Cerca nel blog
Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile
Ipse dixit ...
Dubitando ....
Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
Più che dare risposte sensate ...
GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
mercoledì 2 luglio 2025
martedì 1 luglio 2025
L’intelligenza artificiale non è scienza - Intervento di Leonardo Elia
Va da se, che quando una persona che non usa abitualmente chat GPT la utilizza solo per qualcosa di “specifico” , i risultati ottenuti sono spesso eccellenti.
Non bisogna mai dimenticare che l’intelligenza artificiale
non è scienza, neanche quella branca definita “scienza applicata”, ma è
tecnologia. Cioè un qualcosa non neutra, ma definita dal suo uso.
Ma a questo punto bisognerebbe, cosa difficilissima di
questi tempi, pensare a precisare i limiti del suo utilizzo. Visto le
conclusioni dello studio del Mit, si possono immaginare le conseguenze che può avere nello
sviluppo degli adolescenti, che vivono un momento
importantissimo per la formazione del se, dell’uomo e della donna del futuro.
Parlando con insegnanti , anche universitari, mi sento dire
che chat GPT, è usata molto , una scorciatoia, per risparmiarsi lo sforzo , a scuola, e anche all’università.
La quale scuola , vista come è orientata verso progetti e
competenze, non è assolutamente strutturata per filtrare questa tendenza e
contenerla entro limiti accettabili e condivisibili.
La scuola come obbiettivo deve far imparare a ragionare lo studente, sulla
qual cosa si costruiscono gli obbiettivi e le competenze e le risposte ,
differenti, al mutare delle circostanze. La scuola dovrebbe dare , prima delle
nozioni, la plasticità di approccio. Il senso critico.
Ma fin qui abbiamo parlato di etica, e anche in maniera
grossolana. Questo argomentare spesso non porta a nulla.
Ma l’intelligenza artificiale, la gestione e la lavorazione
di una enorme quantità di dati ,ha già un presente, che non è solo la “clusterizzazione” della popolazione, in
base alle scelte che gli individui fanno quando vivono.
E’ l’utilizzo in campo militare. Tra i grandi finanziatori
di Trump, e anche dei presidenti dem precedenti, ci stanno i “re” della AI,
come Open AI, ma principalmente Peter Thiel di Palantir , con il suo ceo Alex
Karp.
Questi ultimi sono in rapporti strettissimi con l’esercito
israeliano. Sia Thiel sia Karp sono sionisti convinti e pure estremisti.
La loro tecnologia è
stata utilizzata per la campagna aerea e per l’eliminazione di avversari dal 7
ottobre in poi, a Gaza e anche in Libano. L’individuazione degli obbiettivi si
fa con i software di Palantir, che oltre a essere analitici, sono anche
predittivi, prevedono in base all’analisi dei dati la presenza di una data
persona in un dato luogo. Così si spiega l’eliminazione di persone attenzionate
, insieme a tutta la famiglia, insieme a tutto il condominio, addirittura in
sala operatoria, uccisi con tutto lo staff medico presente.
E questo sta cambiando
anche i protocolli militari che tendono ad ammettere ,dopo l’esperienza di Gaza, un numero di morti
civili molto più alto, perché si sta accettando, per ogni militante morto fino
a 20 civili morti con lui. Un rapporto pazzesco che di fatto viene accettato
dall’opinione pubblica.
Ci sarebbe da ampliare l’accusa di genocidio, da un pazzo,
Netanyahu, anche a chi, complice, presenzia in giro per il mondo conferenze di
tutti i tipi che millantano futuri radiosi grazie alla tecnologia, la loro, e
con questa tecnologia aiuta l’omicidio di donne , vecchi e bambini.
Tutti finanziati in passato da apparati militari americani che avevano
visto lungo.
Ma c’è di più, considerando che il software Mosaic che usa
l’ AIEA, agenzia internazionale per l’energia atomica per monitorare e
controllare le nazioni in possesso di risorse nucleari, mai Israele per intenderci, è di Palantir. Che ad
un certo punto ha, in un impeto predittivo, ha asserito che l’Iran era vicinissimo alla Bomba. Cosa
non vera, come affermato dai servizi americani e dalla stessa AIEA
precedentemente.
Che ha dato la giustificazione , al criminale di Tel Aviv,
ad attaccare l’Iran, con il consenso di
Trump, che è pure intervenuto per salvare lui e Israele.
Non bisogna dimenticare che i dati e la loro elaborazione,
sono le cose più taroccabili sulla terra, perché non sono evidenze assolute.
Esistono perché lavorate . E di questo nella stampa main stream non se ne
parla.
In più non si deve mai dimenticare che attraverso la
tecnologia, specie quella militare , si fa politica,e questo è un esempio da
manuale.
LA GUERRA OMBRA DI PALANTIR CONTRO L'IRAN - Giubbe Rosse News
Kit Klarenberg, kitklarenberg.com, 30 giugno 2025 — Traduzione a cura di Old Hunter
Mentre la polvere si deposita sulla “Guerra dei 12 Giorni”, è sempre più chiaro che il conflitto è stato una sconfitta schiacciante per Israele e gli Stati Uniti. Col senno di poi, l’unico successo dell’entità sionista è un’ondata di omicidi nelle prime ore del conflitto. Un adulatorio articolo del Financial Times del 19 giugno insinuava che la responsabilità fosse da attribuire a una tecnologia all’avanguardia che riunisce dati e fonti di intelligence di varia natura. Questo solleva l’ovvio interrogativo se Tel Aviv sia stata aiutata nella sua ondata omicida da Palantir, il famigerato gigante privato dello spionaggio. (continua su Giubbe Rosse News
lunedì 30 giugno 2025
Mit, IA e risposta neurofisiologica – Intervento di Leonardo Elia
Uno studio del MIT, Massachussets Istitute of Tecnology, ha messo a confronto la risposta neurofisiologica e cognitiva di tre gruppi di persone di fronte ad un componimento, di fronte ad una scrittura.
Un gruppo era formato da
chi non usa supporti informatici di nessun tipo, un altro gruppo da chi invece
utilizza abitualmente la rete, il terzo
gruppo chi si basa abitualmente su chat Gpt.
Le prove sono state
ripetute più volte in un arco di tre mesi, con un’esame orale e scritto, come
si diceva una volta, di quello che è stato prodotto dai partecipanti,
incrociato da un’elettroencefalogrammografia, che attraverso una serie di
elettrodi esterni, ha riportato come le diverse aree del cervello si
“accendevano” e si rapportavano tra di loro durante l’indagine.
I risultati dello studio,
per quanto ovvi, specie per chi, come me nutre dubbi su un’ utilizzo della
tecnologia senza alcun limite, sono inquietanti.
Il gruppo che non usa
aiuti, ha dato risultati nettamente migliori, specialmente nei confronti dei soggetti che usano frequentemente la IA per produrre testi. Che tra l’altro non
ricordano quello che hanno scritto loro
stessi poco tempo prima. Essi hanno sviluppato un debito cognitivo, quindi minore
capacità di collegare più ragionamenti ,
di sviluppare un pensiero articolato, minore
capacità di elaborare in
autonomia .
Gli utenti che usano la
rete abitualmente, stesse conclusioni, ma
deficit più contenuti .
Anche l’attivazione delle
aree del cervello è risultata differente, e dava l’anatomia e la fisiologia
delle differenze emerse dall’esame tradizionale.
Non bisogna dimenticare
che queste conclusioni si riferiscono ad un campione che abitualmente usa queste tecnologie, che subisce l’adattamento
al mezzo utilizzato.
Il genere umano fin dalla
sua apparizione sulla terra si è avvalso di apparati, che per quanto ora ci possono apparire primitivi, come la
selce scheggiata, lo hanno accompagnato
e hanno accompagnato la sua storia e la
sua evoluzione , aiutandolo nel
quotidiano e quindi modificandone la vita. Le “protesi” come le chiamava il
compianto Roberto Calasso, di Adelphi,
che avevano sempre un loro perché.
Il perché della AI, se le
conclusioni sono queste, mi inquieta, perché io mi interrogo a cosa e a chi,
servano cervelli, che non ideano, menti che hanno perso la più grande ricchezza
dell’individuo che è il senso critico.
Un orizzonte distopico che sta già prendendo
forma intorno a noi, senza che la società
se ne renda conto, perché la consapevolezza , che proviene direttamente
dall’autonoma , cosciente e strutturata elaborazione di pensiero, è la prima vittima
dell’ utilizzo pervasivo di questo tipo di tecnologie.
domenica 29 giugno 2025
Guasto è il mondo di Tony Judt (Mondadori)
C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere. Per decenni abbiamo trasformato in virtù il perseguimento dell’interess...
-
La recente, amara denuncia della tennista Aryna Sabalenka non è una semplice nota a margine nella cronaca sportiva. È il sintomo lancinante ...



