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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
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Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
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martedì 4 febbraio 2025
lunedì 3 febbraio 2025
IL PROGRESSISMO ANTI-POPOLARE - Di Claudia Candeloro
Oggi ho scoperto una cosa raccapricciante.
Villa Paradiso e non solo - Intervento di Leonardo Elia
E’ stata revocata la convenzione tra il comune di Bologna con l’associazione Villa
Paradiso che gestisce la sede in via Emilia Levante 148.
Vi invito a leggere l’intervista del presidente Maurizio
Sicuro, che spiega le ragioni di questo passo fatto dall’amministrazione, e il
tecnicismo utilizzato, metodo un po’ squallido di chi non riesce ad assumersi
la responsabilità politica di quello che fa.
Mi esprimo in questi
termini , perché tutto parte dall’ospitare la proiezione del film “il Testimone”,
che parla del conflitto in Ucraina, dandone una versione non esattamente
riconducibile a ciò che si ascolta in tv
e si legge sui giornali, sulla maggior parte dei giornali.
Mi soffermo sulle ragioni
che sottendono la revoca della convenzione.
Premetto che nella mia città, la Curia ha impedito di
utilizzare locali di una parrocchia per lo stesso film.
Le ragioni politiche emergono chiare dal plauso dell’ euro parlamentare Pina
Picierno, a questa azione, che ,anche in questo caso , dà del filo putiniano a
chiunque voglia lontanamente esprimere dubbi
sulla guerra fino all’ultimo
ucraino. Tanto chi muore sono loro.
La stessa europarlamentare , vicepresidente del Parlamento
europeo, non ci fa mancare l’appoggio alla politica genocida israeliana, nei
confronti dei palestinesi, a Gaza e ora anche in Cis Giordania, sottolineando
come Israele vada tutelata perché è l’unica democrazia del medio oriente.
Sembra quasi il ministro
Tajani !
La trasmissione Report ha sottolineato la presenza
e l’attività delle lobby israeliane a Bruxelles, con i nostri politici
che ne subiscono l’influenza.
E’ importante sapere che vuol dire politicamente tutto
questo.
I gruppi di pressione
non possono essere banalizzati solo dalla
presenza di finanziamenti, che pure ci
sono , la cosa grave è che indirizzano la politica dell’Unione Europea nella
direzione dettata da poteri i cui obbiettivi
non sono assolutamente compatibili , con le nostre tradizioni , con gli interessi nazionali, nostri, oltre che del
nostro continente.
Appoggiare un intervento Nato in Ucraina, provocare una
guerra in Europa, supportare l’operato del governo di Netanjahu, governo
criminale e fascista, fondamentalista che ha già pronte le cartine della Grande
Israele, è follia pura. Come è follia pura un governo , quello israeliano,
praticamente al servizio di coloni che
pretendono di costruire insediamenti, illegali per l’Onu, continuando a
scacciare i palestinesi dalle loro terre.
La cosa più grave, giacchè la politica è consenso, è
eliminare qualsivoglia confronto dialettico, per decreto, impendendo alle voci
dissenzienti di esprimersi.
La cosa più drammatica , è l’assoluta uniformità tra governo
(Meloni) e opposizione (Schlein).
Su questi argomenti non c’è differenza , tutti intruppati.
Il PD sembra essersi dimenticato dell’ autonomia in campo internazionale che contraddistingueva
la prima repubblica. Tutti i partiti della prima repubblica. I partiti dai
quali è originato.
Questo partito che non esprime alcun dubbio di fronte all’invio di armi al governo
israeliano e ucraino, che manda suoi esponenti a farsi le foto con nazionalisti
,neonazisti, ucraini, e non batte ciglio di fronte al massacro, e pulizia
etnica a Gaza, che presenta e fa eleggere per l’ Europarlamento brave persone come Antonio De Caro, insieme a una guerrafondaia come Pina Picierno.
E la cosa ancora più drammatica è la distanza che separa
questi atteggiamenti , dal sentire delle
comunità,
che i partiti devono interpretare ed esprimere.
La sinistra che dovrebbe alimentare la discussione su
argomenti che per la loro prossimità , non possono non coinvolgerci, rifugge dalla dialettica, condizione
essenziale per il sistema democratico, e si trincera dietro artefatti , dietro
atti di fede, che appaiono per quello che sono, solamente banalità eterodirette
in base a interessi che con noi non hanno nulla a che fare, nulla a che fare con il nostro passato , presente , e con il
nostro futuro.
E tutto questo non è solo banalizzabile con il
“finanziamento” di queste opinioni, ma principalmente , ed è gravissimo, con
l’espressione di una piaggeria, di un lealismo,
con l’adesione ad un disegno
malsano, che sembra quasi generato da un
collaborazionismo degno di un regime totalitario.
Un disegno verticistico, che va applicato, evitando
qualsiasi confronto che possa lontanamente metterlo , anche parzialmente, in discussione.
E come in tutti i totalitarismi , accompagnato da una
macchina propagandistica imponente.
Quindi , impedire proiezioni di film , impedire
manifestazioni dissenzienti , impedire
che il cervello funzioni, come disse il Pm Ingrò di Antonio Gramsci.
Spegnere qualunque discussione , pensando così di avere campo libero.
Questa operatività,
si declina non solo su argomentazioni di
“appartenenza “ internazionale, ma anche nell’accesso ai servizi
essenziali , come le case popolari.
Il comune di Bologna, ancora lui!, ha inserito come requisito per le case
popolari, con la relativa commissione esaminante, il dimostrare di aver svolto
attività ambientale o sociale.
Ma si rendono conto di chi ha veramente bisogno di una casa
popolare?
Sembrano iniziative, che tendono a delimitare un perimetro
di appartenenza, non sono politiche inclusive, sono solo politiche che
escludono.
I servizi , vengono elargiti, perché di elargizioni
trattasi, solo a chi si adegua .
Metodo che trova applicazione, in ambiti molto differenti,
come la selezione del mondo accademico, che trova espressione nel concetto di
“meritocrazia” che non è altro che un adesione , una interiorizzazione, a ad un
sistema di pensiero.
Quindi il potere ha bisogno di portavoce, per massimizzare il consenso
si indirizza , si circoscrive la
discussione, la si rende serva, e così la democrazia perde significato.
E da qui viene il sistema delle regole, che definiscono un
legame, ed una esclusione, di chi non può e/o non vuole adeguarsi. Che presenta
e rappresenta dubbi.
Un’ ordine che presenta un dentro e un fuori , con il dentro
che non si preoccupa di comprendere l’esigenza del fuori. Con il dentro
che sviluppa la sindrome di Fort Apache,
e confida nelle giacche azzurre , il
fuori che non sentendosi rappresentato,
diserta le elezioni, e alimenta l’astensionismo. E svuota definitivamente la
democrazia elettiva di significato.
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