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Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
martedì 27 febbraio 2024
La donna della bomba atomica. Storia dimenticata di Leona Woods, la fisica che lavorò con Oppenheimer di Gabriella Greison (Mondadori)
Greison ci consente di rivivere i momenti più elettrizzanti della vicenda, ma anche di compiere un salto in alto, verso gli aspetti spirituali del progetto che, oltre ad aver spostato i confini della natura, ha innescato anche la consapevolezza dell'esistenza dell'intelligenza spirituale, trasformando per sempre il vivere dell'intera umanità.
lunedì 26 febbraio 2024
QUANDO LA POLITICA È VITTIMA DELL’AUTOREFERENZIALITA’ E DELLE AMBIZIONI PERSONALI / INTERVENTO DI MANFREDI DE PASCALIS
Sì, credo proprio che queste siano le parole giuste per descrivere il quadro politico leccese alla vigilia della campagna elettorale per le amministrative di giugno e ciò interessa, purtroppo, tutti gli schieramenti in campo.
Incominciamo dal Centrodestra. Questo non ha ancora trovato
il candidato sindaco unitario - ovviamente lo troveranno perché non potrebbero
mai rinunciare al potere – ma intanto le tre forze politiche che lo compongono
si stanno scontrando su tre figure ipotetiche. La prima è un ex sindaca che
alla veneranda età di ottanta anni crede ancora di essere l’unica soluzione per
una città come Lecce. Probabilmente ritiene che oltre le sue non ci siano altre
esperienze e competenze adeguate non solo dall’altra sponda ma anche nel suo
stesso campo. Ancorata al suo passato dimostra ancora tanta passione per la
“poltrona”. Il secondo è anche lui un ex parlamentare che dopo un periodo di
distacco… “…a volte ritornano”. Il terzo è in palese conflitto di interessi ma
ovviamente per lui non è un problema stante il fulgido esempio fornito da un
ben più illustre predecessore che tanto male ha fatto all’Italia e che “scese
in campo” per difendere le proprie aziende e fu supportato magnificamente da
giornali e televisioni di sua proprietà.
Nel Centrosinistra la situazione non è molto differente.
C’è un sindaco che nel corso del suo mandato ha via via dilapidato buona parte
del grande consenso ricevuto nelle precedenti elezioni. Con la sua supponenza e
scarsa empatia, con il suo decisionismo e scarsa propensione al confronto e al
dialogo, ha saputo disperdere quel credito di cui disponeva. Non contento di
tutto ciò non ha ritenuto opportuno fare con semplicità e oculatezza un passo
indietro rischiando in questo modo di oscurare anche le “cose buone” già fatte.
Basti pensare che una buona scelta quale la realizzazione delle piste ciclabili
è diventata quasi un boomerang dal punto di vista del consenso. A fronte di
tanta autoreferenzialità il partito di maggioranza relativa del Centrosinistra
non è stato in grado di assumere una posizione autonoma diventando succube dei
diktat altrui e si è per giunta prestato a delle elezioni “primarie” ridicole e
farlocche, poco partecipate e financo controproducenti. Ma queste primarie sono
state possibili grazie anche al desiderio di visibilità di un’altra forza
politica dello stesso schieramento che ha creduto in questo modo di raccogliere
un certo dissenso che potrebbe tornargli utile nel corso delle elezioni di
giugno. Senza questa complicità le “primarie” non si sarebbero potute svolgere
con buona pace dei costruttori della possibile futura débâcle elettorale.
Anche la seconda forza politica del Campo progressista ha
rinunciato colpevolmente a svolgere un proprio protagonismo che sarebbe potuto
risultare benefico per la città e per lo stesso schieramento. Anziché
inaugurare un nuovo percorso virtuoso per l’elaborazione di un programma
condiviso, per l’aggregazione di tutte le voci del dissenso e per la
composizione di una coalizione alternativa con un candidato sindaco autorevole
e stimato da tutti, ha preferito rinchiudersi nel proprio recinto rincorrendo
le ambizioni personali di taluni. E in questi comportamenti c’è la risposta
alla grande differenza che si registra tra l’esito delle elezioni nazionali e
di quelle locali. Finché non si sarà in grado di preparare una classe dirigente
adeguata si continuerà a pagare il prezzo di queste logiche prepolitiche e
autoreferenziali.
Per ultimo ci sono poi i piccoli partiti della sinistra radicale che continuano a preferire la sterile testimonianza politica senza riuscire ad incidere minimamente sulla trasformazione della società ed oggi assistiamo anche al sacrifico di un professionista medico stimabile che viene immolato sull’altare del velleitarismo dei negazionisti novax.
La pace è l'unica strada di David Grossman (Mondadori)
David Grossman, da sempre convinto sostenitore di una coesistenza tra Israele e Palestina, non si è mai sottratto dal commentare e analizzare la complessa relazione tra i due popoli.
domenica 25 febbraio 2024
Il nemico di Mussolini. Giacomo Matteotti, storia di un eroe dimenticato di Marzio Breda, Stefano Caretti (Solferino)
L’assassinio di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924 segna l’inizio della parabola più sanguinosa e totalitaria del fascismo eppure, a cento anni di distanza dai fatti, il caso non appare chiuso in modo definitivo. Tanto che sono nate contese su chi avesse diritto di commemorarlo e fiorite ipotesi revisioniste che hanno relativizzato il ruolo di Mussolini come mandante dell’omicidio, avallando tesi come quella di una Tangentopoli in camicia nera che viene ridimensionata in queste pagine. Il risultato è che sappiamo molto della leggenda di Matteotti ma poco della sua breve eppure intensa parabola di vita: le origini e la famiglia di agrari, la formazione intellettuale, l’imprinting europeo maturato in viaggi di studio (da Vienna a Berlino, da Oxford a Parigi), le sue idee per un socialismo riformista, l’intransigenza e l’integrità etica. E pure il carattere, che fece di lui l’avversario più pericoloso per il duce, come dimostrò la sua denuncia in Parlamento dei brogli elettorali e delle violenze compiute dai fascisti. A ricostruirne la figura a tutto tondo mira questa biografia che, anche sulla scorta di documenti inediti, mette in luce due cose essenziali: com’era l’uomo prima di diventare un martire, nei 39 anni che ha vissuto in maniera appassionata, e come è diventato un simbolo dell’antifascismo. Perché come è stato scritto: «Prima di lui c’era stata l’opposizione al fascismo, ma l’antifascismo come valore, come scelta consapevole e prioritaria nasce solo con l’estate del 1924, nel suo nome».
sabato 24 febbraio 2024
Navalny e Imran Khan, dissidenti a confronto
Mentre l'Occidente piange Navalny, si assicura che l'oppositore del governo militare del Pakistan continui a marcire in galera
Il triste destino di Navalny viene pianto in Occidente e brandito contro quel “pazzo figlio di puttana” di Putin, come da diplomatiche esternazioni di Biden. Parole alle quali lo zar ha risposto dicendo di comprendere l’esternazione, perché motivata dal timore del presidente americano di essere additato come suo amico dal momento che, in precedenza, lo zar aveva detto di preferirlo a Trump perché “più prevedibile”.
Le improvvide esternazioni presidenziali – non utilizzate nemmeno al tempo dell’Unione sovietica – cavalcano l’onda del forte sentimento anti-russo suscitate dal “momento Navalny”. Inutile tornare sulla morte di quest’ultimo, ne abbiamo già scritto, utile invece ricordare come la sua figura sia esaltata perché unico oppositore a un regime dispotico.
GUERRA IN UCRAINA. CHI FA PIÙ DISINFORMAZIONE?
Mikael Valtersson, analista militare ed ex ufficiale delle forze armate svedesi, confronta il modo in cui le notizie dal fronte russo-ucraino vengono riportate dai media occidentali e da quelli russi. In un’epoca in cui si parla tanto di fake news e disinformazione, la risposta potrebbe sembrare scontata. E, invece, la risposta è sorprendente.
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De Luca scatenato: "Da Meloni aggressione da stracciarola. Non scappi da dibattito pubblico"
La antena, un film sul potere, la manipolazione, la suggestione. Un’opera visionaria che gioca col dramma e col grottesco, capace di raccontarci qualcosa di molto attuale. Raccontare il potere suggestionante e manipolativo dei media lo si può certo fare in molti modi. Si può ad esempio immaginare un mondo distopico dove tale potere viene portato vicino al suo culmine, dove la popolazione sembra quasi inerte e rassegnata davanti a tale potere. Queste distopie sono quasi sempre immaginate come mondi futuri. Anche se ormai bisogna ammettere con franchezza che tale futuro è quasi divenuto il presente.
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“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2...