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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

venerdì 15 marzo 2024

Controversie per un massacro. Via Rasella e le Fosse ardeatine. Una tragedia italiana di Dino Messina (Solferino)

 «Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bombe contro una colonna tedesca in transito per via Rasella. In seguito all’imboscata, trentadue uomini della polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti. Il comando tedesco ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato siano fucilati dieci criminali comunisti badogliani.»


Questo comunicato degli occupanti nazisti è l’inizio della storia ufficiale di uno degli episodi più clamorosi della Resistenza italiana e della più feroce rappresaglia fino ad allora mai compiuta dai tedeschi contro la popolazione civile in una città dell’Europa occidentale, quella delle Fosse Ardeatine. Un sacrificio che avrebbe richiesto una narrazione corale ma che ha registrato invece nel corso del tempo un fitto intreccio di polemiche e liti giudiziarie iniziate dopo gli avvenimenti e proseguite fino ad oggi. Ma chi svolse e decise l’azione partigiana? Come si schierò il Cln? La rappresaglia fu inevitabile? Perché nessun partigiano si consegnò? Pio XII ne fu informato? Perché non intervenne? A ottant’anni dagli eventi, Dino Messina ricostruisce anche sulle base di nuove testimonianze l’intera storia, i processi ai responsabili della rappresaglia, Kesselring, Mälzer, Mackensen, Kappler e Priebke. E le dispute politiche ancora scottanti, dall’intervento di Norberto Bobbio negli anni Settanta alle più recenti dichiarazioni di esponenti della maggioranza di governo.




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Francesco Guccini - Bella ciao (Video Ufficiale)

giovedì 14 marzo 2024

Francesco Guccini - Festa da intorto

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Tradire il Grande Fratello. Il risveglio femminista in Cina di Leta Hong Fincher (ADD editore)

 Tradire il Grande Fratello è il racconto di come il movimento contro il patriarcato potrebbe riconfigurare la Cina e il mondo intero.

«Fincher sostiene che la misoginia sia al centro del regime autoritario cinese e che il movimento femminista potrebbe rivelarsi il più trasformativo del Paese.» - Emily Steel, New York Times


Alla vigilia della Giornata internazionale della donna del 2015, il governo cinese arresta cinque attiviste femministe e le detiene per trentasette giorni. Sono le Feminist Five, diventate un caso internazionale, sostenute da attivisti e attiviste di tutto il mondo che hanno inondato i social media con l’hashtag #FreetheFive. Ma questa è solo la punta dell’iceberg di un movimento molto più ampio di avvocate, attiviste, artiste e combattenti che stanno risvegliando le coscienze. La giornalista e studiosa Leta Hong Fincher sostiene che questo movimento rappresenti oggi la sfida più grande per il regime autoritario cinese e traccia l’ascesa di una nuova coscienza femminista che ora trova espressione nel movimento #MeToo.



mercoledì 13 marzo 2024

AGOSTINO CIUCCI - INTERVISTA

Francesco Guccini - Dio è morto (Live@RSI 1982)

CONSIGLIO REGIONALECANCELLATO IL "MINI CONDONO"

ATTRAVERSAMENTI PEDONALI ACCESSIBILI? NON SEMPRE

VISITE NON DISDETTE, RICHIESTA DI PAGAMENTO ANCHE A CHI È ESENTE

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3/14: Psicologia delle Folle (AUDIO INTEGRALE) di Gustave Le Bon

Giacomo Matteotti. Un italiano diverso di Gianpaolo Romanato (Bompiani)

 Se non si può aggiungere nulla a quanto è già stato scritto sul delitto Matteotti, molto si può dire invece sul ruolo che ebbe nella politica del tempo e sul suo lato umano, che in pochi conoscono. Questa biografia prende le mosse dal corpus epistolare tra Giacomo e l'amata moglie Velia, una testimonianza finora ingiustamente trascurata ma di enorme valore storico, una corrispondenza fittissima che si estende dal 1912 al 1924, anno della morte di lui.


Attraverso le loro parole intime e accorate leggiamo in filigrana la storia di un Polesine povero e marginale al volgere del secolo e dell'Italia agli albori del fascismo. Documenti che gettano luce sulla forza interiore del deputato socialista ma anche sulle fragilità e le contraddizioni nascoste dietro un'energia e una volontà incrollabili: soltanto queste lettere rivelano la sua solitudine, i giudizi taglienti su alcuni compagni di partito e sulla fallimentare politica dei socialisti nel primo dopoguerra, la stima per qualche avversario, i sacrifici che impose alla famiglia e i dubbi che oscuravano le sue granitiche certezze. Matteotti fu un uomo duro, intransigente, mai disponibile al compromesso, un politico spesso settario che non faceva sconti a nessuno, neppure a se stesso, che suscitava scarse simpatie anche nel suo partito, probabilmente amato soltanto dai poveri contadini polesani dei quali aveva sposato la causa. Andò contro i suoi stessi interessi e contro la sua classe sociale, che non gli perdonò mai il tradimento. Il mito che nacque già all'indomani del suo assassinio non deve trarre in inganno: in vita Matteotti fu un uomo profondamente divisivo. Ma fu anche un combattente intrepido, un osservatore lucido che comprese la natura del fascismo prima e meglio di tutti, l'unico che in parlamento non smise mai di parlare e che per questo pagò un prezzo crudele.



Che tristezza ... ! Intervento di Leonardo Elia

Il 17 e il 18 novembre  si sono tenute le elezioni regionali in Emilia Romagna ed in Umbria. Affermazione netta   dei candidati del centro...