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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

domenica 19 ottobre 2025

Ursula Gates. La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles di Frédéric Baldan (Guerini e Associati)

 5 aprile 2023. A Liegi viene depositata una denuncia penale senza precedenti: nel mirino c’è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Corruzione, abuso di potere, distruzione di documenti: accuse legate alla trattativa segreta, condotta via sms, con l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. Sul piatto, contratti miliardari e il diritto dei cittadini europei alla trasparenza. Da qui prende avvio l’«SMSgate», un caso che ha scosso le istituzioni europee e messo a nudo i meccanismi opachi nella gestione della crisi Covid. In questo libro, Frédéric Baldan racconta la sua vicenda in prima persona e porta alla luce ciò che rimane nascosto: partendo dalla vera storia di von der Leyen, svela le lobby che plasmano le decisioni politiche e i conflitti di interesse che minano la fiducia democratica, smaschera una giustizia (europea) succube del potere politico. L’inchiesta, documentata e coraggiosa, evidenzia il male oscuro che offusca la credibilità dell’Unione Europea. Chi ha guidato davvero la gestione della pandemia? Quali interessi prevalgono sui diritti fondamentali dei cittadini? E come possiamo recuperare il controllo delle nostre vite? Prefazione di Marcello Foa




UCRAINA: DISASTRO AL FRONTE | INIZIA IL SABOTAGGIO DELL’EUROPA, MENTRE KIEV PERDE CENTRI ABITATI

Maxi-segreteria alla “zarina” Bartolozzi, Serracchiani a Nordio: “Chi è il vero ministro?”

Corteo lavoratori GKN, manifestanti invadono l’aeroporto di Firenze: scontri con la polizia

Voci e Visioni - Zygmunt Bauman. La modernità liquida e la nostalgia della comunità #perte #neiperte

Anne Cheng | Confucio | festivalfilosofia 2025

Schlein a Meloni: "Basta vittimismo, agli italiani non serve"

L’attentato a Sigfrido Ranucci: l’eroe vulnerabile

sabato 18 ottobre 2025

Una montagna di soldi. Sprechi, incompiute e affari: lo scandalo delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 di Giuseppe Pietrobelli (PaperFIRST)

Un viaggio nella retorica nostalgica dello Spirito Italiano, negli sprechi, gli affari e gli scandali di Milano Cortina 2026, le quarte Olimpiadi italiane. È stato detto che sono “a costo zero”, mentre il contribuente pagherà 5 miliardi di euro per impianti sportivi, strade e ferrovie. È stato detto che saranno i Giochi meno costosi, mentre si spenderanno due miliardi solo per organizzarli, con un bilancio in rosso già ripianato grazie a mezzo miliardo di aiuti pubblici. È stato detto che saranno le Olimpiadi “più sostenibili di sempre”, perché diffuse sul territorio e con la quasi totalità delle opere pronte. Bugie, come dimostrano la nuova pista da bob di Cortina, le incompiute per tre miliardi di euro e la colata di cemento che si abbatterà sulle Alpi e le Dolomiti tutelate dall’Unesco, a servizio della monocultura del turismo invernale. Il libro ricostruisce una ragnatela di società, poltrone e centri di potere occupati dai signori del “circo bianco”. Ma anche le inchieste milanesi che hanno messo nel mirino Fondazione Milano Cortina, tra appalti pilotati e super-stipendi, diktat dei grandi sponsor e progetti di grattacieli, assunzioni di raccomandati e guerre di potere. Al punto da provocare l’intervento del governo Meloni, incurante dello scontro con i magistrati, pur di blindare i segreti di una società che è privata solo a parole. È l’assalto alla diligenza degli amministratori locali, il festival dell’incoerenza di ministri e politici, la solita corsa italiana contro il tempo com’è avvenuto ai tempi dell’Expo 2015. Stavolta per dare la scalata a una montagna di soldi




Copia di Occidente europeo

Ex Ilva lo sciopero dei metalmeccanici

La fame come arma di guerra: il rapporto che lancia l'allarme su Gaza e nel mondo

Perché l'astensione continua ad aumentare? La crisi della politica spiegata da Marcello Foa

DIEGO FUSARO: Trappola in Toscana per Vannacci? quel che non vi dicono...

Oggi sul Mondo cultura: Nan Goldin a Milano, la filosofia dell’amore, la serie tv Wayward, la Val...

NUOVO INCONTRO PUTIN-TRUMP DA ORBÁN | PASSO INDIETRO SUI MISSILI TOMAHAWK ALL’UCRAINA

Ranucci: "Quello di stanotte è stato un boato molto forte, siamo passati alla macchina blindata"

venerdì 17 ottobre 2025

Le idee non si possono uccidere. Introduzione alla vita e alle opere di Thomas Sankara di Fabio Verna (Red Star Press)

Viene ricordato come il “Guevara africano”, ma in realtà poche personalità possono rappresentare la stagione delle rivolte contro i regimi coloniali animate dai popoli oppressi di tutto il mondo come Thomas Sankara. Ufficiale di carriera, “Tom Sank”, come veniva chiamato affettuosamente, abbraccia il marxismo-leninismo già negli anni della sua formazione e, tornato nel suo Paese natale, il Burkina Faso (era nato nel villaggio di Yago nel 1949), forma insieme ad altri soldati ribelli il Gruppo degli Ufficiali Comunisti: l’organizzazione segreta a partire dalla quale, dopo aver conosciuto l’arresto e il carcere, guadagnò la popolarità che gli valse la nomina a primo ministro e, a partire dal 1983, la presidenza del Burkina Faso. Lo stesso nome “Burkina Faso”, scelto per rinominare quello che era l’Alto Volta degli ex dominatori francesi, significò da quel momento in poi “terra degli uomini integri”, come integra fu l’intera esistenza di Sankara: un presidente senza alcuna prebenda né scorta, capace di presentarsi alle riunioni in bicicletta e di rigettare qualunque privilegio tipico dei politici. «Guai a prendere in giro il popolo», questa era l’unica preoccupazione di Sankara: un vero e proprio manifesto antimperialista che il giovanissimo presidente burkinabe, assassinato il 15 ottobre del 1987, diffuse in ogni angolo della Terra, attaccando gli interessi criminali delle grandi imprese multinazionali e il razzismo promosso dai corrotti governi occidentali




L’uomo che vuole liberare l’Africa dall’Occidente. Sarà vero?

Un celebre discorso di Thomas Sankara su imperialismo e multinazionali

Sankara - "... e quel giorno uccisero la felicita' "

La Rivoluzione di SANKARA, il "Che Guevara" d’Africa che sfidò l’Occidente

SCIOPERANO I NETTURBINI RISCHIO DISAGI E RIFIUTI IN STRADA

Emporio della Solidarietà nel 2024 sostenute 573 famiglie ma l'aiuto continua

Concluso il processo per l’uccisione di Thomas Sankara – Scienza & Pace Magazine

Concluso il processo per l’uccisione di Thomas Sankara – Scienza & Pace Magazine

Guasto è il mondo di Tony Judt (Mondadori)

  C’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere. Per decenni abbiamo trasformato in virtù il perseguimento dell’interess...