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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

domenica 26 ottobre 2025

Tradizionalismo. Verso un nuovo Ordine Mondiale. Ediz. integrale di Mark Sedgwick (Blu Atlantide)

"“Il Tradizionalismo è la meno nota tra le maggiori filosofie di oggi. Obiettivo di questo libro è quello di farla conoscere più diffusamente e aiutare a comprendere meglio il suo progetto radicale di ripristino dell’ordine sacro. Il Tradizionalismo è stato usato per incoraggiare il rispetto dell’ambiente, comporre grande musica e ridurre l’ostilità tra i seguaci di religioni differenti. Ma è stato anche impiegato per sostenere cause molto diverse, dall’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America a ciò che molti definirebbero fascismo e razzismo, per non parlare del terrorismo. C’è chi ha incolpato un tradizionalista russo, Aleksandr Dugin, per l’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Questa corrente di pensiero, quindi, deve essere trattata con grande attenzione. Non è sempre un bene diventare un tradizionalista. Sarebbe il caso, tuttavia, che coloro che si oppongono al fascismo, al razzismo e al terrorismo fossero in grado di riconoscere più facilmente il Tradizionalismo, quando esso gli si presenta davanti”. Il Tradizionalismo è una corrente filosofica ed esoterica che nasce come ribellione spirituale contro la modernità: al centro vi è l’idea di una sapienza primordiale, eterna e metafisica insieme, capace di riportare l’uomo a un perduto “ordine sacro”. Due le anime principali: quella contemplativa di René Guénon e Frithjof Schuon, più orientata verso la ricerca interiore, e quella militante di Julius Evola, che ha lasciato tracce profonde nella cultura neofascista europea e che recentemente sta trovando nuova diffusione sia in Occidente che in Russia. Queste idee, diffusesi all’inizio del Novecento per contestare il mondo moderno, stanno conoscendo infatti nuova vita nelle retoriche dei leader nazionalisti contemporanei, alimentando politiche radicali e derive autoritarie. Mark Sedgwick ricostruisce per la prima volta una mappa completa di questo percorso sotterraneo, mostrando come, dalla sua origine in poi, il Tradizionalismo abbia influenzato il pensiero di intellettuali, filosofi e artisti, ma anche di figure politiche di rilievo come Aleksandr Dugin in Russia e Steve Bannon in America, ovvero due dei principali riferimenti culturali dei governi Putin e Trump, uniti dall’idea di una civiltà e di un mondo profondamente differenti da quelli che siamo abituati a conoscere."





Scarpinato: “Gli uomini che stanno dietro le stragi si sono riciclati nel potere di oggi”

KIEV PERDE ALTRI QUATTRO CENTRI ABITATI | POKROVSK SITUAZIONE SEMPRE PIÙ DISASTROSA

FRANCO BATTIATO inedito | RepStories

A Roma la manifestazione contro il blocco a Cuba da parte degli Stati Uniti

Travaglio: le sanzioni a Putin fanno male a noi

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno presentano un trittico poetico che unisce Italia e Corea del Sud

La casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, con il patrocinio morale del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano, è orgogliosa di annunciare la pubblicazione di tre opere fondamentali che aprono una finestra privilegiata sulla poesia sudcoreana contemporanea. Si tratta di un progetto ambizioso e culturalmente rilevante, curato dalla poetessa Laura Garavaglia (Presidente della Casa della Poesia di Como e del Festival Europa in Verso), che mira a consolidare un dialogo letterario tra l’Italia e il mondo. Le tre pubblicazioni, uscite in questi giorni, rappresentano un’immersione profonda nell’estetica e nelle tematiche di alcuni dei più importanti poeti coreani del nostro tempo.

1. Antologia di Poesia Coreana Contemporanea: Poesie di 4 versi

Questa antologia rappresenta il cuore del progetto. Raccoglie le voci di dodici tra i più autorevoli poeti sudcoreani, Choi Dongho, Doung Siyoung, Kim Chu-in, Kim Kooseul, Kim Soo-bok, Ko Doohyun, Lee Hasuk, Na Ki Chul, Park Yong-jae, Shin Duk-ryong, Son Jeoung-Soon, You Jaeyoung, offrendo al lettore italiano un’eccezionale panoramica sulla potenza espressiva del verso breve. L’opera, tradotta in inglese, italiano e coreano da Laura Garavaglia con la collaborazione e supervisione di Kim Kooseul & Sodam Choi , esplora come quattro soli versi possano contenere un universo, unendo una poetica meditativa a una natura che funge da specchio dell’interiorità. Come sottolinea l’editore  Stefano Donno nella sua postfazione, “L’arte del frammento che contiene un universo”, questa raccolta dimostra come la brevità non sia un limite, ma una forza generativa capace di mettere il lettore in ascolto del non detto.

 

2. Vita Radiosa, Oggi di Choi Dongho

Un volume monografico opera di uno dei più importanti poeti e critici letterari sudcoreani.  Choi Dongho (nato a Suwon nel 1948) è Professore Emerito all’Università di Corea e membro dell’Accademia Nazionale delle Arti. La sua opera è un’esplorazione profonda della “Poetica che porta a un Tao”, unendo “Spiritualismo” ed “Estremismo Lirico”.  Vita Radiosa, Oggi, con traduzione e cura di Laura Garavaglia , offre un saggio critico di Hong Yonghee che guida il lettore attraverso simboli potenti come l'”occhio della poesia” e la “luce miracolosa”, archetipi di una ricerca spirituale che trascende il tempo.

 

3. Avenidas Pérdidas di Kooseul Kim

Questa raccolta, con traduzione in spagnolo del poeta  e traduttore Emilio Coco, testimonia la vocazione internazionale del progetto.  Kooseul Kim (nata a Jinhae nel 1953) è una poetessa, traduttrice e Professoressa Emerita di Letteratura Inglese, vincitrice di numerosi premi tra cui il prestigioso Babel Prize for Literature negli Stati Uniti. La sua poesia, come evidenziato nel prologo da Laura Garavaglia, armonizza influenze occidentali con la tradizione coreana, dove la Natura diventa metafora dell’esistenza e la memoria un atto di recupero di “avenidas perdidas” del dolore e dell’amore.

 

L’impegno di un editore per la cultura

Con questa iniziativa, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno riafferma il suo ruolo di mediatore culturale. Lontano dalle logiche del mercato di massa, l’editore salentino prosegue con coerenza un percorso volto a costruire ponti tra culture, credendo fermamente, come scrive Donno, che “la parola sia ancora capace di costruire ponti — tra mondi lontani, tra lingue, tra cuori”. Il progetto è reso possibile grazie alla sinergia con figure chiave come Laura Garavaglia, poetessa e instancabile promotrice culturale, Presidente della  Casa della Poesia di Como e il supporto e patrocinio morale del Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano. Un lavoro corale che permette al pubblico italiano di accedere a una produzione poetica raffinata, potente e finora troppo poco conosciuta. Queste opere non sono solo libri, ma gesti di apertura e riconoscimento, che tracciano nuove mappe del sentire umano in un tempo che tende a chiudere i confini. I libri potete trovarli nella sezione blog del sito della casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

https://www.quadernidelbardoedizionilecce.it/





L'appello di Aqp: “Riduciamo il consumo di acqua”

Maraschio torna in campo con Avs. Ambiente e rifiuti le priorità

sabato 25 ottobre 2025

Dialoghi scomodi... #31 a cura di Leonardo Elia

GUERRA FREDDA AI BENI RUSSI #tgbyoblu

L'esercito russo avanza in centro città: la presa di Pokrovsk è vicina?

La vita di Silvia, in ristrettezze economiche nonostante il contratto a tempo indeterminato, il ...

Trump parte per l'Asia dove vedra' Xi Jinping, in Corea del Sud

Travaglio: "Giornalismo oggi si accuccia ai piedi del potere, una volta rompeva i coglioni davvero"

Thomas Sankara “il presidente sognatore” - Intervento di Leonardo Elia

Maria Corina Machado “ premio Nobel per la pace 2025”

Due figure completamente differenti, che definiscono due maniere opposte di stare al mondo politicamente.

Sankara , militare , andato al potere in Alto Volta, ex colonia francese, rovesciando un governo corrotto, , chiaramente  teleguidato da Parigi, e dagli Usa. Alto Volta, paese sub sahariano,  a cui cambia il nome, in Burkina Faso, che nella loro lingua ,vuol dire “casa degli uomini liberi e indipendenti”.

Presidente che aveva la profezia, che in politica vuol dire , visione critica del presente e progettualità per il futuro. Presidente di un paese poverissimo, esempio classico in un continente ricchissimo abitato dagli uomini e dalle donne più povere del pianeta. Un ossimoro .

Percorso politico partito si con un colpo di stato, a cui si sono ispirati gli attuali presidenti del Niger, Mali per esempio.

Sankara nei suoi cinque anni di governo, è stato assassinato nel 1987, ucciso dal neocolonialismo che sentiva lesi i suoi privilegi di sfruttamento delle risorse di quello sfortunato paese ,iniziò una serie di riforme che in Africa hanno lasciato il segno.

Vietò l’infibulazione, parità di diritti tra uomini e donne, costruì ospedali, gestione dell’acqua, economia di villaggio, e non agricoltura industriale, quindi contrasto reale alla desertificazione, elettrificazione, rifiuto dell’intervento della Banca Mondiale, braccio armato, affamatore, del neocolonialismo, che attraverso la leva finanziaria rende schiavi i popoli. Gestione indipendente delle risorse, essenziale se si parla di sovranità , quindi di democrazia reale, espressa nel famoso discorso che Sankara tenne all’Onu, prima di essere ucciso, come tutti gli altri che in Africa e non solo , hanno cercato di ripetere quest’esperienza.

Perché dopo Sankara parlo della Machado , venezuelana e premio Nobel della pace.

Per come Sankara era per la riappropriazione da parte del popoli  delle proprie risorse , la Machado è una ultraliberista, strettamente collegata, ad ambienti neocon, e ora a Trump, una oppositrice al regime chavista di Maduro che non rappresenta la versione venezuelana delle socialdemocrazie scandinave sicuramente, ma che dai tempi di Hugo Chavez, è sopravvissuto a molti tentativi i golpe,  orchestrati dagli Usa ,addirittura ammessi  candidamente da personaggi del calibro di Bolton qualche anno fa, oltre che sottoposto a sanzioni durissime, dagli Usa.

Quindi la Machado ha una chiara collocazione politica, ultraliberista, in un Venezuela, ricchissimo, come il Burkina Faso di risorse, e come il Burkina  Faso abitato da un popolo stremato.

Quindi il premio Nobel vuole mettere a disposizione degli americani, le enormi risorse petrolifere controllate da Caracas, ma anche l’oro, i diamanti, il suo potenziale agricolo.

Dimenticavo , la Machado ha appoggiato i tentativi di golpe , per scalzare  sia Chavez  che Maduro.

Come appoggia la pressione militare nel mar dei Caraibi messa su da Trump, accusando di narcoterrorismo il Venezuela, accusa totalmente infondata,  tant’è che l’affondamento di imbarcazioni di”presunti” narcotrafficanti è stata bollata dal presidente colombiano come un assassinio di pescatori.

E poi sempre lei, amicissima del presidente argentino Milei, e di Netanyahu, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

Sankara e Machado sono due visioni agli antipodi , la prima lungimirante e inclusiva, l’altra escludente e espressione dei potenti.

Mi stupisce l’assegnazionedel premio Nobel, che definisce purtroppo una scelta di campo inqualificabile politicamente, senza rispetto alcuno dei popoli, dell’umanità intera, anche di noi.

Il Nobel si ribadisce mosso da motivazioni politiche, espressione di un pensiero che si pensa  dominante.

Premio Nobel ad una golpista , e affamatrice, mi sembra veramente troppo!




giovedì 23 ottobre 2025

Niente mi aveva preparato. Un reportage da Gaza di Jean-Pierre Filiu (Altrecose)

Jean-Pierre Filiu conosce bene Gaza, territorio che ha visitato regolarmente dal 1980. Ha ottenuto di tornarci per trentadue giorni, tra il 19 dicembre 2024 e il 21 gennaio 2025, in circostanze molto diverse e drammatiche: per vedere un territorio e una popolazione cambiati e travolti dai bombardamenti israeliani seguiti alla strage terroristica di Hamas del 7 ottobre 2023. Per trentadue giorni ha osservato la distruzione dei luoghi e delle vite, ha parlato con le persone, ha preso appunti sugli impossibili adattamenti a una condizione di terrore e disperazione: e al suo ritorno li ha messi in ordine alternandoli al racconto della storia e del contesto che hanno preceduto questi anni. Il suo è un diario di viaggio, di un viaggio terribile, ma soprattutto un contributo a capire e a figurarsi cosa siano la vita delle persone e i luoghi protagonisti degli allarmi e dello scandalo di gran parte del mondo. Gli abitanti di Gaza, quelli ancora vivi, faticano e si arrangiano per trovare acqua pulita, per mangiare, per fuggire da un luogo all’altro, per avere cure mediche a volte inaccessibili, per conservare brandelli di dignità e sicurezza personale: il racconto di Filiu, limitato e insufficiente per sua stessa ammissione, è uno strumento di comprensione per chi, nel mondo che guarda Gaza, vive con apprensione e sconcerto le sue condizioni e vuole saperne di più




Dialoghi scomodi ... #30 a cura di Leonardo Elia

Differenziata: per risalire dagli inferi

Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)

Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...