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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
sabato 31 maggio 2025
Disordine. Le nuove coordinate del mondo di Giuliano Noci (Il Sole 24 Ore)
venerdì 30 maggio 2025
Occidente senza pensiero di Aldo Schiavone (Il Mulino)
Solo una rivoluzione intellettuale e morale potrà impedire all’Occidente di perdere sé stesso, ricongiungendolo invece alla parte migliore della sua storia. Nel cuore dell’Occidente, in Europa come in America, si è aperto un vuoto di idee senza precedenti, proprio mentre stiamo attraversando un passaggio d’epoca in cui avremmo più che mai bisogno di nuovo pensiero. Di una visione e di una strategia in grado di contrastare chi tenta di trasformare la spinta verso un mondo globalizzato in una inaudita privatizzazione tecnocapitalistica del pianeta, che porterebbe a un tramonto della politica democratica, e a nuove diseguaglianze in campi cruciali per l’avvenire della nostra specie. Ma un risveglio dell’Europa è ancora possibile per rimetterci sulla strada maestra della nostra modernità
giovedì 29 maggio 2025
mercoledì 28 maggio 2025
La situazione politica , in Libia, sembra muoversi! Intervento di Leonardo Elia
Manifestazioni venerdì a Tripoli e in Tripolitania ,enormi, che chiedono le dimissioni del premier Dadaiba (nella foto), riconosciuto da tutto l’occidente, Italia inclusa, ma messo lì, non espressione di volontà popolare, e pretendono lo smantellamento delle milizie criminali che lo sostengono. E chiedono di indire finalmente nuove elezioni.
Cerco di procedere con ordine. La situazione politica ,
congelata , in Libia sembra muoversi.
Non è una rivoluzione “colorata” , la gente è scesa in
piazza, per cacciare il governo di Tripoli, che nessuno ha eletto, che si regge
sulla presenza di bande criminali, che si finanziano con il commercio del petrolio esportato
nell’illegalità più assoluta. E che gestiscono la tratta di migranti ,
facendoli vivere in condizioni spaventose.
Tra l'altro le suddette bande hanno incominciato a spararsi
tra loro. Segno di debolezza di tutto un sistema.
Quindi governo assolutamente illegittimo che sopravvive
attraverso il finanziamento , suo e
delle milizie criminali che lo proteggono.
Tra l'altro ricordate il caso di Al Masri qualche mese fa? Ricercato dalla Corte Penale
Internazionale per crimini contro
l'umanità, torturatore di migranti. Silenzio del governo, putiferio delle
opposizioni , finchè Minniti ex ministro dell'interno, lapidario,
sentenzia che si sarebbe dovuto mettere
il segreto di stato.
Perché?
Semplicemente perché lo , e con lui tutte le milizie, lo
abbiamo finanziato per gestire , da par suo il problema degli schiavi che
incanala verso l'Europa, verso di noi.
Le milizie oltre a essere i pretoriani di un leadership di non eletti, sono anche i nostri referenti
nella gestione della immigrazione attraverso il Mediterraneo, anche se sono dei
torturatori, degli estorsori, dei banditi a tutti gli effetti.
La transizione democratica, i libici la pretendono
attraverso libere elezioni che dai
sondaggi dovrebbero portare al potere
Saif Gheddafi, figlio del Rais, nome impronunciabile in occidente.
Impronunciabile anche perché , se eletto , unificherebbe la
Libia, che finirebbe di essere un stato mafioso, accettato e alimentato da noi
occidentali in quanto tale. Finirebbe la Libia di essere un burattino nelle
nostre mani.
Che insieme al AES, Alleanza degli Stati del Sahel, Mali,
Burkina Faso, Niger, forse presto Senegal e Costa D'Avorio, contrastando i
terroristi a sud del Sahara, aiuterebbe la lotta , quella reale, legittima,
contro la nuova tratta degli schiavi.
L'Africa agli africani, finalmente, senza doppi standard
imposti dagli occidentali, la fine, reale, del colonialismo.
Una fascia dal Mediterraneo, verso sud, che pensa di uscire
una volta per tutte dal sottosviluppo, in cui l'unica possibilità data ai
giovani è stata sempre offrirsi ai criminali per emigrare in Europa, dove
ingrossare le fila di un sottoproletariato servile.
Funzionale al sistema in cui cui noi viviamo.
In tutto questo un governo italiano, come tutti quelli che
lo hanno preceduto, silente, che ha puntato sulla pedina sbagliata e che , ha
permesso ai Turchi che invece hanno le idee chiare, e si stanno muovendo con
grande spregiudicatezza, di tornare in Libia da dove mancavano dal lontano
1911, cacciati proprio da noi.
Il governo italiano si allinea più con gli stati baltici,
guerrafondai, e disinteressati al nostro destino, piuttosto che pensare ai
nostri interessi , come geografia insegna.
Per concludere invito ad una riflessione.
Non può non essere notato che una protesta importante, che
riempie piazze, che pretende di liberarsi dal giogo di milizie criminali, e
chiede a gran voce elezioni, tutte in sintonia con ciò che è propugnato
dall'occidente dei valori, da noi, passi sotto silenzio della maggior parte
della stampa.
Il comportamento della stampa, quando agisce all'unisono è
un indicatore degli umori di chi manovra realmente i fenomeni.
Il suo silenzio, colpevole, forse significa il tentativo di
congelare ciò che accade, in attesa di elaborare una strategia nuova.
Per contrastare un cambiamento che non può più essere
rimandato.
martedì 27 maggio 2025
Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina di Francesca Albanese (Rizzoli)
Dieci storie che si legano alle vite di molte altre, ponendoci le domande a cui è doveroso dare risposta: quali sono le conseguenze dell'occupazione? Dov'è la casa di una persona rifugiata? In che condizioni vive il popolo palestinese? Fino a che punto può arrivare la crudeltà di un genocidio? Domande a cui non possiamo sottrarci, legate a personaggi e luoghi che ci permettono di capire cosa è stata la Palestina fino al 7 ottobre 2023 e cosa è adesso.
lunedì 26 maggio 2025
Papa Leone XIV il primo Papa nord americano- Intervento di Leonardo Elia
Papa Leone XIV, al secolo cardinale Prevost, cardinale di
Chicago. Primo Papa nord americano. Agostiniano, quindi frate dell’ordine di
Agostino di Ippona, ordine colto, lui laureato
in matematica , filosofia e teologia.
Ha avuto numerosi incarichi di prestigio a Roma, in
Vaticano.
E’ stato a lungo in Perù, vescovo, addirittura
vicepresidente della conferenza episcopale peruviana.
Ha la cittadinanza peruviana. Quindi conosce assolutamente
bene la realtà spesso drammatica del sud
del mondo. Ha con sé l’odore di pecora, come avrebbe detto papa Francesco.
Non bisogna dimenticare che il papa è a capo, dell’unica
monarchia assoluta , l’unico potere a
vocazione universale della terra. Unisce alla sua vita in Nord America,
l’esperienza in America latina, in importanti istituzioni vaticane , a Roma, e
una cultura di livello molto alto.
Premetto , avendo io
avuto un’educazione laica, di cadere forse in imprecisioni formali, nell’esprimere quello
che penso in questo campo.
Per capirci il vescovo di Lima, in precedenza era il
cardinale Cipriani Thorne , un conservatore, in odore di Opus Dei. Dopo di lui
si è insediato il cardinale Mattasoglio, legato alla teologia della
liberazione, che si dice essere stato un grande sponsor della candidatura di
Prevost al soglio pontificio.
Per capirci la teologia della liberazione mette al centro il
ruolo della chiesa nella società ,
mirando all’emancipazione sociale e politica , dei poveri.
Corrente che prende in America Latina dei connotati
assolutamente politici, non apprezzati in toto da un papa, come Giovanni Paolo
II, invece papa slavo, polacco
anticomunista. Che cerca, riuscendoci , di limitarne l’influenza, per esempio con la nomina a vescovo e
cardinale del conservatore Cipriani, già citato. Allontanando così in quell’area geografica la chiesa
cattolica dai diseredati cosa che ha
aiutato la diffusione delle sette evangeliche nord americane, da cui addirittura proviene Bolsonaro, che è stato presidente
del cattolicissimo Brasile.
Così ci si rende conto , credo , delle sfide che fronteggerà
il nuovo pontefice, perchè dovrà confrontarsi con i protestanti nord americani, spesso
integralisti, molto differenti dai protestanti europei. E gestire la faglia
interna ai cattolici Usa, incarnata dal “neofita” Vance, vicepresidente,
convertito da poco al cattolicesimo.
Che è sintetizzata
dalla differente interpretazione dell’agostiniano concetto di “Ordo
Amoris”.
Cioè i differenti livelli in cui si deve esprimere l’amore
per il prossimo . In soldoni , di chi bisogna interessarsi prima. Per Vance
bisogna privilegiare i cittadini dello
stato(USA), quindi visione identitaria, con rimpatri forzati di immigrati, in
netto contrasto con l’ idea egualitaria che può avere un pontefice che ha fatto
il missionario in Perù.
Il ruolo della chiesa
nel sociale, può essere compreso anche dal nome pontificale che il cardinale
Prevost si è dato, che richiama il Leone XIII della Rerum Novarum, praticamente
la base della dottrina sociale della
chiesa.
Poi ci sono due temi, importantissimi che da subito papa
Leone ha evidenziato, il primo la libertà di stampa, e poi l’intelligenza
artificiale. Collegati e molto tra loro.
La libertà di stampa senza la quale Leone XIV afferma che non ci può essere democrazia. Vedremo come il
pontefice declinerà questo concetto, considerando, al netto dei regimi
autocratici e illiberali , come nelle
“democrazie” occidentali, i tentativi di influenzarla si stanno moltiplicando,
per indirizzare il consenso. Negli
ultimi anni, sono stati moltissimi gli interventi , anche nei social che hanno
mirato a silenziare voci divergenti, per ultimo le pressioni dei servizi
francesi su Telegram, per influenzare le elezioni presidenziali rumene.
La libertà di stampa, concetto importante, deve essere
libertà di chi scrive, ma anche , principalmente, libertà di chi legge e
ascolta.
Come anche il suo
citare l’intelligenza artificiale, il suo utilizzo non etico, pericoloso, che
sicuramente lo metterà in rotta di
collisione con Thiel , Musk e tanti altri, tutti entourage trumpiano, che immaginano un futuro distopico, che ritengono la democrazia un
metodo di governo inefficace ed inefficiente , da superare attraverso l’utilizzo
massiccio della tecnologia. Gli oligarchi del tecnofeudalesimo, come li ha
chiamati Varoufakis per intenderci.
Quindi questo primo papa nordamericano , credo abbia
intenzione di dire la sua , su
argomenti che caratterizzano la linea di
faglia sociale , storica , antropologica ,che stiamo vivendo, in cui si nota
l’assenza assordante della politica, ammesso che ancora esista .
Borrel con la sua infelice affermazione della divisione del
mondo in due parti, il giardino, noi occidentali, e la jungla tutto ciò che sta
fuori, ha sancito la nostra incapacità di capire “gli altri”.
Questo papa ,
dall’alto del suo magistero universale, fatto sostanza dalla sua esperienza ,
riuscirà a colmare la lacuna , così “ magistralmente” espressa dall’ex
commissario europeo?
Sarà capace prima di tutto di comprendere le ragioni di chi
vive nel mondo, al di fuori delle certezze autoreferenziali e ipocrite , che ci
siamo costruite nell’occidente allargato?
domenica 25 maggio 2025
Servizi segreti a oriente di Costantinopoli di Peter Hopkirk (Edizioni Medhelan)
sabato 24 maggio 2025
Il rottamato. Antropologia di Matteo Renzi di Daniela Ranieri (PaperFIRST)
venerdì 23 maggio 2025
Pioggia di distruzione. Tokyo, Hiroshima e la bomba di Richard Overy (Einaudi)
Un capitolo decisivo della Storia del Novecento, che parte dalla guerra navale nel Pacifico, e dalle sue complesse strategie, e arriva alla drammatica sequenza di eventi che portò i comandi militari e i leader politici, di entrambi i fronti, a prendere epocali decisioni che avrebbero segnato il destino del mondo.
giovedì 22 maggio 2025
mercoledì 21 maggio 2025
Salviamo il salvabile - intervento di Leonardo Elia
Trump, si sta dissociando da Israele. Per la prima volta un presidente Usa prende le distanze apertamente dal governo di Tel Aviv.
Le pressioni americane già hanno portato al cessate il fuoco a Gaza qualche mese fa,
con lo scambio di ostaggi, ma gli attacchi aerei sono ricominciati con più
forza dopo poche settimane , continuando a uccidere un gran numero di civili
inermi.
Ma ora la situazione è cambiata, e la minaccia di abbandonare Netanyahu e la sua
politica è concreta.
E si vede anche dalla volontà di gestire in prima persona
l’arrivo e la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, ormai ridotta alla
fame.
Come il tirarsi indietro nelle operazioni aeree contro gli
Houti in Yemen, e concordare colloqui tra delegazioni statunitensi e
iraniane in Oman.
In più un viaggio nelle monarchie del golfo, senza il
passaggio, obbligato, primario e preparatorio in Israele.
Chiaramente Donald , da bullo qual è, ha prima minacciato ,
yemeniti , Hamas, iraniani,di conseguenze terrificanti, in caso di opposizione
ai disegni americani, per poi sedersi al tavolo delle trattative.
Più o meno quello che è successo e che ha portato ai
colloqui con la Cina di Ginevra.
Questo accade semplicemente perché Trump, e una parte della sua amministrazione, ha
fatto un rapido calcolo del rapporto costi benefici, rendendosi anche conto,
finalmente, dell’eredità avvelenata lasciata dalle precedenti amministrazioni,
dem ma non solo. E ha licenziato Waltz, segretario alla sicurezza nazionale ,
che rappresentava quelle forze iper fedeli a qualunque follia partorita, dal
governo israeliano, inclusa la guerra a oltranza a Gaza, e l’attacco all’Iran.
Si è reso conto che un’ ostinato lealismo nei confronti di
Israele, esponeva gli Usa a una perdita di credibilità politica , militare, e
anche economica vista la crisi in cui versano gli Usa, e che il presidente sta
cercando di combattere con metodi che definire irrituali,è riduttivo.
Una superpotenza che si ritira dal Mar Rosso, perché rischia
avere le sue portaerei colpite e i suoi
costosissimi aerei abbattuti, da missili lanciati da forze armate di un paese
di pastori.
Costa troppo il supporto a Israele
che è completamente dipendente dagli aiuti americani, dal punto di vista
finanziario e militare. Alcuni affermano che ne è consapevole anche la
potentissima lobby sionista americana. Israele , di fatto ostacola, il disegni
di Trump, in Medio Oriente.
Israele in più è una realtà in crisi, economica, sociale, di
credibilità, visto il cul de sac in cui questo governo di pazzi l’ha cacciata,
con almeno tre fronti militari aperti, da cui Tel Aviv può uscire solo
ammettendo la propria sconfitta.
E l’aria sta cambiando, e lo si vede anche dall’accordo con
l’Arabia Saudita, a margine degli
investimenti promessi da tutte le monarchie del golfo, per lo sviluppo del nucleare civile, cosa che
fa venire l’orticaria, da sempre a tutti
i governi israeliani
Tutte queste mosse servono per favorire la pace e
stabilizzare il Medio Oriente, e
favorire i commerci, per esempio la via
del cotone, pace e stabilizzazione di
un’area essenziale tra l’ Asia e l’Europa, pace e stabilizzazione, che tutti hanno sempre voluto, escluso
Netanyahu, e le amministrazioni neo conservatrici americane.
E che , per inciso , interessa primariamente anche a noi,
nazione mediterranea per eccellenza.
L’atteggiamento dei nostri mass media è significativo però, sembrano essersi dimenticati, di colpo, come
anche le opposizioni, dell’assioma tra antisemitismo, e antisionismo, con buona
pace della senatrice Segre. E’ si stanno accorgendo in ritardo, del genocidio in atto.
E quando i tromboni cambiano musica vuol dire che qualcuno
gli ha passato un nuovo spartito.
L’atteggiamento della stampa da prima serata, è sempre
importante per capire la direzione che ha preso il potere ,quello vero.
martedì 20 maggio 2025
Vent'anni di sovranismo. Dall'euro a Trump di Claudio Borghi Aquilini (Guerini e Associati)
Un’opera essenziale per chi vuole capire come siamo arrivati fin qui e dove stiamo andando, un’opera che scuote certezze e smonta verità ufficiali.
lunedì 19 maggio 2025
domenica 18 maggio 2025
sabato 17 maggio 2025
venerdì 16 maggio 2025
giovedì 15 maggio 2025
mercoledì 14 maggio 2025
martedì 13 maggio 2025
lunedì 12 maggio 2025
domenica 11 maggio 2025
Sulla libertà Sulla libertà di Timothy Snyder (Rizzoli)
Basandosi sul lavoro di filosofi, dissidenti politici, pensatori contemporanei e sulle proprie esperienze, Snyder ci conduce in un emozionante viaggio intellettuale alla ricerca del valore che rende tutti gli altri possibili.
sabato 10 maggio 2025
Antisemitismo e identità ebraica. Scritti 1941-1945 di Hannah Arendt (Einaudi)
«Ci furono tempi felici in cui si poteva scegliere liberamente: meglio morti che schiavi, meglio morire in piedi che vivere in ginocchio. E ci furono tempi infami in cui intellettuali rincretiniti hanno dichiarato che la vita è il sommo dei beni. Oggi sono arrivati i tempi terribili in cui ogni giorno si dimostra che la morte dà inizio al suo governo del terrore esattamente quando la vita è diventata il sommo bene; che chi preferisce vivere in ginocchio, muore in ginocchio; che nessuno può essere ucciso più facilmente di uno schiavo» (Hannah Arendt). Sono pagine illuminanti e di drammatica attualità quelle che Hannah Arendt scrive tra il 1941 e il 1945, nell’ora più buia del mondo: pagine in cui entrano la guerra, il nazismo, la Shoah, l’idea di un esercito ebraico per combattere in Europa, gli insediamenti in Palestina, la critica al sionismo che non cercava il dialogo con i vicini arabi. Antisemitismo e identità ebraica, come scrive Enzo Traverso nell’introduzione inedita, ci permette di entrare nel laboratorio intellettuale di Arendt, cogliendo come in un’istantanea un momento cruciale del suo sviluppo. Con la prefazione di Enzo Traverso