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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

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mercoledì 3 luglio 2024

Pink Floyd - Any Colour You Like (Animated Promo Video)

Sinistra, Antonio Albanese: "Non frequentano il nostro tempo e la gente"

Lecce ha il nuovo sindaco ... Intervento del Dott. Leonardo Elia

Elezioni amministrative

Lecce ha il nuovo sindaco, la senatrice Adriana Poli Bortone, e a breve si insedierà il nuovo consiglio comunale, e la nuova giunta.

Battuto di misurissima  Carlo Salvemini, dopo una campagna elettorale acre, nervosa, che a me personalmente non è piaciuta per nulla.

I toni sono stati grevi, con attacchi personali e quant’altro.

Una città spaccata a metà.

Auguro alla senatrice un sincero buon lavoro, attendiamo tutti noi cittadini di conoscere  qual è il progetto che la nuova amministrazione ha in serbo per la nostra città.

Con una preghiera però , di non buttare alle ortiche tutto quello fatto dalla precedente giunta .

Mi spiego meglio.

La visione di Carlo Salvemini della nostra città, è una visione alta, indubbiamente.

Non esiste in natura la perfezione, e questa visione sconta degli errori, specialmente se si applica ad una città difficile, stratificata, intimamente “periferica “ come Lecce.

Se di visioni si parla, e di metterle in pratica, io auspico una collaborazione,  un’apertura, da parte del nuovo sindaco, nei confronti dell’opposizione.

Francamente spero in un dialogo tra le due parti, non sono però  assolutamente  sicuro  che ciò avverrà.

Ma perché il centro sinistra, ha perso?

Perché si è creato tanto scontento, in città, da spostare il consenso verso le opposizioni che poi di fatto hanno vinto le amministrative del 2024?

La città è spaccata, con il sindaco in carica che ha la maggioranza nelle aree “urbane” in senso stretto, aree centrali e semi centrali , che riesce quindi  a raccogliere  il consenso della borghesia cittadina, ma perde il voto delle marine, e perde nelle sezioni del Grazia Deledda, quindi accusa il colpo anche nelle periferie.

Inoltre il dottor Ciucci e il dottor Siculella, banalizzati dai mezzi di informazione, come “outsiders” ,hanno  contribuito , spostando di poco ma spostando quel tanto che basta, alla vittoria del centro-destra.

Anche le loro liste , è bene saperlo , hanno rappresentato un voto di “ protesta”.

 Mi spiego meglio,  tornando a parlare di “geografia” del consenso, senza questi  flussi elettorali importanti ma definiti “ topograficamente” al centro destra, Carlo Salvemini avrebbe vinto ma di misura .

D’altra parte stiamo parlando di poche centinaia di voti,  e una conferma del sindaco in carica con uno scarto così esiguo, per me equivale, quasi ad una sconfitta.

 Comunque  la storia non si fa con i se e con i ma, e la politica idem.

 Per me molto semplicemente, la vecchia amministrazione, non è riuscita a comunicare, non è riuscita a comunicare la sua  visione della città, non è riuscita ha porsi in rapporto dialettico con la cittadinanza tutta , per arrivare ad una giusta sintesi.

Tale  rapporto con il corpo elettorale, è stato visto come verticalismo, come forzatura, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, i risultati elettorali parlano.

Ha peccato di autoreferenzialità.

Se la sinistra non comunica , non si confronta con le collettività che amministra, non spiega le ragioni del suo operare, i risultati elettorali sono e saranno fallimentari .

Questo, mi duole dirlo è un problema, è il problema fondamentale del centro sinistra, del centro sinistra “ liberal”.

A lecce, in Italia, in Europa, in tutto l’ Occidente.

Quindi vi invito ad ascoltare l’intervista di Diego Bianchi, ad Antonio Albanese,  in una puntata di Propaganda Live, di qualche mese fa.

Ascoltatela , forse può risultare ingenerosa , troppo estrema, se rapportata alla politica di Lecce, ma esprime  spunti di riflessione importanti.

Per concludere parlo di cultura.

Spero , anzi ne sono sicuro, che il nuovo sindaco, continui la politica culturale portata avanti dalla precedente amministrazione,  perché in un gioiello come Lecce, un contenitore così importante si  riempia di contenuti degni.

Non si parli solo di contenitori ma anche e principalmente  di contenuti.

Quando si toccano i contenuti si fa politica, si da una interpretazione della realtà, una lettura della realtà.




 

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lunedì 1 luglio 2024

Pink Floyd - Scott & Watts (Behind The Scenes Documentary Clip)

L'occhio del barracuda. Autobiografia di un comunista di Saverio Tutino (Terre di Mezzo)

 Saverio Tutino, prima di fondare l’Archivio Diaristico Nazionale, aveva già vissuto molte vite. Partigiano, comunista, giornalista militante, intellettuale, è testimone di eventi epocali che hanno cambiato il volto del Novecento. E li racconta con una scrittura avvincente e precisa. Dopo le intense pagine della Resistenza e i primi viaggi nella Cina di Mao e nella Russia di Stalin, inizia la carriera di inviato a Parigi durante la guerra di indipendenza algerina. All’indomani della rivoluzione castrista si trasferisce a Cuba, da dove segue le vicende che caratterizzano l’America Latina tra gli anni Sessanta e Ottanta. In questa memoria, che non fa sconti sulle proprie debolezze, Tutino mostra un mondo in rapida e profonda trasformazione, gettando luce su avvenimenti che ancora oggi sono appena accennati nei libri di storia. Prefazione di Marcello Flores.




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domenica 30 giugno 2024

Nel nome di Machiavelli. I difensori della libertà di James Burnham (Oaks Editrice)

 «L'opera è suddivisa in sei parti che abbracciano il pensiero politico da Dante Alighieri a Vilfredo Pareto, attraverso Niccolò Machiavelli, Gaetano Mosca e Georges Sorel. James Burnham ritiene che il mondo si trovi di fronte alla trasformazione delle democrazie liberali in democrazie bonapartistiche e al prevalere, nelle classi dirigenti, dei monoger che non sono proprietari dei mezzi di produzione, ma che ne dispongono totalmente, amministrandoli in stretto raccordo con il capitalismo finanziario. L'orientamento machiavelliano, nel quale Burnham si colloca, preferisce parlare di decadenza dell'élite, quasi come un fenomeno fisiologico, decadenza che si configura in una serie di pulsioni autodistruttive in grado di eliminare il regime della libertà che costituisce la peculiare dimensione dell'esperienza complessiva denominata 'Occidente'. La lotta che va combattuta, secondo Burnham, è quella volta ad affermare il principio della «difesa giuridica» che difende l'individuo dall'esercizio arbitrario e irresponsabile del potere personale» (dall'introduzione di Francesco Ingravalle)





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