Cerca nel blog

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Potere vuol dire determinare i limiti del pensabile

Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Più che dare risposte sensate ...

«Più che dare risposte sensate, una mente scientifica formula domande sensate.» Claude Lévi-Strauss

martedì 4 marzo 2025

Gaiani: "La lite tra Trump e Zelensky semina il caos in Europa"

Americana: corporate dietrofront su diversità e inclusione!

I progressisti scendono in piazza per difendere il diritto a scatenare la terza guerra mondiale

AUTORI SCOMODI / L'idea più potente di NIETZSCHE

AUTORI SCOMODI / UMBERTO GALIMBERTI - La GAIA SCIENZA di NIETZSCHE

AUTORI SCOMODI / FILOSOFIA - Nietzsche

La lotta (sotterranea) tra Londra e Usa per le risorse ucraine - IN PRIMO PIANO - L'Antidiplomatico

La lotta (sotterranea) tra Londra e Usa per le risorse ucraine - IN PRIMO PIANO - L'Antidiplomatico

(99+) Water analysis of the Poncia stream (Gembloux, Belgium)

(99+) Water analysis of the Poncia stream (Gembloux, Belgium)

Nidus Idearum. Scilogs, XVI: Weaving the neutrosophic web

Nidus Idearum. Scilogs, XVI: Weaving the neutrosophic web

lunedì 3 marzo 2025

Nessun limite all'intelligenza artificiale ... e se lo dice J.D. Vance! Intervento di Leonardo Elia

Dell'intervento di Vance a Monaco, un passaggio non sottolineato bastantemente, è stato la assoluta volontà di non mettere limiti di nessun tipo all'intelligenza artificiale , con l'attacco frontale al Digital Service Act dell’ Unione Europea.

il pretesto è stato la illiberalità della norma, costruita per controllare la diffusione di notizie false nella rete.

Vance ha detto che una tecnologia così promettente , ora  al suo "decollo", non può essere limitata, non può essere stoppata sul nascere.

Per comprendere meglio questa posizione, bisogna partire dai legami del vicepresidente Usa, con tutta una serie di personaggi che lo hanno finanziato e  hanno appoggiato la sua campagna elettorale.

Persone del calibro di Peter Thiel, o del blogger neo reazionario Curtis Yarvin, meglio conosciuto come Mencius Moldbug, per arrivare a Elon Musk.

Puntare sulle nuove tecnologie è sicuramente espressione di volontà di egemonia, in un ambito in cui si crede di essere i capofila nel mondo.

Egemonia insidiata, da attori che rappresentano l'emersione di un mondo multipolare, come  la Cina e non solo lei.

Ma queste prese di posizione del vicepresidente , traggono linfa vitale dai personaggi che ho citato prima, che pur appartenendo ad una galassia ,ad un ecosistema non uniforme , assolutamente esprimono linee di pensiero caratterizzate tutte da una visione francamente reazionaria , estrema, una “tecno destra” che  inquieta molto.

Una gestione della società che si basa su uno scientismo assoluto, pronipote iperattivo  dell'illuminismo settecentesco, che sostituiva la trascendenza con un principio di razionalità basata sulla comprensione    dei fenomeni, che oggi però si articola in narrazioni manipolatorie, ipnotiche.

Conoscenza che  ora ha il suo fondamento nella tecnologia, che permette di lavorare una impressionante quantità di dati. Questo approccio non tiene conto del fatto che l’umanità è “cresciuta” attraverso intuizioni, salti,il “genio” è questo, è la spiegazione intuitiva  del fenomeno. Che va comunque sempre  inquadrato nella realtà, inserito e spiegato in un contesto reale, verificato sempre  analiticamente, scientificamente.

La sola gestione dei dati, come troppo spesso si fa ora, per me porta fuori strada.

Che dire poi  della visione politica di questi ricconi? Non li voglio chiamare ora “oligarchi” sennò subito  si capisce come la penso .

Se uno come Bezos dice chiaramente sul Washington Post ,  tra l’altro è di sua proprietà, che le sue stelle polari,  saranno i diritti della persona, e il libero mercato, ci si rende facilmente conto che la via è tracciata.

Un parossismo liberista, che accanto al  mercato, in cui si sostituisce al valore il prezzo,  riduce la società ad una somma di singolarità su cui si agisce per avere il consenso al sistema.  Staccate e spesso conflittuali tra di loro. Tra l’altro se si enfatizzano troppo i diritti del singolo , i diritti civili, si rischia di dimenticarsi, come è successo negli ultimi anni, dei diritti nelle e delle comunità, i diritti sociali, e non è un bene per me.

 Fino ad ora ,  l'economia ha  avuto un rapporto dialettico con la politica ,influenzandola,  e negli ultimi anni  ha pure  preso  il sopravvento, indirizzandola, guidandola.  Ora , secondo  i “colleghi” di Bezos ,non  c’è    più  bisogno    di una visione di società condivisa, che in democrazia si esprime attraverso elezioni, espressione della volontà popolare.

Semplicemente il blogger neoreazionario  , Mencius  Moldbug ,  il proprietario di Palantir , Thiel, ma anche lo stesso Musk , lo stesso  Bezos e molti altri , la  ritengono un metodo antiquato, inefficiente e inefficace di governance .

 E’ significativo che Il blogger , definisca “cattedrale” il sistema di governo basato  su una macchina amministrativa,  controllata  da norme di derivazione parlamentare, che inibisce,  per lui ,tutte le potenzialità che potrebbe esprimere la società.

Così possiamo  anche capire i tagli di personale, che l’agenzia con a capo Musk sta facendo ai danni dell’apparato federale americano.

Queste traiettorie, è bene ricordarlo sempre, erano presenti anche prima, il capitalismo della sorveglianza ,quindi l’utilizzo delle tecnologie per controllare e contenere ,non nasce ora, ma solo ora  vuole , può, senza alcuna limitazione, farsi potere.

Come negli insetti,  e in alcuni film di fantascienza , c’è stata una metamorfosi, da una forma in potenza, la potenza si è fatta forma.

Si riuscirà a governare la società , con questi presupposti?

Fermo restando la crisi sociale che attraversano gli Usa? E’ un modello esportabile nell’area di influenza della potenza egemone?

Tutte le tendenze da un secolo a questa parte , nate in America sono  arrivate, presto o tardi in Europa, specie dopo la terribile esperienza della seconda guerra mondiale.

Prima  di tutto, questa idea nasce da una consapevolezza di crisi, e vuole  superare riprendendo ,estremizzandolo, quello che è stato per decenni il “sogno americano” ,la possibilità di successo oltreoceano senza le pastoie e le limitazioni della vecchia Europa. Per questo passa dallo smantellamento della  “cattedrale”, che sembra rappresentare le vecchie limitazioni europee , ormai radicate negli Usa.

Lo  fa, rispolverando, in chiave efficentista un vecchio sogno del capitalismo, presente già  nei documenti della Trilaterale, della democrazia come ostacolo allo sviluppo economico, ma anche la critica, siamo già al XXI secolo, alle costituzioni di molti paesi, tra cui il nostro,  perché troppo garantiste, troppo socialiste , in quanto  nate dalla vittoria sui fascismi.

Ma la cosa che mi fa pensare maggiormente, è che  questa ideologia, fa riferimento ad una antropologia, piatta.

Mi spiego, meglio. Sparisce la comunità , l’aggregazione, siamo alla persona vista singolarmente, immersa  in una moltitudine  , indifesa ,senza riferimenti, se non quelli prodotti da se stessa.

E questo produce ansia , competizione , insoddisfazione, divaricazione sociale .E’  la crisi dell’occidente .

E’ un mondo distopico, che si basa su sogni.

Che “esportabilità” può avere questa ideologia nei confronti di paesi, di popolazioni, che hanno sempre guardato gli Stati Uniti come un punto di riferimento?

Come potranno interloquire gli Usa con i paesi che stanno insidiando  lo strapotere , fino a oggi, americano nel mondo?

I russi sull’Ucraina stanno parlando pochissimo, a fronte di una logorrea trumpiana e di tutta la sua amministrazione.

O la risposta cinese, fulminea , agli annunci di investimenti ingentissimi nelle New Tec , appena c’è stato l’insediamento alla Casa Bianca del nuovo presidente.

Mondi a confronto.

Questo esperimento politico, questa emersione degli oligarchi, è stata incubata dalle amministrazioni dem degli ultimi due decenni, e mi sembra assolutamente fuori luogo l’agitazione di tutta un’area politica che sembra non essersi  mai accorta,  come questi personaggi fossero , siano , assolutamente  funzionali al potere del momento. L’Unico problema è che ora sono praticamente il potere, li hanno liberati dai freni inibitori, ma si sono addestrati con Biden e con l’EU.

Bisogna ricordarsi del capitalismo della sorveglianza, nascono da lì.

Un pensatore francese di fine '800 ,Ernest Renan, ha detto " una nazione è un'anima ,un principio spirituale". Bisogna ricordare queste parole, quando si pensa a quello che sta accadendo, e che accadrà.

Riuscirà questa tecno destra a   portare a compimento  una  tabula rasa sociale già  impostata e avviata  da  tempo?

L’operazione mi sembra, lo spero, difficile, e mi fa pensare al concetto di “iperstizione” degli accellerazionisti, la corrente di pensiero che fa capo a Nick Land, un filosofo inglese  degli anni ’70, che teorizzava un cambiamento radicale della società, un cambiamento per lui evolutivo, attraverso l’utilizzo massivo della tecnologia. Ora ci sono gli strumenti per attuarlo.

Le iperstizioni sono “profezie autovverantisi”, cioè rappresentazioni della realtà, concezioni, credenze, interpretazioni, comportamenti , il cui fondamento principale sono il marketing concettuale e la diffusione massiva attraverso i media digitali.

Che possono non avere nessun fondamento nella realtà , nel nostro quotidiano.

Pensare Trump e Musk come sacerdoti di questo nuovo pensiero è illuminante. Non esprimono un potere, ma incarnano due modalità di manipolazione della realtà: Trump attraverso lo svuotamento del significato, Musk attraverso la promessa perpetua. Mantenere i propri seguaci  in uno stato  di trance , dove le contraddizioni non abbattono il potere ,come è successo per esempio per l’amministrazione Biden, ma lo rafforzano, spiega le ragioni profonde di come funziona il mondo contemporaneo.

Meccanismi , aggiungo io, che possono farci capire , finalmente , le ragioni  del successo  in politica di Silvio Berlusconi e l’impatto che ha avuto sulla società italiana.

p.s. non c’entra nulla, ma oggi ho visitato il MArTa a Taranto il Museo Archeologico Nazionale. Emozionante perché la bellezza è emozionante ed è emozionate ammirare come quegli artisti, artigiani senza nome, interpretassero ,trasmettessero lo Zeitgeist , lo spirito del loro tempo.

Che dire dello zeitgeist del nostro di tempo, e di quello che verrà?

Per difendersi da una serie di paesi emergenti, e per rifondare il consenso interno, usano i mezzi che riconoscono come propri , o in cui credono  di primeggiare, la tecnologia. Accelerano per lasciarsi alle spalle gli altri. E per governare indisturbati il popolo. quello che hanno fatto anche i neoliberisti al potere prima i dem.

E' come gli insetti, si è attuata, una metamorfosi, da una forma in potenza, la potenza si è fatta forma. senza nessuna limitazione.

Ma questa forma, è plasmata dalla tecnologia, dallo scientismo , non ha profondità storica, ha un antropologia piatta.

Un pensatore francese di fine '800 ,Ernest Renan, ha detto " una nazione è un'anima ,un principio spirituale".

Niente di più lontano dalla visione estremisticamente economicistica di queste persone. Che si agitano in una prospettiva, post storica , rasoterra, che porta alle estreme conseguenze la dialettica tra apparato tecno burocratico e comunità, che già contraddistingue la nostra epoca.

E' come la proposta di Trump di trasformare Gaza in un resort ,sicuramente fatta da donald per smarcarsi da quel criminale di Nethaniau, ma definita nella sua essenza da qualcuna di queste persone extra ricche, per cui è normale che i palestinesi vadano via dopo anni di persecuzione e bombardamenti,se gli si promette una vita migliore, e gli si dà un voucher, co/trilaterale




MOBILITIAMOCI! Oltre la Paura, contro il Sistema - Marco Guzzi (Gli anni d'Oro)

Orsini: cosa succederà in Ucraina adesso

Whiskey at Midnight

Come fece come non fece... i colori delle fiabe assumono i toni dei luoghi in cui si incarnano

Miles Davis - So What (Official Audio)

Occorre guardare con favore a questa fase “apocalittica” | Gabriele Guzzi

AUTORI SCOMODI / Umberto Galimberti: Heidegger e il nuovo inizio

AUTORI SCOMODI - Emanuele Severino: Martin Heidegger e la metafisica

AUTORI SCOMODI / FILOSOFIA - Martin Heidegger

(99+) Water analysis of the Poncia stream (Gembloux, Belgium)

(99+) Water analysis of the Poncia stream (Gembloux, Belgium)

(99+) Fare le cose nuove. Patrimonio culturale e narrazione, uno sguardo pluridisciplinare

(99+) Fare le cose nuove. Patrimonio culturale e narrazione, uno sguardo pluridisciplinare

domenica 2 marzo 2025

Vite al fronte. Donbass, Libano, Siria, Nagorno Karabakh: il grande intreccio delle guerre nelle storie di chi le ha vissute di Luca Steinmann (Rizzoli)

Donbass, Libano, Siria, Nagorno Karabakh: il grande intreccio delle guerre nelle storie di chi le ha vissute.


Negli ultimi anni Steinmann ha vissuto conflitti in tutti gli angoli della Terra, aggregandosi a eserciti, popolazioni e combattenti tra loro nemici: durante la guerra in Libano del 2024 è stato tanto sul lato israeliano quanto su quello di Hezbollah; ha viaggiato sia per i territori in mano ad Assad, tornandoci dopo la sua caduta, sia in quelli abitati da ribelli e civili a lui ostili lungo i confini della Siria; è andato nel Nagorno Karabakh durante i combattimenti e poi di nuovo dopo la fuga di massa degli armeni, osservando il ripopolamento di questa regione da parte degli azerbaigiani. Senza dimenticare il Donbass, dove è stato uno dei pochissimi giornalisti occidentali a seguire le truppe russe mentre invadevano l’Ucraina. In tutti questi viaggi ha raccolto le testimonianze di soldati e civili che, travolti dalle guerre, non riescono più a liberarsene, nemmeno fuggendo all’estero. Ha incontrato gli ebrei ucraini che nel 2022 sono scappati in Israele per poi ritrovarsi un anno dopo trascinati nuovamente nella guerra di Gaza; i palestinesi rifugiati in Libano e Siria e travolti anche lì dai conflitti; i cristiani del Medio Oriente ormai sempre meno numerosi; gli armeni in fuga dalla guerra in Siria che, dopo essersi stabiliti nel Nagorno Karabakh, sono dovuti scappare di nuovo. Attraverso le loro storie, Steinmann mostra come tutte queste guerre siano intrecciate e si alimentino a vicenda. Con una prosa avvincente, conduce il lettore alla scoperta di aree inesplorate dai media, dando voce senza filtri a persone che lottano per la quotidiana sopravvivenza, talvolta imbracciando loro stesse le armi tra le file di milizie, eserciti e battaglioni di mercenari, come il Gruppo Wagner. E lo fa con la forza narrativa di chi cerca sempre di restituire alle guerre non la verità ideologica ma la spietata realtà dei fatti. Quella realtà che in tanti dimentichiamo perché, “alla fine, chi vince sui campi di battaglia si conquista un posto al tavolo delle grandi potenze del mondo. Anche chi fino a cinque minuti prima subiva accuse di terrorismo, pulizia etnica e genocidio. Solo gli sconfitti finiscono sul banco degli imputati”.



Trump, Zelensky e l’altro: analisi psicologica della triangolazione

Formigli, l'affondo di Maurizio Belpietro: "Renzi ha manganellato chi fa domande"

Servizi segreti, Marco Travaglio: "Sacrosanto che Copasir abbia spiegazioni di Conte"

AUTORI SCOMODI - Michel Foucault, l'uomo, il pensiero

AUTORI SCOMODI - Chomsky-Foucault Debate on Power vs Justice (1971)

AUTORI SCOMODI - Le parole e le cose – Michel Foucault (1967)

sabato 1 marzo 2025

Dentro il grande gioco di Emilio Mola ( Rizzoli)

Impareremo con questo libro a riconoscere alcune "regole", vale a dire dinamiche che ciclicamente si sono presentate e si ripresenteranno. La realtà geopolitica che ci circonda sarà così più trasparente e leggibile.


Cosa c'entra una nave cargo incagliata nel Canale di Suez nel marzo 2021 con l'egemonia globale americana? E il film western di Sergio Leone del 1966 Il buono, il brutto, il cattivo con il mancato arresto di Vladimir Putin, sul cui capo pende un mandato di cattura spiccato dalla Corte penale internazionale per i crimini commessi dal suo esercito in Ucraina? Apparentemente nulla. Eppure un filo rosso c'è. Perché queste pagine di storia contemporanea ci fanno capire il modo in cui davvero "funziona" il mondo, o meglio il grande gioco della politica internazionale. Ed è proprio da qui che parte Emilio Mola, uno dei commentatori politici più seguiti sia in rete sia con il podcast quotidiano Daily Five, per analizzare con il taglio divulgativo che è ormai il suo marchio di fabbrica i fronti più delicati del nuovo disordine mondiale: dagli Stati Uniti alla Cina, "il Paese che toglie il sonno all'impero americano", con Taiwan come potenziale terreno di uno scontro micidiale; dal complicatissimo mosaico del Medio Oriente a quello africano, fino all'incerto futuro europeo. Obiettivo di questo libro è fornire un manuale di istruzioni per capire come mai "certe cose accadono e altre no e come potrebbero muoversi in futuro gli Stati sullo scacchiere internazionale"




Trump-Putin, botta e risposta tra Friedman e Di Battista: "Smettila di urlare, è incivile"

Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano di Francesco Costa (Mondadori)

Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on ...