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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

sabato 30 novembre 2024

La fine del potere ottomano. L’ultimo sultano, l’ultimo califfo, gli ultimi gran visir di Fabio L. Grassi (Marietti 1820)

Contrariamente alla fine dell’Impero zarista, dell’Impero asburgico e di quello germanico, la fine dell’Impero ottomano sopravvenne dopo lunga e tortuosa agonia, prodotta principalmente dalle confliggenti ambizioni delle potenze che avevano vinto la Grande Guerra. A cento anni dall’abolizione del califfato (3 marzo 1924), Fabio L. Grassi ripercorre la storia ben poco conosciuta degli uomini che ressero e rappresentarono l’impero in quegli anni. L’ autore ne illustra la vita, la carriera, le propensioni politiche, l’opera, le posizioni di volta in volta assunte, la loro sorte successiva, oltre che la loro dimensione culturale, morale e psicologica. Ciò che fecero e non fecero l’ultimo sultano, l’ultimo califfo e gli ultimi gran visir, ovvero i massimi rappresentanti della «Turchia legale», nelle loro relazioni da una parte con gli Alleati dall’altra con la «Turchia ribelle», costituisce un insieme complesso, ambiguo e in parte ancora misterioso



Mandato arresto per Netanyahu, Di Battista: "È tutto patetico, quando si tratta di Putin..."

Cagliari - SCIOPERO. MANIFESTAZIONE A CAGLIARI, "SIAMO IN 10MILA" -3- (29.11.24)

La Coscienza collettiva può fermare il conflitto mondiale? - Marco Guzzi

Putin chiede scusa ad Angela Merkel: "Non sapevo avesse paura dei cani". Lei nel suo libro lo accusa

Cosa c'è di vero nella LOTTA AL PATRIARCATO?

TORINO VIOLENTA - GLI SCONTRI IN CITTA' DURANTE LO SCIOPERO

venerdì 29 novembre 2024

La fine del potere ottomano, il libro di Fabio L. Grassi oggi a Liberrima

Venerdì 29 novembre alle 18:00Fabio L. Grassi da Liberrima Lecce, ci parlerà del suo libro La fine del potere ottomano. L’ultimo sultano, l’ultimo califfo, gli ultimi gran visir, edito da Marietti.

Dialogano con l’autore la Professoressa Rosita D’Amora e il Professore Francesco D’Andria

Modera il giornalista Raffaele Gorgoni




Libertà di Angela Merkel (Rizzoli)

Questa autobiografia è una riflessione sulle condizioni dell’azione politica in un’epoca di scontro sempre più accentuato, è una lente unica per guardare nel cuore del potere ed è soprattutto un potente appello a favore della libertà.


Angela Merkel ha avuto la responsabilità del governo della Germania per sedici anni, durante i quali, con il suo operato e il suo atteggiamento, ha segnato la politica tedesca, europea e internazionale. Nelle sue memorie, ripercorre la sua vita in due Stati tedeschi fino al 1990 nella DDR, dal 1990 nella Germania riunificata. Com’è riuscita, lei, donna dell’Est, ad arrivare al vertice della CDU e a diventare la prima cancelliera della Germania unita? Che cosa l’ha guidata? In "Libertà" Angela Merkel descrive la vita quotidiana nella cancelleria, così come i giorni e le notti drammatiche in cui a Berlino, a Bruxelles e altrove si è trovata a prendere decisioni di enorme portata. Traccia le linee del cambiamento nella cooperazione internazionale e rivela la pressione che grava oggi su donne e uomini di governo quando si tratta di cercare soluzioni a problemi complessi in un mondo globalizzato. Ci conduce dietro le quinte della politica internazionale e mostra l’importanza, ma anche i limiti, dei colloqui personali



Licenziato Grillo, nasce il partito 5 Stelle

I progetti del Comune di Lecce

"E' il momento ideale per riprenderci la sovranità" - Gen. Roberto Vannacci Umberto Pascali

Un'intervista a Pier Paolo Pasolini | La Fionda

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Ursula-bis, la Commissione nasce fragile e vecchia

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Blade Runner: ‘Monologo Finale’ (Harrison Ford/Rutger Hauer) - 1982 (Clip)

Loretta Napoleoni - Il "nuovo mercantilismo" di Trump può funzionare? - L'America sconosciuta - L'Antidiplomatico

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giovedì 28 novembre 2024

Perché l'Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra di Italo Bocchino (Solferino)

È una costante della nostra storia politica: quando si tratta di elezioni decisive, l’Italia vira sempre a destra. È accaduto nel 1948 con la Democrazia Cristiana, nel 1994 con Silvio Berlusconi, e ancora nel 2022 con Giorgia Meloni. Ma quali sono le caratteristiche di questa nuova destra? Davvero gli italiani vogliono l’uomo forte? E davvero alla sinistra servirebbe una Meloni? Italo Bocchino, dalla prospettiva privilegiata del giornalista e intellettuale d’area, racconta le radici e il futuro di una compagine politica in continua evoluzione, eppure saldamente radicata in una storia. Sfata luoghi comuni come il familismo, l’incompetenza della classe dirigente, il monopolio dell’informazione o il destino di isolamento internazionale e catastrofi economiche regolarmente pronosticate al Paese sotto i governi di destra. E in un’analisi ricca di dati, notizie e vis polemica, riflette in modo originale e provocatorio attorno ai grandi temi da affrontare una volta per tutte nel XXI secolo, prima fra tutti la questione demografica e, strettamente collegata, quella dei flussi migratori. Si guarderà inevitabilmente meno a Tolkien e più a Scruton, osserva Bocchino, descrivendo «una destra pienamente legittimata nel consenso e negli atteggiamenti», che sappia difendere la cultura italiana, sostenere il merito, ridisegnare le istituzioni nel senso di una maggiore efficienza e vicinanza alle necessità reali di un popolo a cui da sempre la lega un’affinità elettiva. Dal tormentone dell’antifascismo al rinnovamento dell’Unione Europea, dal premierato alla riforma della giustizia, questo libro conduce il lettore attraverso le pieghe più nascoste del sistema-destra e indica la strada del futuro



Tensioni a Milano: che fare?

27 Nov: Bandiere Nord Coreane sull'Ucraina, PROPAGANDA SI RITORCE CONTRO I RUSSI

Cessate il fuoco in Libano, ma a Gaza si combatte - Israele Sotto Attacco Podcast, Adnkronos

SCIOPERO GENERALE, CGIL E UIL: «BISOGNA CAMBIARE LA MANOVRA DI BILANCIO» | 27/11/2024

Claudio Borghi Aquilini Intervista radio Diminuzione canone RAI

LIVE | Putin Gets Grand Welcome In Kazakh Capital Astana; Fighter Jets, Soldiers In Action

mercoledì 27 novembre 2024

DIEGO FUSARO: Paola Cortellesi: "educazione sentimentale obbligatoria nelle scuole". Perché sbaglia

26 NOVEMBRE 2024 LECCE POLI BORTONE “PRONTI ELEZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE AGGIUNTO”

Lecce, aggiornamento protocollo 2022 per rafforzare sicurezza nei luoghi di lavoro: presente Inail

A DiMartedì il mio bilancio dopo 2 anni e mezzo di Governo Meloni

«LA MANOVRA CI CONDANNA A 7 ANNI DI AUSTERITA'»: VENERDI' LO SCIOPERO GENERALE | 26/11/2024

Joe Biden annuncia: Cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano

Ucraina: negoziato o apocalisse? (con Dario Fabbri) - Il Grande Gioco

Libano: cessate il fuoco?

SANTORO FA A PEZZI IL PALINSESTO RAI ▷ "MAI UN CONTRADDITTORIO! E PAGA LE FAVOLETTE IN PRIMA SERATA"

"Cosa vuol dire essere progressisti?". Montanari risponde con l'articolo 3 della Costituzione

martedì 26 novembre 2024

Che tristezza ... ! Intervento di Leonardo Elia

Il 17 e il 18 novembre  si sono tenute le elezioni regionali in Emilia Romagna ed in Umbria.

Affermazione netta  dei candidati del centro sinistra  rispettivamente Michele  De Pascale  che ha battuto

Elena  Ugolini nettamente , e in Umbria  il prossimo  governatore sarà Stefania Proietti che subentra alla sfidante Donatella Tesei. È Michele de Pascale (centrosinistra) il nuovo governatore  dell'Emilia Romagna.  "La sua è una vittoria decisa, schiacciante", ha detto la sfidante di centrodestra Elena Ugolini ammettendo la sconfitta. Negativo però il dato definitivo dell'affluenza, che si è fermata al 46,42%, con un crollo rispetto al 67,67% delle  precedente  elezioni.

Anche in Umbria  è stata eletta la candidata del centrosinistra, Stefania Proietti, che ha battuto la sfidante del centrodestra - e presidente uscente - Donatella Tesei. In questo caso l’affluenza è stata del 52,3% (64,69% nella precedente tornata).

In entrambi i casi quindi  il centrosinistra vince.

Per me  però quello  di  cui  la politica dovrebbe preoccuparsi, è l’affluenza, che passa

In Emilia Romagna, dal 67,69 % delle passate regionali al miserrimo, 46,42%, e per l’Umbria dal 64,69 al 52,3.

Ricordiamoci , tutte e due, con la Toscana, erano  regioni rosse ed  esprimevano  percentuali bulgare di votanti, guidate dall’egemonia sul territorio del PCI, finchè c’è stato, e dai suoi eredi .

Mi ha lasciato stupefatto il dato emiliano comunque, ma mi lascia stupefatto ancora di più come, anche a Roma, nessuno abbia mostrato la ben che minima inquietudine.

La affluenza attestata al 50%, punto più punto meno, è diventata la costante elettorale  del nostro paese, e non solo, anche europea.

E non vale dire che l’astensionismo puntella e legittima i risultati ottenuti da chi ha votato, può valere per percentuali di non voto basse, fisiologiche, non per la metà dei cittadini aventi diritto, che non  praticano questo diritto-dovere.

Ai piani alti se lo sono mai posto il problema? se si , non lo dicono.

Se si governa  con , vista il peso dell’astensionismo, solo il 25% del consenso reale , giocoforza, si perderà il contatto con le esigenze de i territori, delle comunità,  che esprimono bisogni  che con questo scollamento rimangono  inascoltate.

La politica , e quindi la contesa elettorale, viene gestita come contrapposizione quasi di maniera, tra forze che si accapigliano su banalità, tralasciando attentamente ,e  secondo me, volutamente , le vere contraddizioni il  cui superamento  dovrebbe essere la base del governo di una collettività.

Quando  su temi importanti, come la gestione del territorio , non si vedono differenze sostanziali tra le varie  parti , viene da se che il cittadino non va a votare ,perché vede i candidati praticamente uguali, e non si sente rappresentato.

L’astensionismo, la mancanza di partecipazione, è frutto  della percezione della  politica come qualcosa di  lontano, autoreferenziale.

Quando il consenso lo si cerca con influencer  ,con esperti di marketing, cos’altro  ci si può aspettare?

Come dice Ivan Cavicchi, nel suo libro La sinistra e la sanità, le politiche sanitarie italiane sono ispirate da quelle dell’ Emilia Romagna. Sbandierate come riforme , sono solo una migliore gestione del presente, che ha permesso  l’ingresso del privato, dei fondi e non solo, nella cura di quello che è uno dei diritti fondamentali , la tutela della salute pubblica.

E le conseguenze di quest’approccio, sono sotto gli occhi di tutti, caos nei pronti soccorsi, attese infinite, chiusura di ospedali,  mancanza di servizi  quando ,come in aree considerate marginali , sono considerati antieconomici.

Se l’unico criterio di riferimento è la sostenibilità economica di qualunque intervento, che ha tempi finanziari, quindi risposte a breve termine, va da sé che non c’è posto per un approccio di più ampio respiro. E non solo in sanità, ma anche in ambiti ugualmente strategici, come la gestione del territorio.

Tutto questo ha ricadute negative   nella vita dei cittadini.

Torniamo alle elezioni.

Si parla di Emilia Romagna, e non si possono  non dire due parole sul candidato del centro sinistra uscito vittorioso dalle elezioni regionali Michele De Pascale.

Chi è, e qual è la sua storia?

Sindaco di Ravenna per due mandati ha visto la città da lui amministrata andare sott’acqua più  volte negli ultimi anni, città con  una  cementificazione importante, durante il suo mandato.

La solita idea di sviluppo “predatorio “ a spese dell’ambiente e le conseguenze si sono viste.

Benissimo, con i cambiamenti climatici in atto la piovosità “acuta” si è fatta più frequente, ma non bisogna dimenticare che l’Emilia Romagna, è al terzo posto nella sciagurata  classifica delle regioni in Italia per consumo di territorio, che vuol dire  rendere impermeabili intere aree e rompere le linee di flusso delle acque, con le conseguenze disastrose che sono sotto gli occhi di tutti.

 Ferrara, nell’inondazione di qualche mese fa viene salvata dall’apertura di un canale napoleonico, e questo la dice lunga.

La serenissima Repubblica di Venezia  curava  le malghe delle montagne, perché l’acqua che arriva in laguna viene da lì.

Se in base a ragioni gestionali, finanziarie, economicistiche, si abbandonano senza manutenzione idrogeologica, destino comune a tutta l’Italia purtroppo, sia le aree interne, sia quelle a valle , le conclusioni le abbiamo davanti ai nostri occhi.

Se la politica non fa realmente politica, se la politica non ha un progetto, non esprime un’idea , un’idea  riformatrice, rimane ostaggio di un pensiero omologato, uniforme, con i vari partiti che si differenziano solo per sfumature, non riuscendo a esprimere delle vere idee di governo  alternative .

La gente non si riconosce e non vota.

In quest’ottica il disastro di Valencia è emblematico.

Lì la popolazione , giustamente inferocita, se le è presa con tutti, governo centrale, e regionale, con tutto l’arco costituzionale si sarebbe detto qualche decennio fa in Italia.

Quella di Valencia , area ciclicamente inondata, alluvione sessant’anni fa con cento morti,  che negli ultimi decenni, è stata oggetto di speculazione edilizia, con il solito   consumo di territorio.

Conclusione: se si costruiscono centri commerciali sulle vie di passaggio delle acque , essi si trasformano in tombe per chi ha la sfortuna di trovarsi dentro, al momento dell’evento calamitoso.

In più se su direttiva EU la Spagna elimina in pochi anni 103 dighe, per tutelare l’ambiente fluviale, non si riesce più a gestire le acque piovane in situazione di eccezionalità.

Gli argini vanno curati e i contadini lo sanno benissimo, e lo hanno ricordato proprio per le inondazioni  in Emilia Romagna.

Questi disastri non sono solo imputabili al cambiamento climatico ,  ma ricordano che il territorio va gestito e va gestito in sinergia con le popolazioni che lo vivono.

Altro punto dolente! Le burocrazie, che siano regionali, nazionali, europee, abituate al dirigismo, astratto e piattamente normativo, mal si interfacciano con le comunità...

Con la sinistra, o presunta tale, che si adagia in un conformismo che mi lascia senza parole.

Che tristezza!

P.S. vi invito a leggere i contributi acutissimi  che vi propongo oggi

 



 

 

 

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sabato 23 novembre 2024

Luciano Capone e Carlo Stagnaro sono autori per Rubbettino di Superbonus - Come fallisce una nazione

Il Superbonus avrebbe dovuto essere lo strumento per il rilancio dell’economia italiana dopo le chiusure per il Covid e un caposaldo della via italiana alla transizione ecologica. Invece, assieme agli altri bonus edilizi, è stato il più costoso intervento di politica economica della storia repubblicana, il più colossale fallimento delle strutture tecniche che avrebbero dovuto stimarne l’impatto di bilancio, il più gigantesco trasferimento di risorse dai poveri ai ricchi, e il più gettonato argomento della campagna elettorale da sinistra a destra. Un disastro del genere non poteva che avere una condivisione trasversale, pressoché unanime, da parte della classe politica italiana e degli interessi organizzati. Insomma: il Superbonus ha rappresentato la grande illusione che si potessero avere “gratuitamente” crescita economica e transizione ecologica; e si è rivelato la più pesante zavorra che abbia mai ingessato le nostre finanze pubbliche. Il Superbonus incarna perfettamente tutte le illusioni della politica italiana: l’idea “di sinistra” che la strada per la crescita sia lastricata di spesa pubblica e quella “di destra” che si possa fare deficit senza limiti e senza pagare alcun prezzo.



22 NOVEMBRE 2024 LECCE D’AUTILIA :"CON SGM CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE"

Pmi day, a Lecce le imprese incontrano gli studenti

USA, la domanda di Fabbri: "Che ci fa Musk in politica? Ha problemi con gli apparati e non è americano" | LA7

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Meloni tra errori e scelte coraggiose: "La politica è osare" - il Giornale

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Angela Merkel parla di Putin, Trump e su Berlusconi smentisce: "Non chiesi io la sua testa"

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Commissione Ue, Cisint (Lega): 'Non votiamo Ursula, ma Fitto ha la nostra stima' - la Repubblica

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De Luca: "Il mandato di arresto per Netanyahu è sacrosanto. Basta massacro a Gaza"

Soldati Unifil feriti in Libano: i Caschi blu colpiti dai razzi di Hezbollah

Augias sul comizio di Meloni: "È un delirio, un premier si può esprimere così? Trasecolo..."

ISRAELE a PROCESSO: la CORTE PENALE vuole ARRESTARE NETANYAHU - Il non TG del 21/11/2024

venerdì 22 novembre 2024

OLOCAUSTO DI LUCA IMPERIALE OGGI AL MUSEO FAGGIANO DI LECCE

 Venerdì 22 novembre 2024 ore 18,30 presso il Museo Faggiano di Lecce in via Ascanio Grandi 56, è prevista la presentazione del libro (con a seguire un incontro seminariale) dal titolo Olocausto di Luca Imperiale edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Dialoga con l’autore il Presidente dell’Associazione Horah Grazia Piscopo, interverranno Maurizio Nocera (poeta, scrittore e saggista), Lidia Caputo (docente presso l’Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari), Leonardo Elia (curatore del blog di politica e politica internazionale Dialoghi Scomodi: Conversazioni aperte su politica e società). L’incontro è organizzato dall’Associazione Horah in collaborazione con  Museo Faggiano, e Dialoghi Scomodi.

“Un bel giorno – i giorni sono belli – mi sono svegliato dove non c’erano le mie finestre né i miei quadri, non c’era il crocifisso, il letto era un altro letto: non era un letto ma uno spazio simile ad una bara, uno spazio tra un legno sotto i piedi e l’altro legno sulla testa. Mi accorsi dopo pochi minuti che ero in compagnia di tanti fiati e nessun fiato riconosceva il suo proprio fiato e neppure il suo letto. Avevo un pigiama che non è mai stato mio, una magrezza che non è mai stata mia, un tatuaggio che non è mai stato mio – il mio corpo era il corpo degli altri che c’erano. Il prete recitava il rosario tutte le sere, il rabbino recitava le sue preghiere tutte le sere – insieme abbracciavano i cuori e le profonde ferite di noialtri. Seppi che era un prete, seppi che era un rabbino… lo seppi quando non tornarono mai più.” (Luca Imperiale)

 

“Partono i treni, trasportano bestie – così rispondono i vampiri

a chi chiede loro chi c’è in quei vagoni.

Partono i treni,

i mugugni si fanno strada – esiste la favola del binario, della stazione

dove ci si arriva per cenare insieme

se nella casa di legno c’è spazio per tutti…

e ci si fissa a vicenda, poi qualcuno scompare

 

Un racconto in versi, la sequenza delle immagini ci accompagna nell’incubo: il tragico viaggio verso l’olocausto scandito atto dopo atto, questo Olocausto di Luca Imperiale, l’autore è protagonista, come in una mimesi s’incarna in ciò che non ha conosciuto, si fa testimone e interprete del dolore, della rassegnazione e della speranza. I pensieri s’addensano e il lettore, anche lui, è chiamato all’atto della presenza, della condivisione come a partecipare a una preghiera. L’olocausto è stato (è nel suo ripetersi) un momento di sacralità, ma poco rimane nel presente di quella (necessaria) memoria, siamo chiamati oggi a celebrare una ritualità sancita, una ricorrenza svuotata di senso e tutti siamo soli, incapaci di reagire, piegati e senza speranza. (dalla nota di lettura di Mauro Marino)

Luca Imperiale è nato a Brindisi nel 1983. Vive a Sannicola, nel Salento. Nel 2015 si è iscritto all’istituto di scienze religiose di Lecce, l’ISSRM “Don Tonino Bello” conseguendo il titolo magistrale con una tesi “Tratti antropologici in Dostoevskij. Nell’inquieta sofferenza la libertà cristiana”. Ha “I giorni dell’ombra. Diario degli occhi disarmati” (Musicaos editore, 2020); ha curato “Danteide(e)” (5emme), raccolta di contributi scritti in occasione del 7ooesimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Nel 2022 ha pubblicato, il poema “Il Balordo” per Spagine – Fondo Verri edizioni e il racconto in versi “Il tempo di Pinocchio” per Controluna. “Inquietudini” è il suo primo romanzo per i Quaderni del Bardo Edizioni. Nel 2024 sempre per la stessa casa editrice pubblica la raccolta in versi Olocausto

 

Info link

 

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/01/olocausto-di-luca-imperiale.html






Sui treni il Pd va in soccorso di Zinga. Ma Fdi vuole sentire gli ex assessori - La Verità

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Gaetz lascia, Pam Bondi sarà il nuovo ministro della Giustizia Usa

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MASSIMO CACCIARI - La sinistra PERDE perchè protegge la CLASSE DOMINANTE

ZELENSKY: SENZA GLI STATI UNITI L’UCRAINA PERDERÀ | Lusinga Trump mentre usa gli ATACMS

LIVE | Putin's Emergency Address To Nation After Hypersonic Missile Attack On Ukraine | Watch

Travaglio: “Zelenskyy è stato illuso di poter battere la prima potenza nucleare del mondo”

Il totalitarismo della sorveglianza e la militarizzazione dell'oligarchia - Marco Guzzi

mercoledì 20 novembre 2024

Ucraina, Russia e Nato in poche parole di Marco Travaglio (PaperFIRST)

La storia dell’Ucraina una e trina, sempre a metà del guado fra Europa e Russia. Le eredità del nazismo e del comunismo. Gli anni corrotti, ma prosperi dell’indipendenza e della neutralità fra Est e Ovest. Le interferenze russe e occidentali che iniziano a strattonare il Paese. Le due rivolte “colorate” e “spintanee” che ribaltano le elezioni sgradite agli Usa. Gli interessi affaristici della famiglia Biden. L’America che non si rassegna alla fine della sua egemonia sul mondo e, vinta la guerra fredda, tenta anche di stravincerla a spese di una Russia che, dopo tanti schiaffi, vuole tornare a contare. La guerra civile fra i governi filo-occidentali di Kiev e i popoli russofoni e russofili del Sud-Est. I due accordi di pace firmati a Minsk per non essere rispettati e preparare il conflitto finale. I voltafaccia di Zelensky e l’invasione di Putin. I negoziati di Istanbul accettati da Kiev e Mosca, ma sabotati dalla Nato, come poi le mediazioni del Papa e di Xi Jinping. E il suicidio di un’Europa senza più statisti, governata da scemi di guerra troppo impegnati a salvarsi la faccia per pensare a salvare vite. Negli ultimi 20 anni chi è entrato per primo in Ucraina: la Russia o la Nato? Perché si parla del conflitto solo dal 2022, mentre infuria dal 2014? E perché ogni negoziato di pace è stato tradito o sabotato? Questa cronaca della Guerra dei Dieci Anni racconta con semplicità un Paese conteso, sbranato e distrutto dai due opposti imperialismi. La versione horror della fiaba di Cappuccetto Rosso: nessuna bambina, nessuna nonnina e tanti lupi.



Le parole della politica che ci riportano indietro - La Stampa

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Cacciari a La7: "Astensionismo? C'è un senso di impotenza di fronte ai grandi drammi. E se diventa disperazione, è la fine della politica" - Il Fatto Quotidiano

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«La ribellione dei braccianti? Sindacato e politica agiscano»

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19 NOVEMBRE 2024 LECCE GOVERNO POLI BORTONE; 180 GIORNI PER RISCRIVERE IL PUG

19 NOVEMBRE 2024 LECCE PUBBLICATA GRADUATORIA EDILIZIA PUBBLICA

Lecce Romana, consenso e interesse per la proposta di legge

La minaccia di Putin: Potremmo usare il nucleare in risposta ai missili ucraini

Il discorso guerrafondaio dei socialisti Ue: "I conflitti si vincono coi carri armati"

Ucraina, Meloni: "L'agire degli Usa segue quello russo, da noi un'altra idea"

Dieci cose che tutti gli europei pensano

martedì 19 novembre 2024

Ancora sull’incarico conferito da Donald Trump a Robert Kennedy. Intervento di Leonardo Elia

Voglio puntualizzare ed entrare nel merito rispetto al mio intervento di ieri sul blog, riguardo l’incarico conferito da Donald Trump a Robert Kennedy .

Nella nuova amministrazione quest’ultimo sarà a capo dell’agenzia  che gestisce la sanità negli USA.

Perché tanta agitazione anche da noi?

Perché individua nelle ingerenze , chiamiamole pure “ strapotere” dell’industria farmaceutica nella gestione dei programmi sanitari  degli Stati Uniti, e quindi di tutto il mondo occidentale.

Lui vede nei conflitti di interesse che permeano le università, le varie agenzie nazionali, e anche quelle sovranazionali, OMS,  AEFA, quest’ultima dell’Unione Europea , la cause ultime di errate politiche sanitarie.

Sostanzialmente i finanziamenti  per la ricerca , se vengono dalle multinazionali , e da colossi finanziari ,non possono non influenzare l’impostazione che gli stati danno ai loro piani sanitari sul territorio, con ricadute totalizzanti sulla salute pubblica.

Si arriva all’assurdo di “formazione” finanziata dall’industria per tecnici sanitari.

Praticamente si è privatizzato tutto, e questo non può non avere ricadute sul benessere dei cittadini, perché deve prima pensare al benessere finanziario delle società.

Che hanno avuto una perdita in borsa dopo l’incarico di Kennedy.

Che vuole far luce sulle tante opacità della gestione della pandemia covid 19, e quindi anche sulle sue conseguenze sociali.

Per capirci meglio vi racconto una cosa.

Spulciando  in internet ho saputo che la figlia di Mario Draghi ha finanziato con sei milioni di euro, un laboratorio di ricerca.

Guarda , guarda il laboratorio è diretto dal professore con cui io ho fatto l’esame

di “ chimica farmaceutica 1”.

Il professore in questione , grande docente, ricercatore, non si può mettere in discussione.

C’è però rispetto a trent’anni fauna piccola differenza…prima lavorava con finanziamenti pubblici, ora lo fa con denaro privato, e deve seguire le indicazioni dei privati. Scusate se è poco.

Ed è pratica corrente

Sapete come dice un vecchio detto salentino?

“ ci me dae  lu pane lu chiamu tata” tradotto “ chi mi da il pane lo chiamo papà “.

E con il padre bisogna comportarsi bene e si ha difficoltà a dirgli di no.




Dario Fabbri : " Noi Occidentalisti tra aperitivi e serie Tv "

Come i marxisti leninisti in Sri Lanka sono passati dal 3% al 62% dei voti in 5 anni con S. Adikari

L'ULTIMA INTERVISTA A ERMES MATTIELI

I risultati delle elezioni regionali secondo Fabrizio Cicchitto

L'Italia come l'Ungheria? La battuta di Lucio Caracciolo: "Noi abili a scrivere norme che poi ...

lunedì 18 novembre 2024

Trump or not Trump ... di Leonardo Elia

Vittoria con larga maggioranza , e controllo dei due rami del congresso.

Subito demonizzazione, da parte del mondo liberal, sia americano sia internazionale, anche qui da noi.

Premetto che non mi interessa la sua impostazione in politica interna, ma solo le scelte , intuibili dalle persone di cui ha intenzione di circondarsi, che possono  avere influenze su di noi , come italiani.

Quindi  mi trova in completo disaccordo, le restrizioni al diritto delle donne ad abortire, ritengo assolutamente barbaro, il non voler limitare il possesso di armi da fuoco , per noi e per me, il monopolio della violenza lo deve possedere lo stato, e la costruzione dei muri anti migranti, anche se la stessa costruzione , non è stata fermata con l’amministrazione Biden.

Comunque mai i muri hanno fermato lo spostamento di uomini.

Paradigmatico, come l’elezione  di Donaldone, abbia   prodotto tifoserie, fazioni, senza possibilità di un vero confronto.

E’ la modernità bellezza! Il segno avvelenato dei nostri tempi.

Allora andiamo con ordine.

Nelle sue prime nomine una valanga di sionisti e ultra evangelici, per esempio  il prossimo ambasciatore in Israele sarà Mike Huckabee, un falchissimo, fondamentalista evangelico  che ha già detto che appoggerà l’annessione da parte dello stato ebraico della cis Giordania. Dal fiume al mare quindi.

Quindi un’amministrazione in sintonia con la politica criminale e genocida , di pulizia etnica nei territori palestinesi.

Non bisogna dimenticarsi dello spostamento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, durante il suo  primo mandato .

Fin qui niente di nuovo ,  rispetto a Biden , che non è riuscito a imporre moderazione, ammesso che ne avesse la reale volontà, ad un Netanyau sempre più in preda , con molti esponenti del suo governo, per fare un nome, Ben Gvir, ad un delirio messianico- sionista.

Così si può leggere il “licenziamento” del suo ministro della difesa Gallant, che non è un agnellino, non bisogna dimenticare la sua definizione dei  palestinesi “animali umani” all’indomani del 7 ottobre dell’anno passato.

Reo di essere contrario all’allargamento del conflitto al Libano, e all’Iran, consapevole delle ingenti perdite dell’esercito israeliano a Gaza e nelle puntate offensive nel paese dei cedri. Oltre al fallimento dell’attacco aereo all’Iran . Gli aerei con la stella di Davide si sono tenuti fuori dallo spazio aereo iraniano.

Questa guerra , queste guerre, stanno costando molto a Israele

Mi soffermo però ad alcune nomine che fanno pensare .

Anzi ha iniziato con la non nomina di Pompeo e la Haley nella sua squadra , cosa buona e giusta , due super falchi, neo conservatori.

Importantissima la nomina di Tulsi Gabbard . Sarà il capo dell’ Intelligence nazionale, chi relazionerà quotidianamente  Trump sullo stato della nazione nel campo della sicurezza. Ex dem,  veterana dell’ Iraq, staccatasi dal suo partito per le insensate e criminali guerre , portate avanti da tutte le amministrazioni USA, dall’undici settembre in poi. Ha parlato con Assad nel 2019, condannando  il coinvolgimento, nascosto, ma attivo del suo paese nello scatenare una miriade di guerre civili del mondo.

Per me non può che giocare a suo favore, l’agitazione, riportata da molti giornali statunitensi legati al mondo dell’intelligence americana, le “spie” dopo la sua nomina.

Essere definita dalla Clinton una risorsa russa,  mette in una luce positiva la scelta del nuovo presidente americano.

Quindi ha i neocons contro.

Come la nomina di Robert Kennedy jr.  al dicastero della sanità che soprintende non solo le politiche sanitarie ma anche la sicurezza alimentare la dice lunghissima.

Anche Kennedy viene dal partito democratico.

Importantissima investitura perché vuole contrastare lo strapotere di Big Pharma  nelle agenzie che regolano la politica sanitaria negli Usa, responsabili dell’immissione in commercio di farmaci.

Cercare di mettere ordine in quel vespaio,  e fare una volta per tutte  chiarezza in scelte che incidono sulla nostra salute, sulla salute di centinaia  di milioni di persone, sia al di là dell’oceano, e anche al di qua, in Europa, non è cosa da poco.

Visto che quelle istituzioni, che  spesso vanno a braccetto con le grandi multinazionali del farmaco e con i potenti della finanza , hanno avuto la responsabilità della diffusione del consumo di oppioidi ( fentanyl)

e hanno gestito l’emergenza pandemica.

Bisogna capire , è arrivato il tempo

 Che dire di Elon Musk  ,che con Viveck  Ramaswamy , sarà a capo di un dipartimento che soprintenderà  l’efficienza governativa . "Questi due meravigliosi americani spianeranno la strada alla mia amministrazione per smantellare la burocrazia governativa, tagliare i regolamenti in eccesso, le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali”.

Quindi la cosa che molti analisti notano, che rispetto all’elezione di 8 anni fa, inaspettata, in cui cambiò spesso molti del suo staff , Trump questa volta  ha  voluto mettere intorno a se, gente principalmente a lui fedelissima , con il preciso intento, ci riuscirà?, di mettere mano al quel grumo di poteri nelle amministrazioni che  hanno gestito , la politica, sia interna, ma principalmente estera,  e che gli  si sono sempre messi di traverso, in vario modo. Ricordate dell’influenza di Putin a suo favore nelle elezioni 2016?

Si è dimostrata una bufalona.

Amministrazioni colonizzate da neocons, che operano continuativamente dai Bush, Dem  e Repubblicani, per loro non fa differenza, che campano di guerra e finanza.

Obama ,premio Nobel , i Clinton, sempre guerra e finanza.

Non so se riuscirà nel suo intento.

Lo stesso si può dire della  sua possibile politica in Asia occidentale.

Trump può mettere tutti i falchi sionisti che vuole in ruoli chiave, ma se non si resuscita il Patto di Abramo,  Israele , gli Stati Uniti  che la appoggiano, non uscirà dal vicolo cieco in cui si trova ora.

Il patto di Abramo consiste in un alleanza tra Tel Aviv e i regni del Golfo  Persico, in funzione anti iraniana, ed  era ad un passo dalla firma ,  ma   il 7 ottobre ha seppellito tutto. Legata  alla Via del Cotone , alternativa alla Via della Seta cinese, e ad altre strade , anche attraverso la Turchia, tutte strade , terrestri, che cercano di evitare gli stretti Hormuz, Bab el Mandeb, facilmente bloccabili.

Qualche settimana fa lo stesso Mohammed  Bil  Salman  ha detto a Blinken che perseguire una politica siffatta , potrebbe mettere in pericolo il suo potere, facendogli perdere il consenso della  popolazione, e fargli fare la fine di Sadat dopo Camp David nel 1981.

D’altra parte è in atto un disgelo tra l’Arabia Saudita e l’Iran, nemici storici, che hanno fatto  recentemente manovre navali insieme, e  inoltrela repubblica islamica ha assicurato  a Rafael Grossi, direttore generale dell ‘Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), di non volersi dotare dell’arma  nucleare.

A questo punto non si può non parlare delle ripercussioni  dell’elezioni di Trump in Europa e sull’Unione Europea.

Non la ama, la considera un carrozzone burocratico, e io concordo.

E’ un prodotto di oltre atlantico costruito così per impedire  che si formi una vera unione politica, una unione che non sia solo produttrice di norme ,  senza una visione di sicurezza in Europa, servo sciocco della NATO come ora.

La NATO che Macron definiva qualche anno fa in stato di morte celebrale. Un carrozzone che è rinato con il conflitto del l’Ucraina.

Viene eletto Trump, stesso giorno licenziato Gallant in Israele, stesso giorno cade il governo tedesco, nuove elezioni in Germania a Gennaio.

Possibili dazi sui prodotti europei , tedeschi , esportati negli USA, con la EU che ci ha tagliato  fuori dal mercato cinese.

Specialmente la Germania.

Possibile ascesa dei partiti euroscettici e critici sulla Nato, molto presenti nei land ex DDR.

Situazione tanto delicata per Berlino, che un gruppo di fresconi sta raccogliendo firme al Bundestag  per impedire ad AFD di presentarsi alle elezioni. Follia pura!

Crisi economica e crisi dell’asse franco tedesco….e noi?

Si potrebbero aprire delle porte nei rapporti con l’Europa che la la Meloni  sarà in grado di intuire e sfruttare?

E’ stata sempre una buona equilibrista.

Chi vivrà vedrà.

Aggiornamenti di questi giorni.

Musk attacca i magistrati italiani per il caso migranti.

Apprezzo la ri-scoperta  della sovranità nazionale da parte del Presidente della Repubblica, visto che in varie occasioni in passato sia Mattarella sia Napolitano, sembravano essersene dimenticati.

Bombardamento in Serbia , in Libia, lettera nel 2011, che portò Monti, fatto nel frattempo senatore a vita  da Napolitano, a capo del governo. I presidenti, i nostri governi muti.

In questi anni su temi importantissimi, di sovranità nazionale , non se ne è parlato.

Come il governo italiano non è stato avvertito  della telefonata tra Scholz e Putin, mentre Stati Uniti Francia e Gran Bretagna ne erano a conoscenza.

Quando parlo di porte che si dovrebbero aprire parlo di temi come questi.

 

 


 

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domenica 17 novembre 2024

Attentati per eliminare gli uomini più potenti della storia (Sprea Editori)

 L’evoluzione dell’arte bellica passa attraverso imprese, eserciti e armi sempre più micidiali che nel corso della Storia hanno determinato il corso degli eventi. Dalla potenza dell’Impero Romano, che crebbe grazie alle sue alleanze e coalizioni schierate al fianco dei suoi legionari fino a diventare un modello di efficienza militare, allo sviluppo di armi e mezzi che, dalle lance impiegate dai fanti dell’esercito di Alessandro Magno ai missili, fino alla minaccia atomica, passando per l’impiego delle armi da fuoco, hanno cambiato il destino di guerre e popoli. I volumi dedicati agli eserciti più potenti nel mondo e alle grandi battaglie navali che hanno deciso le sorti e i confini del mondo nel corso degli ultimi 3000 anni completano il percorso sui progressi tecnici degli armamenti e sulle tattiche di soldati di professione coinvolti in battaglie epiche e missioni impossibili.




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venerdì 15 novembre 2024

Musk, Nvidia, la sfida Usa-Cina, l’Europa assente: Alessandro Aresu legge la geopolitica dell’Ia

L’intelligenza artificiale e la corsa alla frontiera tecnologica sono centrali nella rivalità tra le grandi potenze. E al contempo anche nel sistema di potere del capitalismo internazionale una nuova schiera di protagonisti sta emergendo, plasmando nuove relazioni col potere politico. Lo si è visto di recente nelle elezioni americane, dove Donald Trump ha vinto anche grazie al sostegno di molti magnati del tech, come Elon Musk e Peter Thiel, interpreti di una nuova visione dell’innovazione, estremamente libertaria. Politica, potere, finanza e rivalità tra grandi sistemi-Paese condizionano l’innovazione: Alessandro Aresu, studioso specializzato in scenari geopolitici legati all’industria tecnologica e consigliere scientifico di Limes, ne parla nel suo ultimo saggio, Geopolitica dell’intelligenza artificiale, dei cui contenuti discute con InsideOver.




ULTIME NOTIZIE: TRUMP NOMINA RFK JR. A CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA SALUTE E DEI SERVIZI UMANI DEGLI STATI UNITI

Il presidente eletto Donald J. Trump ha nominato oggi Robert F. Kennedy Jr., fondatore di Children’s Health Defense, segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti.