Cerca nel blog

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

venerdì 10 gennaio 2025

La Sx europea ha sempre sostenuto e difeso il neo liberismo in Europoa [Carlo Galli]

ÚLTIMA HORA | Dinamarca cambia su escudo de armas en plena polémica con Trump por Groenlandia

tHE cRAVING rOOTS - Dried Flowers di Paolo Maggis (l'album out il 19/01/2025)

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

 INFO LINK 

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

La trappola dei conflitti intrattabili. Il caso israelo-palestinese - Daniel Bar-Tal / Franco Angeli

Zuckerberg alla corte di Trump!

BATTIBECCO TRA GIORGIA MELONI E LA GIORNALISTA FUSANI SU ELON MUSK

DISARMARE IL CUORE: APOCALISSE O PACE? - G. Guzzi alla Marcia Nazionale della Pace 2024

Mosca conquista una città chiave in Ucraina mentre cade l’ennesimo leader occidentale: Trudeau

Trump e noi - L'approfondimento di Lucio Caracciolo

giovedì 9 gennaio 2025

Viviamo tempi ... "strani"! Intervento di Leonardo Elia

Tempi “strani “  stiamo vivendo in questi giorni.

Israele teme attriti con la Turchia, potenza emergente in Asia occidentale, che non poteva non fare sentire il suo peso in un momento in cui è in pieno svolgimento la versione mediorientale della guerra dei Trent’anni, che insanguinò l’Europa nel  ‘600.

E ridisegnò totalmente ,anche come rapporti di forza il nostro continente.

Israele , strumento degli USA in quest’area, molto importante dal punto di vista energetico, dal punto di vista geografico, in mezzo ai flussi, di merci , di dati,  nel nostro emisfero e oltre,  vuole cambiare  la geografia politica, ferma al trattato di Sykes Picot, da oltre un secolo, a proprio vantaggio, mossa da un fondamentalismo messianico religioso.

L’interpretazione della storia, che in questi ambiti è sempre strumentale, si presta benissimo a base di  proiezione di potenza,  a giustificare, a dare consenso alle azioni di uno stato, a dare una risposta alla domanda , che sia come singoli , sia come sistemi complessi di singoli , le comunità, si pongono.

Per questo Tel Aviv si preoccupa della Turchia, perché oltre all’Iran, avversario storico, con una profondità temporale imperiale di qualche migliaio di anni, si sta muovendo  quest’altra figura, di peso, con un passato egemonico alle spalle, che dopo un secolo di blocco si è rimessa in moto.

In passato l’egemonia per secoli  se la contendevano chi comandava in Anatolia, e chi comandava in Iran, cambiavano i regni , popoli, religioni ,rimanevano le aspirazioni, e se uno vede il mondo in quest’ottica Israele è chiaramente l’intruso.

Questa è la logica ,aggiornata da interessi precisi e attuali, che guida il ritorno in Siria , nei Balcani, in nord Africa, e nel corno d’Africa, dei turchi, che erano presenti in quei luoghi ai tempi del sultanato ottomano, fino alla fine dell’ 800, inizio ‘900.

Che dire di Big Donald ?

Con il viaggio del figlio in Groenladia, la caduta di Trudeau, il Messico silente, il canale di Panama , conteso.

L’ America, sta esprimendo con Trump il suo cambiamento,  la sua crisi ( dal greco Krisis, superamento). Il suo cambiamento si esprime con il nuovo inquilino della Casa Bianca che vuole “annettersi” Groenlandia , Panama, Canada , Messico.

Molta inquietudine, per esempio in Danimarca, fino ad ora fedele alleato degli Usa, i suoi servizi implicati nello spionaggio della cancelliera Merkel qualche anno fa.

Stranamente , il presidente groenlandese, rilancia subito , l’ipotesi referendaria per l’indipendenza della grande isola.

 Non avranno bisogno di invadere….. la Groenlandia si consegnerà,  sicura degli investimenti del vicino a stelle e a strisce.

Come è andato via Trudeau, non commento il personaggio, degno esponente di un mondo in declino,  c’è già qualcuno che ventila l’unione monetaria, finanziaria, tra i due grandi paesi del Nord America.

Perché? Perché volere espandersi in un mare di ghiacci?

In ballo c’è l’Artico. Aumentare la propria presenza in una regione che la Russia considera  propria, perché fino ad ora la divide con , per la gran parte, paesi insignificanti geopoliticamente, Norvegia, Islanda, Danimarca(Groenlandia),Canada, con gli Usa  solo con una piccola fetta corrispondente all’Alaska.

Il confine si moltiplicherebbe, ora confinato alle isole Aleutine.

Una dottrina Brzeziski artica, su uno spazio enorme, in un’area ricchissima di risorse, dove la Russia sta implementando la rotta che partendo dal Mar Bianco arriva a Vladivostok , complice l’aumento delle temperature.

Un fatto è che la Russia ha molti più rompighiaccio, anche nucleari, degli altri paesi.

Quindi ancora una volta Trump, (stra) parla , ma scremando , c’è qualcosa di importante sotto.

Alexis de Toqueville, grande pensatore francese del primo ottocento, definiva i due stati destinati alla crescita USA e Russia. Due entità  concepite per conquistare un frontiera, una il West, l’altra il grande oriente siberiano, tutte e due guidate, dall’incarnazione di un pensiero religioso.

Oggi questo spazio di collisione può essere l’Artico.

E l’Europa che fa? Ricorda la sovranità della Danimarca, ricorda per voce della “bombardiera” Baerbok (verdi ), ministra degli esteri tedesca , dimissionaria, che non si deve parlare di genocidio in Palestina, perché Israele a diritto a difendersi , quindi fa bene  a tirare su ospedali, medici, malati, giornalisti, sfollati, tendopoli, i cecchini fanno bene a sparare  alla  testa ai bambini, mentre in quanto donna in Siria il barbuto , non le ha dato neanche la mano.

Combattere fino all’ultimo ucraino per le magnifiche sorti e progressive dei valori dell’occidente allargato.

Con un Macron, un altro pericolante politicamente, che definisce “ingrati” gli stati africani, che non gradiscono, da poco anche   il Senegal, la presenza dei francesi sul loro territorio.

La cosa che colpisce di più è la totale incapacità della nostra cultura di capire l’altrui maniera di pensare, e la totale incapacità di porsi nel mondo in maniera costruttiva.

Per il bene di tutti.

E l’ Italia?

Scomparsa dagli scenari internazionali, lasciando spazio alla Turchia, l’ho già detto.

Telecom vende la rete fissa al fondo KKR con a capo  il gen. Petraeus, ex direttore CIA, quindi apre a loro le porte di casa (nostra).

Che dire delle voci di accordi con Space X di Musk per le telecomunicazioni satellitari, anche militari ,criptate, chiaramente ,da altri.

Space X società privata, ma finanziatissima  dal governo federale Usa.

Voci smentite dal governo anche perché in Europa si sta sviluppando un sistema simile Iris 2 , è in ritardo ma sicuramente è più controllabile dagli utilizzatori, cioè da noi.

Però se queste voci fossero confermate,  e come se noi  avessimo  consegnate le chiavi di casa nostra ad estranei.

I russi che hanno ben chiare le possibilità di questa costellazione   di satelliti del magnate americano, consigliere di Trump,  stanno schierando il loro più avanzato sistema antiaereo, S500,in grado di attaccarli e disturbarli , potendo operare anche al di fuori dell’atmosfera sui sistemi che occupano orbite basse.

Mettiamoci pure le dimissioni di Elisabetta Belloni da coordinatrice dei nostri servizi, e si ha il quadro generale anche delle inquietudini  nelle stanze del potere e di chi ha vinto la partita.

Noi stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti, in cui gli sviluppi futuri sono imprevedibili.

Il nostro mondo è spaccato, non presenta basi riconosciute universalmente, e quindi è molto difficile trovare punti di armonia, e molto difficile anche solo  cercare  delle convergenze.

È un mondo di vasi non comunicanti, in cui la cecità la fa da padrone, e questo produce solo violenza , sopraffazione, e arbitrio.

È una guerra civile “antropologica” spero mai reale, ma comunque intellettuale, in cui si confrontano concezioni del mondo difficilmente conciliabili, mancando dei piani riconosciuti comuni.

Una incompatibilità tra sistemi di pensiero ,  contrastanti , che influenzano  le nostre società, ne influenzano l’evoluzione in direzioni divergenti.

 

 


L'arrivo di Cecilia Sala nella sua casa a Roma: «Grazie al governo»

Cosa sta accadendo ora in Palestina - Con Francesca Albanese Relatrice ONU sui territori palestinesi

Il lato oscuro di Starlink, Elon Musk e il futuro della NASA

Sulla liberazione della Sala: considerazioni

LE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA USA SUL COVID MOSTRANO CHE L'ARIA STA CAMBIANDO - Giubbe Rosse News

LE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA USA SUL COVID MOSTRANO CHE L'ARIA STA CAMBIANDO - Giubbe Rosse News

Franco Battiato e Alice - Live Sentimiento nuevo

(34) Dovrei avere paura dell'intelligenza artificiale?

(34) Dovrei avere paura dell'intelligenza artificiale?

Bacone, le origini della rivoluzione industriale, della moderna cultura europea… e dei disastri ambientali – Francesco Calcaterra (Europa Edizioni)

Francis Bacon, figura chiave della filosofia europea, ha profondamente influenzato la società, la scienza e l’economia moderna, ma il suo impatto è spesso ignorato o frainteso. Questo saggio approfondisce il suo pensiero sulla Natura, considerata come un tesoro da esplorare e da sfruttare, e le conseguenze nefaste che tali idee hanno avuto sulla nostra visione del progresso e sullo sfruttamento delle risorse naturali.

In particolare, con l’analisi de La Nuova Atlantide, testo più che noto e dibattuto, e del ruolo (contrastato) della Royal Society, l’autore vuole evidenziare come Bacone abbia contribuito a gettare le basi della rivoluzione industriale e di una moderna visione della scienza. Com’è ovvio, il suo invito a dominare la Natura per sfruttarla ha sollevato non pochi interrogativi sulle responsabilità etiche legate al conseguente degrado ambientale. Questioni che ci pongono drammaticamente e urgentemente di fronte all’attuale (irreversibile?) crisi ecologica. Vicende e problematiche, inscindibili endiadi di un vissuto e di un’epoca che, in pace o in guerra, non hanno mai visto interrotto lo scambio cultural-scientifico tra le varie parti del Continente e con la Royal Society, qui “raccontata” per la prima volta nella nostra lingua; scambio sempre fecondo, significante e deciso ad animare quei canali che porteranno linfa cosmopolitica e riformatrice all’imminente Europa dei Lumi. Con una scrittura semplice e incisiva, Calcaterra ci invita a riflettere sul messaggio di Bacone, filosofo-veggente, e dei suoi epigoni, per farci chiedere se questo sia vero progresso, chi guidi la scienza e decida il futuro del pianeta, quali le nostre responsabilità.

Francesco Calcaterra, nato in Sicilia (1949), ha conseguito la laurea in Economia e Commercio con una tesi sperimentale in Storia Economica presso l’Università di Catania (1973). Dopo una breve ma formativa esperienza per un grande gruppo industriale, ha ripreso il lavoro di ricerca in quella disciplina sotto l’affettuosa guida di Alberto Caracciolo, Ruggiero Romano, Luigi Firpo, e col costante e generoso aiuto di eminenti storici francesi e inglesi. Sente di dovere anche a loro queste pubblicazioni: Gli agrumi nella storia del Meridione (1986), Il Banco e lo Spirito Santo (1994), Corti e cortigiani nella Roma barocca (2004), Credito e società romana nell’Età Moderna (2017), La sconcertante storia del concerto delle dame (2018), Genesi e affermazione del modello borghese nella Sicilia moderna (2023), Vincere il tempo, provvedere al bisogno, evitare la rivolta. Metalli nobili e nobili fedecommessi nella società romana dell’Età Moderna (2024).




mercoledì 8 gennaio 2025

06/01/25 Ornella Mariani Forni - Critiche a Mattarella e speranze per l'Italia

DIEGO FUSARO: Se ne va Jean-Marie Le Pen. Alcune considerazioni

La destra italiana fra Musk e saluti romani

Saluti romani alla commemorazione di Acca Larenzia

Starlink, la costellazione per le comunicazioni internet fondata da Elon Musk

Usa-Cina e il ritorno di Trump. Xi Jinping punta su Musk

Intervista ad Andrea Marcellusi, Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Cybersicurezza è tornata al centro del dibattito pubblico

Le Interviste di Qualità protagonista il Direttore del Dip. Economia di UniPg, Marcello Signorelli

(33) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

(33) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

martedì 7 gennaio 2025

(32) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

(32) Combattere la disinformazione sulle armi chimiche

Sono giorni concitati ... Intervento di Leonardo Elia

 Sono giorni concitati .

Oggi si è dimesso Trudeau, presidente del Canada, non credo lo rimpiangeranno, e subito Trump ha rilanciato la sua idea di unirlo agli USA come cinquantunesimo stato dell’unione.

Io ricordo solo la standing ovation ad una persona, fuggita lì alla fine della seconda guerra mondiale, perché

 in forza alla divisione SS Galizien, la peggiore tra le unità SS, responsabile della deportazione ed eliminazione, del genocidio  in Ucraina occidentale, di ebrei e polacchi. La la russofobia di oggi fa miracoli!

Boh …..

Comunque la Siria rimane sugli scudi, con Erdogan, vero vincitore , che dice che” non permetterà una Siria di nuovo divisa”.

Gli fa eco il suo ministro degli esteri Fidan che afferma  che l’eliminazione delle forze curde Ypg, il SDA, che controllano il nord est del paese martoriato, è solo una questione di tempo.

Scacciarle vuol dire togliere al PKK, il partito curdo oppositore da sempre del potere centrale di Ankara, che la Turchia ritiene terrorista, delle sue retrovie.

Piccolo particolare, Ypg è da sempre protetto dagli americani, che sono presenti in quell’area , e controllano i giacimenti di petrolio  e attraverso i curdi lo portano oltre confine.

Quindi si possono immaginare scintille tra due stati aderenti alla Nato, anzi tra il primo esercito Nato e il secondo, non solo come numero di effettivi , ma anche come capacità di combattimento.

Tra l’altro il sultano e il suo entourage accusano  neanche troppo velatamente gli Stati Uniti di essere implicati nel tentativo di colpo di stato del 2016 , e di attentati terroristici .

In più un comandante curdo ha invitato la Russia a mediare tra le loro posizioni e la Turchia, per evitare un bagno di sangue.

Il caos creativo, tanto caro ai neoconservatori americani , vedremo che ordine produrrà.

Erdogan , che è abituato a giocare su più tavoli, quando dice che non permetterà una Siria divisa, lancia un’ avvertimento anche a Israele, che è arrivata fino alle porte di Damasco, occupando il  Golan completamente.

Questo genera inquietudine in Israele, scossa da grandi manifestazioni, per la liberazione degli ostaggi, scatenati dal video di una soldatessa israeliana, ancora viva e nelle mani di Hamas a Gaza dal 7 ottobre 2023.

Tra l’altro la Fratellanza Musulmana , a cui appartiene Hamas, ha il suo punto di riferimento proprio nella Turchia di Erdogan.

E l’Europa?

L’Europa manda il ministro degli esteri  francese  e tedesco,  ad incontrare Al Jolani, il jiadista scandinavo e liberale , per le  promesse di tutela dei diritti civili, mentre continuano gli scannamenti ad opera delle sue milizie, ai danni delle minoranze, il quale non dà la mano alla Baerbock, ministra tedesca,  e oscura il suo viso nelle foto ufficiali, perché donna.

Che dire degli 11  milioni di sterline stanziati al nuovo governo siriano, dalla Gran Bretagna?

Con contemporaneamente  sospensione dell’esame delle richieste d’asilo da chi proviene dalla Siria da parte di Germania , Austria ,Francia, Grecia e Italia.

Ora per questi paesi europei, i siriani non hanno diritto a fuggire perché il tiranno non c’è più e il paese è affidabile.

La sensazione che ho,  voglio condividerla con i miei pochi lettori,  è che in attesa  dei primi passi dell’amministrazione Trump, specialmente al di qua dell’ Atlantico ci sia inquietudine e confusione, considerando che il nuovo presidente USA, specchio di un’America cambiata, esprimerà questo cambiamento, ma nessuno può dire come e in che tempi.

E queste sensazioni sono espressione di una totale incapacità della nostra , non solo italiana, ma europea, occidentale in toto , classe politica, di comprendere praticamente alcunchè del mondo, della jungla, che sta fuori dal  nostro giardino, l’Europa , come usa dire  Borrell ,il commissario agli affari esteri dell’Unione.

Vivono , viviamo tutti in un mondo magico, completamente staccato dalla realtà, e dalle ragioni degli “altri”.

Chi vivrà vedrà, sperando che non si crei più cas*no. Ancora di più e più sofferenze per quella sfortunata gente.

Oggi in Austria è stato incaricato di formare il governo, Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra

FPO, partito  di estrema destra, anti Europa, per la pace in Ucraina subito, anti immigrazione, contro le sanzioni alla Russia.

 Se i partiti “progressisti” non  capiscono la società, non dialogano con essa, non colgono le esigenze reali che emergono, queste sono le conseguenze. E quest’onda sta montando, e le responsabilità politiche  sono chiare. (Trudeau nella foto in basso)