Quando il sindaco di Firenze Matteo Renzi appare sulla scena nazionale, ospite in giubbotto di pelle da Maria De Filippi su Canale5, si solleva una fresca brezza di novità. Il “Rottamatore”, come si fa chiamare, promette di rimpiazzare i dinosauri del Pd, ferraglia da portare allo sfasciacarrozze. Novello Napoleone a cavallo di una Smart, incarna lo Spirito del Tempo: ma è il “Royal Baby” (come lo battezza Giuliano Ferrara), o un contafrottole velocista e rapace (“il Bomba” era il suo soprannome da giovane)? E quali valori incarna? Daniela Ranieri descrive l’Antropologia di Renzi: un mondo fatto di potere, narcisismi, torsioni democratiche, riforme incostituzionali, sperpero di soldi pubblici, cortigiani, marketing, pubblicità, slogan e politiche neoliberiste sullo sfondo di un’Italia agiata innamorata di lui e di un’altra che arranca sotto il peso del fallimento della globalizzazione. Il “renzismo” non è stato solo metodo, ma un mondo valoriale, un’epica su cui Renzi fondò una piccola post-democrazia dei selfie, dei tweet, dello storytelling: dalla gloria del 40,8% alle Europee del 2014, passando per il referendum del 2016 con cui 20 milioni di italiani respinsero la sua Costituzione fiorentina, al sabotaggio del Conte-2 sotto pandemia con i suoi retroscena inediti. Ma chi è oggi e cosa vuole il capo del non-partito Italia Viva, col 2% dei voti? E che lavoro fa: il conferenziere globe-trotter a gettone, il senatore della Repubblica italiana, o l’affarista al soldo del regime saudita? Prefazione di Marco Travaglio
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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile
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Ipse dixit ...
Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha.
Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme.
Seneca - Il Tempo
Dubitando ....
Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone
Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
sabato 24 maggio 2025
venerdì 23 maggio 2025
Pioggia di distruzione. Tokyo, Hiroshima e la bomba di Richard Overy (Einaudi)
Un capitolo decisivo della Storia del Novecento, che parte dalla guerra navale nel Pacifico, e dalle sue complesse strategie, e arriva alla drammatica sequenza di eventi che portò i comandi militari e i leader politici, di entrambi i fronti, a prendere epocali decisioni che avrebbero segnato il destino del mondo.
Bernaschi, Laura 25,00 208 20/05/2025 Servirono veramente le bombe atomiche a porre fine alla guerra o vennero sganciate seguendo altre logiche e finalità? Perché non fu sufficiente il precedente bombardamento incendiario di Tokyo, quasi altrettanto distruttivo e crudele? Uno dei maggiori storici militari al mondo, Richard Overy, ripercorre quei mesi drammatici, dalla guerra nel Pacifico agli sforzi tecnologici e scientifici della corsa atomica, fino all’escalation che portò alla scelta di colpire Hiroshima e Nagasaki. Sono mesi che gettano la loro ombra inquietante sull’oggi, in un tempo in cui insieme agli interrogativi etici minacciano di sollevarsi gli stessi venti nucleari. Nei mesi conclusivi della Seconda guerra mondiale centinaia di migliaia di giapponesi, per lo piú civili, morirono in un'ultima esplosione di violenza dal cielo. Dopo aver devastato Tokyo gli aerei americani iniziavano a non avere molti obiettivi plausibili a disposizione, e si decise allora di utilizzare due armi atomiche per chiudere definitivamente la guerra. Da allora, il ruolo dei bombardamenti incendiari e delle armi nucleari nella lettura della resa giapponese è sempre stato oggetto di un acceso dibattito. Richard Overy ripensa a come dovremmo considerare quest'ultima fase del conflitto. Il popolare racconto secondo cui i bombardamenti furono efficaci va inserito nel contesto piú ampio di quanto stava accadendo in Giappone all'inizio del 1945. E la facile equazione «bombardamento uguale resa» non può piú essere data per scontata. Queste pagine ricostruiscono il processo attraverso il quale, nel corso di una guerra lunga e tremenda, la volontà di uccidere i civili e distruggere intere città è diventata una cosa normale. E ci mostrano come le preoccupazioni morali si sono potute attenuare fino al punto in cui gli scienziati, gli aviatori e i politici hanno approvato una strategia di distruzione di massa che non avrebbero mai approvato prima. Rivelandoci però allo stesso tempo quale sia stato lo sforzo messo in campo per cercare di porre fine alle ostilità in Giappone, un Paese in cui il concetto di «resa» era del tutto estraneo alla cultura nazionale
giovedì 22 maggio 2025
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