Sono giorni concitati .
Oggi si è dimesso Trudeau, presidente del Canada, non credo
lo rimpiangeranno, e subito Trump ha rilanciato la sua idea di unirlo agli USA
come cinquantunesimo stato dell’unione.
Io ricordo solo la standing ovation ad una persona, fuggita
lì alla fine della seconda guerra mondiale, perché
in forza alla
divisione SS Galizien, la peggiore tra le unità SS, responsabile della deportazione
ed eliminazione, del genocidio in Ucraina
occidentale, di ebrei e polacchi. La la russofobia di oggi fa miracoli!
Boh …..
Comunque la Siria rimane sugli scudi, con Erdogan, vero
vincitore , che dice che” non permetterà una Siria di nuovo divisa”.
Gli fa eco il suo ministro degli esteri Fidan che afferma che l’eliminazione delle forze curde Ypg, il
SDA, che controllano il nord est del paese martoriato, è solo una questione di
tempo.
Scacciarle vuol dire togliere al PKK, il partito curdo
oppositore da sempre del potere centrale di Ankara, che la Turchia ritiene
terrorista, delle sue retrovie.
Piccolo particolare, Ypg è da sempre protetto dagli
americani, che sono presenti in quell’area , e controllano i giacimenti di
petrolio e attraverso i curdi lo portano
oltre confine.
Quindi si possono immaginare scintille tra due stati
aderenti alla Nato, anzi tra il primo esercito Nato e il secondo, non solo come
numero di effettivi , ma anche come capacità di combattimento.
Tra l’altro il sultano e il suo entourage accusano neanche troppo velatamente gli Stati Uniti di
essere implicati nel tentativo di colpo di stato del 2016 , e di attentati
terroristici .
In più un comandante curdo ha invitato la Russia a mediare
tra le loro posizioni e la Turchia, per evitare un bagno di sangue.
Il caos creativo, tanto caro ai neoconservatori americani ,
vedremo che ordine produrrà.
Erdogan , che è abituato a giocare su più tavoli, quando
dice che non permetterà una Siria divisa, lancia un’ avvertimento anche a
Israele, che è arrivata fino alle porte di Damasco, occupando il Golan completamente.
Questo genera inquietudine in Israele, scossa da grandi
manifestazioni, per la liberazione degli ostaggi, scatenati dal video di una
soldatessa israeliana, ancora viva e nelle mani di Hamas a Gaza dal 7 ottobre
2023.
Tra l’altro la Fratellanza Musulmana , a cui appartiene
Hamas, ha il suo punto di riferimento proprio nella Turchia di Erdogan.
E l’Europa?
L’Europa manda il ministro degli esteri francese
e tedesco, ad incontrare Al
Jolani, il jiadista scandinavo e liberale , per le promesse di tutela dei diritti civili, mentre
continuano gli scannamenti ad opera delle sue milizie, ai danni delle
minoranze, il quale non dà la mano alla Baerbock, ministra tedesca, e oscura il suo viso nelle foto ufficiali,
perché donna.
Che dire degli 11
milioni di sterline stanziati al nuovo governo siriano, dalla Gran
Bretagna?
Con contemporaneamente sospensione dell’esame delle richieste d’asilo
da chi proviene dalla Siria da parte di Germania , Austria ,Francia, Grecia e
Italia.
Ora per questi paesi europei, i siriani non hanno diritto a
fuggire perché il tiranno non c’è più e il paese è affidabile.
La sensazione che ho, voglio condividerla con i miei pochi lettori, è che in attesa dei primi passi dell’amministrazione Trump,
specialmente al di qua dell’ Atlantico ci sia inquietudine e confusione,
considerando che il nuovo presidente USA, specchio di un’America cambiata,
esprimerà questo cambiamento, ma nessuno può dire come e in che tempi.
E queste sensazioni sono espressione di una totale
incapacità della nostra , non solo italiana, ma europea, occidentale in toto ,
classe politica, di comprendere praticamente alcunchè del mondo, della jungla,
che sta fuori dal nostro giardino,
l’Europa , come usa dire Borrell ,il
commissario agli affari esteri dell’Unione.
Vivono , viviamo tutti in un mondo magico, completamente
staccato dalla realtà, e dalle ragioni degli “altri”.
Chi vivrà vedrà, sperando che non si crei più cas*no. Ancora
di più e più sofferenze per quella sfortunata gente.
Oggi in Austria è stato incaricato di formare il governo,
Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra
FPO, partito di
estrema destra, anti Europa, per la pace in Ucraina subito, anti immigrazione,
contro le sanzioni alla Russia.
Se i partiti “progressisti” non capiscono la società, non dialogano con essa, non colgono le esigenze reali che emergono, queste sono le conseguenze. E quest’onda sta montando, e le responsabilità politiche sono chiare. (Trudeau nella foto in basso)
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