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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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mercoledì 28 maggio 2025

La situazione politica , in Libia, sembra muoversi! Intervento di Leonardo Elia

 Manifestazioni venerdì  a Tripoli  e in Tripolitania ,enormi, che chiedono le dimissioni del premier Dadaiba (nella foto), riconosciuto da tutto l’occidente, Italia inclusa, ma messo lì, non espressione di volontà popolare, e  pretendono lo smantellamento  delle milizie criminali che lo sostengono. E chiedono di indire finalmente nuove elezioni.

Cerco di procedere con ordine. La situazione politica , congelata , in Libia sembra muoversi.

Non è una rivoluzione “colorata” , la gente è scesa in piazza, per cacciare il governo di Tripoli, che nessuno ha eletto, che si regge sulla presenza di bande criminali, che si finanziano con  il commercio del petrolio esportato nell’illegalità più assoluta. E che gestiscono la tratta di migranti , facendoli vivere in condizioni spaventose.

Tra l'altro le suddette bande hanno incominciato a spararsi tra loro. Segno di debolezza di tutto un sistema.

Quindi governo assolutamente illegittimo che sopravvive attraverso  il finanziamento , suo e delle milizie criminali che lo proteggono.

Tra l'altro ricordate il caso di Al Masri  qualche mese fa? Ricercato dalla Corte Penale Internazionale  per crimini contro l'umanità, torturatore di migranti. Silenzio del governo, putiferio delle opposizioni , finchè Minniti ex ministro dell'interno, lapidario, sentenzia  che si sarebbe dovuto mettere il segreto di stato.

Perché?

Semplicemente perché lo , e con lui tutte le milizie, lo abbiamo finanziato per gestire , da par suo il problema degli schiavi che incanala verso l'Europa, verso di noi.

Le milizie oltre a essere i pretoriani di un leadership  di non eletti, sono anche i nostri referenti nella gestione della immigrazione attraverso il Mediterraneo, anche se sono dei torturatori, degli estorsori, dei banditi a tutti gli effetti.

La transizione democratica, i libici la pretendono attraverso libere elezioni  che dai sondaggi dovrebbero  portare al potere Saif Gheddafi, figlio del Rais, nome impronunciabile in occidente.

Impronunciabile anche perché , se eletto , unificherebbe la Libia, che finirebbe di essere un stato mafioso, accettato e alimentato da noi occidentali in quanto tale. Finirebbe la Libia di essere un burattino nelle nostre mani.

Che insieme al AES, Alleanza degli Stati del Sahel, Mali, Burkina Faso, Niger, forse presto Senegal e Costa D'Avorio, contrastando i terroristi a sud del Sahara, aiuterebbe la lotta , quella reale, legittima, contro la  nuova tratta degli schiavi.

L'Africa agli africani, finalmente, senza doppi standard imposti dagli occidentali, la fine, reale, del colonialismo.

Una fascia dal Mediterraneo, verso sud, che pensa di uscire una volta per tutte dal sottosviluppo, in cui l'unica possibilità data ai giovani è stata sempre offrirsi ai criminali per emigrare in Europa, dove ingrossare le fila di un sottoproletariato servile.

Funzionale al sistema in cui cui noi viviamo.

In tutto questo un governo italiano, come tutti quelli che lo hanno preceduto, silente, che ha puntato sulla pedina sbagliata e che , ha permesso ai Turchi che invece hanno le idee chiare, e si stanno muovendo con grande spregiudicatezza, di tornare in Libia da dove mancavano dal lontano 1911, cacciati proprio da noi.

Il governo italiano si allinea più con gli stati baltici, guerrafondai, e disinteressati al nostro destino, piuttosto che pensare ai nostri interessi , come geografia insegna.

Per concludere invito ad una riflessione.

Non può non essere notato che una protesta importante, che riempie piazze, che pretende di liberarsi dal giogo di milizie criminali, e chiede a gran voce elezioni, tutte in sintonia con ciò che è propugnato dall'occidente dei valori, da noi, passi sotto silenzio della maggior parte della stampa.

Il comportamento della stampa, quando agisce all'unisono è un indicatore degli umori di chi manovra realmente i fenomeni.

Il suo silenzio, colpevole, forse significa il tentativo di congelare ciò che accade, in attesa di elaborare una strategia nuova.

Per contrastare un cambiamento che non può più essere rimandato.




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