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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

martedì 30 settembre 2025

Flotilla, Tajani: "Non possiamo entrare in guerra con Israele"

DIEGO FUSARO: In Moldavia vincono le elezioni gli euroinomani, ma come...

Madagascar in rivolta

Il diktat di Trump per Gaza!

GIACOMO GABELLINI: L'INGERENZA DI BRUXELLES IN TUTTA L'EUROPA

Travaglio, Governi e Riarmo: "Essere al governo non significa essere intelligenti".

Lupi nel Salento: nuovi attacchi e avvistamenti a Lecce e San Cataldo

Il dittatore venezuelano Nicolás Maduro ha aumentato i suoi poteri dicendo di dover contrastare le aggressioni statunitensi - Il Post

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Putin ha in programma un discorso che nessuno si aspettava | Il Foglio

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La Moldova e quello schiaffo al Cremlino - la Repubblica

La Moldova e quello schiaffo al Cremlino - la Repubblica

Piano Trump, sì di Netanyahu. Ostaggi liberi, ritiro israeliano, disarmo di Hamas, governo tecnico

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lunedì 29 settembre 2025

Desaparecinema Ep. 47 - BILL, ALICE, ULISSE E PENELOPE ALL’INFERNO E RITORNO

Terza guerra mondiale, Gaiani: "Ecco perché la Nato soffia sul fuoco e incolpa la Russia"

Stanno cannibalizzando l'Europa. Le classi dirigenti? Complici! - Andrea Zhok a Mezzora con Messora

Travaglio: tutti i voltafaccia della Meloni

Il Punto | L’inquietante nesso tra i casi Epstein e Albanese

Italia in piazza: politici dove siete? - L'editoriale di Michele Santoro

Gaza e il Risveglio politico dialogo con Andrea ZHOK

Orsini: I governanti speravano in questi scontri dei manifestanti’.

Israele-Palestina, Mieli vs Montanari: "Mi rifiuto di parlare di genocidio", "È negazionismo"

Trump, la “sicurezza nazionale” e la guerra economica: lettura psico-economica di uno shock tariffario | La Fionda

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Dal fondo umanitario alla critica del capitalismo: brevi note sulle mobilitazioni del 22 settembre | La Fionda

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Flotilla risponde a Mattarella: "Ecco perché non possiamo accettare"

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Piccoli agricoltori sull’orlo del tracollo

Sant’Elia: una piscina pubblica da salvare

domenica 28 settembre 2025

La CINA ha INCASTRATO gli USA con TIKTOK - Federico Giuliani

La complicità dell’Italia con il genocidio

PUTIN MALATO, AFFATICATO E SOSTENUTO PER CAMMINARE | ABBIAMO QUASI VINTO LA GUERRA

Taranto: tre navi, tre "no"

Un voto consapevole e coerente

Scontri a Torino al corteo pro Palestina: cariche della polizia con idrante e lacrimogeni

"Buttiamo via l'Unione Europea": Marco Rizzo alla manifestazione di Roma

I Soldati Russi si Arrendono! Si Appellano in Massa per Tornare a Casa!

Travaglio: 'Industria bellica? Aumentiamo il PIL degli Stati Uniti, non il nostro'.

sabato 27 settembre 2025

Considerazioni scomode #28 ... a cura di Leonardo Elia

Nuovo record! L'Ucraina Colpisce 60 Assetti Energetici Russi! | RFU News

NAVE DA GUERRA RUSSA “NASCOSTA” IN DANIMARCA, E NESSUNO L’HA NOTATA?

Orsini: ‘Meloni: strategia a favore dello sterminio Palestinese. Era informata sin dall’inizio'.

Terza guerra mondiale, Gaiani: "Ecco perché la Nato soffia sul fuoco e incolpa la Russia"

DAZI al 100% per i FARMACI: o produrrete in America, o questo è il Prezzo da pagare

Un genocida alle Nazioni Unite! E Mattarella…

Il fallimento dell'Occidente e la fine della pace. Gli italiani sono pronti a fare la guerra?

Tonni sequestrati sospetta pesca di frodo

Mensa genitori in rivolta manifestano in piazza Amministrazione sorda

venerdì 26 settembre 2025

QUESTA FOLLE VOGLIA DI GUERRA

DRONI intervento di Leonardo Elia

Droni

Si stanno moltiplicando episodi inquietanti , o almeno definiti tali dalla maggior parte della stampa, nei cieli d’Europa, o meglio nei cieli della Nato.

Le danze si sono aperte con la , presunta, interferenza negli apparati di navigazione dell’aereo che portava la commissaria Von der Leyen in Bulgaria, problema chiaramente addebitato ad una intromissione elettronica degli orchi russi,  cosa quasi subito smentita dal controllo aereo del paese balcanico.

Tanto rumore per nulla, tanto rumore riproposto  dopo l’ingresso nello spazio aereo polacco di droni , presunti russi, che hanno fatto alzare in volo i caccia Nato di stanza in zona.

Per poi vedere che la Polonia era stata allertata del passaggio di questi droni, dalla fedelissima , di Putin, Bielorussia  che ne aveva abbattuto più di uno, quando attraversavano i suoi cieli.

Per poi vedere che questi droni non erano armati, non avevano telecamere, erano dei droni, che per modello sembravano essere stati costruiti utilizzando relitti . Dove? Chi lo sa. Con un’autonomia presunta, che rendeva difficile un loro viaggio dal territorio della federazione russa in profondità nel territorio polacco.

Per non parlare della possibilissima interferenza elettronica, guerra elettronica, che può averne deviato la rotta.

Tant’è vero che l’unico danno registrato in Polonia c’è stato per un missile che si è guastato ,lanciato da un F 16 polacco, che è andato a finire su una casa.

Come i droni che sorvolano la Danimarca, sconosciuti, quindi russi, che fanno chiudere gli aeroporti danesi.

E qui arriviamo al top.

 Mig 31 russi  entrano nello spazio aereo di un paese baltico per 11 minuti, addirittura  come diceva  un quotidiano italiano ,puntando una capitale, o una base aerea, prontamente come diceva lo stesso giornale, in un primo tempo “abbattuti” poi corretto in intercettati da F35 italiani , di stanza da quelle parti

A questo punto, quando troppo é troppo, la geografia ci dà una mano.

Il Baltico è stretto, e il golfo di Finlandia ancora di più. Gli spazi aerei dei paesi rivieraschi si sovrappongono, e il canale aereo, e anche marino che collega San Pietroburgo a Kaliningrad, territorio metropolitano russo è stretto, molto. D’altra parte per il diritto internazionale queste due città non possono rimanere isolate tra loro. I Mig in volo sono stati solo  “accompagnati “ dai nostri caccia. Un’operazione di routine.

Come i droni che stanno terrorizzando la Danimarca non possono venire dalla Russia, perché sarebbero stati individuati molto prima, essendo il Baltico praticamente un lago Nato, e assolutamente militarizzato.

Stessa cosa  che si deve pensare quando qualche frescone asseriva che il Nord Stream lo avevano fatto saltare i russi.

Perché tutta questa esasperazione?

Per me si cerca di montare nell’opinione pubblica, l’idea di una aggressione  nei prossimi anni, di Putin ai danni dell’Europa, di una aggressività russa nei nostri confronti, idea completamente infondata.

Idea che è però alla base del Rearm Europe, della coalizione dei volenterosi, e peggio  della richiesta ucraina di mettere su in Ucraina occidentale una No Fly zone, affidata alla Nato, per proteggere industrie militari messe su lì dai paesi “volenterosi”. Cosa che sarebbe una escalation  a tutti  gli effetti, mai accettabile dai russi.

Il problema che tutti parlano ma nessuno , giustamente  e grazie a Dio , vuole prendere questa strada. I governi che più si muovono in questa direzione  sono quelli che stanno peggio come consenso interno, mi riferisco ai governi di Gran Bretagna, Francia e Germania, che così cercano di deviare l’attenzione dei propri cittadini.

Per non parlare dei baltici, che rischiano di aver chiusa la Baltic Initiative, che è stato il meccanismo che gli ha permesso di armarsi con i soldi degli Usa, Trump vuole chiudere i rubinetti.

Ma noi con questa follia dilagante, follia Nato, follia della Von der Leyen, dell’Unione Europea, noi come italiani, che  c’entriamo?

Considerando che questi  tutti questi accadimenti con il relativo invocare l’articolo 4 Nato, udite udite anche dalla Danimarca per i droni sugli aeroporti, vuol significare leggere  questi avvenimenti come intromissioni chiaramente ostili , quindi russe, sul proprio territorio.

Con la Von der Leyen che dice di abbattere gli aerei russi che sconfinano, o che vengono accusati di aver sconfinato. Equivarrebbe ad un atto di guerra vero e proprio. E i russi l’hanno detto.

In altri tempi la storia le avrebbe rubricate come ricerca di un “casus belli”.

Speriamo che la folle irresponsabilità  conosca un limite!

 



Nasce il polo Eni per batterie al litio stazionarie

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ANCORA DRONI IN DANIMARCA | NUOVA “MISTERIOSA” ARMA UCRAINA

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L'ex capo dell'intelligence estone sui Mig russi: "Nessuna Isteria"

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giovedì 25 settembre 2025

Israele bombarda e Meloni attacca la Sumud

Il presidente iraniano esplode all'ONU, il suo potente discorso scatena ...

Trump vs Onu sui migranti: "Dovrebbe fermare le invasioni, non finanziarle. Europa all'inferno"

DIEGO FUSARO: Toni Capuozzo: "UE morente, Russia nemico immaginario"

Confagricoltura teme ripercussioni su coltivazioni per crisi idrica

La Palestina è un bluff - di Lucio Caracciolo

In piazza per Gaza, scontri e polemiche. Le divisioni interne a Israele - Caracciolo a Otto e mezzo

Onu, Meloni: "Per uno Stato di Palestina servono il rilascio degli ostaggi e l'esclusione di Hamas"

Travaglio: "Gli Oscar della censura". Il Passaparola di Accordi&Disaccordi

mercoledì 24 settembre 2025

Perché la Russia provoca la Nato. La liberazione di Alaa Abdel Fattah.

Trump umilia l'ONU e l'UE

Consiglio permanente CEI, appello per la pace

Discarica abusiva nella riserva di Torre Guaceto

Muro si o muro no per il Parco Cesare Braico?

Belgrado pronta alla parata militare che metterà in mostra armamenti e politica estera della Serbia

Scontri a cortei pro Gaza, De Cristofaro (Avs): "Il Governo strumentalizza"

Scontro al Pirellone: la Lega attacca dopo le manifestazioni: "La sinistra giustifica le violenze"

martedì 23 settembre 2025

Preti contro il genocidio, il corteo a Roma: "Ci mettiamo la faccia, la Chiesa è lenta, ma arriva"

Chi è il politologo cinese che ha umiliato l'ufficiale israeliano?

I RUSSI MANDANO SOLDATI INFETTI AL FRONTE DI POKROVSK

Il FALLIMENTO degli STATI UNITI d'EUROPA - Giancarlo Marcotti

Dietro le democrazie si nascondono regimi totalitari? Con Ciro Arena

UN MIGLIAIO DI GIOVANI IN PIAZZA PER DIRE 'PALESTINA LIBERA' | 22/09/2025

Traffico in tilt a Roma, attraversata dal corteo Pro Palestina da Termini alla Tangenziale

Travaglio: "Cosa può fare Meloni domattina per Gaza? Smettere di vendere armi a Israele"

BRINDISI DI NUOVO IN PIAZZA PER LA PALESTINA #palestina

Pronto il programma di Brindisi porto di pace e di speranza

lunedì 22 settembre 2025

La guerra della finanza. Trump e la fine del capitalismo globale di Alessandro Volpi (Laterza)

 Lo scenario globale è attraversato da una dura guerra finanziaria in grado di mettere in crisi il sistema capitalistico. Da un lato del fronte troviamo i grandi fondi finanziari come Black Rock, Vanguard e State Street, i padroni del mondo, capaci finora di determinare il corso del mercato azionario. Dall’altro lato c’è invece il mondo delle criptovalute e degli hedge fund, i fondi più speculativi. Con questi ultimi si è schierato il presidente Trump con la sua amministrazione, sicuro che le criptovalute e i dazi siano l’unico modo per difendere il predominio del dollaro sull’economia mondiale. Immediatamente questa guerra ha coinvolto l’Europa, vera e propria preda ambita per la sua forte liquidità nell’ambito del risparmio, che si trova dilaniata nella scelta tra un forte riarmo che mette in discussione la spesa sociale e il welfare e il rischio di perdere l’ombrello protettivo della Nato. I paesi emergenti, raccolti nella rete dei Brics, hanno reagito cercando forme alternative alla dipendenza dal dollaro e dalla finanza occidentale. Ciò cui stiamo assistendo è un conflitto interno al capitalismo, scoppiato negli Stati Uniti e giunto in Europa, che può travolgerlo, lasciando spazio a nuovi modelli oggi sconosciuti




DIEGO FUSARO: "Difendere Ilaria Salis vuole dire difendere i valori democratici": pazzesco!

“L’unica violenza che vedo è una violenza di destra”: l’intervista a Tomaso Montanari

Eolico sul monte Giogo di Villore: "tutte le irregolarità", parla il sindaco di San Godenzo

Rischio terza guerra mondiale, la politologa Mara Morini sulle tensioni Nato-Russia

Meloni: “Minacce si moltiplicano. Non abbiamo avuto paura delle Brigate rosse, non ne abbiamo oggi”

domenica 21 settembre 2025

The Israel Files - DESAPARECINEMA EP. 46

Cacciari: "Ecco perché la politica non conta più nulla nel capitalismo globalizzato"

Cacciari: “Abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa e parliamo di clima d’odio? Io gli ...

Travaglio: l’Occidente censura la verità

Orsini: Meloni ci espone a grossi rischi

Uomini e donne onorevoli delle Forze Armate statunitensi si rifiutano di pilotare aerei carichi di armi destinate a Israele

Uomini e donne onorevoli delle Forze Armate statunitensi si rifiutano di pilotare aerei carichi di armi destinate a Israele. Successivamente, vengono convocati al Pentagono, arrestati e ammanettati con la forza. Guarda il video prima che venga rimosso da internet, per favore condividilo.

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sabato 20 settembre 2025

Via al “Cantiere delle idee”: la parola ai cittadini

Chirurgia vascolare, reparto pronto a metà e l'inaugurazione “sfuma”

Il Compromesso Storico Berlinguer, Moro e la rinascita dell’Italia dopo la guerra

ZELENSKY: KIEV RICONQUISTA TERRITORI, MA INSPIEGABILMENTE È LA RUSSIA AD AVANZARE

FRANCIA IN CRISI: LE CONSEGUENZE PER L’EUROPA

Sciopero per Gaza, la Cgil a Montecitorio con il lutto e barche di carta: "Basta genocidio"

“L’attività partigiana nel territorio cremonese”: la presentazione del libro

De Cristofaro vs Tajani: "Su Gaza parole ipocrite e tardive. Cosa fate nel concreto?"

venerdì 19 settembre 2025

Per una critica anarchica dell'anarchismo di Tomás Ibañez (Elèuthera)

Teorico e attivista libertario, Ibáñez intende scuotere dalle fondamenta le certezze dell’anarchismo e agitarne le acque affinché non cessino mai di essere turbolente. L’ambizione è di affrancarsi da quella visione metafisica tipicamente occidentale che postula la necessità di fondare i propri criteri e principi su basi ultime, solide, atemporali e indiscutibili. Una tentazione alla quale il pensiero anarchico classico, figlio illegittimo dell’Illuminismo, ha talvolta ceduto. Ma la storia ci insegna che ogni principio fondativo porta con sé il germe del rischio totalitario. Proprio per questo la postura anarchica, la cui ragion d’essere è la lotta contro ogni forma di dominio, deve rinunciare a qualsiasi fondamento che pretenda di essere immutabile e assoluto. La sfida per l’anarchismo contemporaneo, o meglio per gli anarchismi, è dunque di rinunciare all’idea di avere un sistema di pensiero concluso ed esaustivo, sviluppando al contempo una caparbia critica verso se stesso. Sono queste le premesse per un anarchismo non fondazionale in sintonia con le lotte del XXI secolo e in grado di affrontare le complesse sfide poste da un mondo in rapido cambiamento




Il grande cinema Asiatico, le voci della poesia coreana, l’italiano più famoso della storia in Giappone sbarcano a Lecce, con ALFest 2025

 Il grande cinema Asiatico, le voci della poesia coreana, l’italiano più famoso della storia in Giappone sbarcano a Lecce, con ALFest 2025. Dal 19 al 21 settembre 2025, il Salento diventa il cuore del dialogo tra Asia e Occidente con tre giorni di cinema, letteratura e incontri per esplorare le infinite sfaccettature del continente asiatico, grazie alla Direzione Artistica del Festival di Cristina Massaro. L'edizione di quest'anno propone una doppia tappa, a settembre e a dicembre, e  si preannuncia come la più ricca di sempre, con la prima tappa del programma che spazia dal cinema d'azione di Hong Kong a un evento letterario di portata internazionale sulla poesia coreana, fino a un talk esclusivo sulla cultura pop giapponese con la superstar Girolamo Panzetta.

Il festival si aprirà ufficialmente venerdì 19 settembre alle ore 18:00 con la cerimonia di inaugurazione presso il Multisala Massimo. Dopo il cocktail di benvenuto, si passerà alla presentazione dei programmi di settembre e dicembre e dei relativi ospiti e si procederà con la prima proiezione “Dr. Cheon and Lost Talisman” (Il Dr. Cheon e il Talismano perduto), un'opera che promette di catturare il pubblico con la sua potenza visiva e narrativa. Ospite d'onore Shintaro Ito ex Ministro dell'Ambiente del Giappone  e membro della Guild of Directors giapponese

Il programma prosegue sabato 20 settembre alle ore 18:30 presso il Convitto Palmieri con un ospite d'eccezione: Girolamo Panzetta. Nel talk "Samurai, sushi e style: il Giappone secondo l'italiano più famoso della storia in Giappone", Panzetta guiderà il pubblico in un viaggio ironico e profondo alla scoperta dei cliché e delle verità del Sol Levante, attraverso i suoi occhi.

La giornata conclusiva, domenica 21 settembre, sarà dedicata a un appuntamento di eccezionale prestigio culturale, che si terrà alle ore 11:00 sempre al Convitto Palmieri. Si tratta di “Voci dalla Korea”, un'Anteprima Nazionale con il Patrocinio del Consolato Generale della Repubblica di Corea che porta in Italia le voci in versi di Kim Kooseul e Choi Dongho, due dei più influenti poeti coreani contemporanei.

L'evento, curato da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno in sinergia con La Casa della Poesia di Como, presenterà anche la nuova Antologia di Poesia Coreana Contemporanea (Anthology of Contemporary Korea 4-line Poetry), un progetto editoriale monumentale che per la prima volta rende accessibili questi versi al pubblico italiano, inglese e spagnolo. Questo appuntamento non è solo un reading, ma un vero e proprio evento diplomatico-culturale, come suggellato dal prestigioso Patrocinio Morale del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano.

I due poeti, figure di spicco nel panorama letterario asiatico, dialogheranno con l'editore Stefano Donno e con Laura Garavaglia, Presidente della Casa della Poesia di Como e del Festival Europa in Versi. Sarà un'occasione unica per il pubblico di esplorare temi, stili e sensibilità di una cultura tanto affascinante quanto profonda.

Il 20 e il 21 si potranno vedere gratuitamente i film delle passate edizioni presso il cinelab di Lecce. Per recuperare e rientrare nel vivo e nella magia dell'ALFest.

 
















Putin annuncia 700mila soldati al fronte: tensioni su Ucraina. Trump: "Mi ha deluso"

DRAGHI AVVERTE L' EUROPA: Il tempo è scaduto! Ecco perché l'UE rischia grosso.

Trump a Londra. Guerra e pace nel colloquio con Starmer

La Meloni campa di politica da 20 anni e attacca me e Orsini per il nostro lavoro

Fratoianni: "Israele ha cancellato il visto a me e ad altri parlamentari Avs"

LA RUSSIA NON CE LA FA DICE ZELENSKY | MENTE PER NON AMMETTERE LA SCONFITTA

Caracciolo a Omnibus su La7: Israele e Gaza, Usa e Russia

DIEGO FUSARO: Giorgia Meloni contro Elly Schlein: parole durissime!

giovedì 18 settembre 2025

Inclusione scolastica servizi al via per tutti

Trumpisti o muskisti, comunque «fascisti». Sinistra a caccia di nemici di Daniele Capezzone (Piemme)

 No, questo non è necessariamente un saggio pro-Trump, pro-Musk, pro-Milei, pro-Netanyahu. Anzi: l'autore non nasconde le sue perplessità, né gli piace sempre il linguaggio usato da Donald Trump, o la sua maggiore propensione alla battaglia che al sorriso. E tuttavia, come leggerete capitolo dopo capitolo, Capezzone non può certo negare robusti (e differenti) motivi di simpatia per lui e per gli altri tre personaggioni che campeggiano in copertina. Si tratta dunque (sfacciatamente, programmaticamente, volutamente) di un libro anti-anti-Trump, cioè contro gli oppositori pregiudiziali, ossessivi, assatanati, dell'attuale inquilino della Casa Bianca. E lo stesso vale per gli altrettanto invasati nemici di Musk, di Milei, di Netanyahu. In genere sono i medesimi soggetti che - senza un grammo di dubbio né un briciolo di ironia - si impancavano stentorei a dichiarare che il povero Joe Biden era "lucidissimo": pure quando stringeva mani inesistenti, o salutava amici immaginari, o si perdeva nei prati. Proprio su questo, allora, occorre riflettere: perché a sinistra ci sia sempre bisogno di un nemico da abbattere, e perché a destra serva forse un sovrappiù di attenzione verso gli amici da scegliere. Al di là della lite Musk-Trump, loro due e Milei, e su un piano diverso lo stesso Netanyahu, incarnano - ciascuno a modo proprio - un nostro desiderio: quello di una nuova epica, una dimensione di racconto forte e capace di ispirare, di appassionare. Anche di dividere, certamente. Ma non di annoiare. Chi vorrà batterli non dovrà essere da meno, in termini di racconto e di mito.




La storia di Aya Ashour

DIEGO FUSARO: "Putin invasore": Elly Schlein viene fischiata

Orsini su Gaza: "Ecco perché anche se Hamas liberasse gli ostaggi, la non guerra finirebbe"

L’India balla da sola - di Lorenzo Di Muro

I RUSSI SI ARRENDONO A POKROVSK | IL TETTO POLACCO DANNEGGIATO DAI DRONI RUSSI ERA UNA FAKE NEWS

Doppia sfiducia, doppio voto: l’Europarlamento mette Ursula alla prova

Migliaia di persone in fuga da Gaza City dopo che Israele ha lanciato l'offensiva

Gaza, catastrofe senza fine. Annessione Cisgiordania il prossimo passo - Caracciolo a Otto e mezzo

mercoledì 17 settembre 2025

Non è colpa dello specchio se le facce sono storte. Diario di un filorusso di Paolo Nori (UTET)

 Nel marzo del 2022, pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe, Paolo Nori si vide cancellare alcune lezioni su Dostoevskij che doveva tenere in un'università milanese. Scoppiò un caso di rilevanza internazionale e Nori si trovò al centro di una notorietà improvvisa, mentre si moltiplicavano gli inviti per tenere conferenze. Dalla Russia si fece avanti un regista che voleva girare un documentario su di lui. Nel declinare l'offerta, Nori gli scriveva: «Questa mia vicenda ridicola conferma una cosa che voi russi sapete benissimo. Che la letteratura, quand'è potente, come nel caso di Dostoevskij, è più forte di qualsiasi censura e di qualsiasi dittatura». L'invasione russa è poi diventata una guerra che si trascina da anni e nel frattempo Nori ha pubblicato altri libri, non solo in Italia, ma anche in Russia, dove alcuni suoi titoli sono stati per la prima volta tradotti ma anche censurati. La legge, infatti, impedisce che si pubblichino libri in cui la guerra in Ucraina non è denominata "operazione speciale" e di conseguenza l'editore russo ha dovuto operare alcuni tagli ai testi originali per poterli pubblicare. Col risultato, forse non disprezzabile, che Nori è ora uno scrittore censurato sia in Italia che in Russia. In questo nuovo libro, il reo confesso filorusso Paolo Nori riflette sulle ragioni di un istinto che non è solo dei governi autoritari o delle cieche burocrazie: quello di abbandonarsi a semplificazioni che mettono sullo stesso piano politica e letteratura, guerra e poesia; quello di sentirsi dalla parte della ragione fino ad avere il diritto di zittire e cancellare le opinioni diverse; quello di ignorare pervicacemente che, come scrisse Gogol', «non è colpa dello specchio se le facce sono storte». Ed è proprio lo specchio della letteratura che Nori, attraverso le storie dei suo amati autori russi, ma anche attraverso la sua scrittura unica e inconfondibile, mette di fronte ai suoi lettori: perché ciascuno eserciti la propria capacità di ragionare (ed emozionarsi) senza farsi imprigionare dalle gabbie mentali che confondono le persone con i loro governi, i libri scritti in una lingua con i proclami e gli ordini guerreschi pronunciati nella stessa lingua, la difesa della libertà con la censura




La mamma di Willy Monteiro: Non sia ricordato come eroe, ma come ragazzo semplice amico di tutti

DIEGO FUSARO: Stefano Puzzer vince il ricorso! Sarà reinserito sul posto di lavoro

La Cina ha vinto? L'ascesa tecnologica cinese e la fine della supremazia degli Stati Uniti

Gaza sotto assedio: offensiva israeliana e crisi umanitaria senza precedenti - 17/09/2025

ALLARME CARCERI, "NESSUNO TOCCHI CAINO": CELLE OBSOLETE E SOVRAFFOLLAMENTO

L’Onu accusa Israele di genocidio. La grande manifestazione dell'estrema destra a Londra.

Crisi climatica in Italia: il prezzo che paghiamo. Con Simona Abbate (Greenpeace)

17 settembre 2025

DIEGO FUSARO: Mattarella: "la UE nacque per superare la logica della guerra"

martedì 16 settembre 2025

Pasolini e il «Corriere della Sera» 1960-1975 a cura di Gianluigi Simonetti (Fondazione Corriere della Sera)

Questo libro offre, per la prima volta, l’intero corpus degli articoli e dei contributi che Pasolini scrisse per il «Corriere della Sera». Li si è raccolti per onorare la straordinaria novità di questa stagione del giornalismo pasoliniano; ma anche per tre ragioni specifiche. La prima nasce dalla convinzione che l’intendimento del lavoro di Pasolini sul «Corriere» cambia parecchio se si leggono gli articoli nella loro asciuttezza, e nella semplice successione cronologica, piuttosto che nella forma e nell’ordine che molti di loro assumono in Scritti corsari e Lettere luterane (mescolati a materiali di provenienza e natura diversa e collocati in un’architettura letteraria specifica). In questa edizione abbiamo dato la precedenza all’avventura giornalistica propriamente detta, per rendere al meglio l’impatto che questi pezzi, l’uno dopo l’altro, hanno avuto e continuano ad avere. La seconda ragione risiede nella possibilità di cogliere in questa veste il senso intero dell’esperienza di Pasolini a via Solferino, non solo nella sua specificità, ma nella sua completezza, che passa anche attraverso interventi più frammentari e minori. Infine, sono pubblicati materiali pasoliniani conservati nell’Archivio Storico del «Corriere». Si tratta di una sezione più esigua, ma di grande interesse grazie soprattutto alla presenza di un importante articolo inedito, di cui non si conosceva l’esistenza prima d’ora




Scapini: "Sui droni si vuole incolpare la Russia per militarizzare l'est Europa"

Strade dissestate, adesso si utilizzino le risorse disponibili

SALENTO: ESTATE 2025: GLI SCONTRINI "PAZZI" TRA PIZZE DIVISE, CAFFE' DA ASPORTO E MUSICA A PAGAMENTO

Presentazione della XVI Edizione di Scuola di cultura politica 2025/26

Media palestinesi, i carri armati israeliani sono entrati a Gaza City

Conte rivela: "Ritorno di Di Battista nel M5s? Nel 2022 ne ragionammo, ora la situazione è questa"

Invasione di Gaza City!

DIEGO FUSARO: "Obbedite e vi sistemo Putin": il ricatto di Trump agli europei

lunedì 15 settembre 2025

Memoria rossa. La Cina dopo la Rivoluzione culturale di Tania Branigan (Iperborea)

Carnefici e vittime, rancori irrisolti e colpe da espiare: è il lascito della Rivoluzione culturale, il movimento che, tra il 1966 e il 1976, sradicò tradizioni millenarie e diede vita alla Cina di oggi. Un decennio in cui nessuno rimaneva a lungo innocente o colpevole e l’unica verità, volubile e incerta, era il pensiero di Mao, che regolava ogni sfaccettatura della vita quotidiana. Tania Branigan ha incontrato e intervistato decine di sopravvissuti, pronti a ricordare ciò che lo stato cinese vorrebbe rimuovere. Un avvocato che da bambino denunciò la madre, colpevole di aver criticato Mao tra le mura di casa. Un compositore di Pechino deportato, torturato e poi riabilitato. Un’anziana di Chongqing che racconta la giovinezza che non ha mai vissuto, perché è stata costretta a trasferirsi nella miseria delle campagne. Il vedovo della professoressa Bian, uccisa dalle sue studentesse nell’Agosto rosso, e Song Binbin, la sua carnefice, che fu acclamata da Mao e oggi cerca di scagionarsi. Un coro dissonante di voci che ricostruiscono il passato e illuminano il presente della Cina di Xi Jinping: un regime prospero che mantiene il controllo assoluto sui suoi sottoposti, ma oggi alla delazione preferisce telecamere e software di riconoscimento facciale. E costringe i cittadini a ignorare le macerie della storia. Ma è possibile cancellare un ricordo traumatico? È sufficiente il benessere economico per dimenticare ferite così profonde? Unendo al rigore del grande reportage l’empatia della romanziera, Branigan racconta le derive pericolose di un paese che ha seppellito il suo passato: un destino da cui nessuno può sentirsi immune, nemmeno un Occidente che non vuole vedere lo sgretolarsi dei suoi valori democratici




Vandalizzato il bassorilievo di San Nicola che da' il nome al borgo

DIEGO FUSARO: 2021: quando la Russia proponeva un trattato di pace alla Nato...

Omicidio di Charlie Kirk, Marcello Sorgi: "Non è che non mi stupisca ma lo vedo come un segno ...

ALTRI DRONI ”RUSSI” ANCHE SULLA ROMANIA, altra propaganda per la guerra

La Nato in allarme: cosa può succedere ora

Meloni "Non ci faremo trascinare in una spirale di violenza"

Separazione carriere, Sisto cita Falcone come fan della riforma e viene contestato

domenica 14 settembre 2025

Il libro nero. Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945 di Il'ja Ehrenburg, Vasilij Grossman e a cura di Arno Lustiger (Mondadori)

Nelle file dell’esercito tedesco che nel giugno del 1941 attaccò e invase l’Unione Sovietica c’erano decine di migliaia di uomini della Gestapo e delle SS ai quali Hitler aveva espressamente ordinato di «cancellare dalla faccia della terra» ebrei, bolscevichi e altre «razze inferiori». Il genocidio fu messo in atto con atroce zelo, soprattutto nei confronti degli ebrei. Mentre i roghi dei ghetti e i forni dei campi della morte erano ancora accesi, a Mosca sorgeva il Comitato ebraico antifascista, intenzionato ad animare la resistenza contro lo sterminio degli ebrei russi. Dopo la controffensiva dell’Armata Rossa, artisti, scrittori e intellettuali ebrei, tra i quali Vasilij Grossman e Il’ja Erenburg, percorsero i territori sovietici e non solo occupati dai tedeschi intervistando i sopravvissuti e raccogliendo diari, lettere, appunti dei «sommersi», in un viaggio dalle sponde del Baltico alla Crimea, dalla strage di Marjupol’ al ghetto di Varsavia, ai campi di Treblinka e Auschwitz. Testimonianze sulla «soluzione finale» nell’Europa orientale destinate a diventare un libro. Tuttavia, dopo il 1945, il Comitato ebraico antifascista attirò i sospetti di Stalin e dei servizi segreti sovietici, che accantonarono il progetto di pubblicazione e attuarono una vera e propria persecuzione nei confronti dei collaboratori di Grossman ed Erenburg. Irina, figlia di quest’ultimo, riuscì però a salvare una copia del volume, che finalmente, dopo edizioni parziali negli USA, in Romania, Israele e Ucraina, uscì in Germania nel 1994 ridando voce a innumerevoli vittime della più grande pulizia etnica del Novecento




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