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Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

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Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

mercoledì 18 dicembre 2024

Siria due ... Intervento di Leonardo Elia

Ci sarebbe tanto da dire su quello  che sta succedendo intorno a noi .

Il colpo di stato, sostanziale, in Romania , con l’annullamento delle elezioni, che davano in vantaggio al secondo turno Georgescu, euroscettico, contro la guerra in Ucraina, per inesistenti ingerenze russe, il tentato annullamento delle elezioni in Georgia, rea di non voler fare la fine dell’Ucraina, la legge marziale dichiarata  in Sud Corea, rientrata dopo poco, con l’ impeachment al presidente Yoon. Non bisogna dimenticare che il governo a Seoul è stato spesso retto  da militari fino al 1993.

La geografia di tutti questi fatti, a cui i mass media nostrani e non solo non hanno dato il giusto peso, aiuta, e molto a capire. Sono tutti paesi che sono sul bordo, sul confine, sulla faglia, geopolitica.

Ma ora c’è la Siria, che, con l’implosione del regime di Assad, focalizza l’attenzione internazionale.

E’ stata un collasso dell’esercito siriano, che si è ritirato senza combattere, permettendo la presa di Damasco da parte dell’ HTS , con il suo capo, ex leader, barbuto ,  di Al Qaeda, che per essere  accettato in occidente  si è cambiato anche il nome. Su di lui pende ancora una taglia di 10 milioni di dollari, guadagnata durante la guerra civile in Iraq e Siria. Uno che è stato  in ottimi rapporti, anzi ha collaborato con il califfato di Al Bagdadi per intenderci.

Ribelli per i mass media nostrani, terroristi fino all’altro ieri per tutti.

Con giornali che pubblicano foto di Al Julani, così si chiama il soggetto in questione ammiccando alla sua somiglianza  con foto giovanili di Fidel Castro. Tutti barbuti , tutti ribelli, che depongono governi corrotti e oppressivi. A questo punto mettemose la foto del Che per farla completa !

Avanzata partita da Idlib , enclave rimasta non toccata   dall’esercito siriano, nel nord, con le forze russe dormienti, distratte chiaramente  dall ‘Ucraina e Iran e affiliati, che avevano invano allertato Assad su quello che bolliva in pentola.

Perché gli accadimenti di questi giorni non sono casuali , ma hanno necessitato di una  lunga preparazione.

Anche perché insieme  all’HTS si sono mossi i tagliagole, perché di questo si parla, del SNF,  che con la Siria ha poco a che fare , pieni di gente che viene dall’Asia Centrale, finanziati dalla Turchia, che tanto per cambiare stanno attaccando i Curdi del SDF che presidiano l’est del paese, appoggiati dagli americani.

L’opera di mediazione  di questi ultimi non sta dando i frutti sperati.

Tutto è partito il giorno stesso del cessate il fuoco in Libano, che strano! Tra l’altro violato da Israele più volte, purtroppo niente di nuovo sotto questo cielo.

Allora incominciando a definire questa trama, HTS, ex Al Qaida, prende tutta la parte centrale della Siria, con le città più importanti, all’est ci sono i curdi, che avanzano verso le aree che hanno 900 militari americani sul terreno , stranamente dove ci sono gli idrocarburi , che si cuccano loro, con i centro asiatici di SNF filoturchi , che li attaccano, supportati da droni turchi, quindi da intelligence di Ankara.


Con Al Julani che fa proclami degni di una socialdemocrazia scandinava, a crederci si va in paradiso.

Al sud, oltre ai drusi che si sono ritagliati una piccola area, c’è Israele che entra nel Golan Siriano annettendo di fatto il pezzo di Siria oltre il confine.

Dimenticavo ancora , scusatemi, ci sono ucraini come addestratori dei “ ribelli”, a  utilizzare droni avanzati , turchi ,e quant’altro.

I russi silenti che, si sono chiusi nelle loro basi sul mare, sia nell’est siriano, che alcuni osservatori pensano, confortati da immagini satellitari, stiano abbandonando.

Come al solito i più brutalmente pragmatici sono gli israeliani , che stanno bombardando le basi dell’esercito siriano per impedire agli “ex” qaedisti di entrare in possesso delle armi.

Quindi , la “fiducia” di Israele nelle professioni di tolleranza  di Al Julani, sono  pari a zero.

D’altra parte sono testimoniate da immagini, se mai ce ne fosse bisogno, brutali aggressioni, esecuzioni sommarie, di persone, ritenute legate al passato regime , o anche solo perché appartenenti a d etnie ritenute avversarie.

Considerazione importante, quando si sono mossi i ribelli, erano armatissimi, addestratissimi, divise nuove, tecnologia moderna.

A questo punto viene spontaneo vedere chi sono gli attori internazionali dietro gli accadimenti.

Turchia su tutti, con Erdogan che vuole creare una zona cuscinetto che isoli i curdi del PKK dalle sue retrovie siriane, che non ha onorato le promesse fatte in tutte le sedi possibili, anche ad Astana, di voler tutelare la Siria, nella sua forma istituzionale .

Domanda da farsi, prematura, come conviveranno queste forze sulle spoglie dello stato siriano unitario,

che dinamiche si svilupperanno, considerando per esempio  che aerei “sconosciuti”  hanno bombardato  e distrutto l’ultimo ponte che collega le due rive dell’ Eufrate, isolando i Curdi dai territori controllati dagli “altri” ex fondamentalisti . 

Oggi ho letto un comunicato di una manifestazione a  Raqqa, città sotto il controllo dell’ Isis, liberata  qualche anno fa dai curdi, attualmente  controllata da loro, che è stata teatro di manifestazioni pro HTS, represse duramente con morti e feriti.

Tutti questi attori però  a iniziare HTS non hanno le forze per controllare il territorio  annesso, specie in situazione di instabilità guerreggiata.

Ma anche , principalmente Israele, proxy degli USA, che vede, a parte l’annessione del Golan, una interruzione dell’asse della resistenza, della mezzaluna sciita, che partendo dall’Iran, attraverso l’Iraq, riforniva di tutto l’occorrente, gli Hezbollah.

Domanda da farsi, prematura, come conviveranno queste forze sulle spoglie dello stato siriano unitario?

Questo mosaico , come e quando  troverà un suo punto di stabilità?

Di sicuro quello che è accaduto rappresenta  una battuta di arresto ad un processo che aveva l’obbiettivo di creare un’ alternativa concreta, anche militare ,all’attuale primazia delle potenze  occidentali, liberando molti paesi dal giogo di sanzioni pesanti.

Si è, di fatto, isolato l’Iran,  limitandone la sua influenza nell’area  sua naturale , limitando la sua importanza come  potenza regionale.

E ancora di più mettendo a rischio le basi russe , le uniche nel Mediterraneo, essenziali per la proiezione di potenza in quest’area.

Alcuni brindano alcuni tremano.

Aggiungo che sempre il solito Al Julani,  ha manifestato volontà  di collaborazione con gli israeliani, e faccio notare che sia Al Qaeda fino ad ora, come l’Isis, non hanno mai dato fastidio , allo stato con la stella di Davide sulla bandiera.

Tra l’altro , alcune fonti, attendibili, che allego e vi invito a leggere o ad ascoltare, dicono chiaramente, che i gruppi fondamentalisti sunniti sono stati finanziati e aiutati dagli USA, contro l’Iran.

Se dico USA, è come se dicessi  Israele e viceversa.

Queste azioni hanno alla base il concetto tutto americano del “ Caos costruttivo” , una categoria politica , fatta propria dai neocons,  che, attraverso la destabilizzazione,  quindi il chaos, prevede la creazione del cosmo, la realtà ordinata, come la concepivano i greci. Tutto ciò fu espresso all’inizio di questo secolo da Condoleeza Rice e Madeleine Albright, quella del giusto sacrificio dei bimbi irakeni per intenderci.

D’altra parte questo pensiero , è l’equivalente del neololiberismo in economia, pretendendo che la dinamica delle forze incontrollate porti ad un ordine accettato, ad una situazione positiva per la gran parte delle popolazioni.

Non commento.

Tutto questo avendo come obbiettivo il ridisegnare il Medio Oriente  secondo i propri interessi.

Sottolineo che chi ho citato prima  è gente che ha guidato il Dipartimento di Stato.

Questo presuppone un atteggiamento “ Proattivo” , quindi avere l’iniziativa, sempre volta a mantenerla , a cui le forze alternative rispondono con atteggiamento “Reattivo” di risposta.

Come in una partita di calcio , c’è la squadra che attacca e quella che si difende.

Quella che attacca ha l’iniziativa. Ed è aggressiva.

Sul Wall Street Journal, si dice che l’entourage di Trump pensa, idea accarezzata  da Israele, o meglio  di questo governo Israeliano ,di  attaccare  i siti nucleari iraniani.

Quindi gli USA coinvolti direttamente. Cosa che fino ad ora non hanno mai fatto per chiare ragioni di opportunità e difficoltà oggettive.

Ripeto  l’intento è quello di ridisegnare tutta l’area , progetto perseguito tra l’altro in tutti gli scacchieri di cui ho parlato all’inizio, Ucraina, con tentativi di escalation , che coinvolgono Europa e Nato, vedi quello che vanno dicendo persone informate come Draghi, Stoltemberg, e ora Rutte,  con la postura bellica che deve assumere la nostra Europa.

Tra l’altro con un’opposizione sociale, che sta emergendo, nel nostro continente, vedi Romania, Georgia, ma anche Germania, e Francia. Come anche in Corea, dove il tentativo  di colpo di stato era di un presidente ,le cui politiche, di contrapposizione dura alla corea del Nord, non incontravano I’ approvazione  popolare.

I  popoli non vogliono i conflitti.

 

Si legge nel meraviglioso  e antichissimo testo cinese di strategia  “ l’Arte della Guerra “di Sun Tzu, che la guerra migliore è quella non guerreggiata e la cosa peggiore è mettere l’avversario con le spalle al muro perché si difenderà fino all’ultimo uomo.

In un’ intervento  di un analista  che ho ascoltato qualche giorno fa , lui diceva che alcuni contatti che aveva in Libano, paragonavano quello che sta accadendo in Asia Occidentale,  ad un passaggio di un percorso storico paragonabile alla guerra dei Trent’anni , che insanguinò l’Europa nel 1600.

Quindi sommovimenti, che presentano scontri confessionali, religiosi, militari economici  porteranno al  riequilibrio di rapporti di forze tra potenze regionali e globali, ed emersione di nuove che vogliono ridisegnare  i confini secondo i loro interessi.

Quindi un” Grande Gioco”  fatto di tanti passaggi , il cui esito non  può dipendere , ne tantomeno essere previsto da alcuni episodi tra quelli che si accavallano nello scorrere del tempo.

Per quanto possa sembrare una iattura, e lo è sicuramente, per Iran,  l’interruzione della mezzaluna scita, che collegava Teheran a Beirut, la cosa  che si nota, che nessuna delle forze che hanno cacciato il regime di Assad, sono in grado di tenere il territorio.

HTS sono pochi, poche decine di migliaia di  militanti, e devono controllare uno spazio enorme. I centrasiatici al soldo dei turchi, sono pochi anche loro e devono contenere i curdi, con gli americani che sono presenti, ma che , per le note ragioni di sovraesposizione nel mondo , non possono incrementare il proprio contingente.

Gli stessi israeliani , in chiara difficoltà, a Gaza e con gli Hezbollah, sul terreno,  non possono spingersi oltre, se non dire, per bocca di Nethanyau, che il Golan apparterrà ad Israele per l’eternità.

La stessa Turchia non è in grado di finanziare un intervento in profondità in Siria.

Perché ,e noi occidentali  non prendiamo in considerazione il fattore tempo , non consideriamo la capacità di resistenza che le comunità hanno, che viene dalla loro storia , e dai bisogni che le muovono, all’interno di peculiari Weltanschauung , come direbbero i tedeschi.

Quindi con buona pace delle precedentemente citate voci del dipartimento di stato, il caos creativo da loro auspicato , il caos lo porta, con la scia di sangue innocente, assolutamente prevedibile , tanto per loro   c’è di mezzo l’Atlantico . E i problemi sono altrui .Però comunque  non è detto che i loro desiderata si realizzino.

Principalmente perché, il 51° stato dell’unione , Israele , che sembra avere idee chiarissime su come ordinare il Medio Oriente, non se la passa bene , sfiancata e sfilacciata economicamente, da una guerra , che è la prima guerra non lampo della sua storia.

Perché , non bisogna mai dimenticarlo, i mostri , creati ed alimentati, possono ritorcersi contri  chi li ha fatti , ricordate Frankenstein?

E i fondamentalisti islamici, Al Julani, è uno di questi, rischiano di portarci  instabilità fuori la porta di casa, è questo è molto pericoloso.

Tanto fumosa  appare  la situazione ad oggi , che nasce fondamentalmente dal collasso, imprevedibile quanto repentino dell’esercito, da tutto lo stato siriano, che sembra che gli attori esterni, che da anni manovrano per indebolire il regime di Assad , di per sé traballante e impoverito da sanzioni durissime,  si siano trovati quasi spiazzati dalla piega e dalla velocità che hanno preso gli eventi, costretti a muoversi , per apparire “proattivi” e non essere spiazzati dalla presunta “proattività “ di altri.

Mi spiego meglio. Ipotesi.

 Poche decine di migliaia di “ribelli” che partono da Idlib, manovrati per creare un’azione di disturbo, inaspettatamente  non trovando opposizione,  prendono Aleppo, si dirigono verso sud e mettono in allarme ,e in moto , tutti gli attori, che fino ad allora erano stati “dormienti” , un po’ perché appagati da rendite di posizione, un po’ perché lo status  quo li tutelava.

Ma quando si crea un vuoto, questo vuoto va occupato, sennò lo occupano i tuoi avversari.

E il vuoto lo ripeto, non lo hanno creato i combattimenti ,ma la vaporizzazione  di uno stato.

Così si capisce l’impegno turco, che appare una grande vittoria , forse lo è, sicuramente è mosso dall’estensione del controllo curdo all’est del paese, a tutela  degli interessi  USA, che come detto prima, hanno interesse a possedere, illegalmente, le aree petrolifere, e non aumentare il contingente militare lì presente  senza incrementarlo ed esporlo agli attacchi di avversari

La guerra costa e la Turchia non può permettersela , vista la sua traballante situazione economica.

 Come  anche l’intervento israeliano sembra , per quanto ostentato, un rincorrere gli eventi.

Forse lo programmavano da tempo , ma hanno dovuto saltare sul treno in corsa , sennò avrebbero occupato altri il loro posto.

I contatti con i barbuti, gli israeliani come americani e inglesi, li hanno da sempre, li finanziano, ascoltano le assicurazioni di Al Juliani, di voler cooperare con loro, ma li hanno allontanati dal confine, penetrando in profondità in territorio siriano,  arrivando a 20 km da Damasco . Poi credono così tanto alle promesse che per impedire un  utilizzo improprio di armi pesanti da parte dei nuovi arrivati, le distruggono con attacchi aerei continui.

Fidarsi è bene , non fidarsi è meglio, e nel dubbio bombardano  , basi navali, basi aeree, depositi di armi, anche armi chimiche, e   vengono anche  assassinati scienziati siriani.

La Gran Bretagna sta finanziando con milioni di dollari uno stato che non esiste , una scatola vuota.

L’Europa sempre più fuori luogo  in ogni contesto. L’unica cosa di concreto che ha fatto, da subito , è il blocco dei visti d’ingresso concessi ai fuggitivi siriani.

Decisione presa lo stesso giorno da tutti i paesi dell’Unione Europea.

Miserabili .

Questi miei pensieri , sono stati buttati giù in più giorni, peccano di approssimazione, sono frammentari, rispecchiano la contraddittorietà di uno scenario in evoluzione, confuso.

Si capirà solo in futuro quello che sta accadendo e come le pedine nello scacchiere si sono mosse e chi le ha mosse.




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domenica 15 dicembre 2024

Lecce – “La Sconosciuta” (tavola rotonda) un grido d’allarme per una nuova tutela delle donne vittime di violenza – OGGI 15 dicembre

OGGI 15 dicembre, a partire dalle ore 17.30, presso la Tenuta Delù (rotonda Strudà/ Pisignano), si terrà una tavola rotonda dal titolo "La sconosciuta - un differente approccio delle istituzioni per la tutela della donna vittima di violenza". L'evento, ispirato all'omonimo film di Giuseppe Tornatore, si propone di approfondire un tema di drammatica attualità: la violenza di genere e i suoi molteplici e differenti approcci varianti tra le istituzioni competenti

Un dibattito a 360 gradi

La tavola rotonda, organizzata dall'Associazione La Girandola ODV – Lecce in collaborazione con importanti istituzioni locali e regionali, vedrà la partecipazione di esperti di primo piano nel settore giuridico, sociale e delle forze dell'ordine. Tra i relatori, spiccano i nomi di magistrati, avvocati e rappresentanti delle istituzioni, che porteranno il loro prezioso contributo per offrire una panoramica completa e aggiornata sulla problematica.

Un'occasione per riflettere e agire

"La Sconosciuta" non è solo un film, ma un simbolo di una realtà che spesso viene taciuta e nascosta. Attraverso questo evento, si vuole sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere un cambiamento culturale che ponga al centro la tutela delle donne vittime di violenza. Evento organizzato e promosso da Associazione La Girandola ODV – Lecce in collaborazione con Comune di Lecce, Codacons Provincia di Lecce, Ordine degli Assistenti Sociali, Consiglio Regionale Puglia, Delù

 Un programma ricco di interventi

La serata sarà arricchita dagli interventi di:

  • Salvatore Cosentino (Sostituto Procuratore Generale)
  • Elsa Valeria Mignone (Ex Procuratore Aggiunto)
  • Marta De Bellis (Primo Dirigente Polizia di Stato)
  • Antonio Melcarne (Ispettore di Polizia di Stato)

Relatori: Dott. Maria Pia De Giovanni, Dott. Titti De Luca, Avv. Luca Monticchio, Dott. Marta Ingrosso, Avv. Filomena Zaccaria

Moderatore: Avv. Emanuela Palamà

Saluti: Roberto Giordano Anguilla (Vice Sindaco Comune di Lecce), Sara Mazzeo (Consigliera Croas, Puglia)

La musica come strumento di sensibilizzazione

La serata sarà accompagnata da un tocco di emozione grazie alla musica di Luana Selmi e Marco Tuma.

Sono stati riconosciuti i crediti per assistenti sociali e per avvocati per questo evento

 

Un invito a partecipare

L'Associazione La Girandola ODV – Lecce invita tutti i cittadini a partecipare a questo importante evento. Solo attraverso il confronto e la collaborazione possiamo costruire un futuro più sicuro per le donne.

Per informazioni: Per informazioni (dalle 15,30 alle 19,00) 

Via Siracusa 66 , Lecce, Italy /

 cell. 392 807 5769 / mail - associazione.lagirandolalecce@gmail.com /

 pec: lagirandola2009@pec.it

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