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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

domenica 7 aprile 2024

La Francia rilancia le forniture di armi all’Ucraina - Notizie dall'Ucraina – Podcast

Guerre di confine. I conflitti che determineranno il nostro futuro di Klaus Dodds (Einaudi)

 Un quadro che tiene conto da un lato dell’estrema complessità di una materia che è un vero e proprio microcosmo della geopolitica nazionale e internazionale. E dall’altro della necessità sempre più urgente di sfatare il pericoloso mito della sovranità esclusiva e dell’immutabilità delle frontiere: la necessità di coltivare una visione radicalmente diversa, che tenga conto dei rapidi cambiamenti della Terra e delle migrazioni di massa che si profilano all’orizzonte.


In futuro gli oceani polari, i fondali marini e persino la Luna o Marte potrebbero diventare terreno di conquista per le potenze mondiali, o anche per qualche miliardario megalomane. I confini che ci separano gli uni dagli altri sono destinati ad aumentare e farsi più complessi. Conoscerne la storia e le evoluzioni è il modo migliore per capire le guerre di oggi, dall’Ucraina alla Palestina. Le frontiere, insieme alle architetture che le rendono possibili, ci accompagnano da millenni. E da tempo altrettanto immemore scatenano guerre. Le più antiche mura erette a scopo difensivo di cui abbiamo testimonianza risalgono a 12.000 anni fa. E poi ancora le fortificazioni di Gerico, di Atene e Costantinopoli, fino ad arrivare ai progetti di scudi spaziali. L’istinto di proteggersi arroccandosi ed erigendo steccati ha dunque radici profonde. I confini però di naturale e istintivo, malgrado siano talvolta segnalati da fiumi o montagne, hanno ben poco. Così nel corso delle epoche è di volta in volta mutato il nostro atteggiamento nei loro confronti. Nel 1989, per esempio, quando crollava il muro di Berlino, sembrava che il mondo fosse pronto a diventare uno solo, sulla spinta della globalizzazione degli scambi. Trent’anni dopo gli scambi continuano a essere sempre più liberi, ma i confini sono rimasti ben saldi sulle carte geografiche, anzi sono persino aumentati. E ovunque, dagli Stati Uniti all’Italia, si parla di difendersi dagli invasori, di costruire nuovi recinti e barriere. Ovunque i confini sono oggetto di strumentalizzazioni volte a risvegliare rigurgiti sovranisti e nazionalisti. E in futuro? Klaus Dodds ci offre un quadro storico e politico dei conflitti di frontiera di oggi e di quelli che verranno. Conflitti relativi a zone da decenni in situazione di stallo; conflitti che incendieranno confini destinati a spostarsi e a mutare geograficamente, a causa del surriscaldamento globale; e conflitti inediti, legati a nuovi spazi di conquista aperti dalla tecnologia.



sabato 6 aprile 2024

FONDAZIONE “TITO SCHIPA”: LEGGE APPROVATA 20 MESI FA MA RIMASTA SU CARTA

De Luca: "Da Meloni e dal governo bugie sulla sanità, altro che aumento ...

La testimonianza del reporter di Al Jazeera Kahlout : "Non siamo sorpresi da Netanyahu. ...

Gaza, la previsione di Paolo Mieli: "Si andrà avanti così, serviva un gesto di ...

Droni e intelligenza artificiale, la nuova frontiera del conflitto - Notizie dall'Ucraina - Podcast

Terra dei fuochi, beni restituiti a imprenditori condannati: "Cosi lo Stato aiuta la Camorra"

11/14: Psicologia delle Folle (AUDIO INTEGRALE) di Gustave Le Bon

Francesco Guccini - Il Frate

venerdì 5 aprile 2024

Lo specchio in/attuale dei tempi ... La Parabola dei ciechi (in olandese: De parabel der blinden) di Pieter Bruegel il Vecchio

 


L'anatra zoppa potrebbe sedersi ancora una volta nel Consiglio Comunale di Lecce. Intervento di Francesco Buja

Animali puntualmente in transito sulle vie delle elezioni comunali leccesi. Le puntuali, insopprimibili pecore richiamate dal pifferaio di turno e due tipi di altri quadrupedi, questi altri rievocati dall’abbondanza di carneadi in bella mostra nelle liste dei candidati. Su cotanta fauna si addensa, ancora timidamente, l’ombra dell’anatra zoppa, simpatico essere morente già amaramente noto sia ai sinistri che ai fintidestri. Accadde infatti che nel 2018, in forza della decisione del Consiglio di Stato, il sindaco Carlo Salvemini, esponente del centrosinistra, trovò, nell’assemblea consiliare, una maggioranza di centrodestra. L’anatra zoppa, appunto. Oggi il simpatico uccello potrebbe sedersi  nuovamente nel Consiglio comunale leccese. Ma lo scenario si mostrerebbe a parti invertite. La candidata del centrodestra, infatti, Adriana Poli Bortone, potrebbe sedurre l’elettorato come ai bei tempi della vittoria su Salvemini senior e di quella quasi plebiscitaria del 2002 e quindi ottenere più voti personali rispetto al rivale, ma le liste dell’attuale primo cittadino potrebbero rivelarsi più redditizie di quelle che portano acqua alla senatrice. Sicché la storica missina si ritroverebbe a dover guidare il capoluogo salentino davanti a una maggioranza di consiglieri a lei avversi. Alla chiamata alle urne infatti il fronte salveminiano sarà sorretto ancora dal trasformista Delli Noci, già decisivo untore di consenso. Dunque il fascino di Lady Adriana contro le liste pro Salvemini, del menzionato untore già unto da Emiliano, e contro il Movimento 5 stelle, che non sapendo più stupire ha scelto il ruolo di ancella del sindaco uscente. Chissà se, zoppicando l’anatra, poi Delli Noci sarà nuovamente folgorato sulla via del potere e, ci sia consentito un po’ di colore in questa valle di buoni propositi, deciderà di tornare all’ovile del centrodestra per salvare l’amica e a suo tempo mentore Adriana.


Francesco Buja, giornalista leccese, collaboratore del Nuovo Quotidiano di Puglia, cura e conduce la provocatoria rubrica "Sentinelle del mattino" su Radio Portalecce, emittente della diocesi del capoluogo salentino. Già redattore del Paese Nuovo e de Il Corsivo, nonché direttore del settimanale La Lupa e del quotidiano on line Lo Scorretto, dirige il periodico sportivo Il Giallorosso. Pianista compositore, scrittore di poesie, non frequenta politici.






 

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giovedì 4 aprile 2024

Francesco Guccini - Canzone di Notte

Gerusalemme: in migliaia con le torce davanti alla casa di Netanyahu, scontri con la polizia

L’allarme da Kiev, il fronte può crollare - Notizie dall'Ucraina – Podcast

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ASSISTENZA DIMEZZATA PER I BIMBI CON AUTISMO

🔴 10/14: Psicologia delle Folle (AUDIO INTEGRALE) di Gustave Le Bon

Dentro il Palazzo. Cosa accade davvero nelle stanze del potere di Carlo Cottarelli (Mondadori)

 In Dentro il Palazzo, Cottarelli restituisce una sincera fotografia delle nostre istituzioni e immagina come potranno evolversi la politica e l'economia italiana ed europea se proseguono le tendenze attuali, compresa la riforma costituzionale sul premierato.


L'immagine delle Aule parlamentari, in cui avvengono i confronti – o spesso gli scontri – fra maggioranza e opposizione per decidere il futuro del nostro paese, è certo familiare a ogni cittadino. Non molti, invece, possono affermare di sapere con chiarezza come funzioni il sistema politico italiano e cosa accada realmente nei palazzi del potere. A raccontarlo in queste pagine, con ironia e attraverso numerosi aneddoti personali, è Carlo Cottarelli che, oltre ad aver ricoperto per otto mesi la carica di senatore nell'ultima legislatura, dopo le elezioni del 2018 venne incaricato di formare un governo nel corso di una crisi istituzionale senza precedenti. Attingendo alla sua esperienza diretta, Cottarelli esamina lo stato della nostra politica. Ne registra le storture, le inefficienze, le potenzialità perdute, descrivendo dal di dentro il funzionamento del nostro Parlamento e trattando, fra l'altro, temi di scottante attualità come il progressivo ridimensionamento del suo ruolo rispetto a quello del governo, il dibattito ormai ridotto a scontro tra fazioni opposte, gli stipendi di deputati e senatori, il bizantinismo delle pratiche, l'allontanamento dei cittadini dal voto, e cosa si può fare per riavvicinare i cittadini alla politica. E racconta per la prima volta in dettaglio quei quattro giorni che lo videro salire al Quirinale più volte nel tentativo di formare un nuovo governo.