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Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

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Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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lunedì 26 febbraio 2024

QUANDO LA POLITICA È VITTIMA DELL’AUTOREFERENZIALITA’ E DELLE AMBIZIONI PERSONALI / INTERVENTO DI MANFREDI DE PASCALIS

Sì, credo proprio che queste siano le parole giuste per descrivere il quadro politico leccese alla vigilia della campagna elettorale per le amministrative di giugno e ciò interessa, purtroppo, tutti gli schieramenti in campo.

Incominciamo dal Centrodestra. Questo non ha ancora trovato il candidato sindaco unitario - ovviamente lo troveranno perché non potrebbero mai rinunciare al potere – ma intanto le tre forze politiche che lo compongono si stanno scontrando su tre figure ipotetiche. La prima è un ex sindaca che alla veneranda età di ottanta anni crede ancora di essere l’unica soluzione per una città come Lecce. Probabilmente ritiene che oltre le sue non ci siano altre esperienze e competenze adeguate non solo dall’altra sponda ma anche nel suo stesso campo. Ancorata al suo passato dimostra ancora tanta passione per la “poltrona”. Il secondo è anche lui un ex parlamentare che dopo un periodo di distacco… “…a volte ritornano”. Il terzo è in palese conflitto di interessi ma ovviamente per lui non è un problema stante il fulgido esempio fornito da un ben più illustre predecessore che tanto male ha fatto all’Italia e che “scese in campo” per difendere le proprie aziende e fu supportato magnificamente da giornali e televisioni di sua proprietà.

Nel Centrosinistra la situazione non è molto differente. C’è un sindaco che nel corso del suo mandato ha via via dilapidato buona parte del grande consenso ricevuto nelle precedenti elezioni. Con la sua supponenza e scarsa empatia, con il suo decisionismo e scarsa propensione al confronto e al dialogo, ha saputo disperdere quel credito di cui disponeva. Non contento di tutto ciò non ha ritenuto opportuno fare con semplicità e oculatezza un passo indietro rischiando in questo modo di oscurare anche le “cose buone” già fatte. Basti pensare che una buona scelta quale la realizzazione delle piste ciclabili è diventata quasi un boomerang dal punto di vista del consenso. A fronte di tanta autoreferenzialità il partito di maggioranza relativa del Centrosinistra non è stato in grado di assumere una posizione autonoma diventando succube dei diktat altrui e si è per giunta prestato a delle elezioni “primarie” ridicole e farlocche, poco partecipate e financo controproducenti. Ma queste primarie sono state possibili grazie anche al desiderio di visibilità di un’altra forza politica dello stesso schieramento che ha creduto in questo modo di raccogliere un certo dissenso che potrebbe tornargli utile nel corso delle elezioni di giugno. Senza questa complicità le “primarie” non si sarebbero potute svolgere con buona pace dei costruttori della possibile futura débâcle elettorale.

Anche la seconda forza politica del Campo progressista ha rinunciato colpevolmente a svolgere un proprio protagonismo che sarebbe potuto risultare benefico per la città e per lo stesso schieramento. Anziché inaugurare un nuovo percorso virtuoso per l’elaborazione di un programma condiviso, per l’aggregazione di tutte le voci del dissenso e per la composizione di una coalizione alternativa con un candidato sindaco autorevole e stimato da tutti, ha preferito rinchiudersi nel proprio recinto rincorrendo le ambizioni personali di taluni. E in questi comportamenti c’è la risposta alla grande differenza che si registra tra l’esito delle elezioni nazionali e di quelle locali. Finché non si sarà in grado di preparare una classe dirigente adeguata si continuerà a pagare il prezzo di queste logiche prepolitiche e autoreferenziali.

Per ultimo ci sono poi i piccoli partiti della sinistra radicale che continuano a preferire la sterile testimonianza politica senza riuscire ad incidere minimamente sulla trasformazione della società ed oggi assistiamo anche al sacrifico di un professionista medico stimabile che viene immolato sull’altare del velleitarismo dei negazionisti novax.




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