Bellissimo il capello alla Zorro di Melania, che ha permesso alla first lady di non farsi baciare dal marito, e la smorfia di Donald, che buca lo schermo.
Presenza pesantissima del ministro degli esteri indiano,
vedi via del cotone, collegata a doppio
filo con la resurrezione, con qualche difficoltà , dei patti di Abramo,
pacificazione tra monarchie del golfo, con in testa i sauditi,e Israele, che
aprirebbe una via commerciale
alternativa a Suez e al mar Rosso. Luogo di arrivo l’Europa.
Presente anche la
Cina, con funzionario di altissimo livello.
Unione Europea non invitata, inclusa la baronessa.
Dimenticavo , presentissima la Meloni
Tutto il parterre degli “oligarchi” , come li ha chiamati
Biden, e i suoi corifei europei , nuove tecnologie, intelligenza artificiale, finanza.
Prima cosa importante da sottolineare, è che il nuovo
presidente dovrà mettere insieme il diavolo e l’acqua santa. Mi spiego meglio.
Ho già accennato agli oligarchi, gente ricchissima, suoi
finanziatori, abituati ad accompagnare
il potere, a influenzarlo. Ora Biden mette in guardia da derive possibili
antidemocratiche, considerando che essi, paladini, così dicono , della libertà,
ritengono la democrazia inefficiente, inefficace.
Memoria corta, perché sono stati al suo fianco per tutto il mandato. Il problema grande è che sono
comunque gli alfieri del neoliberismo, che è stata la causa dell’impoverimento,
dell’emarginazione, della crisi sociale , che ha portato tanti voti a Trump,
che ha riempito le sue adunate preelettorali.
Non bisogna dimenticare che questa crisi americana , che è
di tutto l’occidente, è una frattura profondissima, verticale, antropologica
che divide le nostre società.
Agli esclusi si dovrà dare una risposta, pena l’instabilità sociale.
Platea questa fatta da un popolo con una sfiducia profonda nelle istituzioni ,
che non credo si accontenti però solo della volontà , di far piena luce su
misteri americani come la gestione della pandemia, gli omicidi JFK,RFK, Martin
Luther King.
Vedremo se sarà solo fumo negli occhi.
D’altra parte , l’idea
di molti analisti ,che condivido,
è quella del superamento di questo momento di crisi interna e di
egemonia, attraverso un’accelerazione nei settori dove gli Usa, sono più forti,
quello tecnologico e finanziario.
O nei settori dove pensano di esserlo.
Consapevoli delle nuvole che si addensano all’orizzonte del
dollaro, non scalzato, ma avvertito in pericolo come valuta di riferimento
mondiale. E questi cambiamenti monetari, sono stati sempre accompagnati da
guerre. Speriamo proprio che non accada questo.
Vi invito a leggere nel blog gli interventi del prof Forges
Davanzati, illuminanti in merito a questo argomento.
Quindi il neo presidente , sta accelerando su una strada già
tracciata, già utilizzata, dalle amministrazioni dem che lo hanno preceduto, quindi capitalismo
della sorveglianza, utilizzo del debito a fini geopolitici, come mezzo di
ricatto ,pratiche che con la democrazia non hanno nulla a che fare, come il
controllo strettissimo su la comunicazione di ogni tipo, main stream e
piattaforme social.
Sono assolutamente
ipocrite le voci catastrofistiche, sul
pericolo per la democrazia rappresentato dall’amministrazione Trump e dalla
tecno destra che si delinea all’orizzonte, perché questi figuri, gli oligarchi
, hanno lavorato con le amministrazioni dem, , manovrate dai neoconservatori.
Le voci catastrofistiche dovevano levarsi prima , la
direzione , inquietante è già tracciata.
Il mostro , questo Frankenstein sociale e politico, l’ha
creato il neoliberalismo progressista, nato e gestito oltreoceano, ma accettato e utilizzato anche da noi , da chi ci ha governato in
questi ultimi anni.
Solamente ora ha dispiegato le ali, e si vuole scrollare
tutti quegli orpelli, quei formalismi,
che secondo alcuni ne hanno impedito fino ad ora di farsi potere, e non solo di accompagnarlo, di
assecondarlo e di renderlo “solido”.
E di rilanciare
l’egemonia americana, a livello mondiale, e superare la crisi sociale interna,
che è principalmente una crisi di credibilità , uno stato depressivo , una vera e propria patologia sociale.
In più puntare sulla tecnologia, considerandola propria
eccellenza assoluta, nasconde il non
detto, l’inquietudine , della presenza di altri attori che hanno messo a frutto
la globalizzazione, andando oltre la sola manifattura, come la Cina. Perché produce ricerca , aggirando le sanzioni Usa sui
beni tecnologici, come i microprocessori avanzati, e che mette in campo , quando Trump annuncia un
mega investimento in un progetto di intelligenza artificiale, lo Stargate, un
sistema equivalente emesso da Deep
Seek, molto più economico e, a quanto pare, di uguale efficienza . Quella
americana è una scelta che si basa sulla
completa incapacità di analisi dei fenomeni , quindi delle cause del declino,
unita ad un delirio di onnipotenza, tipico del crepuscolo di un potere.
L’area del dissenso, quella vera e consolidata, da anni con
un approccio dubbioso nei confronti dei dem ,a iniziare da quelli nostrani ,
nutrita dalla consapevolezza della
falsità di narrazione, su pandemia, Ucraina, Palestina e via dicendo, falsità
funzionale al perpetuarsi di un’egemonia ormai diventata tossica, non può,
rallegrarsi più di tanto della sconfitta di un nemico, Biden e sodali , perché
l’orizzonte si prospetta cupo, ancora
più cupo, perché in nuovi arrivati, non hanno neanche più il timore di
nascondere le loro derive autoritarie. Autoritarismo distopico.
Le linee guida della
nuova amministrazione sono comunque aggressive, come la volontà di imporre dazi
a chi non produrrà negli Usa, quindi a noi, Europa, area manifatturiera per
eccellenza, che dovrà delocalizzare lì, come stanno facendo industrie tedesche,
e quindi deindustrializzarsi, o ridurre le esportazioni, o rispondere pensando
al proprio interesse, quindi gas russo, (ri)trovare mercati importanti , da cui
siamo stati tagliati fuori per le note ragioni di sudditanza autolesionistica,
orchestrate dall’Unione Europea.
Ci riusciremo?
Nel neoliberismo , l’ egemonia, si declina con modalità economico finanziarie, ma anche con mezzi militari, vanno sempre a
braccetto.
Come in America
Latina. Mettere i Narcos tra le organizzazioni terroristiche, permetterebbe un
approccio militare in Messico che prima
non era pensabile, mandare militari in
Perù, intervenire pesantemente appoggiando tentativi di golpe in Bolivia,
Colombia e principalmente in Venezuela e Cuba, è come rispolverare la dottrina Monroe aggiornandola.
Questo perché la Cina è arrivata lì e si sta radicando.
E sta trasformando un’area, che due anni fa Dario Fabbri
definiva ininfluente dal punto di vista geopolitico, in una linea di scontro,
di contenimento.
E’ un potere in crisi, che non riesce ormai a gestire gli
antagonismi con il “caos creativo” perché non riesce a gestirne le conseguenze,
ma comunque potere è, e sta solo rimodulando la sua azione nei confronti degli
avversari, e degli alleati.
Quindi niente di veramente nuovo sotto il sole, con un
Unione Europea autolesionista come
sempre, il vuoto pneumatico assoluto.
La assoluta nullità , politica, umana, etica ,di capacità
pensante , della classe politica europea ,è funzionale a questo declino del
nostro continente, che dovrebbe utilizzare l’arma della diplomazia, sua
eccellenza storica, per veicolare quello che è per lei un imperativo morale, l’interesse nazionale,
l’interesse delle nazioni che la compongono
ottenibile solo con la pace,
conditio sine qua non , per una giusta
prosperità .
E con un impegno del
nucleo storico dei paesi che hanno fatto l’Europa dopo la tragedia che è stata
la Seconda guerra mondiale per i nostri popoli.
Io comunque quando sento nuove tecnologie, sento puzza di
controllo sociale.
Interesse nazionale va
cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lui vita rifiuta. Scusate
l’utilizzo maldestro di una frase del sommo poeta.
In tutto questo Musk entra a gamba tesa nella politica
europea, appoggiando tutti i partiti anti Unione e di estrema destra , a iniziare dalla Meloni. Non
sconfessato da Trump, sento una certa inquietudine.
Di fronte a tutte l’assertività col “botto” del neo
presidente.
La Russia sta vincendo, sta inesorabilmente avanzando, le
sanzioni non l’hanno fatta collassare economicamente, mentre stanno collassando
noi Europei, forse erano state pensate per quello.
Il suo apparato
militare industriale risponde molto meglio di quello occidentale, come la
nostra maniera di fare la guerra si sta dimostrando obsoleta, basata su una
presunzione di superiorità , assolutamente autoreferenziale.
Che ha portato a morte centinaia di migliaia di giovani in
Ucraina. Abbiamo una responsabilità enorme.
E Putin , lo ha già detto, non tratterà , non congelerà il
conflitto, si muoverà in base ai suoi interessi consolidati sul campo, e non credo che abbia molta paura
di altre sanzioni.
Tra l’altro , le ultime dell’Unione Europea, notizia di
questi giorni, hanno lasciato un
“portone” aperto al GNL russo.
Anche perché , secondo me,
aspetta che cambi qualcosa in Europa, con l’ opinione pubblica generale contraria al proseguimento della guerra in
Ucraina. Lui sta vincendo. Poi il trattato con l’Iran, ha messo in guardia
Israele, dal non fare passi falsi, passi più lunghi della gamba. E gli
americani lo sanno.
Israele, in grave crisi, che non ha cavato un ragno dal
buco, ormai trattata nel mondo da stato
canaglia, da stato parafascista, che ha accettato il primo step della tregua,
consapevole del consolidamento di Hamas che dopo mesi di bombardamenti criminali, permettendo uno scambio di prigionieri
spettacolare, un’operazione mediaticamente perfetta per i palestinesi, che tra
l’altro ostentavano fucili di fabbricazione israeliana, appare più forte e
radicata di prima.
Non sta cavando un ragno dal buco in Libano, perché quando
finiscono gli attacchi aerei, con molte vittime
civili, sul terreno l’esercito israeliano accusa perdite importanti.
Trump ha sbloccato l’invio di bombe da 1 ton antibunker,
poco è, Israele si trova isolata e in crisi profonda, la guerra più lunga della
sua storia.
Con Messico e Colombia che vietano l’atterraggio agli aerei
che riportano a casa gli immigrati clandestini rastrellati nelle città americane , nelle prime retate
volute da Trump .
Quindi il neopresidente inaugura un nuovo modo di uscire
dalla crisi, per me cialtronesco, basato su minacce, bisogna vedere come andrà, perché di sicuro con la Russia,
troverà molte difficoltà . Alcuni analisti dicono però che lo scambio di
prigionieri in Palestina, sia dovuto a sue pressioni .
Poi il rispolverare
gli accordi di Abramo, che ora vedono i
sauditi giustamente dare priorità, per ragioni di stabilità interna, per
accettare Israele , a trovare una via d’uscita per Gaza. Considerando che il
neopresidente prefigura una deportazione dei palestinesi in Egitto e Giordania,
ipotesi che questi due paesi temono, perché li destabilizzerebbe come a suo tempo è successo in Libano.
Notizia di oggi , la Giordania ha ufficializzato la sua
contrarietà. Seguita a ruota dall’Egitto.
Comunque il declino di un impero, inquieta sempre, perché nessuno
può prevederne il percorso e le
conseguenze.. ..
Queste righe l’avevo scritte domenica. In questi giorni c’è
stata la proposta di pace per l’Ucraina, per me fuffa, perché non si può proporre ad uno che vince ,
di congelare il fronte, vedi due Coree, mettendo una forza di pace, che dopo
trenta secondi il ministro degli esteri russo Lavrov, ha detto che se non riconosciuta da
loro, diventerebbe subito un obbiettivo delle forze armate
russe. Putin sta vincendo ed è stato ingannato troppe volte, vedi Minsk 1 e Minsk 2. Il gioco lo detta lui,
anche perché l’Ucraina sta crollando.
Poi Trump sta firmando ordini di rimpatrio di migranti
irregolari, che comunque darebbero
problemi economici ai paesi di provenienza, l’afflusso di valuta americana,
importante, calerebbe molto.
Ha piegato subito la Colombia, che dopo poco tempo ,ha
accettato di far atterrare gli aerei che
trasportavano gli irregolari “rastrellati”, termine pessimo ma aderente, negli
Usa.
Anche l’Honduras si trova in ambasce, non può non accettare
facilmente i suoi cittadini espulsi
dagli Stati Uniti.
Ma il presidente di questo stato del centro America ,ha
ricordato a Trump, che loro ospitano basi americane. Tante le volte!
Forse per i rimpatri forzati che il governatore della California, lo stato degli Usa più popoloso, e con il Pil maggiore, vuole
indire un referendum per staccarsi dall’Unione.
Essendo anche uno stato agricolo importante, la carenza di
manodopera, dei latinos, ne
danneggerebbe l’economia.
Tanto più uno stato
dipende dagli Usa, tanto più Donald, può fare il bullo .
Come diceva Kissinger, “essere nemici degli Usa può essere
pericoloso, esserne amici è fatale”.
Con attori grossi come la Russia , questi atteggiamenti non danno gli effetti desiderati , e lo si
sta vedendo, tant’è che il blocco degli aiuti esteri , Trump lo ha sospeso
anche per l’Ucraina, quindi non si farà la pace, possono continuare a morire.
Ma i problemi si stanno creando e grossi, con la Danimarca,
e tutti gli scandinavi, per la Groenlandia.
Copenaghen , per
difendere la grande isola , vuole aumentare di parecchio le spese militari.
Considerando che tutti i paesi scandinavi, sono sempre stati
alleati fedelissimi degli americani, per capirci, il Nord Stream , è stato
fatto saltare sotto il naso loro,
sapevano tutto, e i servizi danesi hanno spiato per conto della Cia la Merkel.
Una pugnalata alle spalle quella di Trump.
Tra l’altro Bruxelles è in allarme perché sta mostrando
di privilegiare i rapporti con i governi europei, scavalcando
l’Unione.
Ma ancora peggio è il crollo in borsa dei titoli tecnologici
americani, dopo l’annuncio di investimenti miliardari dell’ amministrazione
americana nell’intelligenza artificiale.
Crollo dovuto a sistemi cinesi, enormemente più economici.
Ne ho già parlato. E più di successo.
Con ,notizia di oggi la US Navy, che vieta, ai suoi
dipendenti di utilizzarli.
Alcuni analisti lo chiamano il momento Sputnik, perché , come per lo Sputnik,
l’America si sente superata , la sua
egemonia minacciata.
Come anche dal sistema di telecomunicazioni cinese,a banda velocissima, che compete con
Starlink.
Non sono solo in gioco solo soldi, in gioco è il potere, un
potere globale.
E voler uscire dalla crisi, una crisi strutturale, puntando
tutto in settori, in cui non si ha
l’egemonia come si credeva, è sicuramente un problema.
Questa politica aggressiva , da bullo, da azzardo, al posto
di fermare il multipolarismo, forse ne
accelererà la diffusione.
Allontanerà dall’ Occidente, più che avvicinare.
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