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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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venerdì 20 settembre 2024

Banca d'Italia - È online la nuova sezione "Attuazione della politica monetaria ed Emergency Liquidity Assistance"

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Ddl sicurezza: Cgil, repressione di ogni forma di dissenso e politica punitiva non sono soluzioni

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Armi in Russia, no dei partiti italiani: quell’asse bipartisan uno spiraglio per Fitto

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Le mosse di Meloni, il ruolo di Forza Italia: la corsa per occupare il Centro

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L’ACCADEMIA ITALIANA PELLEGRINI REPPRESENTA LA COMUNITÀ ITALIANA NELLA PARATA CIVICO-MILITARE DELLA FESTA DELL’INDIPENDENZA BRASILIANA

La data del 7 settembre è una ricorrenza molto speciale per il popolo brasiliano, poiché celebra la dichiarazione di Indipendenza del Brasile dal Regno Unito di Portogallo, avvenuta il 7 settembre 1822. Nel 2024 segna, quindi, i 202 anni di indipendenza brasiliana.

La ricorrenza viene celebrata ogni anno con parate civico-militari, manifestazioni e discorsi pubblici in tutto il Paese.

Nella città di Campinas, una delle più importanti e popolose città dello stato di São Paulo con più di 1 milione di abitanti, per il 3° anno consecutivo, l’Accademia Italiana Pellegrini ha rappresentato la Comunità italiana della città di Campinas nella tradizionale parata civico-militare organizzata dal Comune.

L’Accademia Italiana è uno degli istituti di lingua e cultura italiana più tradizionali dello stato di San Paolo ed è diretta dalla leccese Ilaria Bisanti, che vive in Brasile da oltre 15 anni.

Quest'anno i festeggiamenti sono stati ancora ancora più speciali poiché il 2024 segna i 150 anni di immigrazione italiana in Brasile.

“Sono felice che il mio istituto abbia rappresentato la comunità italiana in una delle celebrazioni più importanti e significative del Brasile, la festa dell’Indipendenza” ha dichiarato Ilaria Bisanti.  “Come me, milioni di italiani nei secoli passati, sono emigrati in questo Paese e hanno potuto costruire una famiglia, un lavoro, una nuova vita. In un certo senso, anche loro hanno lottato per la propria indipendenza. Questa festa è anche nostra!”

All'evento hanno partecipato anche i rappresentanti del COMITES-SP, comitato degli italiani all’estero nello Stato di San Paolo con i consiglieri Fernanda Mercurio e Sebastião Zoli, e il presidente del Patronato ACLI Campinas, Paulo Moretti.

La delegazione italiana ha sfilato in una delle principali arterie della città, Avenida Francisco Glicerio, con iconiche automobili italiane, tra cui Fiat 500, Ferrari e Lamborghini offerte dalle concessionarie Akkar Motors e Castello Motors di Campinas, tutte rigorosamente sventolando una bandiera italiana dai finestrini.

A chiudere la sfilata è stata un'imponente bandiera italiana lunga 10 metri tra gli applausi dei numerosi cittadini che riempivano la Avenida.

Secondo il Comune di Campinas, hanno partecipato alla manifestazione circa 20mila persone, tra cittadini, rappresentanti delle forze dell'ordine ed enti civili.

Viva il Brasile!

Viva l'Italia!

Viva il coraggio di chi comincia a scrivere la propria storia, sia nella propria terra che in un altro continente!

 

Crediti per le foto: José Altieri @altieri.foto

@accademiaitalianapellegrini @comites_sp @aclicampinas @akkarmotors

@castelomotors @prefcampinas




giovedì 19 settembre 2024

Che cos'è il "Deep state" negli Usa - John Mearsheimer e Jeffrey Sachs (All-In Summit 2024)

Israele colpisce in Libano con cercapersone esplosivi | Enrico Tomaselli

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Delta Company Vietnam Music, 1967-1968

L’ingloriosa eccezione europea dell’Italia monopopulista - Linkiesta.it

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mercoledì 18 settembre 2024

Cercapersone come ordigni esplosivi in Libano e Siria - Intervento del Dott. Leonardo Elia

In Libano e Siria sono , letteralmente, esplosi dispositivi cercapersone provocando migliaia di feriti, alcuni gravi, e morti, almeno una decina.

All’inizi si pensava che tutto ciò fosse dovuto   al surriscaldamento delle batterie, indotto da un hackeraggio, ma vedendole immagini delle videocamere di sorveglianza di supermercati e vari luoghi pubblici dove sono avvenuti i i fatti, è subito sembrata un’ipotesi che non spiegava l’accaduto , sia l’entità del botto ,sia  in relazione alle ferite procurate ai malcapitati.

Secondo Snowden, ricordate Wikileaks, è molto probabile che sia stata inserita in queste apparecchiature una piccola quantità di esplosivo, innescata in vario modo.

Sono d’accordo.

Chiaramente  tutti pensano ad Israele, anche perché non ha confermato nulla , come suo costume.

Ho pensato subito all’omicidio mirato di Yahya Ayyash ,  soprannome “ l’ingegnere”,   brigate Izz al- Din al – Qassam, ricercatissimo dagli israeliani, ucciso nel 1996, con l’esplosione del suo cellulare.

Ci sono alcune considerazioni da fare su quanto avvenuto ieri.

Per prima cosa, è stata violata, e in maniera pesante , la catena di approvvigionamento  di Hezbollah,

quindi il loro nemico per antonomasia si è infiltrato tanto bene, da avere il tempo di inserire in migliaia di cercapersone una piccola, ma efficace , quantità di esplosivo, innescato da qualcosa di informatico, che sia un malware o qualche altra diavoleria.

Non sarà un caso ma ieri al largo del Libano, ha colato un C 130 H, strapieno di apparecchiature per la guerra elettronica.

Ora apprendo che le apparecchiature esplose sono di un’azienda taiwanese, e prodotti in Ungheria.

Ma perché questo, perché ora.

Alcuni canali israeliani indipendenti, partono  dalla considerazione che la mobilitazione di massa della milizia sciita libanese si basa sui cercapersone, che fanno passare molto velocemente i combattenti  dalla routine quotidiana, all’emergenza, la guerra di popolo per intenderci.

Ergo , non solo Hezbollah ha dimostrato, cosa gravissima, di essere violabile in settori strategici, ma principalmente ha dovuto subire perdite, sia morti , sia feriti gravi, per capirci , amputazioni agli arti,

che limitano la sua capacità di risposta in caso di conflitto.

Da parte di chi? Indovinate un po’.

Non bisogna dimenticare, che una parte del governo israeliano vuole iniziare una campagna militare in Libano e Siria,  non essendo riuscito a “pacificare” Gaza, con la preoccupazione  di avere la peggio , come e di più  del 2006, negli scontri con gli sciti, molto più armati e molto più addestrati di allora.

Senza che questi ultimi possano più usare il loro sistema di mobilitazione più importante.

Con l’Iran che , vedendo la loro difficoltà, potrebbe intervenire.

Escalation quindi.

Cosa che hanno sempre evitato, con grande lungimiranza, non cedendo alle provocazioni Israeliane.

Con l’Europa tutta, Italia compresa , che beatamente guarda, cullandosi nel sogno bagnato dei due popoli in due stati.




Cercapersone come bombe: siamo sicuri sia un attacco hacker?

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Attentato in Libano con i cercapersone sabotati: perché Hezbollah li utilizzava? 5.000 dispositivi modificati con esplosivo: quali sono scopi ed effetti dell'attacco?

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Hezbollah, esplosione cercapersone: com'è successo - La Stampa

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ANCORA ATTENTATO A TRUMP - VOLEVANO ASSASSINARLO

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Quel valore che la politica traduce in miliardi di euro

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martedì 17 settembre 2024

Appiattimento del mondo. La crisi della cultura e il dominio della norma di Olivier Roy (Feltrinelli)

L’appiattimento del mondo è un saggio brillante e critico, controcorrente rispetto alla denuncia antimoderna dell’individualismo, ed esprime invece preoccupazione per la facilità con cui acconsentiamo all’estensione del dominio della norma.


Identità contro universalismo, genere contro sesso, repubblica contro comunitarismo, razzismo, femminismo, immigrazione... Ciò che accomuna questi temi, che da tempo ormai polarizzano la vita intellettuale con forti implicazioni politiche, è che coinvolgono la cultura, in ogni senso del termine. Olivier Roy respinge, però, la tesi di una “guerra di valori”. Ciò che è in crisi, sostiene, è la nozione stessa di cultura, oggi ridotta a un sistema di codici espliciti, decontestualizzati e spesso globalizzati che invadono le università come le nostre cucine, le lotte identitarie e le religioni come le nostre pratiche sessuali, e persino le nostre emozioni debitamente elencate e ridotte a espressioni in forma di emoji. La diagnosi impietosa di Roy è quella di una deculturazione globale, l’appiattimento del mondo appunto. Roy esamina i meccanismi e gli effetti paradossali di quattro grandi cambiamenti contemporanei (la liberazione della morale emersa negli anni sessanta, la rivoluzione di Internet, il neoliberismo sfrenato e la deterritorializzazione legata alla fine dell’idea dello stato-nazione per come lo abbiamo conosciuto e alle migrazioni globali): dove i dominanti si sentono minacciati e soffrono come i dominati; dove le lingue ibride e globalizzate (per esempio il globish) e i manga diventano simulacri che annientano la ricchezza della lingua inglese o della cultura giapponese; dove i “processi” di comunicazione producono un “divenire autistico”.



Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina. Dal 1882 a oggi di Ilan Pappé (Fazi)

Questo libro è una guida indispensabile per capire una pagina di storia controversa, oscurata da potenti interessi politici, e trovare una s...