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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

giovedì 23 gennaio 2025

Una lotta contro la solitudine (a cura) di Mimmo Calbi (Besa Muci)

Una lotta contro la solitudine (a cura) di Mimmo Calbi (Besa Muci)



Tra il 1952 e il 1953, con un ristretto numero di giovani meridionalisti, Leonardo Sacco avvia con Marcello Fabbri un periodico (“La Città”) che si guadagna, fra gli altri, la considerazione di Gaetano Salvemini: “Finalmente un giornale meridionale senza fronzoli, senza filosofemi e senza retorica; continuate e non fatevi dissuadere a cambiare”. Poi, nel 1954, nasce “Basilicata” mentre la vicenda materana si ricollega alle tipiche esperienze del meridionalismo, quando cioè appare chiaro che le forze che occupano la macchina statale non tollerano più presenze autonome, e con qualche leggina speciale estromettono studiosi e tecnici non allineati con il governo. Ogni progetto innovativo viene depotenziato dall’invadente potere governativo e poi ridimensionato e dimenticato dalle mediocri ma interessate gestioni locali. Consapevole della crisi del centrismo e dell’insufficienza della sinistra tradizionale, il settimanale punta verso “una elaborazione dal basso di una nuova politica”. Su ciò insiste l’articolo di fondo del primo numero sperimentale del giornale, “una nuova classe dirigente, che sostiene “di preparare seriamente, modestamente, attentamente, una nuova classe politica e una nuova classe dirigente in Basilicata”, perché solo una forza politica autonoma avrebbe potuto dare solide basi alla nascente democrazia e impostare una lotta politica moderna e autenticamente popolare. Una simile operazione esigeva anzitutto una solida preparazione politica, economica, tecnica, che permettesse una conoscenza approfondita dei problemi e delle possibilità. La salvezza non poteva venire che dal di dentro: la democrazia non sarebbe sorta per gratuita concessione, e i rapporti tradizionali dell’arcaica società regionale non sarebbero mutati se i lucani non fossero mutati e non si fossero trasformati. Quello del gruppo di “Basilicata” insomma è un tentativo di affinare meglio una tradizione di gestione autonoma di organismi economici, di amministrazioni locali, di autogoverno in un contesto particolare e in un ambiente non leggibile o comprensibile nei termini schematici della lotta di classe.

 

 

Mimmo Calbi vive e lavora a Matera. Già redattore di “Basilicata”, collaboratore della cattedra di sociologia dell’Università del Salento e membro della Société Europénne d’Ethnographie de l’Èducation, attualmente presiede l’associazione culturale A. Olivetti di Matera. Tra gli altri ha pubblicato: Un violento companatico (1992); Resoconti. Schegge di un disordine didattico (1994); Cronache dall’Osso. Reportage dalle aree interne della Basilicata (1995); Il pudore pedagogico di J. Ortega y Gasset (con Vito D’Armento, 2002); Il compromesso della penombra (2008); Il pathos della lucanità (2012).

DIEGO FUSARO: Parenzo attacca Elon Musk! Scene surreali...

(44) LA MONETAZIONE DEGLI INSORTI ITALICI DURANTE LA GUERRA SOCIALE (91-87 aC)

(44) LA MONETAZIONE DEGLI INSORTI ITALICI DURANTE LA GUERRA SOCIALE (91-87 aC)

mercoledì 22 gennaio 2025

Insurrectionists Go Free | Elon's Nazi Salute | Trump's Worst Executive Orders

'Nazi-salute' row: Elon Musk effigy hung upside down at Mussolini’s desecration site in Milan

I miliardari e Trump, Ezio Mauro: "Il capitalismo ha capito di poter fare a meno della democrazia"

Dentro l’AFD. L’estrema destra che cresce in Germania. Il reportage

BREAKING: Kennedy Claims Something 'Weird' Happened To Expedite George Soros Radio Stations Purchase

Von der Leyen: "Mondo in competizione, Ue cambi marcia: da Draghi la bussola della competitività"

Live #402 ⁍ Insediamento Trump "TrumpMageddon" - con Daniele moro, Gen. Paolo Capitini, Ugo Poletti

martedì 21 gennaio 2025

Nel Baratro della guerra continua Presentazione OGGI A LECCE del libro di Elena Basile (Ex Ambasciatrice, scrittrice e giornalista) dal titolo L’occidente e il nemico permanente (PaperFirst)

Con il Patrocinio del Comune di Lecce, Regione Puglia, Biblioteca Bernardini, Polo Biblio Museale di Lecce, Provincia di Lecce, Puglia Culture e in collaborazione con  ANIEF Associazione Professionale Sindacale, Università del Salento – COBAS – Pacelink, Potere al Popolo, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno è previsto l’incontro dal titolo “Nel Baratro della guerra continua -  Presentazione del libro di Elena Basile (Ex Ambasciatrice, scrittrice e giornalista) L’occidente e il nemico permanente edito da PaperFirst, martedì 21 Gennaio 2025  alle Ore 18.00 presso Biblioteca Bernardini Ex Convitto Palmieri, Piazzetta Carducci – Lecce.

Apre l’incontro Stefano Donno editore de I Quaderni del Bardo Edizioni

Modera e Coordina - Silvia Cazzato (giornalista)

Introduce - Prof.ssa Santa De Siena

Dialogano con l’Autrice Prof.ssa Maurizia Pierri, Prof.ssa Elisa Rubino, Prof. Salvatore Rizzello, Prof.ssa Elena Maria Fabrizio, Dott. Leonardo Elia (blog Dialoghi Scomodi)

 

Un invito a riflettere e  non restare indifferenti alle guerre, alle catastrofi umanitarie, al genocidio, al militarismo, al negazionismo climatico, alla crisi economica, allo scontro di civiltà, sospesi tra la sindrome securitaria e il castello di carta della disinformazione. A non assecondare l’ipocrisia di chi proclama “valori universali”, che ci rende complici dei massacri, mentre viene tacitata ogni forma di dissenso e di mobilitazione sociale. Ma per provare a smuovere le nostre coscienze, i nostri corpi, le nostre menti e il nostro spirito critico  di fronte alla disumanizzazione, alla violenza, alle atrocità mentre il diritto internazionale è sotto attacco e la nostra stessa democrazia va in frantumi.

Ne parliamo con L’Ex-Ambasciatrice Elena Basile che nel suo ultimo libro  L'Occidente e il nemico permanente esamina il passaggio di paradigma dalla Vecchia alla Nuova Europa e ricostruisce la genesi dei due principali conflitti dell’Ucraina e del Medio Oriente, ponendo seri interrogativi geopolitici. Sottolineando come “i giochi strategici globali siano frutto di una visione patologica del mondo e dell’Occidente che braccato dal declino che esso stesso ha creato, porta avanti disegni imperialistici ed espansionistici”, incentrandosi sulla supremazia militare piuttosto che aprire il tavolo dei negoziati come unica possibilità di risoluzione razionale degli annosi conflitti fratricidi.  

La costruzione di un’alternativa riformatrice alla normalizzazione della guerra ha bisogno di un impegno più incisivo da parte della UE e non di uno scontro tra il bene e il male. Di fronte al rischio di un’escalation infinita e al triste destino nucleare, non lasciamoci trascinare nel baratro di una guerra infinita. “Querela Pacis”, imploriamo la pace!!!

Si invita la cittadinanza e la stampa tutta a partecipare all’incontro

 

Scheda del volume - L'Occidente e il nemico permanente di Elena Basile (PaperFirst) -  Sono passati due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, che continua a seminare lutti e disperazione. Un nuovo conflitto è sorto in Medio Oriente, come conseguenza della mancata soluzione alla questione palestinese che si trascina da più di un secolo. Le due crisi presentano il rischio di trasformarsi in guerre globali e nucleari, e i loro resoconti mediatici si basano sulla stessa narrativa dominante, sebbene gli scacchieri internazionali siano molto diversi: prevale un approccio di stampo etico e religioso, lo scontro tra il bene e il male, rispetto a un’analisi razionale e storica. Come mai? Non è una coincidenza. L’autrice illustra come i giochi strategici globali siano frutto di una visione patologica del mondo dell’Occidente che, braccato dal declino che esso stesso ha creato, porta avanti disegni imperialistici ed espansionistici, focalizzandosi sulla supremazia militare e relegando in un angolo diplomazia e mediazione: si allontana così l’idea di un Occidente sano, possibile protagonista del nuovo riformismo, e si alimenta il bisogno di un nemico permanente, che è ormai dato per scontato dai governanti occidentali. Prefazione di Luciano Canfora. Postfazione di Alberto Bradanini

 



Cosa ha detto Donald Trump nel discorso di insediamento: “L’età d’oro dell’America inizia adesso!”

See moment Donald Trump is sworn in as 47th US president

L’età dell’oro di Donald Trump🇺🇸

President Trump Speaks at the Commander-In-Chief Ball

Donald J. Trump Attends the Presidential Parade

Trump al comizio pre insediamento: "Abbiamo vinto, riprendiamo il Paese"

(43) Il Corpo nazionale italiano dei Vigili del fuoco. Storia, architetture e tipi d'intervento al tempo della guerra fredda (1945-1982). A cura di Marco Cavriani e Piero Cimbolli Spagnesi. Roma: Rodorigo Editore, 2015. Vol. 1. Isbn: 9788899544027

(43) Il Corpo nazionale italiano dei Vigili del fuoco. Storia, architetture e tipi d'intervento al tempo della guerra fredda (1945-1982). A cura di Marco Cavriani e Piero Cimbolli Spagnesi. Roma: Rodorigo Editore, 2015. Vol. 1. Isbn: 9788899544027

(43) Le società di mutuo soccorso in Irpinia (1861-1900)

(43) Le società di mutuo soccorso in Irpinia (1861-1900)

lunedì 20 gennaio 2025

Craxi, l'ultimo vero politico di Aldo Cazzullo (Rizzoli)

 «A un tratto, la ruota del destino diede un giro. La vicenda di Craxi entrò nella fase finale, quella della vita e della morte. In poche settimane la situazione sarebbe precipitata, in modo insieme epico e grottesco. Iniziava una tragedia. Che tanti in principio considerarono una farsa. Perché l’Italia è convinta di essere un Paese comico, al più melodrammatico. Invece la storia unitaria del nostro Paese è una storia tragica.»


Aldo Cazzullo atterra a Tunisi a fine ottobre del 1999. In Italia è appena arrivata la notizia del ricovero di Bettino Craxi. Il leader socialista, dal 1994 ad Hammamet per sfuggire a Mani Pulite e all’arresto, sarebbe morto pochi mesi dopo. Parte dalla fine, da questi ricordi personali vissuti sul campo del giornalismo – la malattia di Craxi, il disperato intervento chirurgico, la morte, il funerale –, il racconto dell’uomo e del politico che più di ogni altro ha rappresentato la modernizzazione dell’Italia repubblicana e la caduta del sistema dei partiti. Un ritratto in chiaroscuro. Un profilo biografico impreziosito da aneddoti personali e da un apparato fotografico unico, che punta a ricostruire la storia del giovane militante, l’ascesa al potere del segretario socialista, i rapporti con i leader nazionali e internazionali del suo tempo, dando conto della dimensione umana e intima del politico che fu Craxi anche nei mesi concitati dell’epilogo della sua parabola, senza nascondere gli errori e le responsabilità. Fino a tracciare un’analisi della sua eredità, quel nodo mai sciolto della fine della Prima Repubblica che forse trova proprio in Bettino la sua plastica rappresentazione: uomo di potere osannato e odiato, capro espiatorio della stagione del malaffare, esiliato illustre per alcuni, latitante per altri (e per la giustizia italiana). L’ultimo vero politico, scrive Cazzullo a venticinque anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, con una formula su cui non si riesce a porre un solo accento: è stato l’ultimo uomo di Stato italiano dotato di spessore e di visione; ma ha pagato un prezzo altissimo alla sua spregiudicatezza. Ingombrante financo sul piano fisico, è diventato il bersaglio grosso: da statista a «Cinghialone». Un simbolo della Prima Repubblica, che ha avuto – come ha riconosciuto il suo nemico della vita, Eugenio Scalfari – «la grandezza della fine»



VANNACCI INTERROGA IL COMMISSARIO EUROPEO PER LA DIFESA, ANDRIUS KUBILIUS

Il filmato di Hamas mostra il rilascio dei primi tre ostaggi israeliani

Floris: "Il fascismo non torna, ma ci sono tratti preoccupanti"

Tutti i colori del rosso. Un viaggio nella storia della sinistra (Feltrinelli)

Tutti i colori del rosso. Un viaggio nella storia della sinistra per ritrovare l'orgoglio dell'alternativa di Gabriele Santoro (Feltrinelli)

 

Tutti i colori del rosso è un viaggio nella storia della sinistra europea e mondiale post 1989, che riflette e indaga l’attualità politica italiana, internazionale e le sfide poste dal disordine globale nel quale siamo immersi. Pace e guerra, immigrazione, il diritto alla salute, lavoro e precariato, contrasto alla povertà, ambientalismo e giustizia climatica, i diritti civili e le donne in politica: le otto inchieste giornalistiche che compongono il volume affrontano le questioni centrali del nostro tempo. Il libro analizza e interroga anche le scelte, le promesse tradite o incompiute dei protagonisti che negli ultimi tre decenni hanno caratterizzato a sinistra la leadership di partiti e governi: le luci e le ombre di François Mitterrand sull’immigrazione, la parabola di Tony Blair segnata dalla guerra in Iraq, i limiti del riformismo verde di Joschka Fischer, il cammino di Willy Brandt verso la caduta del Muro di Berlino, la sfida di Barack Obama per la sanità pubblica, Matteo Renzi e la rottamazione del diritto del lavoro, Lula e l’agenda per la “Fame zero”, l’ascesa di Ada Colau e le donne in politica nella Spagna post franchista. Nei loro ritratti emergono gli snodi tematici cruciali determinanti ieri come oggi. Dalla ricostruzione con una prospettiva storica del tramonto elettorale e politico delle socialdemocrazie, si illumina ciò che è stato e ciò che manca alle sinistre per incarnare un progetto di riscatto sociale collettivo e orientare in senso progressista le grandi trasformazioni all’orizzonte. Perché non esiste un’alternativa alla globalizzazione mercatistica? È possibile ricostruire la relazione tra sinistre e popolo, colmando i ritardi nella comprensione dei mutamenti nelle società? Come tenere insieme la difesa dei diritti sociali e la promozione di quelli civili? A queste domande critiche rispondono gli interventi di Fausto Bertinotti, Pietro Bartolo, Emma Bonino, Luigi Manconi, Susanna Camusso, Rosy Bindi, Sergio Cofferati e Livia Turco.

DIEGO FUSARO: "M. Il figlio del secolo". Un giudizio sulla serie televisiva...

Lo scacco alla Scu diventa un libro: “The Wolf”