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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

lunedì 3 febbraio 2025

IL PROGRESSISMO ANTI-POPOLARE - Di Claudia Candeloro

Oggi ho scoperto una cosa raccapricciante.

A Bologna hanno fatto un bando per delle nuove case popolari (che oggi si dice co-housing).
Sin qui si direbbe, bella iniziativa!
Ma quali sono i requisiti per entrare in queste nuove case popolari di Via Fioravanti?
E qui siamo all'incredibile: hai diritto alla casa popolare solo se dimostri di essere un attivista ambientale o sociale.
O meglio, se superi il "test di affinità" ai valori individuati dal Comune di Bologna e giudicati da un'apposita Commissione.
Praticamente, hai diritto alla casa popolare solo se, non solo la pensi come chi comanda al comune, ma addirittura solo se fai parte dello stesso giro.
Addirittura, due appartamenti destinati ai disabili saranno assegnati ai "normodotati" se non ci saranno disabili che passeranno tale "test di affinità".
Io non posso non sottolineare la gravità di condizionare un diritto fondamentale come quello alla casa alle idee politiche, e non capisco come si possa a non comprendere.
Roba da stato etico.
Io mi vergogno di pagare le tasse per una cosa del genere. 
Spero che la palese incostituzionalità di un tale progetto blocchi questa vergogna, e che ai responsabili di questo scempio vengano richiesti i soldi pubblici così buttati. (Di Claudia Candeloro) 





«Cacciati perché non allineati»: il centro sociale Villa Paradiso contro il Comune | Zero

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Pina Picierno ha le idee molto confuse su che cosa sia la lobby israeliana - La Voce della Sera

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Le ingerenze della lobby israeliana nel Parlamento europeo e italiano - Contropiano

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INCLUSIONE: LA PAROLA MAGICA PER IMPORRE L'ESCLUSIONE DEL DISSENSO - Giubbe Rosse News

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Come orientarsi nel caos del presente? - ft. Francesco Sylos Labini

Villa Paradiso e non solo - Intervento di Leonardo Elia

E’ stata revocata la convenzione  tra il comune di Bologna con l’associazione Villa Paradiso che gestisce la sede in via Emilia Levante 148.

Vi invito a leggere l’intervista del presidente Maurizio Sicuro, che spiega le ragioni di questo passo fatto dall’amministrazione, e il tecnicismo utilizzato, metodo un po’ squallido di chi non riesce ad assumersi la responsabilità politica di quello che fa.

Mi esprimo  in questi termini , perché tutto parte dall’ospitare la proiezione del film “il Testimone”, che parla del conflitto in Ucraina, dandone una versione non esattamente riconducibile a ciò  che si ascolta in tv e si legge sui giornali, sulla maggior parte dei giornali.

Mi soffermo sulle ragioni  che sottendono la revoca della convenzione.

Premetto che nella mia città, la Curia ha impedito di utilizzare locali di una parrocchia per lo stesso  film.

Le ragioni politiche emergono chiare  dal plauso dell’ euro parlamentare Pina Picierno, a questa azione, che ,anche in questo caso , dà del filo putiniano a chiunque voglia lontanamente esprimere dubbi  sulla guerra  fino all’ultimo ucraino. Tanto chi muore sono loro.

La stessa europarlamentare , vicepresidente del Parlamento europeo, non ci fa mancare l’appoggio alla politica genocida israeliana, nei confronti dei palestinesi, a Gaza e ora anche in Cis Giordania, sottolineando come Israele vada tutelata perché è l’unica democrazia del medio oriente.

Sembra quasi il ministro  Tajani  !

La trasmissione Report ha sottolineato  la presenza  e l’attività delle lobby israeliane a Bruxelles, con i nostri politici che ne subiscono l’influenza.

E’ importante sapere che vuol dire politicamente tutto questo.

 I gruppi di pressione non possono essere banalizzati  solo dalla presenza di finanziamenti,  che pure ci sono , la cosa grave è che indirizzano la politica dell’Unione Europea nella direzione dettata da poteri i cui obbiettivi  non sono assolutamente compatibili , con le  nostre tradizioni , con  gli  interessi nazionali, nostri, oltre che del nostro continente.

Appoggiare un intervento Nato in Ucraina, provocare una guerra in Europa, supportare l’operato del governo di Netanjahu, governo criminale e fascista, fondamentalista che ha già pronte le cartine della Grande Israele, è follia pura. Come è follia pura un governo , quello israeliano, praticamente al servizio  di coloni che pretendono di costruire insediamenti, illegali per l’Onu, continuando a scacciare i palestinesi dalle loro terre.

La cosa più grave, giacchè la politica è consenso, è eliminare qualsivoglia confronto dialettico, per decreto, impendendo alle voci dissenzienti di esprimersi.

La cosa più drammatica , è l’assoluta uniformità tra governo (Meloni) e opposizione (Schlein).

Su questi argomenti non c’è differenza , tutti intruppati.

Il PD sembra essersi dimenticato dell’ autonomia  in campo internazionale che contraddistingueva la prima repubblica. Tutti i partiti della prima repubblica. I partiti dai quali è originato.

Questo partito che non esprime alcun dubbio  di fronte all’invio di armi al governo israeliano e ucraino, che manda suoi esponenti a farsi le foto con nazionalisti ,neonazisti, ucraini, e non batte ciglio di fronte al massacro, e pulizia etnica a Gaza, che presenta e fa eleggere per l’ Europarlamento  brave persone come Antonio De Caro,  insieme a  una guerrafondaia come Pina Picierno.

E la cosa ancora più drammatica è la distanza che separa questi atteggiamenti , dal sentire delle  comunità,

che i partiti devono interpretare ed esprimere.

La sinistra che dovrebbe alimentare la discussione su argomenti che per la loro prossimità , non possono non coinvolgerci,  rifugge dalla dialettica, condizione essenziale per il sistema democratico, e si trincera dietro artefatti , dietro atti di fede, che appaiono per quello che sono, solamente banalità eterodirette in base a interessi che con noi non hanno nulla a che fare, nulla a che fare  con il nostro passato , presente , e con il nostro futuro.

E tutto questo non è solo banalizzabile con il “finanziamento” di queste opinioni, ma principalmente , ed è gravissimo, con l’espressione di una piaggeria, di un lealismo,  con l’adesione  ad un disegno malsano, che sembra quasi  generato da un collaborazionismo degno di un regime totalitario.

Un disegno verticistico, che va applicato, evitando qualsiasi confronto che possa lontanamente metterlo , anche parzialmente,  in discussione.

E come in tutti i totalitarismi , accompagnato da una macchina propagandistica imponente.

Quindi , impedire proiezioni di film , impedire manifestazioni dissenzienti , impedire  che il cervello funzioni, come disse il Pm Ingrò di Antonio Gramsci. Spegnere qualunque discussione , pensando così di avere campo libero.

Questa  operatività, si declina non solo su argomentazioni di  “appartenenza “ internazionale, ma anche nell’accesso ai servizi essenziali , come le case popolari.

Il comune di Bologna, ancora lui!,  ha inserito come requisito per le case popolari, con la relativa commissione esaminante, il dimostrare di aver svolto attività ambientale o sociale.

Ma si rendono conto di chi ha veramente bisogno di una casa popolare?

Sembrano iniziative, che tendono a delimitare un perimetro di appartenenza, non sono politiche inclusive, sono solo politiche che escludono.

I servizi , vengono elargiti, perché di elargizioni trattasi, solo a chi si adegua .

Metodo che trova applicazione, in ambiti molto differenti, come la selezione del mondo accademico, che trova espressione nel concetto di “meritocrazia” che non è altro che un adesione , una interiorizzazione, a ad un sistema di pensiero.

 Quindi il potere  ha bisogno di portavoce, per massimizzare il consenso si indirizza ,  si circoscrive la discussione, la si rende serva, e così la democrazia perde significato.

E da qui viene il sistema delle regole, che definiscono un legame, ed una esclusione, di chi non può e/o non vuole adeguarsi. Che presenta e rappresenta dubbi.

Un’ ordine che presenta un dentro e un fuori , con il dentro che non si preoccupa di comprendere l’esigenza del fuori. Con il dentro che  sviluppa la sindrome di Fort Apache, e confida  nelle giacche azzurre , il fuori che non sentendosi  rappresentato, diserta le elezioni, e alimenta l’astensionismo. E svuota definitivamente la democrazia elettiva di significato.

 




 

domenica 2 febbraio 2025

Contro Milano. Ascesa e caduta di un modello di città di Gianni Barbacetto (PaperFIRST)

"Contro Milano" ricostruisce la storia di una città e del suo sindaco, Giuseppe Sala, da Expo a oggi. E smonta pezzo per pezzo la narrazione zuccherosa della metropoli dalla crescita inarrestabile e dallo sviluppo travolgente. Dietro lo storytelling glorioso costruito da una politica smarrita e da un’informazione servile, è cresciuto un Modello Milano che oggi è arrivato inesorabilmente al capolinea: la città che sarebbe potuta diventare la più verde d’Europa si scopre un “paradiso fiscale” dell’immobiliare, un luna park della rendita, una Disneyland del “food and drink”, che moltiplica le disuguaglianze ed espelle migliaia di cittadini che hanno visto i prezzi delle case aumentati in dieci anni del 40 per cento, a fronte di salari cresciuti solo del 5,4 per cento. In questa inchiesta, documentata e attualissima, Gianni Barbacetto, firma storica del Fatto Quotidiano, racconta le trasformazioni di Milano diventata un luogo “premium” in cui i ricchi sono sempre più ricchi, il ceto medio s’impoverisce e le file alle mense dei poveri si allungano. Questo libro è una spietata dichiarazione d’amore. Immobiliaristi brillanti, banchieri efficienti, politici mediocri, amministratori distratti, controllori pigri, giornalisti astigmatici, pifferai delle pubbliche relazioni, intellettuali pronti a vendersi al miglior offerente: sono loro, contro Milano



Grazie Occidente! Incontro con Federico Rampini.

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PDR #86 ANNINA VALLARINO "La guerra contemporanea: Donne Vs Uomini"

Motovedetta con 43 migranti dall'Albania arrivata a Bari

«I DAZI DI TRUMP NON “TOCCHERANNO” IL PROSECCO» | 30/01/2025

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(50) L’istruzione superiore spostata nel mondo della vendita al dettaglio

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(50) Modelli di popolazione strutturati in base alle dimensioni di Daphnia con diverse risorse di alghe e unificazione tramite equazioni caratteristiche

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venerdì 31 gennaio 2025

Il Tecnofeudalesimo - intervento di Leonardo Elia

Volevo finirla di parlare di quello che ha voluto dire , di quello che significa e significherà l’elezione di Trump, per gli Usa e per il mondo.

Ma vi sottopongo l’intervista  a Yanis Varoufakis, ministro delle finanze greco che cercò di opporsi  allo strangolamento  della sua patria, da parte della Troika di Bruxelles.

“ Technofeudalism, what killed capitalism”  è il titolo del libro  ha scritto .

Intervista da ascoltare con attenzione, in inglese e\o leggerne la traduzione.

Tutti si agitano per gli oligarchi , così ha avuto il coraggio di chiamarli Biden, dopo esserseli cresciuti, e sul loro potere non solo  economico , su cui  ha basato il suo.

E il consenso per la sua politica. Una specie di mito della caverna di Platone , attualizzato, e reso più distopico .

Varoufakis sempre  lucido, una mente  matematico economica, che riesce a capire le problematiche  ed esprimerne i punti salienti, i denominatori comuni dei problemi, condizione essenziale, per immaginare delle vie d’uscita.

L’atteggiamento della sinistra liberal mi sembra simile a quello del feldmaresciallo Hindemburg , presidente della repubblica di Weimar, che  nel 1932 chiamò i nazisti al governo , con Hitler che lui definiva con disprezzo “il caporale austriaco” , sicuro di avere a che fare con utili idioti, facili da manovrare ai propri fini.

La storia ha dato la risposta.

La sinistra, o almeno quella che si definisce tale, ha peccato sempre, almeno in questi ultimi decenni, di assoluta mancanza   di una qualsivoglia  visione strategica,  questo ad  essere teneri .

Sta affogando , ci sta facendo affogare , nella sua piaggeria.

Anche l’articolo , come gli altri, di Alessio Mannino è molto interessante, si stacca dalle banalità che si sentono  Tv e si leggono nella maggior parte dei giornali.





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