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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

sabato 25 ottobre 2025

La vita di Silvia, in ristrettezze economiche nonostante il contratto a tempo indeterminato, il ...

Trump parte per l'Asia dove vedra' Xi Jinping, in Corea del Sud

Travaglio: "Giornalismo oggi si accuccia ai piedi del potere, una volta rompeva i coglioni davvero"

Thomas Sankara “il presidente sognatore” - Intervento di Leonardo Elia

Maria Corina Machado “ premio Nobel per la pace 2025”

Due figure completamente differenti, che definiscono due maniere opposte di stare al mondo politicamente.

Sankara , militare , andato al potere in Alto Volta, ex colonia francese, rovesciando un governo corrotto, , chiaramente  teleguidato da Parigi, e dagli Usa. Alto Volta, paese sub sahariano,  a cui cambia il nome, in Burkina Faso, che nella loro lingua ,vuol dire “casa degli uomini liberi e indipendenti”.

Presidente che aveva la profezia, che in politica vuol dire , visione critica del presente e progettualità per il futuro. Presidente di un paese poverissimo, esempio classico in un continente ricchissimo abitato dagli uomini e dalle donne più povere del pianeta. Un ossimoro .

Percorso politico partito si con un colpo di stato, a cui si sono ispirati gli attuali presidenti del Niger, Mali per esempio.

Sankara nei suoi cinque anni di governo, è stato assassinato nel 1987, ucciso dal neocolonialismo che sentiva lesi i suoi privilegi di sfruttamento delle risorse di quello sfortunato paese ,iniziò una serie di riforme che in Africa hanno lasciato il segno.

Vietò l’infibulazione, parità di diritti tra uomini e donne, costruì ospedali, gestione dell’acqua, economia di villaggio, e non agricoltura industriale, quindi contrasto reale alla desertificazione, elettrificazione, rifiuto dell’intervento della Banca Mondiale, braccio armato, affamatore, del neocolonialismo, che attraverso la leva finanziaria rende schiavi i popoli. Gestione indipendente delle risorse, essenziale se si parla di sovranità , quindi di democrazia reale, espressa nel famoso discorso che Sankara tenne all’Onu, prima di essere ucciso, come tutti gli altri che in Africa e non solo , hanno cercato di ripetere quest’esperienza.

Perché dopo Sankara parlo della Machado , venezuelana e premio Nobel della pace.

Per come Sankara era per la riappropriazione da parte del popoli  delle proprie risorse , la Machado è una ultraliberista, strettamente collegata, ad ambienti neocon, e ora a Trump, una oppositrice al regime chavista di Maduro che non rappresenta la versione venezuelana delle socialdemocrazie scandinave sicuramente, ma che dai tempi di Hugo Chavez, è sopravvissuto a molti tentativi i golpe,  orchestrati dagli Usa ,addirittura ammessi  candidamente da personaggi del calibro di Bolton qualche anno fa, oltre che sottoposto a sanzioni durissime, dagli Usa.

Quindi la Machado ha una chiara collocazione politica, ultraliberista, in un Venezuela, ricchissimo, come il Burkina Faso di risorse, e come il Burkina  Faso abitato da un popolo stremato.

Quindi il premio Nobel vuole mettere a disposizione degli americani, le enormi risorse petrolifere controllate da Caracas, ma anche l’oro, i diamanti, il suo potenziale agricolo.

Dimenticavo , la Machado ha appoggiato i tentativi di golpe , per scalzare  sia Chavez  che Maduro.

Come appoggia la pressione militare nel mar dei Caraibi messa su da Trump, accusando di narcoterrorismo il Venezuela, accusa totalmente infondata,  tant’è che l’affondamento di imbarcazioni di”presunti” narcotrafficanti è stata bollata dal presidente colombiano come un assassinio di pescatori.

E poi sempre lei, amicissima del presidente argentino Milei, e di Netanyahu, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

Sankara e Machado sono due visioni agli antipodi , la prima lungimirante e inclusiva, l’altra escludente e espressione dei potenti.

Mi stupisce l’assegnazionedel premio Nobel, che definisce purtroppo una scelta di campo inqualificabile politicamente, senza rispetto alcuno dei popoli, dell’umanità intera, anche di noi.

Il Nobel si ribadisce mosso da motivazioni politiche, espressione di un pensiero che si pensa  dominante.

Premio Nobel ad una golpista , e affamatrice, mi sembra veramente troppo!




giovedì 23 ottobre 2025

Niente mi aveva preparato. Un reportage da Gaza di Jean-Pierre Filiu (Altrecose)

Jean-Pierre Filiu conosce bene Gaza, territorio che ha visitato regolarmente dal 1980. Ha ottenuto di tornarci per trentadue giorni, tra il 19 dicembre 2024 e il 21 gennaio 2025, in circostanze molto diverse e drammatiche: per vedere un territorio e una popolazione cambiati e travolti dai bombardamenti israeliani seguiti alla strage terroristica di Hamas del 7 ottobre 2023. Per trentadue giorni ha osservato la distruzione dei luoghi e delle vite, ha parlato con le persone, ha preso appunti sugli impossibili adattamenti a una condizione di terrore e disperazione: e al suo ritorno li ha messi in ordine alternandoli al racconto della storia e del contesto che hanno preceduto questi anni. Il suo è un diario di viaggio, di un viaggio terribile, ma soprattutto un contributo a capire e a figurarsi cosa siano la vita delle persone e i luoghi protagonisti degli allarmi e dello scandalo di gran parte del mondo. Gli abitanti di Gaza, quelli ancora vivi, faticano e si arrangiano per trovare acqua pulita, per mangiare, per fuggire da un luogo all’altro, per avere cure mediche a volte inaccessibili, per conservare brandelli di dignità e sicurezza personale: il racconto di Filiu, limitato e insufficiente per sua stessa ammissione, è uno strumento di comprensione per chi, nel mondo che guarda Gaza, vive con apprensione e sconcerto le sue condizioni e vuole saperne di più




Dialoghi scomodi ... #30 a cura di Leonardo Elia

Differenziata: per risalire dagli inferi

María Corina Machado e quella buffonata chiamata Premio Nobel per la Pace

La Rivoluzione di SANKARA, il "Che Guevara" d’Africa che sfidò l’Occidente

Scarpinato alla piazza per Ranucci: "Siamo tutti combattenti per riprenderci la politica dal basso"

Marwan Barghouti: l'ultima intervista prima dell'arresto

Quale destino per l'Ucraina? (con Dario Fabbri) - Il Grande Gioco

BANCHE, EXTRA-PROFITTI e DAZI: ecco quello che devi sapere, con il prof. Alessandro Volpi

Gaza, fase due: tregua violata. Chi è il vero nemico di Israele

martedì 21 ottobre 2025

Storia di Gaza. Terra, politica, conflitti di Arturo Marzano (Il Mulino)

 È questo il paradosso di Gaza: condannata a essere simbolo del dolore universale e, nello stesso momento, teatro di una quotidianità che ha cercato a lungo di resistere, fragile e indistruttibile. È tempo di restituire a Gaza la complessità che la cronaca da sola non può raccontare. Un tempo oasi fertile, Gaza oggi è percepita come un recinto di macerie e dolore. La sua storia è cruciale per comprendere il conflitto israelo-palestinese e le dinamiche degli equilibri politici in Medio Oriente. Eppure la sua storia non è soltanto tragedia: Gaza è anche il luogo in cui sono nate esperienze di non violenza, dialogo, tolleranza e sfida al patriarcato; è abitata dalla vita quotidiana, da persone che resistono e immaginano il futuro. Arturo Marzano ricostruisce la vicenda della Striscia dalla fine dell'Ottocento a oggi, andando oltre pregiudizi e semplificazioni ideologiche. Gaza non può essere identificata esclusivamente con la desolazione e la sua popolazione non può essere ridotta a Hamas. Per affrancarci da questi fraintendimenti è giunto il momento di affidarci alla storia e ricomporre una vicenda che non è solo politica e militare, ma è anche culturale, demografica, sociale ed economica




Viktor Orbán: “Solo la pace può salvare l’Europa” – Il vertice Trump-Putin a Budapest

I patrioti italiani di Frank Mascia in piazza a Milano, tensioni con i centri sociali

Francia, Nicolas Sarkozy in carcere per corruzione - 1mattina News 21/10/2025

Ecosistema Urbano 2025, Salerno 87esima nel report di Legambiente

LE 4 TASSE CHE AUMENTA MELONI

"No Teva", a Napoli protesta contro l'azienda farmaceutica israeliana

lunedì 20 ottobre 2025

La Cina spiegata all'Occidente di Pino Arlacchi (Fazi)

Pino Arlacchi - sociologo di fama internazionale e profondo conoscitore della Cina - in questo libro spiega i tre “segreti” che permettono di capire l'eccezionalità del “miracolo cinese”: la spettacolare resurrezione, iniziata con le riforme di Deng Xiaoping nel 1978, che ha portato il gigante asiatico a imporsi come prima potenza economica mondiale e attore centrale del nuovo ordine geopolitico globale. Si tratta di tre grandi fattori poco noti al pubblico occidentale, tre risorse strategiche che hanno reso la Cina ciò che è: il non-espansionismo, legato a una radicata avversione alla guerra e alla violenza; la meritocrazia come strumento di governo; un peculiare modello economico-politico socialista. Secondo Arlacchi, questa triade è la chiave per comprendere una civiltà millenaria - molto diversa da quella europea nella visione del mondo e nell'assetto delle sue istituzioni -, il cui profilo si è delineato cinquemila anni fa e che da tremila anni si è consolidato in un sistema dotato di straordinaria resilienza. L'arte del buon governo esercitata da un'élite selezionata per merito, refrattaria all'uso della forza e convinta che il mercato sia uno strumento dello Stato e non viceversa, è sopravvissuta all'aggressione occidentale e alla rivoluzione socialista culminata nella nascita della Repubblica Popolare, che ne ha ereditato e rilanciato i principi. Il risultato è la Cina di oggi: un manufatto sociologico complesso e originale, che Pechino definisce “socialismo di mercato con caratteristiche cinesi”. Frutto di una ricerca appassionata lunga una vita, sostenuto da una ricchissima documentazione e dall'esperienza diretta, La Cina spiegata all'Occidente è una lettura essenziale per approfondire la conoscenza della Cina contemporanea, oltre i luoghi comuni e le narrazioni superficiali prevalenti nel discorso occidentale





SCP Raffaelle Baritono Trump autoritarismo e politica di potenza

“A Gaza abbiamo distrutto un paese”: parla un ex soldato riservista israeliano

Guasto è il mondo di Tony Judt (Mondadori)

  C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere. Per decenni abbiamo trasformato in virtù il perseguimento dell’interess...