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Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

venerdì 19 settembre 2025

Putin annuncia 700mila soldati al fronte: tensioni su Ucraina. Trump: "Mi ha deluso"

DRAGHI AVVERTE L' EUROPA: Il tempo è scaduto! Ecco perché l'UE rischia grosso.

Trump a Londra. Guerra e pace nel colloquio con Starmer

La Meloni campa di politica da 20 anni e attacca me e Orsini per il nostro lavoro

Fratoianni: "Israele ha cancellato il visto a me e ad altri parlamentari Avs"

LA RUSSIA NON CE LA FA DICE ZELENSKY | MENTE PER NON AMMETTERE LA SCONFITTA

Caracciolo a Omnibus su La7: Israele e Gaza, Usa e Russia

DIEGO FUSARO: Giorgia Meloni contro Elly Schlein: parole durissime!

giovedì 18 settembre 2025

Inclusione scolastica servizi al via per tutti

Trumpisti o muskisti, comunque «fascisti». Sinistra a caccia di nemici di Daniele Capezzone (Piemme)

 No, questo non è necessariamente un saggio pro-Trump, pro-Musk, pro-Milei, pro-Netanyahu. Anzi: l'autore non nasconde le sue perplessità, né gli piace sempre il linguaggio usato da Donald Trump, o la sua maggiore propensione alla battaglia che al sorriso. E tuttavia, come leggerete capitolo dopo capitolo, Capezzone non può certo negare robusti (e differenti) motivi di simpatia per lui e per gli altri tre personaggioni che campeggiano in copertina. Si tratta dunque (sfacciatamente, programmaticamente, volutamente) di un libro anti-anti-Trump, cioè contro gli oppositori pregiudiziali, ossessivi, assatanati, dell'attuale inquilino della Casa Bianca. E lo stesso vale per gli altrettanto invasati nemici di Musk, di Milei, di Netanyahu. In genere sono i medesimi soggetti che - senza un grammo di dubbio né un briciolo di ironia - si impancavano stentorei a dichiarare che il povero Joe Biden era "lucidissimo": pure quando stringeva mani inesistenti, o salutava amici immaginari, o si perdeva nei prati. Proprio su questo, allora, occorre riflettere: perché a sinistra ci sia sempre bisogno di un nemico da abbattere, e perché a destra serva forse un sovrappiù di attenzione verso gli amici da scegliere. Al di là della lite Musk-Trump, loro due e Milei, e su un piano diverso lo stesso Netanyahu, incarnano - ciascuno a modo proprio - un nostro desiderio: quello di una nuova epica, una dimensione di racconto forte e capace di ispirare, di appassionare. Anche di dividere, certamente. Ma non di annoiare. Chi vorrà batterli non dovrà essere da meno, in termini di racconto e di mito.




La storia di Aya Ashour

DIEGO FUSARO: "Putin invasore": Elly Schlein viene fischiata

Orsini su Gaza: "Ecco perché anche se Hamas liberasse gli ostaggi, la non guerra finirebbe"

L’India balla da sola - di Lorenzo Di Muro

I RUSSI SI ARRENDONO A POKROVSK | IL TETTO POLACCO DANNEGGIATO DAI DRONI RUSSI ERA UNA FAKE NEWS

Doppia sfiducia, doppio voto: l’Europarlamento mette Ursula alla prova

Migliaia di persone in fuga da Gaza City dopo che Israele ha lanciato l'offensiva

Gaza, catastrofe senza fine. Annessione Cisgiordania il prossimo passo - Caracciolo a Otto e mezzo

mercoledì 17 settembre 2025

Non è colpa dello specchio se le facce sono storte. Diario di un filorusso di Paolo Nori (UTET)

 Nel marzo del 2022, pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe, Paolo Nori si vide cancellare alcune lezioni su Dostoevskij che doveva tenere in un'università milanese. Scoppiò un caso di rilevanza internazionale e Nori si trovò al centro di una notorietà improvvisa, mentre si moltiplicavano gli inviti per tenere conferenze. Dalla Russia si fece avanti un regista che voleva girare un documentario su di lui. Nel declinare l'offerta, Nori gli scriveva: «Questa mia vicenda ridicola conferma una cosa che voi russi sapete benissimo. Che la letteratura, quand'è potente, come nel caso di Dostoevskij, è più forte di qualsiasi censura e di qualsiasi dittatura». L'invasione russa è poi diventata una guerra che si trascina da anni e nel frattempo Nori ha pubblicato altri libri, non solo in Italia, ma anche in Russia, dove alcuni suoi titoli sono stati per la prima volta tradotti ma anche censurati. La legge, infatti, impedisce che si pubblichino libri in cui la guerra in Ucraina non è denominata "operazione speciale" e di conseguenza l'editore russo ha dovuto operare alcuni tagli ai testi originali per poterli pubblicare. Col risultato, forse non disprezzabile, che Nori è ora uno scrittore censurato sia in Italia che in Russia. In questo nuovo libro, il reo confesso filorusso Paolo Nori riflette sulle ragioni di un istinto che non è solo dei governi autoritari o delle cieche burocrazie: quello di abbandonarsi a semplificazioni che mettono sullo stesso piano politica e letteratura, guerra e poesia; quello di sentirsi dalla parte della ragione fino ad avere il diritto di zittire e cancellare le opinioni diverse; quello di ignorare pervicacemente che, come scrisse Gogol', «non è colpa dello specchio se le facce sono storte». Ed è proprio lo specchio della letteratura che Nori, attraverso le storie dei suo amati autori russi, ma anche attraverso la sua scrittura unica e inconfondibile, mette di fronte ai suoi lettori: perché ciascuno eserciti la propria capacità di ragionare (ed emozionarsi) senza farsi imprigionare dalle gabbie mentali che confondono le persone con i loro governi, i libri scritti in una lingua con i proclami e gli ordini guerreschi pronunciati nella stessa lingua, la difesa della libertà con la censura




La mamma di Willy Monteiro: Non sia ricordato come eroe, ma come ragazzo semplice amico di tutti

DIEGO FUSARO: Stefano Puzzer vince il ricorso! Sarà reinserito sul posto di lavoro

La Cina ha vinto? L'ascesa tecnologica cinese e la fine della supremazia degli Stati Uniti

Gaza sotto assedio: offensiva israeliana e crisi umanitaria senza precedenti - 17/09/2025

ALLARME CARCERI, "NESSUNO TOCCHI CAINO": CELLE OBSOLETE E SOVRAFFOLLAMENTO

L’Onu accusa Israele di genocidio. La grande manifestazione dell'estrema destra a Londra.

Crisi climatica in Italia: il prezzo che paghiamo. Con Simona Abbate (Greenpeace)

17 settembre 2025

DIEGO FUSARO: Mattarella: "la UE nacque per superare la logica della guerra"

martedì 16 settembre 2025

Pasolini e il «Corriere della Sera» 1960-1975 a cura di Gianluigi Simonetti (Fondazione Corriere della Sera)

Questo libro offre, per la prima volta, l’intero corpus degli articoli e dei contributi che Pasolini scrisse per il «Corriere della Sera». Li si è raccolti per onorare la straordinaria novità di questa stagione del giornalismo pasoliniano; ma anche per tre ragioni specifiche. La prima nasce dalla convinzione che l’intendimento del lavoro di Pasolini sul «Corriere» cambia parecchio se si leggono gli articoli nella loro asciuttezza, e nella semplice successione cronologica, piuttosto che nella forma e nell’ordine che molti di loro assumono in Scritti corsari e Lettere luterane (mescolati a materiali di provenienza e natura diversa e collocati in un’architettura letteraria specifica). In questa edizione abbiamo dato la precedenza all’avventura giornalistica propriamente detta, per rendere al meglio l’impatto che questi pezzi, l’uno dopo l’altro, hanno avuto e continuano ad avere. La seconda ragione risiede nella possibilità di cogliere in questa veste il senso intero dell’esperienza di Pasolini a via Solferino, non solo nella sua specificità, ma nella sua completezza, che passa anche attraverso interventi più frammentari e minori. Infine, sono pubblicati materiali pasoliniani conservati nell’Archivio Storico del «Corriere». Si tratta di una sezione più esigua, ma di grande interesse grazie soprattutto alla presenza di un importante articolo inedito, di cui non si conosceva l’esistenza prima d’ora




Scapini: "Sui droni si vuole incolpare la Russia per militarizzare l'est Europa"

Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)

Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...