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Ipse dixit ...

Preso nel vortice degli affari e degli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà, e annoiato di ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani né lo teme. Seneca - Il Tempo

Dubitando ....

Dubitando ad veritatem pervenimus - Cicerone

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

Festìna lente ("Affrettati lentamente") - Svetonio

venerdì 12 aprile 2024

Francesco Guccini - Due Anni Dopo

TARANTO EX ILVA, D'ALO' (FIM-CISL): "ENTRARE NEL MERITO" di WALTER BALDACCONI

BARI: DIMISSIONI A RAFFICA NEL PD. CHIESTA VERIFICA DI MAGGIORANZA

Scuola di Pioltello, al senato Malpezzi (Pd) smonta la narrazione leghista: "Ecco come è andata"

La questione morale in politica, con Andrea Scanzi e Luca Sommi

“L’Italia non ha la tecnologia per stare al passo con le mafie” - L’intervista a Nicola ...

Starlink e Russia: Elon Musk aiuta l’invasione?

Viola: “La politica non aspetti la magistratura. Serve selezione al momento delle candidature"

giovedì 11 aprile 2024

CENTRO PER DISTURBI AUTISTICI NEL CAPANNONE EX SACA

OSPEDALE DI GALATINA, SCONGIURATA LA CHIUSURA. SARÀ POTENZIATO

Influencer pagati per promuovere DIETE MALSANE

Sale la tensione tra Iran e Israele - Israele Hamas – Podcast

Scontro tra Scarpinato e Renzi, il senatore di Iv accusa: "Giustizialista come tutti i grillini"

Esplosione nella centrale idroelettrica, così i sub ispezionano la zona del disastro

Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi di Concetto Vecchio (UTET)

 Nel suo paese natale, Fratta Polesine, Giacomo Matteotti, ucciso dal fascismo, è stato per oltre sessant'anni ricordato con una iscrizione censurata. Nel 1950, con Mario Scelba ministro dell'Interno, non fu permesso di scrivere che «senza pace attende il giorno della giustizia riparatrice». Solo da un decennio la frase è riapparsa in piazza, ma quel desiderio di giustizia resta in attesa, perché nell'Italia repubblicana Matteotti è ancora solo il nome di una via. E invece la sua vita, per noi oggi, è più importante della sua morte. Per questo Concetto Vecchio si è messo sulle sue tracce, leggendo le carte degli interventi parlamentari e le lettere d'amore alla moglie Velia, ma anche viaggiando attraverso l'Italia, dalla casa natale nel Polesine alla tomba, dal palazzo del quartiere Flaminio da cui uscì per l'ultima volta alle aule del parlamento in cui viene discussa la proposta di Liliana Segre per le celebrazioni del centenario della morte. In questa vera e propria inchiesta giornalistica emerge il ritratto psicologico di un uomo intransigente, risoluto, ma anche inquieto, modernissimo, dalla parte degli ultimi, che affronta Benito Mussolini a viso aperto. Con l'occhio al presente e il cuore rivolto alle giovani generazioni, Vecchio ripercorre non solo la biografia di Matteotti, ma anche la lotta di coloro che, a volte difficoltosamente, hanno cercato di salvaguardare la sua memoria: dalla coppia romana che senza chiedere niente a nessuno ha deciso di ricordarlo con una targa commemorativa, agli studiosi che hanno curato i suoi scritti, da Franco Nero che lo interpretò al cinema fino al toccante incontro con la nipote Laura Matteotti nella Roma di oggi. Io vi accuso è uno scavo nella ferita pubblica e privata del più grave delitto politico del Ventennio: una storia che ci interpella anche adesso.




Francesco Guccini - L'Ubriaco