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Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
sabato 11 gennaio 2025
venerdì 10 gennaio 2025
La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli
La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli
La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli
La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli
giovedì 9 gennaio 2025
Viviamo tempi ... "strani"! Intervento di Leonardo Elia
Tempi “strani “ stiamo vivendo in questi giorni.
Israele teme attriti con la Turchia, potenza emergente in
Asia occidentale, che non poteva non fare sentire il suo peso in un momento in
cui è in pieno svolgimento la versione mediorientale della guerra dei
Trent’anni, che insanguinò l’Europa nel
‘600.
E ridisegnò totalmente ,anche come rapporti di forza il
nostro continente.
Israele , strumento degli USA in quest’area, molto
importante dal punto di vista energetico, dal punto di vista geografico, in
mezzo ai flussi, di merci , di dati, nel
nostro emisfero e oltre, vuole cambiare la geografia politica, ferma al trattato di
Sykes Picot, da oltre un secolo, a proprio vantaggio, mossa da un
fondamentalismo messianico religioso.
L’interpretazione della storia, che in questi ambiti è
sempre strumentale, si presta benissimo a base di proiezione di potenza, a giustificare, a dare consenso alle azioni
di uno stato, a dare una risposta alla domanda , che sia come singoli , sia
come sistemi complessi di singoli , le comunità, si pongono.
Per questo Tel Aviv si preoccupa della Turchia, perché oltre
all’Iran, avversario storico, con una profondità temporale imperiale di qualche
migliaio di anni, si sta muovendo
quest’altra figura, di peso, con un passato egemonico alle spalle, che
dopo un secolo di blocco si è rimessa in moto.
In passato l’egemonia per secoli se la contendevano chi comandava in Anatolia,
e chi comandava in Iran, cambiavano i regni , popoli, religioni ,rimanevano le
aspirazioni, e se uno vede il mondo in quest’ottica Israele è chiaramente
l’intruso.
Questa è la logica ,aggiornata da interessi precisi e
attuali, che guida il ritorno in Siria , nei Balcani, in nord Africa, e nel
corno d’Africa, dei turchi, che erano presenti in quei luoghi ai tempi del
sultanato ottomano, fino alla fine dell’ 800, inizio ‘900.
Che dire di Big Donald ?
Con il viaggio del figlio in Groenladia, la caduta di
Trudeau, il Messico silente, il canale di Panama , conteso.
L’ America, sta esprimendo con Trump il suo cambiamento, la sua crisi ( dal greco Krisis, superamento).
Il suo cambiamento si esprime con il nuovo inquilino della Casa Bianca che
vuole “annettersi” Groenlandia , Panama, Canada , Messico.
Molta inquietudine, per esempio in Danimarca, fino ad ora
fedele alleato degli Usa, i suoi servizi implicati nello spionaggio della
cancelliera Merkel qualche anno fa.
Stranamente , il presidente groenlandese, rilancia subito ,
l’ipotesi referendaria per l’indipendenza della grande isola.
Non avranno bisogno
di invadere….. la Groenlandia si consegnerà,
sicura degli investimenti del vicino a stelle e a strisce.
Come è andato via Trudeau, non commento il personaggio,
degno esponente di un mondo in declino,
c’è già qualcuno che ventila l’unione monetaria, finanziaria, tra i due
grandi paesi del Nord America.
Perché? Perché volere espandersi in un mare di ghiacci?
In ballo c’è l’Artico. Aumentare la propria presenza in una
regione che la Russia considera propria,
perché fino ad ora la divide con , per la gran parte, paesi insignificanti
geopoliticamente, Norvegia, Islanda, Danimarca(Groenlandia),Canada, con gli
Usa solo con una piccola fetta
corrispondente all’Alaska.
Il confine si moltiplicherebbe, ora confinato alle isole
Aleutine.
Una dottrina Brzeziski artica, su uno spazio enorme, in
un’area ricchissima di risorse, dove la Russia sta implementando la rotta che
partendo dal Mar Bianco arriva a Vladivostok , complice l’aumento delle
temperature.
Un fatto è che la Russia ha molti più rompighiaccio, anche
nucleari, degli altri paesi.
Quindi ancora una volta Trump, (stra) parla , ma scremando ,
c’è qualcosa di importante sotto.
Alexis de Toqueville, grande pensatore francese del primo
ottocento, definiva i due stati destinati alla crescita USA e Russia. Due
entità concepite per conquistare un
frontiera, una il West, l’altra il grande oriente siberiano, tutte e due
guidate, dall’incarnazione di un pensiero religioso.
Oggi questo spazio di collisione può essere l’Artico.
E l’Europa che fa? Ricorda la sovranità della Danimarca, ricorda
per voce della “bombardiera” Baerbok (verdi ), ministra degli esteri tedesca ,
dimissionaria, che non si deve parlare di genocidio in Palestina, perché
Israele a diritto a difendersi , quindi fa bene
a tirare su ospedali, medici, malati, giornalisti, sfollati, tendopoli,
i cecchini fanno bene a sparare alla testa ai bambini, mentre in quanto donna in
Siria il barbuto , non le ha dato neanche la mano.
Combattere fino all’ultimo ucraino per le magnifiche sorti e
progressive dei valori dell’occidente allargato.
Con un Macron, un altro pericolante politicamente, che
definisce “ingrati” gli stati africani, che non gradiscono, da poco anche il
Senegal, la presenza dei francesi sul loro territorio.
La cosa che colpisce di più è la totale incapacità della
nostra cultura di capire l’altrui maniera di pensare, e la totale incapacità di
porsi nel mondo in maniera costruttiva.
Per il bene di tutti.
E l’ Italia?
Scomparsa dagli scenari internazionali, lasciando spazio
alla Turchia, l’ho già detto.
Telecom vende la rete fissa al fondo KKR con a capo il gen. Petraeus, ex direttore CIA, quindi
apre a loro le porte di casa (nostra).
Che dire delle voci di accordi con Space X di Musk per le
telecomunicazioni satellitari, anche militari ,criptate, chiaramente ,da altri.
Space X società privata, ma finanziatissima dal governo federale Usa.
Voci smentite dal governo anche perché in Europa si sta
sviluppando un sistema simile Iris 2 , è in ritardo ma sicuramente è più
controllabile dagli utilizzatori, cioè da noi.
Però se queste voci fossero confermate, e come se noi
avessimo consegnate le chiavi di
casa nostra ad estranei.
I russi che hanno ben chiare le possibilità di questa
costellazione di satelliti del magnate americano,
consigliere di Trump, stanno schierando
il loro più avanzato sistema antiaereo, S500,in grado di attaccarli e
disturbarli , potendo operare anche al di fuori dell’atmosfera sui sistemi che
occupano orbite basse.
Mettiamoci pure le dimissioni di Elisabetta Belloni da
coordinatrice dei nostri servizi, e si ha il quadro generale anche delle
inquietudini nelle stanze del potere e
di chi ha vinto la partita.
Noi stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti, in cui
gli sviluppi futuri sono imprevedibili.
Il nostro mondo è spaccato, non presenta basi riconosciute
universalmente, e quindi è molto difficile trovare punti di armonia, e molto
difficile anche solo cercare delle convergenze.
È un mondo di vasi non comunicanti, in cui la cecità la fa
da padrone, e questo produce solo violenza , sopraffazione, e arbitrio.
È una guerra civile “antropologica” spero mai reale, ma
comunque intellettuale, in cui si confrontano concezioni del mondo
difficilmente conciliabili, mancando dei piani riconosciuti comuni.
Una incompatibilità tra sistemi di pensiero , contrastanti , che influenzano le nostre società, ne influenzano
l’evoluzione in direzioni divergenti.
Bacone, le origini della rivoluzione industriale, della moderna cultura europea… e dei disastri ambientali – Francesco Calcaterra (Europa Edizioni)
Francis Bacon, figura
chiave della filosofia europea, ha profondamente influenzato la società, la scienza
e l’economia moderna, ma il suo impatto è spesso ignorato o frainteso. Questo
saggio approfondisce il suo pensiero sulla Natura, considerata come un tesoro
da esplorare e da sfruttare, e le conseguenze nefaste che tali idee hanno avuto
sulla nostra visione del progresso e sullo sfruttamento delle risorse naturali.
In particolare, con
l’analisi de La Nuova Atlantide, testo più che noto e dibattuto, e del ruolo
(contrastato) della Royal Society, l’autore vuole evidenziare come Bacone abbia
contribuito a gettare le basi della rivoluzione industriale e di una moderna
visione della scienza. Com’è ovvio, il suo invito a dominare la Natura per
sfruttarla ha sollevato non pochi interrogativi sulle responsabilità etiche legate
al conseguente degrado ambientale. Questioni che ci pongono drammaticamente e
urgentemente di fronte all’attuale (irreversibile?) crisi ecologica. Vicende e
problematiche, inscindibili endiadi di un vissuto e di un’epoca che, in pace o
in guerra, non hanno mai visto interrotto lo scambio cultural-scientifico tra
le varie parti del Continente e con la Royal Society, qui “raccontata” per la
prima volta nella nostra lingua; scambio sempre fecondo, significante e deciso
ad animare quei canali che porteranno linfa cosmopolitica e riformatrice
all’imminente Europa dei Lumi. Con una scrittura semplice e incisiva,
Calcaterra ci invita a riflettere sul messaggio di Bacone, filosofo-veggente, e
dei suoi epigoni, per farci chiedere se questo sia vero progresso, chi guidi la
scienza e decida il futuro del pianeta, quali le nostre responsabilità.
Francesco Calcaterra,
nato in Sicilia (1949), ha conseguito la laurea in Economia e Commercio con una
tesi sperimentale in Storia Economica presso l’Università di Catania (1973).
Dopo una breve ma formativa esperienza per un grande gruppo industriale, ha
ripreso il lavoro di ricerca in quella disciplina sotto l’affettuosa guida di
Alberto Caracciolo, Ruggiero Romano, Luigi Firpo, e col costante e generoso
aiuto di eminenti storici francesi e inglesi. Sente di dovere anche a loro
queste pubblicazioni: Gli agrumi nella storia del Meridione (1986), Il Banco e
lo Spirito Santo (1994), Corti e cortigiani nella Roma barocca (2004), Credito
e società romana nell’Età Moderna (2017), La sconcertante storia del concerto
delle dame (2018), Genesi e affermazione del modello borghese nella Sicilia
moderna (2023), Vincere il tempo, provvedere al bisogno, evitare la rivolta.
Metalli nobili e nobili fedecommessi nella società romana dell’Età Moderna
(2024).
mercoledì 8 gennaio 2025
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