Cerca nel blog
Ipse dixit ...
Dubitando ....
Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio
GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
giovedì 4 luglio 2024
mercoledì 3 luglio 2024
Lecce ha il nuovo sindaco ... Intervento del Dott. Leonardo Elia
Elezioni amministrative
Lecce ha il nuovo
sindaco, la senatrice Adriana Poli Bortone, e a breve si insedierà il nuovo
consiglio comunale, e la nuova giunta.
Battuto di misurissima Carlo Salvemini, dopo una campagna elettorale
acre, nervosa, che a me personalmente non è piaciuta per nulla.
I toni sono stati grevi,
con attacchi personali e quant’altro.
Una città spaccata a
metà.
Auguro alla senatrice un
sincero buon lavoro, attendiamo tutti noi cittadini di conoscere qual è il progetto che la nuova
amministrazione ha in serbo per la nostra città.
Con una preghiera però ,
di non buttare alle ortiche tutto quello fatto dalla precedente giunta .
Mi spiego meglio.
La visione di Carlo
Salvemini della nostra città, è una visione alta, indubbiamente.
Non esiste in natura la
perfezione, e questa visione sconta degli errori, specialmente se si applica ad
una città difficile, stratificata, intimamente “periferica “ come Lecce.
Se di visioni si parla, e
di metterle in pratica, io auspico una collaborazione, un’apertura, da parte del nuovo sindaco, nei
confronti dell’opposizione.
Francamente spero in un
dialogo tra le due parti, non sono però assolutamente sicuro che ciò avverrà.
Ma perché il centro
sinistra, ha perso?
Perché si è creato tanto
scontento, in città, da spostare il consenso verso le opposizioni che poi di
fatto hanno vinto le amministrative del 2024?
La città è spaccata, con
il sindaco in carica che ha la maggioranza nelle aree “urbane” in senso
stretto, aree centrali e semi centrali , che riesce quindi a raccogliere il consenso della borghesia cittadina, ma
perde il voto delle marine, e perde nelle sezioni del Grazia Deledda, quindi
accusa il colpo anche nelle periferie.
Inoltre il dottor Ciucci
e il dottor Siculella, banalizzati dai mezzi di informazione, come “outsiders”
,hanno contribuito , spostando di poco
ma spostando quel tanto che basta, alla vittoria del centro-destra.
Anche le loro liste , è
bene saperlo , hanno rappresentato un voto di “ protesta”.
Mi spiego meglio, tornando a parlare di “geografia” del
consenso, senza questi flussi elettorali
importanti ma definiti “ topograficamente” al centro destra, Carlo Salvemini
avrebbe vinto ma di misura .
D’altra parte stiamo
parlando di poche centinaia di voti, e una
conferma del sindaco in carica con uno scarto così esiguo, per me equivale,
quasi ad una sconfitta.
Comunque la storia non si fa con i se e con i ma, e la
politica idem.
Per me molto semplicemente, la vecchia
amministrazione, non è riuscita a comunicare, non è riuscita a comunicare la
sua visione della città, non è riuscita
ha porsi in rapporto dialettico con la cittadinanza tutta , per arrivare ad una
giusta sintesi.
Tale rapporto con il corpo elettorale, è stato
visto come verticalismo, come forzatura, e le conseguenze sono sotto gli occhi
di tutti, i risultati elettorali parlano.
Ha peccato di
autoreferenzialità.
Se la sinistra non
comunica , non si confronta con le collettività che amministra, non spiega le
ragioni del suo operare, i risultati elettorali sono e saranno fallimentari .
Questo, mi duole dirlo è
un problema, è il problema fondamentale del centro sinistra, del centro
sinistra “ liberal”.
A lecce, in Italia, in
Europa, in tutto l’ Occidente.
Quindi vi invito ad
ascoltare l’intervista di Diego Bianchi, ad Antonio Albanese, in una puntata di Propaganda Live, di qualche
mese fa.
Ascoltatela , forse può
risultare ingenerosa , troppo estrema, se rapportata alla politica di Lecce, ma
esprime spunti di riflessione
importanti.
Per concludere parlo di
cultura.
Spero , anzi ne sono
sicuro, che il nuovo sindaco, continui la politica culturale portata avanti
dalla precedente amministrazione, perché
in un gioiello come Lecce, un contenitore così importante si riempia di contenuti degni.
Non si parli solo di contenitori
ma anche e principalmente di contenuti.
Quando si toccano i
contenuti si fa politica, si da una interpretazione della realtà, una lettura
della realtà.
martedì 2 luglio 2024
lunedì 1 luglio 2024
L'occhio del barracuda. Autobiografia di un comunista di Saverio Tutino (Terre di Mezzo)
Saverio Tutino, prima di fondare l’Archivio Diaristico Nazionale, aveva già vissuto molte vite. Partigiano, comunista, giornalista militante, intellettuale, è testimone di eventi epocali che hanno cambiato il volto del Novecento. E li racconta con una scrittura avvincente e precisa. Dopo le intense pagine della Resistenza e i primi viaggi nella Cina di Mao e nella Russia di Stalin, inizia la carriera di inviato a Parigi durante la guerra di indipendenza algerina. All’indomani della rivoluzione castrista si trasferisce a Cuba, da dove segue le vicende che caratterizzano l’America Latina tra gli anni Sessanta e Ottanta. In questa memoria, che non fa sconti sulle proprie debolezze, Tutino mostra un mondo in rapida e profonda trasformazione, gettando luce su avvenimenti che ancora oggi sono appena accennati nei libri di storia. Prefazione di Marcello Flores.
domenica 30 giugno 2024
Nel nome di Machiavelli. I difensori della libertà di James Burnham (Oaks Editrice)
«L'opera è suddivisa in sei parti che abbracciano il pensiero politico da Dante Alighieri a Vilfredo Pareto, attraverso Niccolò Machiavelli, Gaetano Mosca e Georges Sorel. James Burnham ritiene che il mondo si trovi di fronte alla trasformazione delle democrazie liberali in democrazie bonapartistiche e al prevalere, nelle classi dirigenti, dei monoger che non sono proprietari dei mezzi di produzione, ma che ne dispongono totalmente, amministrandoli in stretto raccordo con il capitalismo finanziario. L'orientamento machiavelliano, nel quale Burnham si colloca, preferisce parlare di decadenza dell'élite, quasi come un fenomeno fisiologico, decadenza che si configura in una serie di pulsioni autodistruttive in grado di eliminare il regime della libertà che costituisce la peculiare dimensione dell'esperienza complessiva denominata 'Occidente'. La lotta che va combattuta, secondo Burnham, è quella volta ad affermare il principio della «difesa giuridica» che difende l'individuo dall'esercizio arbitrario e irresponsabile del potere personale» (dall'introduzione di Francesco Ingravalle)
-
“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2...