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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

venerdì 13 giugno 2025

Considerazioni Scomode #13 a cura di Leonardo Elia

Se la Russia attacca l'Occidente. Uno scenario possibile di Carlo Masala (Rizzoli)

L'attacco è iniziato e l'Europa paga il prezzo della sua indecisione. La Nato applicherà l'articolo 5? Cosa deciderà l'alleanza? Rischierà una guerra nucleare? Carlo Masala ipotizza un futuro scenario possibile e così ci mostra in modo tanto drastico quanto affascinante che cosa è in gioco oggi per la nostra democrazia.


Siamo abituati al lieto fine. È così in ogni film di Hollywood. È stato così nel mondo reale del 1945 e del 1989. Magari non subito, però all'ultimo tutto si risolve. Ma proviamo a immaginare che per una volta le cose vadano diversamente... Siamo nel 2028: la guerra tra Russia e Ucraina è finita da tre anni con un trattato di pace che ha sancito di fatto la vittoria dell'invasore, il Paese degli sconfitti è piombato nel caos e il proposito dell'Europa di riarmarsi per provvedere da sé alla propria difesa è rimasto tale. All'alba del 27 marzo le truppe russe invadono la piccola città estone di Narva e l'isola di Hiiumaa nel Mar Baltico




Il renminbi cinese può proteggere il mondo dal collasso del sistema del dollaro? | Warwick Powell

USA: Trump sta sfidando la democrazia?

FED SOTTO ATTACCO: Trump vuole abbassare i tassi, Powell resiste.

Comunicazione artificiale: come gli algoritmi producono intelligenza sociale di Elena Esposito

Il CEO di Air India visita il luogo del disastro aereo ad Ahmedabad

VANCE DISTRUGGE VON DER LEYEN IN DIRETTA

La DICHIARAZIONE di GUERRA di ISRAELE all'IRAN - video in italiano

Carmelo Bene: “Si uccide per poterlo raccontare”.#carmelobene

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L’importanza di non essere Eutifrone

2001: Space Odyssey Best Scenes - The Monolith At The Moon

giovedì 12 giugno 2025

Storie di sopravvivenza e resistenza nella Palestina occupata di Chris Hedges (Fazi)

Reportage nel solco del giornalismo di grandi reporter come Tiziano Terzani e John Pilger. Un genocidio annunciato è una denuncia senza compromessi dei crimini di Israele contro i palestinesi. Il premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente per «The New York Times» dal Medio Oriente, trasporta il lettore nelle strade devastate della Striscia di Gaza, dove bombardamenti incessanti, fame e angoscia dominano la quotidianità.

«Chris Hedges narra con compassione e maestria gli effetti concreti e devastanti di una guerra che dura ormai da quasi ottant’anni». - dalla prefazione di Piergiorgio Odifreddi

«Chris Hedges è un uomo che, in un clima di censura, inganno e intimidazione, cerca di dire la verità». - Oliver Stone


Attraverso testimonianze di prima mano, Hedges racconta la resistenza e le sofferenze del popolo palestinese, «le cui voci», scrive Piergiorgio Odifreddi nella prefazione, «questo libro mette in scena come in un coro da tragedia classica». L'autore risale poi alle radici storiche del conflitto, mettendo in discussione la narrazione dominante che presenta Israele come l'unica democrazia in Medio Oriente. Hedges evidenzia come il sionismo - l'ideologia fondante dello Stato ebraico - sia strettamente legato al colonialismo e alla supremazia etnica, e come il genocidio rappresenti l'epilogo estremo e prevedibile della politica espansionista di Israele, resa possibile da una sistematica impunità internazionale. In queste pagine, Hedges dedica un'attenzione particolare al sofisticato apparato di propaganda israeliano che, con la complicità dei media occidentali, distorce i fatti per legittimare l'oppressione e dipingere i palestinesi come terroristi, oscurando o minimizzando le atrocità commesse da Tel Aviv. Nell'orrore di una delle pagine più tragiche della storia recente, Un genocidio annunciato è un doloroso e necessario squarcio di verità e un appello accorato all'azione e alla solidarietà. Perché, come ci ricorda Hedges, il silenzio rende complici e la lotta per la giustizia in Palestina è una battaglia per la dignità e la libertà di tutti. In appendice il rapporto delle Nazioni Unite 'Il genocidio come cancellazione coloniale' di Francesca Albanese, relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967." Prefazione Piergiorgio Odifreddi.



Lucio Caracciolo: L’impero della menzogna: possiamo fidarci di noi stessi? Il podcast di ​Limes

2001 - Odissea nello spazio - La scena migliore del film

Neve letale e cannibali: quando fumetti e cinema ancora denunciavano l'orrore

La LIBERAZIONE dal NEOLIBERISMO - Gabriele Guzzi intervista l'economista Massimo Pivetti

Israel ready to launch operation into Iran, U.S. officials say

SVELATA LA MACCHINA MEDIATICA UE DA 80 MILIONI L'ANNO

SAUDITI e IRANIANI fanno la FESTA a ISRAELE con la complicità di TRUMP? - Ft. Antonello Sacchetti

mercoledì 11 giugno 2025

Questione di classe di Alessandro Sahebi (Mondadori)

Il pensiero dominante ci ha convinto che la felicità sia una conquista individuale, non collettiva. Ma è solo l'ennesimo inganno di un sistema ingiusto, che alimenta la competizione e l'egoismo per dividerci. Un'alternativa esiste ed è collaborare, condividere, immaginare una società in cui stare bene non sia un privilegio per pochi, ma un diritto di tutti. Realizzarla non è solo un desiderio, è un atto politico necessario.


Di fronte alla classica domanda «Cosa fai nella vita?», pochissimi risponderebbero con qualcosa di diverso dal proprio lavoro; nessuno direbbe «Sono un buon amico» o «Cerco di migliorarmi come padre». Perché nella nostra società è quanto produci - non le passioni, le relazioni o gli ideali - ciò che ci definisce, una lente totalizzante attraverso cui giudichiamo il valore nostro e di chi ci circonda. E che determina quanto siamo felici, o profondamente tristi. Ma qualcosa sta cambiando. Sempre più persone rifiutano il ricatto dell'identificazione totale con la carriera, diffidano dell'etica del sacrificio che spesso maschera lo sfruttamento, mettono in discussione il culto del rendimento come unica misura del valore umano. Emerge, ogni giorno più nitida, la consapevolezza che il sistema in cui viviamo ci stia privando di tutto: del tempo, dello spazio, persino del linguaggio con cui pensiamo e parliamo. Resta da capire come mai e, soprattutto, come uscirne. In questo saggio lucido e provocatorio Alessandro Sahebi smonta le narrazioni dominanti nella nostra società - il mito della meritocrazia, l'ossessione per la performance, l'equazione tra fallimento economico e colpa individuale - per restituirci un'immagine più onesta dei meccanismi sociali che ci governano e degli strumenti con cui possiamo iniziare a disinnescarli. Lo fa con rigore, ma anche con uno sguardo politico che non rinuncia all'utopia. Perché, se è vero che non riusciamo a immaginare una vita più felice e che l'automazione e l'intelligenza artificiale stanno riscrivendo le regole del mondo del lavoro, non ci restano che due alternative: continuare a soffrire o sforzarci, insieme, di costruire una società nuova. Una società in cui il lavoro non sia più l'asse portante dell'identità, ma una delle tante attività che rendono piena una vita. In cui «chi sei» conti più di «quanto vali».




Allarme sociale: il boom delle baby gang

War Room di Enrico Cisnetto con Mattia Feltri, Giovanna Reanda e Filippo Sensi

Usa nel caos, rivolta si allarga fuori dalla California

Los Angeles: prova di guerra civile?

Ucraina, Luciano Canfora: "Tajani ha dimenticato qual era la posizione di Berlusconi sulla guerra"

Travaglio: "Attacco di Kiev ai bombardieri russi? Ecco cosa significa la risposta militare di Putin"

Angelo D'Orsi, Davide Cadeddu, Chiara Daniele: "Vita e politica di Antonio Gramsci"