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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

lunedì 12 maggio 2025

Un'offesa alla Storia e all'umanità intera : Tour del patrimonio e dell'eroismo al confine di Gaza

 


Live #452 ⁍ India - Pakistan - Escalation della crisi: rischio Guerra - con Maddaluno & Lanzara

L’EUROPA RISCHIA DI SPARIRE! Perchè l'economia rischia grosso tra USA e Cina!

INTELLETTUALI E IDEOLOGIE NELL'ERA DELLO SPETTACOLO TOTALE

Il presidente comunità Palestinese: “Continua lo sterminio a Gaza. Mondo non può andare avanti così”

Gli schiavi dei centri delle truffe online in Asia. Il sistema bancario italiano si trasforma.

Putin propone negoziati diretti con Kiev a Istanbul

Gaza, Augias critico su Israele: "Non è più una rappresaglia, è un omicidio di massa"

Carovana party: la città si prepara al giro d'Italia

Gaza: psicologia di un genocidio

domenica 11 maggio 2025

Sulla libertà Sulla libertà di Timothy Snyder (Rizzoli)

Basandosi sul lavoro di filosofi, dissidenti politici, pensatori contemporanei e sulle proprie esperienze, Snyder ci conduce in un emozionante viaggio intellettuale alla ricerca del valore che rende tutti gli altri possibili.


Le "Venti lezioni" di Timothy Snyder hanno ispirato milioni di persone nel mondo a combattere contro l'autoritarismo. In queste pagine Snyder ci aiuta a capire esattamente per cosa stiamo combattendo: la libertà, che non è assenza di male ma presenza di bene; che non si eredita e non è data ma è pratica concreta da mettere in atto ogni giorno; che non è libertà "da" ma libertà "di", libertà di realizzare cose, di prendersi dei rischi per il futuro che desideriamo, di progettare un governo in cui noi e le future generazioni possiamo fiorire; è quindi libertà di prosperare ed essere felici.



L’ecologismo senza lotta di classe è giardinaggio? - Il caso sardo

Travaglio: tutte le previsioni sbagliate sul Papa

La lucida rabbia di De Luca: "A Gaza un genocidio. L'antisemitismo? Colpa di Netanyahu"

La Nuova politica economica e il contadino-mercante [Ancora sulla deviazione socialdemocratica...]

La rabbia di Auriemma: "Silenzio intollerabile su Gaza, cosa deve succedere ancora?"

Zelensky: «Tregua mette basi per pace, Trump concorda»

Gaza, Cacciari: "Senza una soluzione diplomatica prepariamoci a una nuova Hiroshima"

sabato 10 maggio 2025

Antisemitismo e identità ebraica. Scritti 1941-1945 di Hannah Arendt (Einaudi)

 «Ci furono tempi felici in cui si poteva scegliere liberamente: meglio morti che schiavi, meglio morire in piedi che vivere in ginocchio. E ci furono tempi infami in cui intellettuali rincretiniti hanno dichiarato che la vita è il sommo dei beni. Oggi sono arrivati i tempi terribili in cui ogni giorno si dimostra che la morte dà inizio al suo governo del terrore esattamente quando la vita è diventata il sommo bene; che chi preferisce vivere in ginocchio, muore in ginocchio; che nessuno può essere ucciso più facilmente di uno schiavo» (Hannah Arendt). Sono pagine illuminanti e di drammatica attualità quelle che Hannah Arendt scrive tra il 1941 e il 1945, nell’ora più buia del mondo: pagine in cui entrano la guerra, il nazismo, la Shoah, l’idea di un esercito ebraico per combattere in Europa, gli insediamenti in Palestina, la critica al sionismo che non cercava il dialogo con i vicini arabi. Antisemitismo e identità ebraica, come scrive Enzo Traverso nell’introduzione inedita, ci permette di entrare nel laboratorio intellettuale di Arendt, cogliendo come in un’istantanea un momento cruciale del suo sviluppo. Con la prefazione di Enzo Traverso




Globalizzazione e multipolarismo: convergenza o conflitto? Intervista a Gabriele e Marco Guzzi

Israele, conto alla rovescia per l'occupazione di Gaza

Bindi: “Siamo alla soluzione finale per il popolo palestinese”

Peppino Impastato: i pezzi mancanti e l'importanza della memoria 47 anni dopo

Sondrio celebra l'Europa_ la forza dell'unità nella pluralità

Tensione India-Pakistan, nuova ondata di attacchi

"Come gocce d'acqua" il nuovo film di Stefano Chiantini dal 5 giugno

venerdì 9 maggio 2025

Tecnocapitalismo. L’ascesa dei nuovi oligarchi e la lotta per il bene comune di Loretta Napoleoni (Meltemi)

Una ristretta schiera di Tecnotitani – a capo di imprese come Amazon, Google, SpaceX e Meta – detiene le redini del progresso tecnologico alimentando disuguaglianze laceranti, consumismo di massa, concentrazioni di potere e ingenti speculazioni finanziarie. È il “tecnocapitalismo” di cui Loretta Napoleoni offre un ritratto accurato e impietoso, e che mina alle fondamenta la democrazia e la società tutta. Per l’autrice, a minacciare il futuro è soprattutto la rapidità della trasformazione tecnologica: quanto più le innovazioni si susseguono dirompenti, tanto più i mostruosi profitti dei Tecnotitani si dilatano, a danno di salari e diritti del resto di una popolazione gettata in preda all’ansia. Come se non bastasse, le criptovalute e l’intelligenza artificiale applicata agli scambi di Borsa stanno gonfiando nuove bolle finanziarie destinate a scoppiare, mentre la corsa allo spazio viene appaltata alla voracità di nuovi Baroni. Tecnocapitalismo è un invito a riappropriarsi della tecnologia – e del futuro –, perché solo mettendo l’innovazione al servizio della collettività e del bene comune possiamo evitare il disastro sociale ed ecologico



Papa Leone XIV visita il palazzo dove viveva e firma la Bibbia a una bambina