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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

sabato 31 agosto 2024

L'Africa non è un paese. Istruzioni per superare luoghi comuni e ignoranza sul continente più vicino di Dipo Faloyin (Altrecose)

 Un libro che racconta, descrive, spiega, distingue e smonta le tantissime superficiali e sbrigative semplificazioni con cui viene raccontata e conosciuta l'Africa in Europa


A volte capita di sentir dire: «È scoppiata una guerra in Africa», oppure: «Mi piace la cucina africana», come potremmo dire che c’è stata una nevicata in Spagna o che siamo appassionati di cibo vietnamita. Pensando all’Africa, nelle menti di molti europei affiorano solo immagini stereotipate perché «per molto tempo, “Africa”», scrive l’autore, «è stato sinonimo di povertà, conflitto, corruzione, guerre civili e distese di arida terra rossa dove cresce soltanto miseria. [...] Un grande parco safari, dove leoni e tigri si aggirano liberi intorno alle case e gli africani trascorrono le giornate in tribù di guerrieri che, seminudi, hanno in mano la lancia e vanno a caccia di selvaggina, oppure saltano su e giù al ritmo di un loro rituale in attesa del prossimo pacco di aiuti. Povertà o safari, e in mezzo niente». Ma l’Africa è molto altro, non è una cosa sola, e non è un paese: in questo libro Dipo Faloyin – cresciuto in Nigeria e che vive a Londra dove collabora con diverse testate internazionali – ci offre gli strumenti per conoscere meglio la realtà. Esaminando l’eredità coloniale delle nazioni del continente africano e muovendosi fra i temi più vari – dalla vita urbana di Lagos alla rivalità su chi cucini il miglior riso jollof – Faloyin smonta sarcasticamente la superficialità dell’Occidente che tratta l’Africa senza tenere conto delle differenze – culturali, sociali, economiche – e delle singolari condizioni di ciascun paese. Tra racconti storici e personali, Dipo Faloyin rimette in ordine dinamiche comuni e vicende particolari che, alla fine della lettura, attenuano un po’ la nostra ignoranza.



Chi è Raffaele Fitto, il Ministro degli Affari europei e Pnrr | Sky TG24

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La Lega: “No a offensiva a Kursk”. Ma Meloni cancella quel passaggio - la Repubblica

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L'ideologia borghese era una cosa bellissima perché i borghesi sapevano le cose giuste [Adorno]

ITALIANI RAPINATI: perchè il governo Meloni ha deciso di regalare il nostro TFR alla finanza USA

Il mito Berlinguer non può essere toccato ! il PCI del 1975 era gia come...

È vero che la potenza del Bio Capitale sia invincibile ? La sinistra pensa cosi [Carlo Galli]

30 AGOSTO 2024 LECCE U S LECCE E ASSOCIAZIONE ANNA E VALTER DONANO MACCHINARIO ALL'ASL

Mr. Tambourine Man (Live at the Newport Folk Festival. 1964)

venerdì 30 agosto 2024

Gerusalemme: sogno di fraternità. Con Éric Emmanuel Schmitt e Matteo Maria Zuppi

Intanto la campagna elettorale in Germania ...

L'oligarchia si autodistruggerà - Marco Guzzi intervistato da Fabbrica della comunicazione

Libano, Hezbollah vs Israele. Che guerra è?

Il potere della menzogna. Comunicazione e politica nella società digitale a cura di Jacopo Marchetti (Il Mulino)

Disinformazione, fake news, deep fake, big data, cybersecurity, hate speech rappresentano ormai strumenti e modelli comunicativi che sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Di essi vengono spesso sottolineate le inedite potenzialità quanto i presunti pericoli. Siamo davvero di fronte a un nuovo modello organizzativo delle forme di comunicazione e partecipazione politica, in grado di cambiare il modo di fare (e di pensare) alla politica? Il volume intende tracciare una panoramica dei fenomeni connessi alle forme di partecipazione politica all'interno di questi ecosistemi che, in pochi anni, hanno visto una radicale trasformazione. I contributi al suo interno offrono una riflessione sui grandi problemi del nostro tempo che hanno ridefinito i confini della fiducia nelle istituzioni e nei tradizionali modelli di comunicazione politica e scientifica: da Brexit alle fake news, dall'esperienza della pandemia al conflitto russo-ucraino.



Cento raccomandazioni per la politica di sicurezza - RSI

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Corruzione in politica, il Consiglio d’Europa boccia l’Italia - Il Sole 24 ORE

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Meloni, Salvini e Tajani, oggi vertice di maggioranza e Cdm: i temi in agenda | Sky TG24

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Kamala Harris: «Americani pronti a voltare pagina. Non cambierò la politica di Biden su armi a Israele»

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Patuanelli: “Per noi 5S nessun problema a stare in un governo Schlein. Renzi? No grazie” - la Repubblica

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WATCH: Stevie Wonder performs at 2024 Democratic National Convention | 2024 DNC Night 3

giovedì 29 agosto 2024

Rai Cinema e One More presentano alla 81 Mostra del Cinema a Venezia 101% di Andriy Odlyvanyy

Sulla fine ...

Dopo il mio intervento , l’ultimo , sulla fine, il declino della deterrenza dell’Occidente allargato, e nello specifico dell’esercito israeliano, la forza militare più importante del Medio Oriente, oltre a essere il più grande, e fidato , alleato USA,  è avvenuto l’attacco , preventivo, dell’aviazione , alle basi Hezbollah , nel sud del Libano.

Netanyahu , con tono trionfalistico, dice che l’operazione aerea ha distrutto svariate migliaia di siti lancio di  Hezbollah.

E’  da notare però che,  c’è stata una risposta, immediata, con il lancio di droni e razzi dal sud Libano, verso Israele.

Hanno usato, le milizie sciite, armi economiche che però hanno messo in crisi , il favoleggiato, e costosissimo sistema di difesa aerea israeliano, in sostanza saturandolo, cioè facendolo utilizzare in maniera massiva.

Tutto ciò è stato fatto con 350 razzi e droni ,che costano poche migliaia di dollari.

Le rivendicazioni di obbiettivi colpiti da tutti e due i contendenti, non sono state confermate da nessuno i, a parte le immagini di una unità navale israeliana danneggiata pesantemente al largo del Libano(una nave militare con la stella di Davide è stata affondata già nel 2004, quando l’esercito israeliano è entrato nel paese dei cedri l’ultima volta, ed è stato costretto a ritirarsi per le perdite subite).

Alcune considerazioni sono obbligate però.

A quanto pare hanno preso il volo un numero elevatissimo di aerei israeliani, e questo perché l’operazione è stata importante, ma anche direi perché a terra potevano essere obbiettivi  della risposta di Hezbollah.

Ucraina insegna.

Loro , le milizie libanesi,  hanno agito da soli, non Iran non l’Asse della Resistenza, quindi senza  contributi siriani, iracheni.

Che si sono complimentati 

Hanno usato le armi più economiche e “ semplici” del loro arsenale, tenendo le più importanti , moderne e letali, ben protette e nascoste.

Quindi a fronte del declino di una deterrenza, se ne sta creando un’altra, che raffredda molto i toni minacciosi della leadership israeliana

Hezbollah sta facendo capire, di non volere l’escalation, ma nel contempo, di essere in grado di colpire. Alcune stime parlano di 250.000 missili e razzi in loro possesso, non toccati dagli attacchi israeliani, perché ottimamente nascosti.

In uno stato come Israele , senza profondità strategica, avrebbero  effetti devastanti, e tutti gli attori dello scacchiere  lo sanno, sia i più esposti, sia chi supporta, come gli USA, e noi.

La cosa veramente nuova, e rivoluzionaria, è che la deterrenza è espressa per la prima volta , da un attore non statale ,da una milizia, radicata, ma sempre milizia.

Allego due contributi da Giubbe Rosse news, un bell’articolo da cui io ho tratto spunto , e   poi uno da un sito in arabo, se volete potete farlo tradurre.

A me basta l’autorevolezza del sito, sempre Giubbe Rosse,  che lo ha proposto.

Vi renderete conto che i  silenzi spesso valgono più di mille proclami. 

(Leonardo Elia)




LA DETERRENZA DI HEZBOLLAH: UNA SVOLTA NEL CONFLITTO IN MEDIO ORIENTE - Giubbe Rosse News

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Ucraina, l'offensiva di Kursk e la risposta della Russia

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Matteo Renzi, prova superata alla festa del Pd. E celebra la «svolta»: mi fido di Elly Schlein | Corriere.it

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La lunga estate della politica tra incontri e vertici internazionali - il Giornale

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Questa è Itaca e per lei Ulisse affrontò il viaggio più pericoloso di tutti … di Savino Balzano

Questa è Itaca e per lei Ulisse affrontò il viaggio più pericoloso di tutti. È l'isola che valeva la sfida a Scilla e Cariddi, la discesa nell'Ade per le parole di Tiresia, l'abbandono del calore di Circe e di Calipso.

Doveva tornare a casa da Penelope, da Telemaco, da Argo.

E c'era la sua terra, il suo popolo da salvare: i proci volevano tutti i frutti della sua meravigliosa isola.

Avverse erano le forze più potenti, quelle di Poseidone, che governava il mare che avrebbe dovuto solcare per tornare a casa, per difenderla e proteggerla.

Per certi versi ricorda le vicende del nostro Paese, che è egualmente meraviglioso e pure merita la salvezza.

Anche sul destino del nostro popolo agiscono forze potentissime e anche dalle nostre parti si vedono pretendenti interessati solo a depredare e razziare.

Chi avrà il coraggio di Ulisse e chi vorrà davvero battersi per la nostra terra?

Chi vorrà e potrà raccontare il viaggio che attraversa la tempesta, oggi che tanti sono ricattati e arrestati se non sostengono il racconto dominante, detenuti da chi pretende di rappresentare i valori della libertà e della democrazia?

Tante volte il destino di Ulisse è stato appeso a un filo, tante volte la disperazione lo insidiava e ogni volta seppe reagire.

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