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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
mercoledì 29 maggio 2024
martedì 28 maggio 2024
Deglobalizzazione l'economia come arma - XI Festival di Limes a Genova 2024 "Fine della guerra"
Lido York: tra incertezze normative e il coraggio di chi ha investito. Intervento dell'Avv. Francesca Conte
Come avvocato, libera
cittadina che ha a cuore il suo territorio, sento il dovere di intervenire
sulla delicata questione delle concessioni balneari, che rischia di mettere a
repentaglio il futuro di storiche realtà come il Lido York.
La sentenza del Consiglio
di Stato, che impone ai Comuni di bandire gare per l'assegnazione delle
concessioni balneari in ottemperanza alla direttiva Bolkestein, rappresenta un
punto di svolta epocale. Da un lato, essa garantisce la concorrenza e la trasparenza
nel settore, dall'altro apre scenari di incertezza per gli attuali
concessionari, tra cui la famiglia Prete del Lido York, che gestisce con
dedizione lo stabilimento da ben tre generazioni.
Mentre la scadenza per le
concessioni in essere è fissata al 31 dicembre 2024, permangono dubbi
significativi sulla chiarezza della normativa italiana in materia di criteri
per le gare pubbliche. Come avvocato dunque, ritengo sia fondamentale che il
Governo intervenga tempestivamente per fare chiarezza e fornire indicazioni
precise ai Comuni, evitando così il rischio di contenziosi e di un clima di
incertezza che potrebbe penalizzare il settore turistico.
Un altro aspetto critico
riguarda gli indennizzi previsti per i concessionari uscenti. È doveroso
riconoscere il valore degli investimenti fatti da queste aziende nel corso
degli anni, spesso in condizioni pionieristiche e con notevole assunzione di
rischi. La tutela del loro diritto al riconoscimento di un equo indennizzo in
caso di mancato rinnovo della concessione è un principio di giustizia da non
sottovalutare.
In questo scenario di
cambiamento, non possiamo lasciare sole le realtà imprenditoriali che hanno
fatto la storia del nostro territorio. Serve un impegno concreto da parte di
tutte le istituzioni, nazionali e locali, per accompagnare i concessionari in questo
delicato processo di transizione, garantendo loro la massima trasparenza, la
tutela dei loro diritti e il sostegno necessario per riorganizzarsi in vista
delle future gare.
L'amarezza espressa dai
titolari del Lido York è comprensibile, ma non deve paralizzarci. Dobbiamo
trasformare questa sfida in un'opportunità per modernizzare il settore
balneare, valorizzando le professionalità esistenti e favorendo l'ingresso di
nuove idee e competenze.
Con un lavoro sinergico
tra istituzioni, imprese e professionisti, sono convinta che potremo trovare
soluzioni concrete e sostenibili per il futuro del Lido York e di tutte le
realtà balneari che rappresentano un patrimonio prezioso per la nostra città e
per l'intero Paese.
lunedì 27 maggio 2024
domenica 26 maggio 2024
sabato 25 maggio 2024
Elena Basile: lettera a Liliana Segre (da La Fionda)
Gentilissima Senatrice Segre,
Vorrei tornare a rivolgermi a Lei sperando che questo mio nuovo tentativo di dialogo non sia causa di una sua seconda querela civile e penale. Mi è terribilmente dispiaciuto che, in base a quanto riferitomi dagli avvocati, lei mi abbia querelato per “diffamazione e istigazione all’odio”. Sono sgomenta all’idea che la mia difesa dei diritti umani e delle politiche umanitarie possa essere fraintesa fino al punto da farmi considerare un’antisemita. Oggi intervengo in favore del martoriato popolo di Gaza. Negli anni trenta l’avrei fatto per il popolo ebraico. Sebbene mi sia pubblicamente scusata in un articolo apparso sul Fatto Quotidiano per avere utilizzato un paragone che, tenendo conto della sua veneranda età e della sua atroce esperienza di vita, avrebbe potuto ferirla, Lei non ha voluto credere nella sincerità delle mie scuse.
venerdì 24 maggio 2024
giovedì 23 maggio 2024
mercoledì 22 maggio 2024
martedì 21 maggio 2024
lunedì 20 maggio 2024
MANIFESTO ... Intervento di Leonardo Elia
La parola “manifesto”, il sostantivo “manifesto”, secondo il vocabolario Treccani, ha un significato ben preciso: rappresenta un programma politico , culturale lanciato da partiti, da gruppi o da correnti.
Esempi ce ne sono tanti
come lo stranoto “ Manifesto del partito comunista” di K. Marx e F. Engels,
pubblicato a Londra nel 1848, oil “Manifesto dei futuristi” pubblicato in
Francia nel 1909.
Questa intervista che il
giovane regista Massimo Selis ha fatto al dottor Fausto Villabona ha per me un
valore di manifesto programmatico.
Definisce uno
spartiacque, una cesura che si sta evidenziando sempre con maggiore chiarezza
nella nostra società, nella nostra cultura.
Una frattura che tocca in
maniera profonda uno dei fondamenti, forse il Fondamento, della collettività
all’interno della quale noi viviamo, la scienza, e il suo applicativo, la
tecnologia .
La scienza è la
conoscenza del mondo della natura.
La medicina è
l’applicazione di questo concetto in funzione del nostro benessere,
prevenzione, e anche per il conseguimento dello stato di salute.
Noi viviamo in
un’antropologia della linearità, della
semplificazione, che trova riscontro immediato nei protocolli terapeutici, una
teologizzazione della scienza ufficiale, totalmente chiusa a contributi che
invece potrebbero dare tanto, in un ottica di comprensione del mondo di cui
facciamo parte, volto a ristabilire un equilibrio, che abbiamo perso.
Noi siamo dei sistemi
complessi, viviamo in sistemi complessi, che nessun super computer comprenderà,
nessuna intelligenza artificiale ci farà penetrare nei loro segreti, senza un
cambio di paradigma.
Lo sguardo deve essere
olistico, perché siamo unità in equilibrio, sia all’interno del nostro
organismo, sia in rapporto con il mondo che ci circonda.
La gestione della
pandemia ha svelato ,finalmente, le criticità, concettuali, prima delle
criticità operative, con il carico di corruttela che queste si sono portate
dietro.
Significativo l’accenno
all’infiammazione di basso grado o silente, condizione che ha accomunato tutte
le vittime del Covid 19.
Assolutamente non citata
mai nella ossessiva ,e ossessionante comunicazione pandemica. Un atteggiamento
delle istituzioni da “peste manzoniana”.
Ma anche la
consapevolezza dell’esigenza di un rapporto meno smart e più frontale, essenziale se si ha
a cuore la persona nella sua interezza.
Non dimenticandosi mai
che l’umanità è progredita, si è sviluppata, nei millenni con rapporti
frontali, all’interno di comunità, e tra comunità differenti.
Non certo attraverso
modelli, proposti e imposti, da enti sovranazionali, che verticisticamente,
dirigisticamente, pretendono di regolare il quotidiano di collettività che le
vedono lontane e assolutamente fuori contesto.
Lo stimolo che può venire
dai territori , anche nel campo della tutela della salute, la realtà
osservazionale, che potrebbe essere una grande risorsa , non viene presa in
considerazione , ma invece imbrigliata, in una burocrazia asfissiante.
Luciano Capone e Carlo Stagnaro sono autori per Rubbettino di Superbonus - Come fallisce una nazione
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