizzata dall'umanesimo cristiano, concretizzata innanzitutto nel pluralismo istituzionale dell'Europa medievale. Lo Stato moderno, con le ideologie in esso sorte, ha rappresentato per la limitazione del potere una minaccia mortale, faticosamente contenuta dall'universalismo dei diritti naturali e dalla persistenza di pratiche comunitarie di autogoverno




Patrick Lawrence - La seconda venuta di Joe McCarthy - Dentro l'Impero - L'Antidiplomatico

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Trump riuscirà a cambiare lo Stato Profondo americano?

Travaglio: la vera storia di Elon Musk

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Musk, Caracciolo sui satelliti Starlink: "Non c'è scelta, siamo una provincia fortunata ...

The Clash - Should I Stay or Should I Go (Live at Shea Stadium - Official 4K Video)

(37) La scoperta di nuovi composti negli esseri umani dovrebbe sorprendere gli scienziati?

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domenica 12 gennaio 2025

(37) Modellazione mentale degli agenti di apprendimento per rinforzo mediante modelli linguistici

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La forza dei BRICS e la crisi dell'egemonia statunitense. L'Italia nel mondo multipolare

Elezioni in Germania: Weidel candidata cancelliera per AfD, Scholz confermato da SpD

Harry e Meghan visitano un centro di soccorso a Pasadena

Travaglio contro Elon Musk

Sfide della democrazia contemporanea - Il cammino della democrazia

Usa, Trump: "Stiamo organizzando un incontro con Putin"

Cecilia Sala Rilasciata: Meloni Sconfessa Santoro e Augias!

sabato 11 gennaio 2025

Il ritorno della razza. Le radici di un grande problema politico contemporaneo di Andrea Graziosi (Il Mulino)

La complessa evoluzione delle teorie sulla razza e il loro impatto devastante sulla storia umana Andrea Graziosi traccia il percorso che ha portato, dall'età antica ai nostri giorni, allo sviluppo del concetto di razza e a leggere la storia come lotta tra popoli e razze, costellata da guerre e genocidi. E oggi? Nel mondo la razza è tornata. Prepotentemente, come colore della pelle, e spesso come rivendicazione identitaria. Il fatto che siano gli individui a riconoscersi anche orgogliosamente come appartenenti a una razza o a un gruppo di discendenza, non rende il concetto meno falso e pericoloso. Il passo dall'umanità alla bestialità è breve, soprattutto nei periodi di crisi come quello che stiamo attraversando. La politica saprà mettere in circolo i giusti anticorpi e ribadire l'unità di una specie umana arricchita da differenze in continua evoluzione o verrà travolta da questo ritorno?




Annessione del Canada agli USA proposta da Donald Trump, le reazioni a Toronto

Santoro sull'incontro Meloni-Trump: "Sono indignato. La premier? Sembrava un cagnolino alla ...

Zelensky in Italia, pieno sostegno all’Ucraina

Harris and Trump meet for first time after election during Jimmy Carter's funeral

Il lungomare di Malibù è irriconoscibile: ville milionarie e vegetazione distrutti dagli incendi

La rivoluzione socialista: i contadini poveri contro i kulaki [La rivoluzione proletaria e...]

DIEGO FUSARO: Frase choc di Cecilia Sala: "in Iran mangiavo solo riso, carne e lenticchie"

Il principio del danno e il disordine dell'informazione online

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(36) Dovrei avere paura dell'intelligenza artificiale?

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(36) Modellazione mentale degli agenti di apprendimento per rinforzo mediante modelli linguistici

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venerdì 10 gennaio 2025

La Sx europea ha sempre sostenuto e difeso il neo liberismo in Europoa [Carlo Galli]

ÚLTIMA HORA | Dinamarca cambia su escudo de armas en plena polémica con Trump por Groenlandia

tHE cRAVING rOOTS - Dried Flowers di Paolo Maggis (l'album out il 19/01/2025)

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

 INFO LINK 

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

Zuckerberg alla corte di Trump!

BATTIBECCO TRA GIORGIA MELONI E LA GIORNALISTA FUSANI SU ELON MUSK

DISARMARE IL CUORE: APOCALISSE O PACE? - G. Guzzi alla Marcia Nazionale della Pace 2024

Mosca conquista una città chiave in Ucraina mentre cade l’ennesimo leader occidentale: Trudeau

Trump e noi - L'approfondimento di Lucio Caracciolo

giovedì 9 gennaio 2025

Viviamo tempi ... "strani"! Intervento di Leonardo Elia

Tempi “strani “  stiamo vivendo in questi giorni.

Israele teme attriti con la Turchia, potenza emergente in Asia occidentale, che non poteva non fare sentire il suo peso in un momento in cui è in pieno svolgimento la versione mediorientale della guerra dei Trent’anni, che insanguinò l’Europa nel  ‘600.

E ridisegnò totalmente ,anche come rapporti di forza il nostro continente.

Israele , strumento degli USA in quest’area, molto importante dal punto di vista energetico, dal punto di vista geografico, in mezzo ai flussi, di merci , di dati,  nel nostro emisfero e oltre,  vuole cambiare  la geografia politica, ferma al trattato di Sykes Picot, da oltre un secolo, a proprio vantaggio, mossa da un fondamentalismo messianico religioso.

L’interpretazione della storia, che in questi ambiti è sempre strumentale, si presta benissimo a base di  proiezione di potenza,  a giustificare, a dare consenso alle azioni di uno stato, a dare una risposta alla domanda , che sia come singoli , sia come sistemi complessi di singoli , le comunità, si pongono.

Per questo Tel Aviv si preoccupa della Turchia, perché oltre all’Iran, avversario storico, con una profondità temporale imperiale di qualche migliaio di anni, si sta muovendo  quest’altra figura, di peso, con un passato egemonico alle spalle, che dopo un secolo di blocco si è rimessa in moto.

In passato l’egemonia per secoli  se la contendevano chi comandava in Anatolia, e chi comandava in Iran, cambiavano i regni , popoli, religioni ,rimanevano le aspirazioni, e se uno vede il mondo in quest’ottica Israele è chiaramente l’intruso.

Questa è la logica ,aggiornata da interessi precisi e attuali, che guida il ritorno in Siria , nei Balcani, in nord Africa, e nel corno d’Africa, dei turchi, che erano presenti in quei luoghi ai tempi del sultanato ottomano, fino alla fine dell’ 800, inizio ‘900.

Che dire di Big Donald ?

Con il viaggio del figlio in Groenladia, la caduta di Trudeau, il Messico silente, il canale di Panama , conteso.

L’ America, sta esprimendo con Trump il suo cambiamento,  la sua crisi ( dal greco Krisis, superamento). Il suo cambiamento si esprime con il nuovo inquilino della Casa Bianca che vuole “annettersi” Groenlandia , Panama, Canada , Messico.

Molta inquietudine, per esempio in Danimarca, fino ad ora fedele alleato degli Usa, i suoi servizi implicati nello spionaggio della cancelliera Merkel qualche anno fa.

Stranamente , il presidente groenlandese, rilancia subito , l’ipotesi referendaria per l’indipendenza della grande isola.

 Non avranno bisogno di invadere….. la Groenlandia si consegnerà,  sicura degli investimenti del vicino a stelle e a strisce.

Come è andato via Trudeau, non commento il personaggio, degno esponente di un mondo in declino,  c’è già qualcuno che ventila l’unione monetaria, finanziaria, tra i due grandi paesi del Nord America.

Perché? Perché volere espandersi in un mare di ghiacci?

In ballo c’è l’Artico. Aumentare la propria presenza in una regione che la Russia considera  propria, perché fino ad ora la divide con , per la gran parte, paesi insignificanti geopoliticamente, Norvegia, Islanda, Danimarca(Groenlandia),Canada, con gli Usa  solo con una piccola fetta corrispondente all’Alaska.

Il confine si moltiplicherebbe, ora confinato alle isole Aleutine.

Una dottrina Brzeziski artica, su uno spazio enorme, in un’area ricchissima di risorse, dove la Russia sta implementando la rotta che partendo dal Mar Bianco arriva a Vladivostok , complice l’aumento delle temperature.

Un fatto è che la Russia ha molti più rompighiaccio, anche nucleari, degli altri paesi.

Quindi ancora una volta Trump, (stra) parla , ma scremando , c’è qualcosa di importante sotto.

Alexis de Toqueville, grande pensatore francese del primo ottocento, definiva i due stati destinati alla crescita USA e Russia. Due entità  concepite per conquistare un frontiera, una il West, l’altra il grande oriente siberiano, tutte e due guidate, dall’incarnazione di un pensiero religioso.

Oggi questo spazio di collisione può essere l’Artico.

E l’Europa che fa? Ricorda la sovranità della Danimarca, ricorda per voce della “bombardiera” Baerbok (verdi ), ministra degli esteri tedesca , dimissionaria, che non si deve parlare di genocidio in Palestina, perché Israele a diritto a difendersi , quindi fa bene  a tirare su ospedali, medici, malati, giornalisti, sfollati, tendopoli, i cecchini fanno bene a sparare  alla  testa ai bambini, mentre in quanto donna in Siria il barbuto , non le ha dato neanche la mano.

Combattere fino all’ultimo ucraino per le magnifiche sorti e progressive dei valori dell’occidente allargato.

Con un Macron, un altro pericolante politicamente, che definisce “ingrati” gli stati africani, che non gradiscono, da poco anche   il Senegal, la presenza dei francesi sul loro territorio.

La cosa che colpisce di più è la totale incapacità della nostra cultura di capire l’altrui maniera di pensare, e la totale incapacità di porsi nel mondo in maniera costruttiva.

Per il bene di tutti.

E l’ Italia?

Scomparsa dagli scenari internazionali, lasciando spazio alla Turchia, l’ho già detto.

Telecom vende la rete fissa al fondo KKR con a capo  il gen. Petraeus, ex direttore CIA, quindi apre a loro le porte di casa (nostra).

Che dire delle voci di accordi con Space X di Musk per le telecomunicazioni satellitari, anche militari ,criptate, chiaramente ,da altri.

Space X società privata, ma finanziatissima  dal governo federale Usa.

Voci smentite dal governo anche perché in Europa si sta sviluppando un sistema simile Iris 2 , è in ritardo ma sicuramente è più controllabile dagli utilizzatori, cioè da noi.

Però se queste voci fossero confermate,  e come se noi  avessimo  consegnate le chiavi di casa nostra ad estranei.

I russi che hanno ben chiare le possibilità di questa costellazione   di satelliti del magnate americano, consigliere di Trump,  stanno schierando il loro più avanzato sistema antiaereo, S500,in grado di attaccarli e disturbarli , potendo operare anche al di fuori dell’atmosfera sui sistemi che occupano orbite basse.

Mettiamoci pure le dimissioni di Elisabetta Belloni da coordinatrice dei nostri servizi, e si ha il quadro generale anche delle inquietudini  nelle stanze del potere e di chi ha vinto la partita.

Noi stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti, in cui gli sviluppi futuri sono imprevedibili.

Il nostro mondo è spaccato, non presenta basi riconosciute universalmente, e quindi è molto difficile trovare punti di armonia, e molto difficile anche solo  cercare  delle convergenze.

È un mondo di vasi non comunicanti, in cui la cecità la fa da padrone, e questo produce solo violenza , sopraffazione, e arbitrio.

È una guerra civile “antropologica” spero mai reale, ma comunque intellettuale, in cui si confrontano concezioni del mondo difficilmente conciliabili, mancando dei piani riconosciuti comuni.

Una incompatibilità tra sistemi di pensiero ,  contrastanti , che influenzano  le nostre società, ne influenzano l’evoluzione in direzioni divergenti.

 

 


L'arrivo di Cecilia Sala nella sua casa a Roma: «Grazie al governo»

Cosa sta accadendo ora in Palestina - Con Francesca Albanese Relatrice ONU sui territori palestinesi

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Sulla liberazione della Sala: considerazioni

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Franco Battiato e Alice - Live Sentimiento nuevo

(34) Dovrei avere paura dell'intelligenza artificiale?

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Bacone, le origini della rivoluzione industriale, della moderna cultura europea… e dei disastri ambientali – Francesco Calcaterra (Europa Edizioni)

Francis Bacon, figura chiave della filosofia europea, ha profondamente influenzato la società, la scienza e l’economia moderna, ma il suo impatto è spesso ignorato o frainteso. Questo saggio approfondisce il suo pensiero sulla Natura, considerata come un tesoro da esplorare e da sfruttare, e le conseguenze nefaste che tali idee hanno avuto sulla nostra visione del progresso e sullo sfruttamento delle risorse naturali.

In particolare, con l’analisi de La Nuova Atlantide, testo più che noto e dibattuto, e del ruolo (contrastato) della Royal Society, l’autore vuole evidenziare come Bacone abbia contribuito a gettare le basi della rivoluzione industriale e di una moderna visione della scienza. Com’è ovvio, il suo invito a dominare la Natura per sfruttarla ha sollevato non pochi interrogativi sulle responsabilità etiche legate al conseguente degrado ambientale. Questioni che ci pongono drammaticamente e urgentemente di fronte all’attuale (irreversibile?) crisi ecologica. Vicende e problematiche, inscindibili endiadi di un vissuto e di un’epoca che, in pace o in guerra, non hanno mai visto interrotto lo scambio cultural-scientifico tra le varie parti del Continente e con la Royal Society, qui “raccontata” per la prima volta nella nostra lingua; scambio sempre fecondo, significante e deciso ad animare quei canali che porteranno linfa cosmopolitica e riformatrice all’imminente Europa dei Lumi. Con una scrittura semplice e incisiva, Calcaterra ci invita a riflettere sul messaggio di Bacone, filosofo-veggente, e dei suoi epigoni, per farci chiedere se questo sia vero progresso, chi guidi la scienza e decida il futuro del pianeta, quali le nostre responsabilità.

Francesco Calcaterra, nato in Sicilia (1949), ha conseguito la laurea in Economia e Commercio con una tesi sperimentale in Storia Economica presso l’Università di Catania (1973). Dopo una breve ma formativa esperienza per un grande gruppo industriale, ha ripreso il lavoro di ricerca in quella disciplina sotto l’affettuosa guida di Alberto Caracciolo, Ruggiero Romano, Luigi Firpo, e col costante e generoso aiuto di eminenti storici francesi e inglesi. Sente di dovere anche a loro queste pubblicazioni: Gli agrumi nella storia del Meridione (1986), Il Banco e lo Spirito Santo (1994), Corti e cortigiani nella Roma barocca (2004), Credito e società romana nell’Età Moderna (2017), La sconcertante storia del concerto delle dame (2018), Genesi e affermazione del modello borghese nella Sicilia moderna (2023), Vincere il tempo, provvedere al bisogno, evitare la rivolta. Metalli nobili e nobili fedecommessi nella società romana dell’Età Moderna (2024).




mercoledì 8 gennaio 2025

06/01/25 Ornella Mariani Forni - Critiche a Mattarella e speranze per l'Italia

DIEGO FUSARO: Se ne va Jean-Marie Le Pen. Alcune considerazioni

La destra italiana fra Musk e saluti romani

Saluti romani alla commemorazione di Acca Larenzia

Starlink, la costellazione per le comunicazioni internet fondata da Elon Musk

Usa-Cina e il ritorno di Trump. Xi Jinping punta su Musk

Intervista ad Andrea Marcellusi, Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Cybersicurezza è tornata al centro del dibattito pubblico

Le Interviste di Qualità protagonista il Direttore del Dip. Economia di UniPg, Marcello Signorelli

(33) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

(33) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

martedì 7 gennaio 2025

(32) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

(32) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

Sono giorni concitati ... Intervento di Leonardo Elia

 Sono giorni concitati .

Oggi si è dimesso Trudeau, presidente del Canada, non credo lo rimpiangeranno, e subito Trump ha rilanciato la sua idea di unirlo agli USA come cinquantunesimo stato dell’unione.

Io ricordo solo la standing ovation ad una persona, fuggita lì alla fine della seconda guerra mondiale, perché

 in forza alla divisione SS Galizien, la peggiore tra le unità SS, responsabile della deportazione ed eliminazione, del genocidio  in Ucraina occidentale, di ebrei e polacchi. La la russofobia di oggi fa miracoli!

Boh …..

Comunque la Siria rimane sugli scudi, con Erdogan, vero vincitore , che dice che” non permetterà una Siria di nuovo divisa”.

Gli fa eco il suo ministro degli esteri Fidan che afferma  che l’eliminazione delle forze curde Ypg, il SDA, che controllano il nord est del paese martoriato, è solo una questione di tempo.

Scacciarle vuol dire togliere al PKK, il partito curdo oppositore da sempre del potere centrale di Ankara, che la Turchia ritiene terrorista, delle sue retrovie.

Piccolo particolare, Ypg è da sempre protetto dagli americani, che sono presenti in quell’area , e controllano i giacimenti di petrolio  e attraverso i curdi lo portano oltre confine.

Quindi si possono immaginare scintille tra due stati aderenti alla Nato, anzi tra il primo esercito Nato e il secondo, non solo come numero di effettivi , ma anche come capacità di combattimento.

Tra l’altro il sultano e il suo entourage accusano  neanche troppo velatamente gli Stati Uniti di essere implicati nel tentativo di colpo di stato del 2016 , e di attentati terroristici .

In più un comandante curdo ha invitato la Russia a mediare tra le loro posizioni e la Turchia, per evitare un bagno di sangue.

Il caos creativo, tanto caro ai neoconservatori americani , vedremo che ordine produrrà.

Erdogan , che è abituato a giocare su più tavoli, quando dice che non permetterà una Siria divisa, lancia un’ avvertimento anche a Israele, che è arrivata fino alle porte di Damasco, occupando il  Golan completamente.

Questo genera inquietudine in Israele, scossa da grandi manifestazioni, per la liberazione degli ostaggi, scatenati dal video di una soldatessa israeliana, ancora viva e nelle mani di Hamas a Gaza dal 7 ottobre 2023.

Tra l’altro la Fratellanza Musulmana , a cui appartiene Hamas, ha il suo punto di riferimento proprio nella Turchia di Erdogan.

E l’Europa?

L’Europa manda il ministro degli esteri  francese  e tedesco,  ad incontrare Al Jolani, il jiadista scandinavo e liberale , per le  promesse di tutela dei diritti civili, mentre continuano gli scannamenti ad opera delle sue milizie, ai danni delle minoranze, il quale non dà la mano alla Baerbock, ministra tedesca,  e oscura il suo viso nelle foto ufficiali, perché donna.

Che dire degli 11  milioni di sterline stanziati al nuovo governo siriano, dalla Gran Bretagna?

Con contemporaneamente  sospensione dell’esame delle richieste d’asilo da chi proviene dalla Siria da parte di Germania , Austria ,Francia, Grecia e Italia.

Ora per questi paesi europei, i siriani non hanno diritto a fuggire perché il tiranno non c’è più e il paese è affidabile.

La sensazione che ho,  voglio condividerla con i miei pochi lettori,  è che in attesa  dei primi passi dell’amministrazione Trump, specialmente al di qua dell’ Atlantico ci sia inquietudine e confusione, considerando che il nuovo presidente USA, specchio di un’America cambiata, esprimerà questo cambiamento, ma nessuno può dire come e in che tempi.

E queste sensazioni sono espressione di una totale incapacità della nostra , non solo italiana, ma europea, occidentale in toto , classe politica, di comprendere praticamente alcunchè del mondo, della jungla, che sta fuori dal  nostro giardino, l’Europa , come usa dire  Borrell ,il commissario agli affari esteri dell’Unione.

Vivono , viviamo tutti in un mondo magico, completamente staccato dalla realtà, e dalle ragioni degli “altri”.

Chi vivrà vedrà, sperando che non si crei più cas*no. Ancora di più e più sofferenze per quella sfortunata gente.

Oggi in Austria è stato incaricato di formare il governo, Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra

FPO, partito  di estrema destra, anti Europa, per la pace in Ucraina subito, anti immigrazione, contro le sanzioni alla Russia.

 Se i partiti “progressisti” non  capiscono la società, non dialogano con essa, non colgono le esigenze reali che emergono, queste sono le conseguenze. E quest’onda sta montando, e le responsabilità politiche  sono chiare. (Trudeau nella foto in basso)

 

 

 


Nel Baratro della guerra continua Presentazione OGGI A LECCE del libro di Elena Basile (Ex Ambasciatrice, scrittrice e giornalista) dal titolo L’occidente e il nemico permanente (PaperFirst)

Con il Patrocinio del Comune di Lecce, Regione Puglia, Biblioteca Bernardini, Polo Biblio Museale di Lecce, Provincia di Lecce, Puglia Cultu...