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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

giovedì 30 maggio 2024

Pink Floyd - Absolutely Curtains (Official Audio)

Armi Usa sulla Russia, la guerra mondiale è più vicina?

Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks di Stefania Maurizi (Chiarelettere)

La storia di un'incredibile congiura nel racconto della giornalista che ha pubblicato i principali scoop dai documenti segreti di WikiLeaks e con le sue inchieste sul caso sta contribuendo in maniera decisiva alla battaglia per salvare Julian Assange e i suoi giornalisti.

«Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo. Se crediamo di vivere in una democrazia, dovremmo leggere questo libro. Se ci sta a cuore la verità e una politica onesta, dovremmo leggere questo libro» – dalla prefazione di Ken Loach

«"Il potere segreto" è veramente un libro straordinario, risultato di anni di lavoro su una vicenda che tutti hanno abbandonato ma che invece ha molto da raccontarci: il caso Julian Assange» – Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presadiretta

Nella cella di una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decennio lo vogliono distruggere. Non è un criminale, è un giornalista. Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un'organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l'incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l'impunità ai potenti. Non poteva farla franca, doveva essere punito e soprattutto andava fermato. Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un'ambasciata, infine in galera. È possibile che a un certo punto venga liberato, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere americano. Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione. L'obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale. Stefania Maurizi è l'unica giornalista che ha lavorato fin dall'inizio, per il suo giornale, su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stretto contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera decisiva alla ricerca della verità, citando in giudizio quattro governi – gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Svezia e l'Australia – per accedere ai documenti del caso. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d'inchiesta sono entrati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks. In queste pagine ripercorre tutta la vicenda, con documenti inediti, una narrazione incalzante e sempre puntuale. La storia di una vendetta silenziosa ma feroce. Un libro cruciale su un caso decisivo del nostro tempo.




Via libera ai distributori gratuiti di assorbenti nelle sedi universitarie di Lecce

Una task force contro la violenza di genere

Neviano: Manifesti contro la candidata sindaco. “Vile attacco a Silvana Cafaro”

TAURISANO,Comportamento antidemocratico nei confronti dell'opposizione

martedì 28 maggio 2024

Deglobalizzazione l'economia come arma - XI Festival di Limes a Genova 2024 "Fine della guerra"

 


 Da ascoltare con grande attenzione. Rileggete anche il bel contributo del prof. Forges Davanzati nel mio blog di qualche mese fa (Leonardo Elia)

“Le difficoltà sono possibilità”: la testimonianza di Arturo Mariani al centro Le Sorgenti

Oltre due ore in treno per 44 chilometri

Lido York: tra incertezze normative e il coraggio di chi ha investito. Intervento dell'Avv. Francesca Conte

Come avvocato, libera cittadina che ha a cuore il suo territorio, sento il dovere di intervenire sulla delicata questione delle concessioni balneari, che rischia di mettere a repentaglio il futuro di storiche realtà come il Lido York.

La sentenza del Consiglio di Stato, che impone ai Comuni di bandire gare per l'assegnazione delle concessioni balneari in ottemperanza alla direttiva Bolkestein, rappresenta un punto di svolta epocale. Da un lato, essa garantisce la concorrenza e la trasparenza nel settore, dall'altro apre scenari di incertezza per gli attuali concessionari, tra cui la famiglia Prete del Lido York, che gestisce con dedizione lo stabilimento da ben tre generazioni.

 

Mentre la scadenza per le concessioni in essere è fissata al 31 dicembre 2024, permangono dubbi significativi sulla chiarezza della normativa italiana in materia di criteri per le gare pubbliche. Come avvocato dunque, ritengo sia fondamentale che il Governo intervenga tempestivamente per fare chiarezza e fornire indicazioni precise ai Comuni, evitando così il rischio di contenziosi e di un clima di incertezza che potrebbe penalizzare il settore turistico.

 

Un altro aspetto critico riguarda gli indennizzi previsti per i concessionari uscenti. È doveroso riconoscere il valore degli investimenti fatti da queste aziende nel corso degli anni, spesso in condizioni pionieristiche e con notevole assunzione di rischi. La tutela del loro diritto al riconoscimento di un equo indennizzo in caso di mancato rinnovo della concessione è un principio di giustizia da non sottovalutare.

 

In questo scenario di cambiamento, non possiamo lasciare sole le realtà imprenditoriali che hanno fatto la storia del nostro territorio. Serve un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni, nazionali e locali, per accompagnare i concessionari in questo delicato processo di transizione, garantendo loro la massima trasparenza, la tutela dei loro diritti e il sostegno necessario per riorganizzarsi in vista delle future gare.

 

L'amarezza espressa dai titolari del Lido York è comprensibile, ma non deve paralizzarci. Dobbiamo trasformare questa sfida in un'opportunità per modernizzare il settore balneare, valorizzando le professionalità esistenti e favorendo l'ingresso di nuove idee e competenze.

 

Con un lavoro sinergico tra istituzioni, imprese e professionisti, sono convinta che potremo trovare soluzioni concrete e sostenibili per il futuro del Lido York e di tutte le realtà balneari che rappresentano un patrimonio prezioso per la nostra città e per l'intero Paese.




Francesco Guccini - Una Canzone