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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
domenica 7 settembre 2025
Critica della ragione bellica di Tommaso Greco (Laterza)
Solo pochi anni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare che ci saremmo ritrovati all’improvviso in un clima di guerra. Politici, intellettuali e giornalisti fanno a gara per trovare argomenti a favore del riarmo e per convincerci che dobbiamo riscoprire il nostro ‘spirito bellico’. In un mondo in cui il motto più ripetuto è «si vis pacem, para bellum» è diventato allora particolarmente urgente domandarsi se si possa pensare la pace a partire dalla pace e non dalla guerra. È possibile solo se mettiamo la pace al principio e non alla fine, così da impedire di giustificare in suo nome atti e comportamenti che la rendono sempre più precaria, se non addirittura irraggiungibile. Occorre ragionare sui mali del mondo, e sulla guerra in particolare, cambiando il nostro punto di vista e muovendo da un presupposto diverso rispetto a quello che ci vuole nemici gli uni degli altri. Perché è la guerra a essere l’interruzione della pace, e non viceversa. E perché non è affatto vero che la guerra appartenga alla ‘natura’ degli esseri umani. Occorre quindi contrastare la ‘narrazione’ che relega la pace nell’‘utopia’ o nell’‘ideale’. Non c’è nulla di naturale nella guerra, e nemmeno nella pace. Ci sono solo le scelte che vengono compiute dai governanti e da chi li sostiene
sabato 6 settembre 2025
Una sanità uguale per tutti di Rosy Bindi (Solferino)
«La salute degli italiani oggi è fra le migliori del mondo.» E c’è un motivo preciso, secondo Rosy Bindi, che si chiama “Servizio sanitario nazionale”. Ma oggi questo bene di tutti è a rischio. Per non perderlo occorre reagire e invertire la rotta innescata dalla cronica mancanza di risorse, da una progressiva privatizzazione e dall’autonomia differenziata delle regioni. Il nostro sistema resta un presidio di civiltà fondamentale, che possiamo ancora permetterci e sul quale vale la pena investire, correggendo le disfunzioni che conosciamo e fermando i tentativi in atto di puntare su un modello assicurativo più iniquo e costoso. A venticinque anni dalla riforma che porta il suo nome, l’autrice sgombra il campo dalle ricostruzioni di parte e dalle polemiche inutili e avanza proposte, chiare e coraggiose, volte a promuovere la rinascita di un servizio basato su equità, solidarietà e trasparenza. Con un’analisi lucida e senza sconti per nessuno smaschera le contraddizioni di una trasformazione piegata alla logica del profitto. E ricorda che tutti possono e devono battersi per difendere il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione
venerdì 5 settembre 2025
Joe Strummer - Intervento di Leonardo Elia
Avrebbe compiuto 73 anni il 21 agosto.
Ho avuto il piacere di vedere una sua dedica ,
autografa con luogo e data di nascita ,
Ankara 21 agosto 1952, su un’agenda di un mio amico caro, giornalista,
all’epoca , giornalista musicale.
Io un fan dei Clash, non potrò mai dimenticare il concerto a
Firenze del 23 maggio 1981, io c’ero, e
mi fischiarono le orecchie per sei sette ore, perché stavo ad una decina di
metri dall’amplificazione.
Momenti indimenticabili. Io ero accorso da Perugia dove
facevo l’università.
Per capire Joe Strummer , il suo messaggio , bisogna pensare
allo spirito del tempo, lo zeitgeist dei tedeschi, i cambiamenti che si
avvertivano nella società inglese dell’epoca, che saranno esportati nel resto
del mondo.
L’Inghilterra della Thatcher, che con la sua politica di privatizzazioni doveva dare il via alla svolta
neoliberale in tutto il mondo, svolta che avrebbe trasformato la patria delle
rivoluzioni industriali da nazione manifatturiera in una che basa la propria
ricchezza nel potere economico finanziario,
a discapito di chi lavora e a vantaggio invece di pochi.
Stessa cosa fatta dal suo sodale statunitense , Reagan.
Joe aveva capito quello che stava succedendo.
E aveva capito come questa svolta ha, insieme ad una visione
economica, oligarchica, un risvolto, un puntello militare.
Il governo Thatcher ai suoi albori era in netta crisi di
consenso. La cosa che la consolidò fu il
“regalo” che le fecero i criminali della giunta argentina, con la guerra delle
Falkland, e la vittoria inglese , che produsse un seguito mai visto nell’opinione pubblica britannica, verso una politica imperiale, che
ben si affiancava alla rinascita finanziaria.
Percorso uguale di
Reagan, che rimosse lo shock Vietnam dall’opinione pubblica americana, con
l’invasione di Grenada, e il
coinvolgimento statunitense nella guerra Iran Iraq e l’appoggio ai mujaeddin afgani in funzione antisovietica.
Per non parlare del progetto “guerre stellari” un piano di riarmo che doveva
portare al collasso dell’Unione Sovietica .
Non è un caso che politiche economiche neoliberali siano
legate spesso ad un approccio aggressivo
, se non militare in politica estera, e Reagan e la Thatcher hanno
inaugurato questa stagione.
Joe Strummer aveva capito quello che stava accadendo, e con il
triplo album “Sandinista!” aveva messo in musica questi suoi pensieri , queste
sue preoccupazioni. Sempre con gli ultimi, per gli ultimi.
Se fosse vivo sarebbe sicuramente con la Global Sumud
Flottilla, con i portuali di Genova e con Genova tutta.
Non si può non prendere posizione di fronte ad un genocidio,
con l’unica differenza, aggravante, rispetto a quello perpetrato dai nazisti è che tutto avviene in diretta. Nessuno può dire di non sapere.
Con la politica tutta, sia italiana che europea, che oscilla
tra un appoggio incondizionato all’operato israeliano e prese di posizione
timide quanto tardive che non si traducono in nulla di effettivo, che possa
alleviare le sofferenze dei palestinesi.
E quindi di fronte alla colpevole inerzia delle istituzioni,
dovuta alle solite pressioni Usa ,la minaccia di blocco del transito container per Israele dal porto di Genova, se
dovessero essere sequestrate le imbarcazioni e arrestati gli attivisti, come è
successo in passato, appare un’azione
assolutamente apprezzabile , segno del giusto risveglio dei territori , delle
comunità, quando le istituzioni sono colpevolmente latitanti.
Viva i portuali, viva Genova e Joe sarebbe stato lì
sicuramente!
I figli dell'odio. La radicalizzazione di Israele, la distruzione della Palestina, l'umiliazione dell'Iran di Cecilia Sala (Mondadori)
Un ritratto complesso, inedito e profondamente umano di un Medio Oriente in trasformazione.
giovedì 4 settembre 2025
Il fascismo e noi. Un’interpretazione filosofica di Roberto Esposito (Einaudi)
Sulla scorta di un confronto con alcuni dei massimi esponenti del pensiero, della psicoanalisi e della letteratura, da Bataille a Lévinas, da Freud a Schmitt, da Pasolini a Littell, questo libro propone un’interpretazione filosofica dell’evento storico più tragico dell’età contemporanea.
Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)
Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...
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La recente, amara denuncia della tennista Aryna Sabalenka non è una semplice nota a margine nella cronaca sportiva. È il sintomo lancinante ...


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