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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

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Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

martedì 28 gennaio 2025

Ottant’anni fa l’Armata Rossa liberava il campo di concentramento di Aushiwitz- Birkenau. Intervento di Leonardo Elia

Ieri è stato  il giorno della memoria, ottant’anni fa l’Armata Rossa , avanzando in territorio tedesco, liberava il campo di concentramento di Aushiwitz- Birkenau, in Slesia, attualmente  Polonia, e spalancava le porte , finalmente , sull’orrore.

Un’orrore che si  presentava in tutta la sua modernità , figlio dei nostri tempi.

L’antisemitismo è stato , inutile nasconderlo, un corso d’acqua carsico , che talvolta  emerge ,presente nella storia europea, dall’età moderna in poi.

Gli eccidi che seguirono la presa di Gerusalemme, nella prima crociata, non hanno nulla a che fare con l’antisemitismo, perché  all’epoca , si tagliava  la gola a tutti, infedeli, ebrei, eretici.

Il fattore unificante delle società era la religione, e in suo nome si potevano compiere le peggiori efferatezze.

Iniziamo però con i distinguo, sennò non sarebbero  “dialoghi scomodi”

Primo , i regni musulmani erano molto più tolleranti dei cristiani. Quando i “marranos” ebrei, e i “moros” , arabi, furono cacciati, se non convertiti, dal Regno di Spagna, riunito dai cattolicissimi sovrani Alfonso d’Aragona, e Isabella di Castiglia, gli Ebrei , andarono nell’impero ottomano, diventando ebrei Sefarditi, da Safar (Spagna), e parlavano spagnolo rinascimentale. Accettati , dovevano pagare una tassa, come  i cristiani.

Secondo luogo, uno può parlare di stragi medioevali, ma i massacri di civili che ci sono stati, con un crescendo impressionante, nei conflitti degli ultimi 150 anni, non sono assolutamente paragonabili, in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi , perché non tutte le comunità subivano lo stesso destino.

Arriviamo al punto, l’antisemitismo  ha raggiunto il suo apice con la shoah.

Le comunità israelitiche avevano la caratteristica di essere dei nuclei con dinamiche  proprie, per esempio per ragioni religiose  tutti i bimbi imparavano a leggere e a scrivere.

Si capisce così come , spesso erano occupati da ebrei  posti di rilievo ,in tutta l’Europa centro- orientale.

Il problema arriva quando compare, dopo la rivoluzione francese, lo stato nazionale, che è lo stato che si identifica con un popolo. Gli imperi erano un miscellanea di popoli, armonizzati  da uno che era l’egemone della comunità. Nel parlamento asburgico si parlavano, credo, 26 lingue differenti.

I dolori iniziarono quando i nazionalismi, pretesero lo stato identitario. Che tra l’altro non poteva non collidere con altri stati identitari, producendo  guerre che non erano guerre solo tra stati , erano guerre tra popoli.

Questo ,apparire, più che essere veramente,  “diversi”, ha sempre esposto gli ebrei alle diffidenze altrui, e quindi all’attribuzione in tempi di crisi, di colpe collettive.

Una enorme ca**ata è stata “i protocolli dei savi di Sion” , che parla di una cupola ebraica, che manovra per raccogliere, da dietro le quinte, più denaro e potere possibile. Completa di documentazione,  chiaramente, tarocca.

 Che  dire, grande popolarità, anche in occidente, prima di rendersi conto che tutto era una macchinazione dell’Okhrana , la polizia segreta zarista, che in questo modo cercava di deviare  su questa comunità il malcontento della popolazione .

Stesso discorso per l’affaire Dreyfuss, ufficiale ebreo, vittima di un processo farsa, accusato, di essere una spia per conto dei tedeschi, che  nel 1870 avevano sconfitto pesantemente l’esercito di Napoleone III.

Chiaramente riabilitato, dopo essersi fatto qualche anno di reclusione nel tremendo penitenziario di La Cayenna.

 Antisemitismo  figlio dei nazionalismi, come dice  Nietszche .

E veniamo al 1919. E arriviamo alle radici prossime della Shoah.

Finisce la Prima guerra mondiale, finiscono gli imperi, escluso quello inglese, in  un’ Europa sfiancata e indebolita.

I vinti vengono penalizzati pesantemente, specialmente la Germania, che viene privata delle colonie, ha un territorio ridotto, per permettere la creazione della Polonia, e di altri stati nazionali.  Fortemente  nazionalisti anche loro.

In più la Germania  , rullo compressore militare per tutto l’800, quando si era arresa nel 1918, si trovava ancora in territorio avversario. E la causa del suo collasso , era stato il cedimento sociale ,prima che militare. Dovuto anche alla forza dei movimenti socialisti tra la sua popolazione. Non dimentichiamo che il primo partito socialista del mondo è tedesco. Quello che l’attuale dirigenza SPD ha ridotto ai minimi termini.

Quindi ci vuole un capro espiatorio. Chi meglio degli ebrei, spesso assimilati ai socialisti, anarchici e comunisti, agli Spartachisti ,  ai marxisti. E molti ebrei, come  Trotskii, , avevano fatto la rivoluzione russa. Per capire Trotskii su tutti, che organizzando l’Armata Rossa,  aveva salvato l’Unione Sovietica in fasce dall’aggressione degli eserciti alleati e polacco, durante la guerra civile.

Questi movimenti  organizzarono  in Germania rivolte, represse nel sangue dai Freikorps, gruppi paramilitari , che poi  confluirono nel partito nazista.

Perché ,  c’era uno spettro che si aggirava per l’Europa, ed era la rivoluzione bolscevica, che diventava, un modello per le masse sfiancate dalla guerra.

Nell’esercito imperiale tedesco, come austroungarico, prestavano servizio, anche decorati ,molti ebrei.

La shoah , ha un precedente inquitante. Tra il 1915 e il 1916, nell’impero ottomano , un gruppo di giovani ufficiali , che appartenevano al movimento dei Giovani Turchi, deportò, eliminò , milioni di armeni, colpevoli di essere considerati collaborazionisti con potenze estere(Russia).

Quindi impero multietnico in disfacimento, nazionalismo, accusa di operare per potenze straniere.

Tornando alla Germania, frustrazione per la sconfitta, crisi economica acuita dai debiti di guerra, scaricati sui vinti, chi meglio degli ebrei da rappresentare come i parassiti che si arricchiscono sulle sofferenze del popolo, del popolo tedesco.

Chi può interpretare meglio  questa idea,  di un  partito di destra, visceralmente nazionalista, di un nazionalismo alimentato da una frustrazione abissale, come abissale era  la crisi economica che subivano la maggior parte dei tedeschi. Finanziato però  da tutti, grandi imprese, che comunque si arricchivano, banche internazionali, anglo americane, che appoggiavano  l’ascesa dei fascismi europei in chiave anticomunista, perché il contagio comunista  faceva più  paura a questa gente, di  quello che c’era scritto nel Mein Kampf.

Quando ,il caporale austriaco , prende il potere, in Germania,  tutti pensavano di poterlo gestire, ma il furbacchione, con leggi speciali incomincia a mettere in pratica quello che aveva scritto .

Eliminazione per purificare la razza, di tutti i portatori di  handicap, eliminazione delle persone di colore, che venivano dalle  colonie, eliminazione , fisica, degli oppositori di sinistra, socialisti comunisti anarchici,

e persecuzione degli ebrei. In Europa e Usa, grande apprezzamento per Hitler, Churchill, non lo amava, ma più per ragioni geopolitiche che altro, mentre stimava Mussolini.

Una mia insegnante, dell’università di Rostock, mi raccontava del padre, scomparso nel 1935, socialista, di cui non si è trovato neanche il corpo.

E le banche anglosassoni finanziavano anche il riarmo, perché serviva per ”contenere”, l’ Unione sovietica  . Una vera ossessione.

Politiche violentissime, palesemente razziste, antisemite, venivano glissate, perché l’ anticomunismo era più importante.

Ed  è il comune denominatore del “Secolo breve” come si intitola il magnifico libro di Eric Hobswbawm, che invito a leggere con attenzione.

Quindi la guerra finisce, con i suoi milioni di perseguitati , con i milioni di assassinii , con le sue barbarie, le sue efferatezze, e , a questo punto ,  l’antisemitismo  compare,  come valore assoluto.

Hanno finanziato  in chiave anticomunista i nazisti, li hanno accettati , e degli omicidi di massa si ricordano solo ora.

La Shoah diventa un problema tedesco, solo tedesco.

Per me andrebbe de-germanizzata.  Mi spiego meglio. le responsabilità tedesche sono enormi.

I tedeschi su un terreno fertile europeo hanno offerto, un apparato tecno burocratico perfetto, il migliore che la storia umana ricordi, tanto perfetto che il suo modello viene utilizzato fino ad oggi , non solo dalle amministrazioni , ma anche dalle multinazionali.

Vedetevi  su you tube, qualche minuto del processo di Gerusalemme ad Adolf Eichmann, quello della “banalità del male” della Arendt, se non vi sembra un linguaggio e una postura , da funzionario di grande azienda privata, da “aziendalista”.

E in più , essendo la Germania, la patria dei pensatori più significativi europei degli ultimi secoli, ha offerto anche  una struttura teorica, basata sul razzismo scientifico, studi   in gran voga anche nel mondo anglosassone dalla fine dell’800, su cui si basa il suprematismo ,europeo.

 Il salto di qualità lo hanno dato i tedeschi, ma, spesso il lavoro sporco lo facevano i collaborazionisti di mezza Europa, occupata. i francesi, i baltici , entusiasti, nell’aiutare in questa infamia i nazisti, anche noi italiani, i polacchi, che hanno sentito il dovere   di perseguire chi dava  qualche responsabilità della Shoah alla Polonia. Ma anche bosniaci, croati, ungheresi ,rumeni. Tutti.

Per non parlare degli ucraini, che avevano una divisione SS tutta per loro, la Galizien, la peggiore la più crudele, protagonista della uccisione e deportazione di migliaia di ebrei, e anche polacchi, in Ucraina occidentale.

Al loro leader , Stepan Bandera , Zelenskij  inaugura monumenti, con presenti  graditi ospiti politici  occidentali

La responsabilità alla Germania, gli altri rimuovono, tutti insieme oggi ad Aushwitz, esclusa la Russia , che ha liberato il campo, e la gente che stava morendo lì dentro. Unico stato , erede dell’unico stato , totalmente non antisemita.

L’antisemitismo  quindi come una foglia di fico, strumento per congelare qualunque elaborazione della colpa , da parte della Germania, farla vivere in una dimensione post storica , renderla inoffensiva,  asservita, ad interessi egemonici esterni.  Perché non tutto va buttato della storia tedesca, perché le deviazioni vanno prevenute, comprendendone le radici. In costituzione la Germania , ha anche come fattore fondante lo stato di Israele.

Per questo , viene tacciato di essere antisemita chiunque critichi la politica criminale, genocida, fascista, dell’attuale governo israeliano, mosso da un sionismo viscerale ed imperialistico, prodotto dei nazionalismi europei della prima metà del ‘900.

Sono messe a tacere tutte le voci, anche delle comunità ebraiche , che differenziano l’antisemitismo dall’antisionismo.

 Ipocrisia strumento di interessi politici , e torniamo al potere della narrazione, di una narrazione che indirizza il consenso, e spegne la dialettica, la discussione che ci fa crescere tutti.




 

 

 

 

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