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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
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Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
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giovedì 6 febbraio 2025
Tutti parlano del canale di Sicilia , strozzatura del Mediterraneo centrale, ma ... Intervento di Leonardo Elia
Tutti parlano del canale di Sicilia , strozzatura del Mediterraneo centrale, ma pochi ragionano sul canale d’Otranto, che sta diventando sempre più importante.
Noi salentini , abituati , d’estate, a scegliere in base ai
venti , su quale litorale di questo mare
meraviglioso ,anche se spesso maltrattato ,farci il bagno , non ci rendiamo conto di avere la nostra
penisola affacciata su un passaggio
importante, visti gli sviluppi che sta
avendo il Mediterraneo orientale.
Perché l’Adriatico è quello, e c’è una ragione quando
importanti esponenti del nostro governo, vanno in India, per incontri ad
altissimo livello, per le prospettive che offre il progetto IMEC, Indo Middle
–East Europe Corridor, che altro non è che la via del Cotone, in cui il porto
di Trieste sarebbe uno snodo importante .
il Salento si trova sulla strada, e a
distanza di secoli, tornerebbe ad essere spettatore ,anche attivo di qualcosa di
importante.
Perché queste iniziative , vengono dopo lo stop alla Belt
and Road cinese, preteso dagli americani, per bloccare l’ingresso della Repubblica Popolare nella gestione del porto
giuliano, e quindi in Europa, avendo già il Pireo, e una parte del porto di
Amburgo.
Perché questo cambiamento di rotta?
Principalmente perché l’Adriatico è una cerniera importante,
tra l’Europa meridionale , quella orientale, centro orientale , fino al
Baltico.
Il Mediterraneo che ci bagna , noi lo consideriamo
un’orizzonte normale , quasi banale
delle nostre vite ,è il punto di arrivo naturale, da tutta un’area, in
fortissimo stress geopolitico, area che si
sta ridisegnando i confini dopo un secolo
di fermo.
Dove si affacciano, emergono attori, nuovi o con un nuovo
attivismo, in più zona ricchissima di
idrocarburi, alla faccia delle politiche green europee, ma che vedono il nostro mare come passaggio obbligato, tra i mercati
europei e dell’Indo Pacifico, ambedue, aree di consumo e di produzione.
Quindi noi ci troviamo nel bel mezzo di quello che si chiama
il Mediterraneo allargato, ponte tra l’Asia e l’Atlantico.
Per questo , stop ai cinesi e apertura agli indiani. Con questi ultimi che fanno affari con tutti
seguendo solo il loro interesse.
Con alcuni
tratti di questo percorso che
stanno attraversando sommovimenti politici importanti, e mancano ancora di una
anche apparente stabilità.
E’ collegato a questi
”passaggi”, il Patto di Abramo, che dietro la pacificazione tra i regni della
penisola Arabica, e Israele, che aprirebbe una strada sicura , tra l’india , nazione
manifatturiera, in forte ascesa, e l’Europa, al sicuro dalle strettoie del Mar
Rosso, infide per le ripercussioni della guerra di Hamas.
Gli americani la vogliono questa strada, e subito il nostro
governo risponde.
Con il senatore Dreosto in quota lega, membro dell’Ufficio di Presidenza della commissione esteri e difesa,
che dice chiaramente le ragioni , eminentemente
geopolitiche, di schieramento, che hanno spinto l’attuale governo, a tirarsi
indietro dalla Road and Belt initiative, e aderire alla via del cotone.
C’è il link dell’intervista al parlamentare italiano, che fa
capire tutto.
Molto dipende però dalla
moderazione della follia israeliana, auspicabile, ma difficile da ottenere.
I soldi ci sono, ma per investirli ci vuole la pace,
chiaramente.
Anche l’instabilità in Siria, non aiuta, essendo il nuovo
presidente Al Jolani, e le sue milizie, non in grado di controllare lo stato ,
o quello che ne rimane, che fu di Assad.
Con l’ex qaedista, prontamente messo in giacca e cravatta,
che rischia di subire il ritorno di forze fedeli al vecchio regime. Si stanno
moltiplicando le esecuzioni, giustizia sommaria, ai danni di minoranze, da
parte dei vincitori. Segno di debolezza, di chi non riesce a imporre un nuovo
ordine.
A est ci sono i curdi, protetti dagli Usa , che presidiano i pozzi di quell’area, sottratti da sempre al controllo del potere centrale..
E la delicatezza della situazione , la si evince
dall’inquietudine che ha portato la notizia, non confermata, di fonte turca,
del ritiro delle truppe americane , idea in passato accarezzata da Trump,
dall’area in questione,
più volte oggetto di
attacchi da fazioni locali.
Inquietudine dei curdi , che senza gli Usa , sarebbero
esposti alla pressione delle milizie filo turche dell’Snf, e anche degli
israeliani, che temono frizioni, dirette o per interposti attori, con forze che
rispondono ad Ankara, nel sud siriano occupato dalla stella di David, e
pericolosamente vicino a Damasco.
Quindi se c’è instabilità, uno si può inventare tutte le vie
che vuole, del cotone etc, ma affari non se ne possono fare.
Le ipotesi di lavoro, in questo caso peccano di
velleitarismo, non sono reali.
In più l’adesione a questo progetto , che passa
pericolosamente vicino a Gaza, e prevede lo sfruttamento degli idrocarburi che
sono al largo della striscia, impone l’accettazione di uno status quo “israeliano”, che provocherebbe , a dir poco,
malcontento negli stati arabi coinvolti, che per esempio hanno espresso totale
diniego alla proposta trumpiana di
deportare i palestinesi nel loro territorio. Vedi Giordania ed Egitto.
Quindi progetto che esiste ma , ora , difficilmente
attuabile, con molte variabili problematiche, di difficile superamento, almeno
a breve.
Solo parole.
Tornando a noi, la Puglia, siamo coinvolti nel corridoio 8 ,
che dalle nostre coste , via Albania raggiunge Varna, Mar Nero , Bulgaria,
coinvolgendo i Balcani sud orientali.
E che dire dell’iniziativa Trimarium?
Trimarium è il collegamento tra il porto di Trieste,
Danzica, Polonia , Baltico, Costanza, Romania, mar Nero, che si porta dietro
investimenti nel trasporto , specie
pesante, importanti.
Progetto civile, che
vedrebbe tornare il FVG agli splendori asburgici, punto di riferimento allora
del commercio imperiale, e ora snodo di nazioni
dell’Europa centrale, che godrebbero di un sistema infrastrutturale di
tutto rispetto, che faciliterebbe gli scambi con un’area enorme.
Ma c’è un ma. A molti analisti giustamente il Trimarium sembra il classico progetto “dual use”, cioè
accanto ad obbiettivi civili, commerciali, mostrerebbe, e io sono d’accordo,
evidenti ragioni militari.
Contenimento della Russia, quindi logica militare, o meglio bellica.
Stesso discorso della via del cotone, i commerci non si
sviluppano se non c’è pace.
E per adesso di pace in giro ce n’è poca, viste anche le
posizioni che sta prendendo l’Unione Europea, continuando ad alimentare la
guerra in Ucraina , sempre fino all’ultimo ucraino, abbassando l’età di leva, e
quindi mandando i ragazzini di 18 anni a morire, e l’appoggio incondizionato
alle follie sioniste.
C’è bisogno di un cambio radicale di approccio.
Non posso non condividere quello che ha detto Cazzullo , nella
trasmissione di oggi, il suo “ gran finale”, trasmissione dedicata alla
scoperta dell’America.
La scoperta del Nuovo mondo , ha fatto sì che qualcuno venisse dall’altra parte
dell’oceano a salvare noi europei nel
‘900 , da due pericoli mortali, il nazifascismo e il comunismo.
Quest’assimilazione storico politica , tanto amata in Unione
Europea, che nasconde e neanche tanto, una ignoranza assoluta della storia del
secolo passato. Anzi un utilizzo pretestuoso della divulgazione storica.
Giacchè stiamo
parlando di aberrazioni leggetevi il link che parla del prelievo di sperma
dai giovani soldati israeliani morti
nella guerra condotta a Gaza ,Libano etc. Da usarsi per inseminazioni….
Nella Germania nazista si chiamava Lebensborn
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