Promosso da ANIEF, COBAS, PeaceLink e I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Con il Patrocinio del Comune di Lecce, Regione Puglia, Biblioteca Bernardini, Polo Biblio Museale di Lecce, Provincia di Lecce, Puglia Culture
Martedì 25 Febbraio 2025, alle ore 18.00, alla Biblioteca Bernardini, in Piazzetta Carducci, a Lecce, in occasione della presentazione dei libri di Fabio Mini, “L’Europa in Guerra” e “Ucraina, la guerra e la storia” di Fabio Mini e Franco Cardini editi da PaperFirst, si terrà l’incontro “Europa, NATO e… la guerra continua” con il Generale FABIO MINI (Generale di Corpo d’armata, già capo di Stato Maggiore del Comando Nato per il Sud Europa), uno dei maggiori esperti di Geopolitica in un confronto franco e riflessivo con ALESSANDRO MARESCOTTI, Presidente di Peacelink, impegnato da anni per la Pace e la smilitarizzazione.
Modera e coordina la giornalista Alessandra Lupo, dialogano l’avvocato Maurizio Buccarella, il dottor Leonardo Elia, Diletta Mili del GT Lecce M5S, Mina Matteo, COBAS scuola.
L’Europa è sempre più smarrita, umiliata. È cambiata la sua narrazione, quella di un soggetto che si voleva pacifico, unitario e solidale, ora appare sempre più diviso e frammentato, senza una politica estera comprensibile. Oggi parla il linguaggio della corsa al riarmo, alla militarizzazione in nome della sicurezza, fino all’escalation nucleare. E mentre cambiano gli scenari, le alleanze, le minacce, procediamo di guerra in guerra: economica, commerciale, militare, digitale, spaziale.
Anche il paradigma della NATO è cambiato, sempre più estesa, allargata e da difensiva è divenuta aggressiva, pronta all’attacco. Per far fronte a sempre nuove minacce, vere o presunte, ai 32 paesi membri chiede più spese e investimenti in armamenti. Intanto, il depotenziamento militare della Russia, dopo la fine del conflitto con l’Ucraina – che speriamo a breve -, e il crollo economico dell’Europa, si aprono scenari geopolitici inediti e preoccupanti.
Come incerto e sempre più disperato appare il destino del popolo Palestinese abbandonato da tutti e privato, dopo un genocidio, anche della sua terra.
(Generale FABIO MINI - nella foto)
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