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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

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Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

giovedì 9 gennaio 2025

Viviamo tempi ... "strani"! Intervento di Leonardo Elia

Tempi “strani “  stiamo vivendo in questi giorni.

Israele teme attriti con la Turchia, potenza emergente in Asia occidentale, che non poteva non fare sentire il suo peso in un momento in cui è in pieno svolgimento la versione mediorientale della guerra dei Trent’anni, che insanguinò l’Europa nel  ‘600.

E ridisegnò totalmente ,anche come rapporti di forza il nostro continente.

Israele , strumento degli USA in quest’area, molto importante dal punto di vista energetico, dal punto di vista geografico, in mezzo ai flussi, di merci , di dati,  nel nostro emisfero e oltre,  vuole cambiare  la geografia politica, ferma al trattato di Sykes Picot, da oltre un secolo, a proprio vantaggio, mossa da un fondamentalismo messianico religioso.

L’interpretazione della storia, che in questi ambiti è sempre strumentale, si presta benissimo a base di  proiezione di potenza,  a giustificare, a dare consenso alle azioni di uno stato, a dare una risposta alla domanda , che sia come singoli , sia come sistemi complessi di singoli , le comunità, si pongono.

Per questo Tel Aviv si preoccupa della Turchia, perché oltre all’Iran, avversario storico, con una profondità temporale imperiale di qualche migliaio di anni, si sta muovendo  quest’altra figura, di peso, con un passato egemonico alle spalle, che dopo un secolo di blocco si è rimessa in moto.

In passato l’egemonia per secoli  se la contendevano chi comandava in Anatolia, e chi comandava in Iran, cambiavano i regni , popoli, religioni ,rimanevano le aspirazioni, e se uno vede il mondo in quest’ottica Israele è chiaramente l’intruso.

Questa è la logica ,aggiornata da interessi precisi e attuali, che guida il ritorno in Siria , nei Balcani, in nord Africa, e nel corno d’Africa, dei turchi, che erano presenti in quei luoghi ai tempi del sultanato ottomano, fino alla fine dell’ 800, inizio ‘900.

Che dire di Big Donald ?

Con il viaggio del figlio in Groenladia, la caduta di Trudeau, il Messico silente, il canale di Panama , conteso.

L’ America, sta esprimendo con Trump il suo cambiamento,  la sua crisi ( dal greco Krisis, superamento). Il suo cambiamento si esprime con il nuovo inquilino della Casa Bianca che vuole “annettersi” Groenlandia , Panama, Canada , Messico.

Molta inquietudine, per esempio in Danimarca, fino ad ora fedele alleato degli Usa, i suoi servizi implicati nello spionaggio della cancelliera Merkel qualche anno fa.

Stranamente , il presidente groenlandese, rilancia subito , l’ipotesi referendaria per l’indipendenza della grande isola.

 Non avranno bisogno di invadere….. la Groenlandia si consegnerà,  sicura degli investimenti del vicino a stelle e a strisce.

Come è andato via Trudeau, non commento il personaggio, degno esponente di un mondo in declino,  c’è già qualcuno che ventila l’unione monetaria, finanziaria, tra i due grandi paesi del Nord America.

Perché? Perché volere espandersi in un mare di ghiacci?

In ballo c’è l’Artico. Aumentare la propria presenza in una regione che la Russia considera  propria, perché fino ad ora la divide con , per la gran parte, paesi insignificanti geopoliticamente, Norvegia, Islanda, Danimarca(Groenlandia),Canada, con gli Usa  solo con una piccola fetta corrispondente all’Alaska.

Il confine si moltiplicherebbe, ora confinato alle isole Aleutine.

Una dottrina Brzeziski artica, su uno spazio enorme, in un’area ricchissima di risorse, dove la Russia sta implementando la rotta che partendo dal Mar Bianco arriva a Vladivostok , complice l’aumento delle temperature.

Un fatto è che la Russia ha molti più rompighiaccio, anche nucleari, degli altri paesi.

Quindi ancora una volta Trump, (stra) parla , ma scremando , c’è qualcosa di importante sotto.

Alexis de Toqueville, grande pensatore francese del primo ottocento, definiva i due stati destinati alla crescita USA e Russia. Due entità  concepite per conquistare un frontiera, una il West, l’altra il grande oriente siberiano, tutte e due guidate, dall’incarnazione di un pensiero religioso.

Oggi questo spazio di collisione può essere l’Artico.

E l’Europa che fa? Ricorda la sovranità della Danimarca, ricorda per voce della “bombardiera” Baerbok (verdi ), ministra degli esteri tedesca , dimissionaria, che non si deve parlare di genocidio in Palestina, perché Israele a diritto a difendersi , quindi fa bene  a tirare su ospedali, medici, malati, giornalisti, sfollati, tendopoli, i cecchini fanno bene a sparare  alla  testa ai bambini, mentre in quanto donna in Siria il barbuto , non le ha dato neanche la mano.

Combattere fino all’ultimo ucraino per le magnifiche sorti e progressive dei valori dell’occidente allargato.

Con un Macron, un altro pericolante politicamente, che definisce “ingrati” gli stati africani, che non gradiscono, da poco anche   il Senegal, la presenza dei francesi sul loro territorio.

La cosa che colpisce di più è la totale incapacità della nostra cultura di capire l’altrui maniera di pensare, e la totale incapacità di porsi nel mondo in maniera costruttiva.

Per il bene di tutti.

E l’ Italia?

Scomparsa dagli scenari internazionali, lasciando spazio alla Turchia, l’ho già detto.

Telecom vende la rete fissa al fondo KKR con a capo  il gen. Petraeus, ex direttore CIA, quindi apre a loro le porte di casa (nostra).

Che dire delle voci di accordi con Space X di Musk per le telecomunicazioni satellitari, anche militari ,criptate, chiaramente ,da altri.

Space X società privata, ma finanziatissima  dal governo federale Usa.

Voci smentite dal governo anche perché in Europa si sta sviluppando un sistema simile Iris 2 , è in ritardo ma sicuramente è più controllabile dagli utilizzatori, cioè da noi.

Però se queste voci fossero confermate,  e come se noi  avessimo  consegnate le chiavi di casa nostra ad estranei.

I russi che hanno ben chiare le possibilità di questa costellazione   di satelliti del magnate americano, consigliere di Trump,  stanno schierando il loro più avanzato sistema antiaereo, S500,in grado di attaccarli e disturbarli , potendo operare anche al di fuori dell’atmosfera sui sistemi che occupano orbite basse.

Mettiamoci pure le dimissioni di Elisabetta Belloni da coordinatrice dei nostri servizi, e si ha il quadro generale anche delle inquietudini  nelle stanze del potere e di chi ha vinto la partita.

Noi stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti, in cui gli sviluppi futuri sono imprevedibili.

Il nostro mondo è spaccato, non presenta basi riconosciute universalmente, e quindi è molto difficile trovare punti di armonia, e molto difficile anche solo  cercare  delle convergenze.

È un mondo di vasi non comunicanti, in cui la cecità la fa da padrone, e questo produce solo violenza , sopraffazione, e arbitrio.

È una guerra civile “antropologica” spero mai reale, ma comunque intellettuale, in cui si confrontano concezioni del mondo difficilmente conciliabili, mancando dei piani riconosciuti comuni.

Una incompatibilità tra sistemi di pensiero ,  contrastanti , che influenzano  le nostre società, ne influenzano l’evoluzione in direzioni divergenti.

 

 


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