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GLI INTERVENTI DI LEONARDO ELIA
The Others - un altro punto di vista
Salute e benessere a cura di Leonardo Elia
giovedì 9 maggio 2024
mercoledì 8 maggio 2024
Canti di guerra. Conflitti, vendette, amori nella Milano degli anni Settanta di Stefano Nazzi (Mondadori)
Una storia nera di sangue, tradimenti e morti ma anche di sodalizi, potere e amore. Stefano Nazzi la ricostruisce con la sua prosa intensa e incalzante raccontando gli uomini dietro ai criminali e le ombre che li hanno resi tali, perché nonostante siano passati oltre trent'anni dall'ultimo sparo i loro canti di guerra riecheggiano ancora oggi.
«A me piacevano le banche con la porta girevole, un calcio e il mondo cominciava a girare. Uscivo per primo, facevo fuori un caricatore intero e davo il via al Far West. Ci chiamavano "il mucchio selvaggio".»
martedì 7 maggio 2024
About Mario Monti ... Intervento di Leonardo Elia
Mario Monti
Sto parlando dell’intervista fatta da Cazzullo , pubblicata sul Corriere della Sera il 4 maggio.
Alla domanda posta dal giornalista ,” il futuro come lo vede
?” , il senatore a vita risponde che bisogna rispolverare la parola , sacrificio.
Aggiungendo che se dovesse servire per una maggiore
integrazione europea, dell’Unione Europea, anche un sacrificio di “sangue”.
Considerando che noi
europei ci troviamo con ai confini due guerre, quella in Ucraina e quella
terrificante che si sta svolgendo a Gaza.
D’altra parte è stato Borrell, “ministro degli esteri” della
EU, che ha detto che noi viviamo nel giardino, mentre fuori c’è la jungla.
Per spiegare meglio quello che pensa, il senatore Monti cita come l’esempio del Risorgimento, in cui l’ unità
nazionale potè essere compiuta, non solo grazie alla finezza di Cavour ma anche
con il tributo di sangue dell’ Esercito Piemontese, dei Garibaldini, etc.
A maggior ragione per fare qualcosa di più grande ,
l’Europa.
Praticamente ha considerato, non solo l’esercito europeo,
un’idea che mi vede concorde, ma l’utilizzo di nostri uomini in questi
conflitti.
Il termine “ sacrificio di sangue” non lascia adito a dubbi.
Stupisce anche l’ atteggiamento remissivo di Cazzullo,
l’intervistatore.
Queste persone cresciute e formate nel mondo economico
finanziario stupiscono sempre.
Quando parlano di sacrifici, li fanno fare agli altri, basti pensare al governo da lui presieduto,
con l’appoggio di quasi tutti i partiti, inclusi quelli della , presunta,
sinistra.
Follia pura e nessuno gli dice mai nulla.
Follia lucida.
Pericolosa
lunedì 6 maggio 2024
Il Fentanyl è arrivato ( ufficialmente ) in Italia. Intervento di Leonardo Elia
Il Fentanyl è arrivato( ufficialmente ) in Italia e non è una bella notizia.
A Perugia, è stato trovato nella dose consegnata da un
tossicomane, allarmato dagli effetti strani avvertiti dopo essersela iniettata.
Una cosa importante è che in Umbria è operativa il servizio
di “ drug checking”, un monitoraggio di strada, di prossimità , del consumo di
stupefacenti.
Cosa importantissima, perché avere il polso della
situazione, delle droghe consumate, solo dalle analisi delle acque reflue, e
dai sequestri delle forze dell’ordine è assolutamente tardivo e inadeguato.
Il “drug checking” è operativo , oltre che in Umbria, in
Piemonte, e sperimentale in Lazio e Liguria.
Mi auguro che tutte le regioni si adeguino.
Torniamo al Fentanyl.
E’ un derivato semisintetico usato in terapia nel
trattamento del dolore severo.
E’ potentissimo, decine di volte di più della morfina, che è il punto di
partenza della sua sintesi, che si trova
nell’ oppio.
E’ una delle cause, insieme a tante nuove droghe, dell’
epidemia in atto negli USA, di morti per overdose, prima causa di morte nella
fascia da 20 a 40 anni.
Da 100000 a 200000 giovani vite stroncate, dopo un
abbrutimento che fa definire
zombies i malcapitati che sono
dipendenti da questa droga.
Negli Stati Uniti si accusa la Cina di produrre le sostanze
che servono per la produzione del
Fentanyl, una specie di vendetta per le Guerre dell’oppio, che nella
prima metà dell’ ottocento, introdussero grandi quantità
di questa droga nel Celeste Impero,
narcotizzandone di fatto la popolazione e aprendo la porta a ingerenze dei
paesi occidentali in particolare dell’ Impero britannico.
Questa volontà di vendetta per me non esiste.
L’industria farmaceutica cinese, ma anche indiana, produce
le sostanze che servono per la sintesi
dei farmaci, oltre a produrre i farmaci stessi.
Il consumo di stupefacenti, con le dipendenze ad esso
collegate, e cosa ancora più drammatica
l’abbassamento dell’età di insorgenza di questo problema, dobbiamo cercarla nelle nostre società,
sempre più sfarinate.
Con adolescenti abbandonati a se stessi, sempre più smart,
che nei giorni del lockdown , hanno passato, in solitudine, senza possibilità
di contatti tra coetanei, senza frequentare la scuola, le ore al computer.
Le droghe ora si comprano nel Dark Web.
Le nuove droghe , prima di diventare illegali, hanno bisogno
di studi, quindi per colpa di questa burocrazia,
di queste attese ,
combinano disastri… nel cervello dei nostri ragazzi.
Federico Petroni, l’esperto di Limes di Nord America, parla
della “ depressione americana” come una
delle cause delle overdose americane.
La nostra società neoliberista ,basata sulla competizione
estrema, sul singolo sradicato dalla comunità, produce reietti, emarginati, e
gli permette, di fatto, di evadere la propria frustrazione, il “vuoto” con la
chimica, fornita dalla malavita organizzata che sa sfruttare i varchi lasciati
aperti.
Corsi e ricorsi storici.
Mentre l’impero britannico inaugurava la politica delle
cannoniere per obbligare la Cina a non bloccare il flusso di oppio, e quindi
suicidarsi come stato, il papavero lo faceva coltivare in India, che intanto si
impoveriva. La regina Vittoria a capo di un “narco impero”.
Ora oppio prodotto in Messico, ivi lavorato e fino a poco tempo fa anche in Afganistan,
prima che i talebani, ne vietassero la coltivazione.
Due aree instabili, di guerra più o meno civile. Guerra e
droga un binomio inscindibile.
Tornando a noi, io auspico un controllo del territorio, non
solo demandato alle forze di polizia,che
fanno quello che possono, ma potenziando l’intervento di prossimità, come il
drug checking, la possibilità di cogliere fenomeni illegali nel più breve tempo
possibile, per capirli , e cercare di arginarli in un ottica di riduzione del
danno.
La famiglia ,altra istituzione in crisi, nel suo compito di
addestramento alla vita dei giovani, dovrebbe affiancare le istituzioni nel
monitoraggio di questi fenomeni.
Ci vuole una presenza maggiore e più intelligente, per
capire il mondo, spesso facciamo finta di non accorgercene, che si agita
intorno a noi.
Lo dobbiamo ai nostri ragazzi.
Cantieri aperti a Lecce: riflessioni di una candidata preoccupata Intervento dell’Avvocato Francesca Conte
Lecce, gioiello barocco
pugliese, si presenta oggi ai suoi abitanti come un'enorme cantiere a cielo
aperto. Un'immagine caotica e sconcertante che, lungi dall'essere un semplice
inconveniente estetico, solleva interrogativi e preoccupazioni profonde.
Un labirinto di cantieri
Mentre il centro storico,
per ora, sembra essere miracolosamente immune all'invasione dei cantieri, il
resto della città vive in uno stato di perenne disorganizzazione. Cantieri che
sorgono e spariscono senza preavviso, segnaletica carente o addirittura assente,
transenne che appaiono e scompaiono come per magia: una giungla urbana che
genera disorientamento, nervosismo e un traffico caotico. I cittadini,
esasperati, si interrogano: perché così tanti cantieri aperti
contemporaneamente? Perché i lavori iniziano e poi si interrompono senza
apparente motivo?
Piste ciclabili: un'idea
nobile con impatti discutibili
Le piste ciclabili, nate
con l'intento nobile di promuovere la mobilità sostenibile, si inseriscono in
questo scenario come un ulteriore elemento di disagio. Se da un lato
rappresentano un passo verso una città più ecocompatibile, dall'altro creano
notevoli problemi per chi non può o non vuole utilizzare la bicicletta. I
marciapiedi minuscoli che le delimitano, ad esempio, ostacolano il passaggio
pedonale e, in caso di emergenza, potrebbero addirittura impedire il transito
di mezzi di soccorso.
Una città a misura
d'uomo? Forse no.
L'idea di una "città
a misura d'uomo" evocata da alcuni suona come una beffa di fronte a queste
criticità. I cittadini, esasperati dal caos e dalla mancanza di informazioni,
si sentono vittime di un sistema che li ignora e li penalizza. L'esasperazione
rischia di sfociare in gesti di rabbia e inciviltà, alimentando un clima di
tensione e malessere generale.
Esigenza di
pianificazione e trasparenza
È impellente un cambio di
rotta. Serve una pianificazione attenta e coordinata dei lavori, con una
comunicazione chiara e tempestiva ai cittadini. Bisogna garantire la sicurezza
e la fruibilità delle strade, sia per chi si muove a piedi che per chi utilizza
i mezzi di trasporto. Le piste ciclabili, seppur lodevoli, devono essere
realizzate in modo da non penalizzare le altre forme di mobilità.
Lecce, con il suo fascino
senza tempo, merita di essere vissuta in maniera serena e vivibile. I cantieri,
seppur necessari, non possono rappresentare un ostacolo insormontabile. È
necessario un dialogo costruttivo tra istituzioni e cittadini per trovare soluzioni
concrete che ridiano a Lecce il suo volto armonioso e vivibile. La pazienza dei
cittadini è stata messa a dura prova, ma è giunto il momento di agire per
restituire loro una città a misura d'uomo, non di stress e insoddisfazione.
domenica 5 maggio 2024
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“Il capo comunicazione del Monte dei Paschi muore dopo essere precipitato da una finestra di Rocca Salimbeni a Siena la sera del 6 marzo 2...