Tedesco da parte di padre, russo e nato a Baku da parte di madre, volontario nelle file della Wermacht nella Prima guerra mondiale, più volte ferito e decorato al valore militare, agitatore comunista nell'Europa degli anni Venti e membro del Comintern sovietico, infine agente doppiogiochista in Cina e poi in Giappone negli anni Trenta, Richard Sorge è considerato la più grande spia del XX secolo. Fu lui che trasmise a Stalin la data dell'attacco di Hitler all'Urss e del Giappone agli Stati Uniti, nonché la non volontà giapponese a invadere la Siberia nel 1941. Non ebbe mai bisogno di scassinare casseforti, perché i documenti gli venivano mostrati dai loro proprietari, non usava armi per penetrare là dove gli interessava, perché le porte gli venivano aperte dai custodi del segreto…Il giorno in cui lo arrestarono, i poliziotti giapponesi misero i sigilli a una casa che conteneva più di mille libri sul sol Levante, usi, tradizioni e costumi, economia e politica, pensiero militare… Mai fino a oggi la storia di Sorge era stata raccontata dal lato russo, come fa in questo libro Owen Matthews, che ha potuto avvalersi degli archivi sovietici nonché delle testimonianze di chi, su quello stesso fronte, lo conobbe e lavorò con lui. Il risultato è, sotto questo profilo, il saggio più completo e definitivo in materia e che getta altresì una nuova luce su aspetti rimasti finora sconosciuti di un'epoca tanto tragica quanto affascinante. Richard Sorge morirà impiccato il 7 novembre del 1944. Il procuratore Yoshikawa, che istruì la sua condanna, disse: «In tutta la mia vita non ho mai incontrato un uomo di tale levatura». Ian Fleming lo definì «la spia più formidabile della storia», e con questo suo libro Owen Matthews ce ne restituisce la grandezza
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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
sabato 29 novembre 2025
venerdì 28 novembre 2025
Guasto è il mondo di Tony Judt (Mondadori)
C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere. Per decenni abbiamo trasformato in virtù il perseguimento dell’interesse materiale personale. Ma abbiamo dimenticato come pensare alla vita collettiva, ai suoi obiettivi, alla sua etica. In queste pagine, Tony Judt ripercorre la storia del Novecento per rivelare come siamo arrivati a questo momento di pericolosa confusione, ritraendo magistralmente il disagio diffuso, soprattutto nelle giovani generazioni, ma mostrando anche come potremmo ancora uscirne. Se vogliamo sostituire la paura con la fiducia, abbiamo bisogno di raccontare una storia diversa, sullo Stato e sulla società: una storia basata su valori morali e sul vero senso della politica. Fornirla è lo scopo di questo libro
giovedì 27 novembre 2025
Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)
Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on the road nel Nuovo Mondo, procedendo frammento dopo frammento nell’esplorazione di un paese che trova sempre il modo di mostrarci le prove generali di quello che vedremo dalle nostre parti, nel bene e nel male. Buon viaggio.
Consiglio ... intervento di Leonardo Elia
Vorrei riportare alcune conclusioni attribuite al ministro Crosetto al consiglio supremo della difesa.
“Il Consiglio (Supremo di Difesa) ha espresso preoccupazione
per la manipolazione dello spazio cognitivo, attraverso campagne di
disinformazione, interferenze nei processi democratici, costruzione di
narrazioni polarizzanti e sfruttamento delle piattaforme digitali per indebolire la fiducia nelle istituzioni e
minare la coesione sociale.
A ciò si affiancano le operazioni cyber che possono avere
come obbiettivo le infrastrutture critiche, reti sanitarie, sistemi finanziari
e piattaforme logistiche, con il fine di causare interruzioni, ritardi
frizioni, e sfiducia sistemica”.
Con il rinnovato appoggio all’Ucraina, mai messo in dubbio,
si definisce un nemico, la Russia, causa di queste preoccupazioni, e si apre alla
possibilità di aggiungerne altri(la Cina).
Con sorvoli, aggiungo io, di droni “sconosciuti”, subito
attribuiti ai russi, di infrastrutture strategiche , dagli aeroporti, subito chiusi, alle basi militari.
Con i mass media che rilanciano sia la notizia, sia la “presunta
“responsabilità, generando una diffusa inquietudine, come guerra ibrida.
Per poi non riportare che i responsabili erano cittadini
tedeschi, dei “giocherelloni”.
In più
La Commissione Europea ha recentemente presentato un
pacchetto di misure sintetizzate all’interno dell’ “European Democracy Shield”,
avendo come obiettivo dichiarato quello di proteggere i pilastri chiave delle
democrazie. Il controllo della rete. E dell’informazione.
Che trova coerenza nelle stesso retroterra del passo citato delle conclusioni
del documento del Consiglio Supremo della
difesa .
Il re è nudo e non pensa
neanche di vestirsi.
Questi documenti definiscono una volontà di vigilanza, di controllo , non solo sui mass
media, che con poche eccezioni sono già allineati, ma anche nel web, sulle
piattaforme social, politica che ha
visto l’esordio, durante la pandemia, con il blocco di tutte le voci
discordanti .
Durante la pandemia era guerra al virus, ora si è creato un
nemico esistenziale, la Russia, è partita una politica di riarmo, che sottrarrà
ai popoli europei, e alla Gran Bretagna, risorse economiche che servirebbero per finanziare sanità ,
wellfare infrastrutture, già rese esangui da politiche folli di Bruxelles.
In più questa logica
ci fa rischiare una guerra diretta con la maggiore potenza nucleare del
mondo e ha impedito alla diplomazia di
porre fine al conflitto in Ucraina e il
sacrificio di centinaia di migliaia di giovani vite . Per non parlare del silenzio complice dell’Europa tutta su Gaza e la Palestina.
Tutto ciò però non può essere banalizzato solo dalle
ragioni economiche, che ci sono.
È un esempio di “stato di eccezione” con cui una classe
politica, Starmer ,Macron , Merz, con l’immancabile Ursula, e apparati EU
tutti, di imbecilli, incompetenti e corrotti, vuole rimanere al potere.
Questi soggetti che esprimono una politica ormai apertamente
non approvata dai governati, pensano con il controllo della comunicazione di
riguadagnare il consenso dei cittadini.
Con nessuno dei partiti, a iniziare dai nostri, sia di
governo sia di opposizione che riesca a contestare questo andazzo, che riesca a
dire una sola parola di sfiducia nei confronti delle politiche offensivamente
suicide e colpevoli,dell’Unione Europea
e dei suoi sodali.
Che rivendica
apertamente per bocca dell’ex commissario europeo Breton, di riuscire a influenzare le elezioni, avendo
impedito a Georgescu ,euroscettico , di
vincerle in Romania..
Con un controllo pervasivo delle piattaforme social in
Germania, con uno scrittore , Jurgen Todenhofer, che per aver paragonato Hitler a Netanjahu, si è trovato la polizia a
casa a controllare il suo computer e il suo cellulare. In Germania in Assia, il land di Francoforte , esiste un ufficio , Hessen gegen Hetze, Assia contro
l’odio che istituzionalizza la delazione, dove cittadini possono accusare altri cittadini colpevoli solo di dissentire.
Così funziona il sistema della guerra, attraverso l’asservimento e il controllo
della comunicazione, reintroducendo il reato di opinione, indirizza, non avendo l’autorevolezza dovuta
, i cittadini ad accettare la politica gestita da un gruppo di incapaci di
irresponsabili completamente separati dalla realtà di cui dovrebbero essere
espressione.
È la fine della politica. E la democrazia ha parecchi
problemi , se l’astensionismo elettorale supera il 50%.
Questa non è l’Europa in cui sono cresciuto.
La prima vittima in guerra è la verità, frase attribuita ad
Eschilo.
Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto
rivoluzionario
Al momento di marciare molti non
sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce
del nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico” Bertolt Brecht
Asia centrale. La riscoperta dell'Heartland. Le opportunità per l'Italia e l'Unione Europea di Andrea Coppola (Armando Editore)
Il volume intende offrire una panoramica geopolitica e diplomatica dell’Asia centrale, tra il Kazakistan, il Kirghizistan, il Tagikistan, ...
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«L’assai documentata analisi di Guzzi contribuisce a scalfire il tabù che da più di trent’anni blocca il dibattito sull’Unione Europea». ...
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La recente, amara denuncia della tennista Aryna Sabalenka non è una semplice nota a margine nella cronaca sportiva. È il sintomo lancinante ...



