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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
sabato 30 novembre 2024
La fine del potere ottomano. L’ultimo sultano, l’ultimo califfo, gli ultimi gran visir di Fabio L. Grassi (Marietti 1820)
venerdì 29 novembre 2024
La fine del potere ottomano, il libro di Fabio L. Grassi oggi a Liberrima
Venerdì 29 novembre alle 18:00, Fabio L. Grassi da Liberrima Lecce, ci parlerà del suo libro La fine del potere ottomano. L’ultimo sultano, l’ultimo califfo, gli ultimi gran visir, edito da Marietti.
Dialogano con l’autore la Professoressa Rosita D’Amora e il Professore Francesco D’Andria
Modera il giornalista Raffaele Gorgoni
Libertà di Angela Merkel (Rizzoli)
Questa autobiografia è una riflessione sulle condizioni dell’azione politica in un’epoca di scontro sempre più accentuato, è una lente unica per guardare nel cuore del potere ed è soprattutto un potente appello a favore della libertà.
giovedì 28 novembre 2024
Perché l'Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra di Italo Bocchino (Solferino)
mercoledì 27 novembre 2024
martedì 26 novembre 2024
Che tristezza ... ! Intervento di Leonardo Elia
Il 17 e il 18 novembre si sono tenute le elezioni regionali in Emilia Romagna ed in Umbria.
Affermazione netta
dei candidati del centro sinistra
rispettivamente Michele De
Pascale che ha battuto
Elena Ugolini nettamente
, e in Umbria il prossimo governatore sarà Stefania Proietti che
subentra alla sfidante Donatella Tesei. È Michele de Pascale (centrosinistra)
il nuovo governatore dell'Emilia Romagna.
"La sua è una vittoria decisa,
schiacciante", ha detto la sfidante di centrodestra Elena Ugolini
ammettendo la sconfitta. Negativo però il dato definitivo dell'affluenza, che
si è fermata al 46,42%, con un crollo rispetto al 67,67% delle precedente
elezioni.
Anche in Umbria è
stata eletta la candidata del centrosinistra, Stefania Proietti, che ha battuto
la sfidante del centrodestra - e presidente uscente - Donatella Tesei. In
questo caso l’affluenza è stata del 52,3% (64,69% nella precedente tornata).
In entrambi i casi quindi il centrosinistra vince.
Per me però quello di cui la
politica dovrebbe preoccuparsi, è l’affluenza, che passa
In Emilia Romagna, dal 67,69 % delle passate regionali al
miserrimo, 46,42%, e per l’Umbria dal 64,69 al 52,3.
Ricordiamoci , tutte e due, con la Toscana, erano regioni rosse ed esprimevano
percentuali bulgare di votanti, guidate dall’egemonia sul territorio del
PCI, finchè c’è stato, e dai suoi eredi .
Mi ha lasciato stupefatto il dato emiliano comunque, ma mi
lascia stupefatto ancora di più come, anche a Roma, nessuno abbia mostrato la
ben che minima inquietudine.
La affluenza attestata al 50%, punto più punto meno, è
diventata la costante elettorale del
nostro paese, e non solo, anche europea.
E non vale dire che l’astensionismo puntella e legittima i
risultati ottenuti da chi ha votato, può valere per percentuali di non voto
basse, fisiologiche, non per la metà dei cittadini aventi diritto, che non praticano questo diritto-dovere.
Ai piani alti se lo sono mai posto il problema? se si , non
lo dicono.
Se si governa con ,
vista il peso dell’astensionismo, solo il 25% del consenso reale , giocoforza, si
perderà il contatto con le esigenze de i territori, delle comunità, che esprimono bisogni che con questo scollamento rimangono inascoltate.
La politica , e quindi la contesa elettorale, viene gestita
come contrapposizione quasi di maniera, tra forze che si accapigliano su
banalità, tralasciando attentamente ,e secondo me, volutamente , le vere
contraddizioni il cui superamento dovrebbe essere la base del governo di una
collettività.
Quando su temi
importanti, come la gestione del territorio , non si vedono differenze
sostanziali tra le varie parti , viene
da se che il cittadino non va a votare ,perché vede i candidati praticamente
uguali, e non si sente rappresentato.
L’astensionismo, la mancanza di partecipazione, è
frutto della percezione della politica come qualcosa di lontano, autoreferenziale.
Quando il consenso lo si cerca con influencer ,con esperti di marketing, cos’altro ci si può aspettare?
Come dice Ivan Cavicchi, nel suo libro La sinistra e la
sanità, le politiche sanitarie italiane sono ispirate da quelle dell’ Emilia
Romagna. Sbandierate come riforme , sono solo una migliore gestione del
presente, che ha permesso l’ingresso del
privato, dei fondi e non solo, nella cura di quello che è uno dei diritti
fondamentali , la tutela della salute pubblica.
E le conseguenze di quest’approccio, sono sotto gli occhi di
tutti, caos nei pronti soccorsi, attese infinite, chiusura di ospedali, mancanza di servizi quando ,come in aree considerate marginali ,
sono considerati antieconomici.
Se l’unico criterio di riferimento è la sostenibilità
economica di qualunque intervento, che ha tempi finanziari, quindi risposte a
breve termine, va da sé che non c’è posto per un approccio di più ampio
respiro. E non solo in sanità, ma anche in ambiti ugualmente strategici, come
la gestione del territorio.
Tutto questo ha ricadute negative nella vita dei cittadini.
Torniamo alle elezioni.
Si parla di Emilia Romagna, e non si possono non dire due parole sul candidato del centro sinistra
uscito vittorioso dalle elezioni regionali Michele De Pascale.
Chi è, e qual è la sua storia?
Sindaco di Ravenna per due mandati ha visto la città da lui
amministrata andare sott’acqua più volte
negli ultimi anni, città con una cementificazione importante, durante il suo
mandato.
La solita idea di sviluppo “predatorio “ a spese
dell’ambiente e le conseguenze si sono viste.
Benissimo, con i cambiamenti climatici in atto la piovosità
“acuta” si è fatta più frequente, ma non bisogna dimenticare che l’Emilia
Romagna, è al terzo posto nella sciagurata classifica delle regioni in Italia per consumo
di territorio, che vuol dire rendere
impermeabili intere aree e rompere le linee di flusso delle acque, con le
conseguenze disastrose che sono sotto gli occhi di tutti.
Ferrara,
nell’inondazione di qualche mese fa viene salvata dall’apertura di un canale
napoleonico, e questo la dice lunga.
La serenissima Repubblica di Venezia curava le malghe delle montagne, perché l’acqua che
arriva in laguna viene da lì.
Se in base a ragioni gestionali, finanziarie,
economicistiche, si abbandonano senza manutenzione idrogeologica, destino
comune a tutta l’Italia purtroppo, sia le aree interne, sia quelle a valle , le
conclusioni le abbiamo davanti ai nostri occhi.
Se la politica non fa realmente politica, se la politica non
ha un progetto, non esprime un’idea , un’idea riformatrice, rimane ostaggio di un pensiero
omologato, uniforme, con i vari partiti che si differenziano solo per
sfumature, non riuscendo a esprimere delle vere idee di governo alternative .
La gente non si riconosce e non vota.
In quest’ottica il disastro di Valencia è emblematico.
Lì la popolazione , giustamente inferocita, se le è presa
con tutti, governo centrale, e regionale, con tutto l’arco costituzionale si
sarebbe detto qualche decennio fa in Italia.
Quella di Valencia , area ciclicamente inondata, alluvione
sessant’anni fa con cento morti, che
negli ultimi decenni, è stata oggetto di speculazione edilizia, con il solito consumo
di territorio.
Conclusione: se si costruiscono centri commerciali sulle vie
di passaggio delle acque , essi si trasformano in tombe per chi ha la sfortuna
di trovarsi dentro, al momento dell’evento calamitoso.
In più se su direttiva EU la Spagna elimina in pochi anni
103 dighe, per tutelare l’ambiente fluviale, non si riesce più a gestire le
acque piovane in situazione di eccezionalità.
Gli argini vanno curati e i contadini lo sanno benissimo, e
lo hanno ricordato proprio per le inondazioni in Emilia Romagna.
Questi disastri non sono solo imputabili al cambiamento
climatico , ma ricordano che il
territorio va gestito e va gestito in sinergia con le popolazioni che lo vivono.
Altro punto dolente! Le burocrazie, che siano regionali,
nazionali, europee, abituate al dirigismo, astratto e piattamente normativo,
mal si interfacciano con le comunità...
Con la sinistra, o presunta tale, che si adagia in un
conformismo che mi lascia senza parole.
Che tristezza!
P.S. vi invito a leggere i contributi acutissimi che vi propongo oggi
lunedì 25 novembre 2024
domenica 24 novembre 2024
sabato 23 novembre 2024
Luciano Capone e Carlo Stagnaro sono autori per Rubbettino di Superbonus - Come fallisce una nazione
venerdì 22 novembre 2024
OLOCAUSTO DI LUCA IMPERIALE OGGI AL MUSEO FAGGIANO DI LECCE
Venerdì 22 novembre 2024 ore 18,30 presso il Museo Faggiano di Lecce in via Ascanio Grandi 56, è prevista la presentazione del libro (con a seguire un incontro seminariale) dal titolo Olocausto di Luca Imperiale edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Dialoga con l’autore il Presidente dell’Associazione Horah Grazia Piscopo, interverranno Maurizio Nocera (poeta, scrittore e saggista), Lidia Caputo (docente presso l’Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari), Leonardo Elia (curatore del blog di politica e politica internazionale Dialoghi Scomodi: Conversazioni aperte su politica e società). L’incontro è organizzato dall’Associazione Horah in collaborazione con Museo Faggiano, e Dialoghi Scomodi.
“Un bel giorno – i giorni
sono belli – mi sono svegliato dove non c’erano le mie finestre né i miei
quadri, non c’era il crocifisso, il letto era un altro letto: non era un letto
ma uno spazio simile ad una bara, uno spazio tra un legno sotto i piedi e l’altro
legno sulla testa. Mi accorsi dopo pochi minuti che ero in compagnia di tanti
fiati e nessun fiato riconosceva il suo proprio fiato e neppure il suo letto.
Avevo un pigiama che non è mai stato mio, una magrezza che non è mai stata mia,
un tatuaggio che non è mai stato mio – il mio corpo era il corpo degli altri
che c’erano. Il prete recitava il rosario tutte le sere, il rabbino recitava le
sue preghiere tutte le sere – insieme abbracciavano i cuori e le profonde
ferite di noialtri. Seppi che era un prete, seppi che era un rabbino… lo seppi
quando non tornarono mai più.” (Luca Imperiale)
“Partono i treni,
trasportano bestie – così rispondono i vampiri
a chi chiede loro chi c’è
in quei vagoni.
Partono i treni,
i mugugni si fanno strada
– esiste la favola del binario, della stazione
dove ci si arriva per
cenare insieme
se nella casa di legno
c’è spazio per tutti…
e ci si fissa a vicenda,
poi qualcuno scompare
Un racconto in versi, la
sequenza delle immagini ci accompagna nell’incubo: il tragico viaggio verso
l’olocausto scandito atto dopo atto, questo Olocausto di Luca Imperiale,
l’autore è protagonista, come in una mimesi s’incarna in ciò che non ha
conosciuto, si fa testimone e interprete del dolore, della rassegnazione e
della speranza. I pensieri s’addensano e il lettore, anche lui, è chiamato
all’atto della presenza, della condivisione come a partecipare a una preghiera.
L’olocausto è stato (è nel suo ripetersi) un momento di sacralità, ma poco
rimane nel presente di quella (necessaria) memoria, siamo chiamati oggi a
celebrare una ritualità sancita, una ricorrenza svuotata di senso e tutti siamo
soli, incapaci di reagire, piegati e senza speranza. (dalla nota di lettura di
Mauro Marino)
Luca Imperiale è nato a
Brindisi nel 1983. Vive a Sannicola, nel Salento. Nel 2015 si è iscritto
all’istituto di scienze religiose di Lecce, l’ISSRM “Don Tonino Bello”
conseguendo il titolo magistrale con una tesi “Tratti antropologici in
Dostoevskij. Nell’inquieta sofferenza la libertà cristiana”. Ha “I giorni
dell’ombra. Diario degli occhi disarmati” (Musicaos editore, 2020); ha curato
“Danteide(e)” (5emme), raccolta di contributi scritti in occasione del 7ooesimo
anniversario della morte di Dante Alighieri. Nel 2022 ha pubblicato, il poema
“Il Balordo” per Spagine – Fondo Verri edizioni e il racconto in versi “Il
tempo di Pinocchio” per Controluna. “Inquietudini” è il suo primo romanzo per i
Quaderni del Bardo Edizioni. Nel 2024 sempre per la stessa casa editrice
pubblica la raccolta in versi Olocausto
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/01/olocausto-di-luca-imperiale.html
giovedì 21 novembre 2024
mercoledì 20 novembre 2024
Ucraina, Russia e Nato in poche parole di Marco Travaglio (PaperFIRST)
martedì 19 novembre 2024
Ancora sull’incarico conferito da Donald Trump a Robert Kennedy. Intervento di Leonardo Elia
Voglio puntualizzare ed entrare nel merito rispetto al mio intervento di ieri sul blog, riguardo l’incarico conferito da Donald Trump a Robert Kennedy .
Nella nuova
amministrazione quest’ultimo sarà a capo dell’agenzia che gestisce la sanità negli USA.
Perché tanta agitazione
anche da noi?
Perché individua nelle
ingerenze , chiamiamole pure “ strapotere” dell’industria farmaceutica nella
gestione dei programmi sanitari degli
Stati Uniti, e quindi di tutto il mondo occidentale.
Lui vede nei conflitti di
interesse che permeano le università, le varie agenzie nazionali, e anche
quelle sovranazionali, OMS, AEFA,
quest’ultima dell’Unione Europea , la cause ultime di errate politiche
sanitarie.
Sostanzialmente i
finanziamenti per la ricerca , se
vengono dalle multinazionali , e da colossi finanziari ,non possono non
influenzare l’impostazione che gli stati danno ai loro piani sanitari sul
territorio, con ricadute totalizzanti sulla salute pubblica.
Si arriva all’assurdo di
“formazione” finanziata dall’industria per tecnici sanitari.
Praticamente si è
privatizzato tutto, e questo non può non avere ricadute sul benessere dei
cittadini, perché deve prima pensare al benessere finanziario delle società.
Che hanno avuto una
perdita in borsa dopo l’incarico di Kennedy.
Che vuole far luce sulle
tante opacità della gestione della pandemia covid 19, e quindi anche sulle sue
conseguenze sociali.
Per capirci meglio vi
racconto una cosa.
Spulciando in internet ho saputo che la figlia di Mario
Draghi ha finanziato con sei milioni di euro, un laboratorio di ricerca.
Guarda , guarda il
laboratorio è diretto dal professore con cui io ho fatto l’esame
di “ chimica farmaceutica
1”.
Il professore in
questione , grande docente, ricercatore, non si può mettere in discussione.
C’è però rispetto a trent’anni
fauna piccola differenza…prima lavorava con finanziamenti pubblici, ora lo fa
con denaro privato, e deve seguire le indicazioni dei privati. Scusate se è
poco.
Ed è pratica corrente
Sapete come dice un
vecchio detto salentino?
“ ci me dae lu pane lu chiamu tata” tradotto “ chi mi da
il pane lo chiamo papà “.
E con il padre bisogna
comportarsi bene e si ha difficoltà a dirgli di no.
lunedì 18 novembre 2024
Trump or not Trump ... di Leonardo Elia
Vittoria con larga maggioranza , e controllo dei due rami
del congresso.
Subito demonizzazione, da parte del mondo liberal, sia
americano sia internazionale, anche qui da noi.
Premetto che non mi interessa la sua impostazione in
politica interna, ma solo le scelte , intuibili dalle persone di cui ha
intenzione di circondarsi, che possono
avere influenze su di noi , come italiani.
Quindi mi trova in
completo disaccordo, le restrizioni al diritto delle donne ad abortire, ritengo
assolutamente barbaro, il non voler limitare il possesso di armi da fuoco , per
noi e per me, il monopolio della violenza lo deve possedere lo stato, e la
costruzione dei muri anti migranti, anche se la stessa costruzione , non è
stata fermata con l’amministrazione Biden.
Comunque mai i muri hanno fermato lo spostamento di uomini.
Paradigmatico, come l’elezione di Donaldone, abbia prodotto tifoserie, fazioni, senza
possibilità di un vero confronto.
E’ la modernità bellezza! Il segno avvelenato dei nostri
tempi.
Allora andiamo con ordine.
Nelle sue prime nomine una valanga di sionisti e ultra
evangelici, per esempio il prossimo
ambasciatore in Israele sarà Mike Huckabee, un falchissimo, fondamentalista
evangelico che ha già detto che
appoggerà l’annessione da parte dello stato ebraico della cis Giordania. Dal
fiume al mare quindi.
Quindi un’amministrazione in sintonia con la politica
criminale e genocida , di pulizia etnica nei territori palestinesi.
Non bisogna dimenticarsi dello spostamento dell’ambasciata americana
da Tel Aviv a Gerusalemme, durante il suo
primo mandato .
Fin qui niente di nuovo , rispetto a Biden , che non è riuscito a
imporre moderazione, ammesso che ne avesse la reale volontà, ad un Netanyau
sempre più in preda , con molti esponenti del suo governo, per fare un nome,
Ben Gvir, ad un delirio messianico- sionista.
Così si può leggere il “licenziamento” del suo ministro
della difesa Gallant, che non è un agnellino, non bisogna dimenticare la sua
definizione dei palestinesi “animali
umani” all’indomani del 7 ottobre dell’anno passato.
Reo di essere contrario all’allargamento del conflitto al
Libano, e all’Iran, consapevole delle ingenti perdite dell’esercito israeliano
a Gaza e nelle puntate offensive nel paese dei cedri. Oltre al fallimento dell’attacco
aereo all’Iran . Gli aerei con la stella di Davide si sono tenuti fuori dallo
spazio aereo iraniano.
Questa guerra , queste guerre, stanno costando molto a
Israele
Mi soffermo però ad alcune nomine che fanno pensare .
Anzi ha iniziato con la non nomina di Pompeo e la Haley
nella sua squadra , cosa buona e giusta , due super falchi, neo conservatori.
Importantissima la nomina di Tulsi Gabbard . Sarà il capo
dell’ Intelligence nazionale, chi relazionerà quotidianamente Trump sullo stato della nazione nel campo
della sicurezza. Ex dem, veterana dell’
Iraq, staccatasi dal suo partito per le insensate e criminali guerre , portate
avanti da tutte le amministrazioni USA, dall’undici settembre in poi. Ha
parlato con Assad nel 2019, condannando
il coinvolgimento, nascosto, ma attivo del suo paese nello scatenare una
miriade di guerre civili del mondo.
Per me non può che giocare a suo favore, l’agitazione,
riportata da molti giornali statunitensi legati al mondo dell’intelligence
americana, le “spie” dopo la sua nomina.
Essere definita dalla Clinton una risorsa russa, mette in una luce positiva la scelta del nuovo
presidente americano.
Quindi ha i neocons contro.
Come la nomina di Robert Kennedy jr. al dicastero della sanità che soprintende non
solo le politiche sanitarie ma anche la sicurezza alimentare la dice
lunghissima.
Anche Kennedy viene dal partito democratico.
Importantissima investitura perché vuole contrastare lo
strapotere di Big Pharma nelle agenzie
che regolano la politica sanitaria negli Usa, responsabili dell’immissione in
commercio di farmaci.
Cercare di mettere ordine in quel vespaio, e fare una volta per tutte chiarezza in scelte che incidono sulla nostra
salute, sulla salute di centinaia di
milioni di persone, sia al di là dell’oceano, e anche al di qua, in Europa, non
è cosa da poco.
Visto che quelle istituzioni, che spesso vanno a braccetto con le grandi
multinazionali del farmaco e con i potenti della finanza , hanno avuto la
responsabilità della diffusione del consumo di oppioidi ( fentanyl)
e hanno gestito l’emergenza pandemica.
Bisogna capire , è arrivato il tempo
Che dire di Elon
Musk ,che con Viveck Ramaswamy , sarà a capo di un dipartimento
che soprintenderà l’efficienza
governativa . "Questi due meravigliosi americani spianeranno la strada
alla mia amministrazione per smantellare la burocrazia governativa, tagliare i
regolamenti in eccesso, le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali”.
Quindi la cosa che molti analisti notano, che rispetto
all’elezione di 8 anni fa, inaspettata, in cui cambiò spesso molti del suo staff
, Trump questa volta ha voluto mettere intorno a se, gente
principalmente a lui fedelissima , con il preciso intento, ci riuscirà?, di
mettere mano al quel grumo di poteri nelle amministrazioni che hanno gestito , la politica, sia interna, ma
principalmente estera, e che gli si sono sempre messi di traverso, in vario
modo. Ricordate dell’influenza di Putin a suo favore nelle elezioni 2016?
Si è dimostrata una bufalona.
Amministrazioni colonizzate da neocons, che operano
continuativamente dai Bush, Dem e
Repubblicani, per loro non fa differenza, che campano di guerra e finanza.
Obama ,premio Nobel , i Clinton, sempre guerra e finanza.
Non so se riuscirà nel suo intento.
Lo stesso si può dire della sua possibile politica in Asia occidentale.
Trump può mettere tutti i falchi sionisti che vuole in ruoli
chiave, ma se non si resuscita il Patto di Abramo, Israele , gli Stati Uniti che la appoggiano, non uscirà dal vicolo cieco
in cui si trova ora.
Il patto di Abramo consiste in un alleanza tra Tel Aviv e i
regni del Golfo Persico, in funzione anti
iraniana, ed era ad un passo dalla firma
, ma il 7 ottobre ha seppellito tutto. Legata alla Via del Cotone , alternativa alla Via
della Seta cinese, e ad altre strade , anche attraverso la Turchia, tutte
strade , terrestri, che cercano di evitare gli stretti Hormuz, Bab el Mandeb,
facilmente bloccabili.
Qualche settimana fa lo stesso Mohammed Bil Salman ha detto a Blinken che perseguire una
politica siffatta , potrebbe mettere in pericolo il suo potere, facendogli
perdere il consenso della popolazione, e
fargli fare la fine di Sadat dopo Camp David nel 1981.
D’altra parte è in atto un disgelo tra l’Arabia Saudita e
l’Iran, nemici storici, che hanno fatto
recentemente manovre navali insieme, e inoltrela repubblica islamica ha
assicurato a Rafael Grossi, direttore
generale dell ‘Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), di non
volersi dotare dell’arma nucleare.
A questo punto non si può non parlare delle
ripercussioni dell’elezioni di Trump in
Europa e sull’Unione Europea.
Non la ama, la considera un carrozzone burocratico, e io
concordo.
E’ un prodotto di oltre atlantico costruito così per
impedire che si formi una vera unione
politica, una unione che non sia solo produttrice di norme , senza una visione di sicurezza in Europa,
servo sciocco della NATO come ora.
La NATO che Macron definiva qualche anno fa in stato di
morte celebrale. Un carrozzone che è rinato con il conflitto del l’Ucraina.
Viene eletto Trump, stesso giorno licenziato Gallant in
Israele, stesso giorno cade il governo tedesco, nuove elezioni in Germania a
Gennaio.
Possibili dazi sui prodotti europei , tedeschi , esportati
negli USA, con la EU che ci ha tagliato
fuori dal mercato cinese.
Specialmente la Germania.
Possibile ascesa dei partiti euroscettici e critici sulla
Nato, molto presenti nei land ex DDR.
Situazione tanto delicata per Berlino, che un gruppo di
fresconi sta raccogliendo firme al Bundestag
per impedire ad AFD di presentarsi alle elezioni. Follia pura!
Crisi economica e crisi dell’asse franco tedesco….e noi?
Si potrebbero aprire delle porte nei rapporti con l’Europa che
la la Meloni sarà in grado di intuire e
sfruttare?
E’ stata sempre una buona equilibrista.
Chi vivrà vedrà.
Aggiornamenti di questi giorni.
Musk attacca i magistrati italiani per il caso migranti.
Apprezzo la ri-scoperta
della sovranità nazionale da parte del Presidente della Repubblica,
visto che in varie occasioni in passato sia Mattarella sia Napolitano,
sembravano essersene dimenticati.
Bombardamento in Serbia , in Libia, lettera nel 2011, che
portò Monti, fatto nel frattempo senatore a vita da Napolitano, a capo del governo. I
presidenti, i nostri governi muti.
In questi anni su temi importantissimi, di sovranità
nazionale , non se ne è parlato.
Come il governo italiano non è stato avvertito della telefonata tra Scholz e Putin, mentre
Stati Uniti Francia e Gran Bretagna ne erano a conoscenza.
Quando parlo di porte che si dovrebbero aprire parlo di temi
come questi.
domenica 17 novembre 2024
Attentati per eliminare gli uomini più potenti della storia (Sprea Editori)
L’evoluzione dell’arte bellica passa attraverso imprese, eserciti e armi sempre più micidiali che nel corso della Storia hanno determinato il corso degli eventi. Dalla potenza dell’Impero Romano, che crebbe grazie alle sue alleanze e coalizioni schierate al fianco dei suoi legionari fino a diventare un modello di efficienza militare, allo sviluppo di armi e mezzi che, dalle lance impiegate dai fanti dell’esercito di Alessandro Magno ai missili, fino alla minaccia atomica, passando per l’impiego delle armi da fuoco, hanno cambiato il destino di guerre e popoli. I volumi dedicati agli eserciti più potenti nel mondo e alle grandi battaglie navali che hanno deciso le sorti e i confini del mondo nel corso degli ultimi 3000 anni completano il percorso sui progressi tecnici degli armamenti e sulle tattiche di soldati di professione coinvolti in battaglie epiche e missioni impossibili.